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Autore: _EpicLoVe_    03/02/2011    4 recensioni
“é una specie di promessa sancita con il sangue?” chiese lei in un roco mormorio e lui le sorrise dolcemente mentre avvicinava il polso al suo.
“Promesso” affermò e lei gli fece eco.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Promesso

PROMESSO

 

Spesso una promessa è il ricordo che conserviamo meglio

Perché una promessa è una speranza a cui appigliarci

Nei momenti peggiori.

 

Era ferma davanti a lui e lo guardava immobile.

Aveva il volto sporco ed i capelli arruffati, ma non era quello a preoccupare Draco.

Erano i suoi occhi.

Gli occhi di Hermione, solitamente dolci e rassicuranti apparivano due pozze di fango senza fondo.

Freddi e insicuri.

Vuoti.

Il ragazzo trattenne un brivido e continuò a guardarla nella muta speranza che quegli occhi si fermassero nei suoi e si accendessero della vitalità che li aveva sempre caratterizzati.

Eppure non succedeva.

Hermione continuava a guardarsi attorno, quasi intimorita, nuda senza la sua bacchetta.

“Draco guardalo bene, è lui?” gli aveva chiesto sua zia e lui non aveva risposto.

Certo che era lui.

Avrebbe riconosciuto il volto di Harry Potter ovunque al mondo.

Quel ragazzo tanto odiato, l’ossessione di una vita. Non serviva a nulla che il suo volto fosse sfigurato o la sua voce alterata, l’avrebbe distinto comunque.

“Non lo so” mormorò incerto e poté sentire suo padre sbuffare.

“Guardalo bene Draco, se chiamiamo il Signore Oscuro e scopre che non è lui ci ammazzerà” gli mormorò minaccioso ad un centimetro dal volto.

E se invece scoprisse che è davvero Harry?

Si trovò a chiedersi il ragazzo ed alzò il volto in un gesto istintivo.

Lo stava guardando.

Finalmente Hermione si era fermata a guardarlo, lo fissava, sembrava quasi che volesse dirgli qualcosa, o forse, semplicemente, si prodigava in una muta preghiera.

Una preghiera che Draco non poteva ignorare.

“No, non credo” affermò risoluto allontanandosi da Potter e vide lo sguardo di sua zia assottigliarsi adirato.

“Portate giù i prigionieri, lasciate solo la mezzosangue” affermò con sicurezza e Draco udì Ron urlare.

“Prendete me” esclamò il rosso dimenandosi mentre le mani di Greyback lo stringevano forte.

Avrebbe dovuto farlo lui, pensò in uno sprazzo di lucidità.

Avrebbe dovuto offrirsi lui per salvare la ragazza che amava, la stessa ragazza che, ferma davanti a lui, lo stava guardando, cercando di nascondere la paura negli occhi orgogliosi.

Eppure Draco non si mosse.

Rimase a guardare sua zia che puntava la bacchetta contro Hermione con un sorriso divertito stampato sul volto.

“Dove avete preso quella spada?” le chiese e la ragazza non le rispose.

“Rispondimi lurida mezzosangue. Dove avete preso quella spada? L’avete rubata dalla mia stanza alla Gringott?” le chiese ancora alzando leggermente la voce e la ragazza scosse la testa.

“No” mormorò.

Fu poco più che un sussurro, ma Draco si sentì rincuorato nell’udire la sua voce.

“Dimmi la verità” urlò a quel punto Bellatrix puntando la bacchetta su di lei e mormorando un cruciatus.

Hermione cadde a terra ed iniziò a contorcersi urlando mentre il suo volto diventava una cupa maschera di dolore.

Draco sentì qualcosa crescergli dentro, rabbia mista a dolore, riusciva quasi a provare lo stesso dolore che sentiva lei in quel momento.

“Non ti farò mai del male, te lo prometto”.

L’eco di una promessa risuonò nella sua mente e rivide nitidamente i loro corpi stretti in un abbraccio in quella fredda sera di Aprile mentre le mormorava dolci parole.

“No” urlò senza riuscire a contenersi.

Improvvisamente l’incantesimo si spezzò e Bellatrix si voltò a guardarlo sorpresa mentre tutti i presenti facevano altrettanto.

“Draco” tentò di chiamarlo Narcissa, ma lui la ignorò.

Al contrario sostenne lo sguardo di sua zia e mosse un passo avanti.

“Vorrei farlo io” affermò con aria solenne mentre lo sguardo ancora troppo sconvolto di Hermione si fermava su di lui.

Bellatrix lo guardò con attenzione prima di annuire con un sorrisino fiero ed altezzoso.

“Davvero vuoi farla soffrire, Draco? Perché?” gli chiese sua zia in un sussurro appena udibile.

Il ragazzo strinse i pugni ed evitò accuratamente di guardare la Granger raggomitolata a terra.

Mezzosangue. Solo il suono di questa parola basta ad offendermi, l’idea di aver dovuto condividere con lei tanti anni di scuola, il ricordo del suo passo altezzoso mentre camminava nei corridoi di Hogwarts al fianco di Potter mi disgusta” affermò con disprezzo e Bellatrix si esibì in una risatina orgogliosa.

“Accomodati pure” esclamò a quel punto tirandosi indietro.

Draco sospirò muovendo pochi passi in avanti e si fermò al suo cospetto chinandosi su di lei.

Era bellissima anche in quel momento la sua Hermione, malamente distesa al suolo, con lo sguardo terrorizzato ed il volto pallido.

“Voglio che tu sappia una cosa” le mormorò mentre erano fermi sulle sponde del Lago Nero.

Lo sguardo di lei si perdeva nel grigio cupo del cielo mentre lui la osservava.

è una cosa importante?” gli chiese lei e lui annuì.

“Si”.

Hermione si voltò a guardarlo con il volto disteso in un sorriso sereno.

“Non so cosa succederà, ma questa situazione non promette nulla di buono” esordì il ragazzo con tono rassegnato e lei fece per bloccarlo, ma lui scosse la testa e continuò.

“Non andrà tutto bene. Ci troveremo in situazioni assurde, probabilmente dovremo allontanarci, soffrire e mentirci. Io voglio che tu sappia che anche quando ti sembrerò cambiato sarò sempre lo stesso. Anche se guardandomi avrai l’impressione di non riconoscermi voglio che mi guardi con attenzione e ascolti con attenzione. Va oltre ciò che vedi, Hermione” le mormorò e lei sorrise stringendo la sua mano.

A quel tempo Draco non sapeva il reale motivo del perché le avesse detto proprio quelle parole, ma in quell’esatto istante pensò che erano state le parole più giuste da dirle e sperò con tutto se stesso che lei le ricordasse.

Si abbassò di più su di lei poggiandole delicatamente la bacchetta su un fianco, tra le pieghe di quel misero golfino che indossava e la sentì sobbalzare intimorita.

La guardò con un moto di tristezza.

Davvero, Hermione, stava pensando che lui avrebbe potuto farle del male? Si chiese, ma trovò la risposta nei suoi occhi.

Per un attimo, uno soltanto, quegli occhi tornarono a brillare di quella luce speciale che li rendeva bellissimi e lui dovette trattenere a stento un sorriso.

“Forza, Draco” sentì appena la voce di suo padre sollecitarlo e dischiuse appena le labbra.

“Fingi” le mormorò in un sussurro che nessun altro poté sentire.

Vide comparire sul suo viso un improvvisa consapevolezza e sussurrò con poca convinzione.

Crucio”.

Improvvisamente Hermione iniziò a contorcersi ed urlò ripetute volte.

Sapeva bene che stava fingendo, eppure vederla in quello stato lo addolorava ugualmente.

Continuò a tenere la bacchetta premuta sul suo fianco e la minacciò con voce quasi troppo gentile per la situazione in cui si trovavano.

“Di la verità, mezzosangue” esclamò e lei sembrò riprendere fiato.

“Dirò…la verità” sussurrò tra un respiro e l’altro e Draco allontanò la bacchetta da lei mettendo fine a quella farsa.

“Avete rubato questa spada?” le chiese di nuovo Bellatrix e la strega scosse la testa.

è falsa. Questa spada è solo una copia” bofonchiò mentre cercava di riprendere il respiro.

“Codaliscia, va a prendere Unci-Unci” ordinò la Lastrange e l’ometto si affrettò lungo le scale.

Draco non si allontanò da Hermione, le rimase accanto quasi come se la sua presenza potesse farla stare meglio.

Desiderò di poterla abbracciare, tenerla stretta al suo petto e non doverla lasciare andare mai più, ma si rese conto che non era possibile.

“Unci-Unci” la voce imperiosa di Bellatrix distrasse tutti i presenti che si radunarono attorno all’elfo che reggeva la spada.

è vera?” gli chiese Bellatrix.

Draco non attese una risposta, anzi, approfittò del momento di distrazione comune e si voltò di nuovo verso la Granger.

Lei lo stava guardando, lo fissava nel suo modo speciale, in quel modo in cui guardava solo lui.

Gli stava regalando uno di quegli sguardi di cui Draco un tempo era stato geloso.

“Non voglio lasciarti andare” le sussurrò la ragazza e lui cercò di sorriderle.

“Resta con me, scapperemo insieme” esclamò in un sussurro troppo rapido ed Hermione lo guardò accarezzandogli una guancia con tenerezza.

“Lo sai, Draco, non posso. Devo andare con Harry, devo aiutarlo, ma tu sai che sarò sempre con te, vero? Anche quando saremo troppo lontani” mormorò lei e lui le sorrise.

Improvvisamente estrasse un piccolo coltellino in argento dove due piccole lettere erano state magistralmente incise.

“So che per anni ti ho ferito, l’ho fatto per uno stupido pregiudizio e adesso voglio solo che tu sappia che ho sbagliato, in tutti questi anni ho commesso un grave errore. Il tuo sangue è uguale al mio” le mormorò con un sorriso triste e incise sul suo polso un taglio.

Hermione lo osservò sgranando gli occhi e istintivamente allungò una mano sul polso sanguinante senza però toccarlo, poi alzò gli occhi puntandoli in quelli di Draco e comprese.

Si esibì in un mezzo sorriso e gli porse il suo polso.

Il ragazzo posò la lama fredda del coltello sul  polso della ragazza e ne incise un taglio simile al suo.

é una specie di promessa sancita con il sangue?” chiese lei in un roco mormorio e lui le sorrise dolcemente mentre avvicinava il polso al suo.

“Promesso” affermò e lei gli fece eco.

Hermione cercò di sorridere, un sorriso tanto simile ad una smorfia di dolore.

“Non voglio lasciarti andare” sillabò in una frase senza suono e alzò delicatamente il braccio mostrando la cicatrice scoperta del polso.

Lui le sorrise deglutendo a fatica e le mostrò la sua cicatrice.

“Promesso” articolò con le labbra e in quel momento un tonfo fece sobbalzare tutti i presenti.

“Codaliscia, va a vedere cosa succede” ordinò Bellatrix afferrando Unci-Unci e avvicinandosi nuovamente ai due ragazzi.

“Togliti Draco” affermò ed il ragazzo si alzò allontanandosi di qualche passo.

Fu qualcosa che successe rapidamente.

Draco vide Harry nascondersi sulle scale, il suo sguardo lo sfiorò per un attimo ed il ragazzo lo fissò in un secondo che parve durare una vita, poi Draco tornò a girarsi fingendo di non aver visto nulla.

Ed improvvisamente, anche se non lo stava guardando, gli occhi di Hermione si riempirono di gratitudine.

Un tonfo, un urlo e la bacchetta di Bellatrix saltò in aria.

Potter e Weasley erano davanti a loro e Bellatrix stringeva Hermione puntandole un coltello alla gola.

“Fermi o la uccido” mormorò.

E poi Draco lo vide, il grande lampadario di cristallo che stava per staccarsi ed infrangersi al suolo.

Bellatrix quasi gridò adirata e spaventata allo stesso tempo e si buttò di lato liberando Hermione ed il giovane Malfoy si buttò istintivamente su di lei per proteggerla.

Rotolarono fin dietro il divano e Draco continuò a stringerla forte.

“Grazie” fu un bisbiglio indistinto quello della Granger e Draco si alzò lasciandola andare di mala voglia.

Harry afferrò la sua migliore amica per un braccio e la tirò a sé, di fianco a tutti gli altri e Draco capì che stavano per smaterializzarsi.

Bellatrix urlò di nuovo e fece un passo in avanti, verso di loro.

Gli occhi di Hermione erano fissi nei suoi in quel momento.

Lo stava guardando speranzosa, quasi come se stesse cercando di mandargli un messaggio e Draco fece per muovere un passo verso di lei.

Per un attimo, uno soltanto la razionalità abbandonò la sua mente e desiderò soltanto poter stare con lei, sempre.

Ma non fece in tempo a muoversi, sentì la mano di Narcissa stringere fermamente il suo polso e capì che non l’avrebbe mai lasciato andare.

Probabilmente, sua madre, era riuscita a capire le sue intenzioni prima che fossero chiare anche a se stesso e se ne meravigliò.

L’ultima cosa che vide di Hermione fu l’ombra di un sorriso fugace e poi lei scomparve nel nulla insieme a tutti gli altri lasciandolo di nuovo solo.

Ed il dolore lo invase.




Spazio autrice: Ed ecco che torno con una delle mie adorate Draco/Hermione.
Lo so, è una shot dai toni decisamente tristi, ma vagava nella mia mente da un po' e mi sembrava giusto metterla per iscritto.
La storia è ambientata nel settimo libro, quando Harry, Hermione e Ron vengono catturati da Grayback e portati a Malfoy Manor. I fatti sono più o meno quelli descritti da me, cambia solo qualche particolare.
Le parti in corsivo sono i flashback.
E, come avrete capito, bisogna immaginare che prima di questo momento Draco ed Hermione hanno avuto una storia.
Probabilmente nella parte dei flashback Draco vi sembrerà un po' OC, ma immaginate che anche il più stronzo di tutti quando è innamorato e soffre per amore diventa uno smidollato.
Non è niente di speciale, me ne rendo conto, e vi ringrazio per l'attenzione.

                                                                                                               Alla prossima _EpicLoVe_
  
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