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Autore: SailorMercury84    03/02/2011    10 recensioni
Questa è la storia Amy, a noi nota come Sailor Mercury. In questa storia, vorrei far emergere non la storia della combattente, ma della ragazza di tutti i giorni. Amy che si racconta in prima persona.
Tratto dal primo capitolo:
"Mi chiamo Amy, ho 27 anni e sono originaria del giappone.
Finalmente mi sono laureata, e sono diventata un medico, per l'esattezza, medico d'urgenza. Sono
due anni che lavoro presso la struttura ospedaliera del Guy's Hospital, nella zona di London Bridge."
Spero vi piaccia, è la prima storia che scrivo!
Buona lettura...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ami/Amy, Taiki, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
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Una settimana di libertà.
Viaggio in Italia.
 
 
Ore 19.10, atterrammo sulla pista dell' aeoroporto di Fiumicino.

Dopo un'ora di check-in uscimmo fimalmente dalla struttura, dove un taxi ci aspettava per portarci 
 
in albergo. Avevo prenotato in un hotel molto rinomato, proprio al centro di Roma, in zona Piazzale 
 
Flaminio; avevo visto che quello era un punto strategico per poter visitare il centro, da lì c' era 
 
anche la metropolitana così potevamo spostarci meglio per la città.
 
Ore 20.50, arrivammo all' Hotel Bel Pianeta, in via Flaminia. Finalmente eravamo nella nostra camera 
 
e potevamo sdraiarci sul letto, eravamo esauste!

Rea guardava il soffito pensierosa, poi disse:
 
-Ricordati di quello che ho detto quando ti ho letto i fondi di caffè.-
 
-Perchè? E' imminente? Ma si tratta della persona che devo incontrare?-
 
Deglutì:
 
-Tutte e due le cose. Sia del fatto che incontrerai questa persona, sia che dovrai affrontare un 
 
momento difficile-
 
-Rea, non è che stai pensando a quello che avevi previsto su di te?-
 
-Sinceramente si...Ma forse non succederà nulla, te l'ho già detto che su me stessa non funziona 
 
sempre la veggenza, tranquilla Amy!-
 
-Mmm...va bene, ma io starò sempre al tuo fianco!-
 
Era tardi quando uscimmo dall' albergo, si erano fatte le 22.30, ma avevamo una fame da lupi e 
 
decidemmo di recarci in un pub: a quell' ora era l'unico posto dove potevamo pretendere di cenare.

Non conoscevamo Roma, ma ci eravamo fatte dare indicazioni sui luoghi dal receptionist, per 
 
fortuna l'inglese era diventata la nostra seconda lingua!

Arrivammo al pub che si trovava a pochi metri da lì, non saprei ben dire dove fosse collocato, Roma 
 
è molto grande e non saprei orientarmici nemmeno adesso.

Una volta preso posto al tavolo, ordinammo due crostini e due Coca Cola, per me era la prima volta 
 
che mangiavo una squisitezza del genere!

Mentre mangiavamo e decidevamo i giri da fare l'indomani, sentii una mano sulla mia spalla.
 
-Non ci posso credere,  Mizuno il genio della matematica! Sei proprio tu?-
 
Mi voltai e vidi un ragazzo alto e slanciato che mi guardava sorridente. Non riuscivo a distinguere i 
 
suoi tratti per via delle luci fioche del pub. 
 
-Scusa...ma tu chi sei?-
 
-Davvero non mi riconosci? Ah non sarà per via dei capelli?-
 
Aveva dei capelli lunghissimi, simili a quelli di Yaten, e come lui, li teneva legati in un codino. 
 
Sembravano di un castano caldo, con riflessi tendenti al rosso, o almeno questo era ciò che ero 
 
riuscita a vedere con quelle deboli luci. Ma niente, non lo riconoscevo, cercavo di sforzarmi ma non 
 
riuscivo, eppure dovevo averlo per forza incontrato una volta, lui sapeva il mio cognome!

Mentre lo guardavo con aria interrogatoria, disse:
 
-Amyyy...va bene che siamo a Roma e sembra quasi impossibile incontrarsi qui, ma sono io, Taiki!-
 
-Cosa? Taiki?! Sembra veramente impossibile, perdonami ma non ti avevo riconosciuto!-
 
-Si beh, sono un pò cambiato, sono un uomo adesso eheh!-
 
Presentai Taiki a Rea e lo invitammo a rimanere al nostro tavolo. Era incredibile incontrarlo in un 
 
posto simile, avevamo frequentato insieme il liceo, poi ci iscrivemmo entrambi alla stessa 
 
università, ma lui aveva scelto un' altra facoltà, cardiologia, mentre io optai per chirurgia generale e 
 
medicina d'urgenza. Da lì si divisero le nostre strade. AdessoTaiki era irriconoscibile, fino ai tempi 
 
delle superiori era un ragazzo di media statura, molto robusto, capelli corti a spazzola. Adesso era 
 
alto, magro, capelli lunghi...era diventato proprio un bel ragazzo.
 
Rea era stupita di trovare lì un nostro connazionale e iniziò ad interrogarlo:
 
-Come ma sei qui a Roma? E dove vi siete conosciuti tu ed Amy?-
 
-Calma calma, una cosa per volta! Mi sono trasferito qui a Roma da un anno circa, per lavoro. Io ed 
 
Amy ci conosciamo dai tempi del liceo, studiavamo spesso insieme, e facevamo a gara per chi 
 
prendesse il voto più alto, ti ricordi Amy?-
 
-Già, me lo ricordo certo! Com' è piccolo il mondo, mi fa uno strano effetto incontrarti proprio qui 
 
Taiki!-
 
Rea era molto curiosa su Taiki e mentre lui ordinava un Glen Grant, mi sussurrò nell' orecchio:
 
-Questo ragazzo sprigiona un'enegia positiva. Sento che lo hai incontato qui per un motivo 
 
particolare, non hai scelto Roma a caso come meta, inconsciamente hai scelto di venire qui per un 
 
motivo ben preciso!-
 
-Ma di cosa parli Rea?-
 
-Avete finito di borbottare voi due?-
 
Taiki ci interruppe.
 
Passammo la serata a parlare, Taiki lavorava a Roma presso l' Italian Clinic* come cardiologo, ma la 
 
cosa che mi stupì, è che avevano deciso di trasferirlo alla sede principale di Londra. Era davvero 
 
così piccolo il mondo? Rimase sorpreso anche lui quando gli dissi che lavoravo a Londra da due 
 
anni, sembrava tutto incedibile!

Gli parlammo della nostra vacanza, e Taiki si offrì di farci da guida il giorno dopo, esclamando poi:
 
-Non penserete di visitare tutta Roma in due giorni eh?-
 
La serata era stata piacevole, io e Taiki ci scambiammo il numero di telefono per organizzarci il 
 
giorno dopo, poi io e Rea facemmo ritorno in albergo.

Una volta in pigiama e sotto le coperte a luce spenta, Rea cominciò a parlare:
 
-Quel Taiki ci voleva proprio per te sai?-
 
-Per me? Ma che dici Rea, è un mio vecchio compagno, non c'è mai stato nulla fra noi e mai ci sarà!-

Ero arrossita.
 
-Ma come siamo suscettibili eh? Non ho mica detto che dovete mettervi insieme, ma come ti è 
 
venuto in mente? Io parlavo semplicemente del fatto che quando domani sera partirò, non rimmarai 
 
sola, tutto qui.-
 
Mi sentii in imbarazzo, non so perchè mi fosse venuta in mente una cosa del genere, però era stata 
 
Rea ad indurmi a pensarlo, non me la raccontava giusta.

Poi sospirando, disse:
 
-Aaah...l' amore è una cosa così bella!-
 
-Rea ma di che parli! Come ti vengono questi discorsi stanotte! Guarda che con Taiki...-
 
Mi interruppe:
 
-Non parlavo del TUO Taiki, ma del mio Yuri...-
 
Feci finta di non aver sentito quel "tuo Taiki", e rivolsi l'attenzione sul resto della frase:
 
-Yuri? E chi è?-
 
-Devo confessarti una cosa Amy...credo di essermi presa una cotta...Yuri è un ragazzo che sta 
 
cercando di farsi strada nel campo dell' arte, e spesso viene in galleria per presentare i suoi quadri 
 
al direttore, nella speranza di poterli esporre un giorno. E' un ragazzo così tenace, non demorde 
 
mai, e anche se il direttore gli ha sempre negato di poter esporre le sue opere, lui viene quasi ogni 
 
giorno a parlare con lui, e anche quando non viene ricevuto, rimane davanti alla porta del capo a 
 
braccia conserte finchè non esce. Lo ammiro tantissimo...

Ormai abbiamo iniziato anche a parlare fra noi, e spesso mi fa compagnia nella pausa pranzo...-
 
-Ti piace molto eh Rea? Ti ho sentita parlare raramente in questi termini di un ragazzo! Anzi, forse 
 
mai!-
 
-Ah smettila Amy!- 
 
Iniziammo a tirarci le coperte e a colpirci con i cuscini al buio finchè non cademmo nel sonno.
 
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Terzo giorno di ferie. Il lavoro era scomparso dai miei pensieri. Ci incontrammo con Taiki di fronte 
 
ad un enorme obelisco, che si ergeva al centro di una delle piazze più importanti della capitale 
 
italiana: Piazza del Popolo. Taiki ci portò a fare diversi giri, partimmo da Villa Borghese che si 
 
trovava proprio lì vicino, poi passammo per la via principale del centro, Via del Corso (dove non 
 
perdemmo occasione per fare shopping), arrivammo a Piazza di Spagna, fino a Fontana di Trevi, il 
 
Pantheon, Piazza Navona ed infine Piazza Venezia, dove c'era una maestosa costruzione, bianca 
 
come la neve adornata con con statue a forma di cavalli e di altro genere, si chiama Altare della 
 
Patria. Roma è un luogo affascinante, arte pura. Non c'era un solo angolo di strada, dove non vi 
 
fosse una riminiscenza al passato, quei palazzi, quelle mura, la strada stessa costruita con dei 
 
ciottolini quadrati (se non erro Taiki li chiamò "San Pietrini"), tutto riportava all'epoca romana, ne 
 
ero estasiata.

Avevamo camminato tantissimo quel giorno e per pranzo ci eravamo accontentati dei soliti panini, 
 
altrimenti non avremmo fatto in tempo a vedere tutti quei luoghi.

Finalmente ritornammo vicino all' albergo, in Piazza del Popolo, eravamo esausti. Da lì poi si 
 
passava sotto ad un immenso arco, color terra con decori bianchi chiamato Porta del Popolo, che 
 
portava a Piazzale Flaminio, più o meno dove si trovava il nostro hotel.

Ci sedemmo su una delle panchine che seguivano il perimetro circolare della piazza, avevamo 
 
bisogno di riposare.

Taiki era soddisfatto del giro che ci aveva fatto fare:
 
-Beh che ne dite? In mezza giornata vi ho fatto visitare alcuni dei punti principali del centro di 
 
Roma. E non è tutto eh? Mancano ancora il Colosseo, I musei Vaticani...-
 
Rea interruppe il suo discorso:
 
-Ma qui non basterebbe una settimana! Ho due gambe che sembrano cotechini per quanto si sono 
 
gonfiate camminando!-
 
Io e Taiki scoppiammo in una grassa risata.

Rea poi disse:
 
-Beh sono quasi le 18, e io devo andare a fare le valigie, altrimenti non farò in tempo a prendere 
 
l'aereo delle 21! Taiki ti ringrazio della giornata, è stato un piacere conoscerti! Amy non è 
 
necessario che tu venga con me, semmai ci vediamo tra una mezz'ora davanti all'albergo per 
 
salutarci ok?-
 
-Ma no Rea, vengo con te, ti dò una mano!-
 
-No Amy fidati, ce la faccio da sola, l'importante è che tu venga a salutarmi, quello si!-
 
-Ragazze scusate se mi intrometto, ma io ho la macchina. Se mi date  tre quarti d' ora di tempo, 
 
vado e torno, senza che tu prenda poi il taxi Rea.-
 
L' idea era ottima, Rea accettò di buon grado, ed io ero felice perchè in quel modo non dovevamo 
 
recarci da sole in aeroporto, c' era Taiki con noi.
 
Ore 20.17, Rea era pronta per salire a bordo dell' aereo per Londra. 
 
-Amy, grazie per la vacanza, breve ma intensa! E a te grazie per averci fatto da guida Taiki, mi 
 
raccomando, prenditi cura di Amy, o dovrai vedertela con me!-
 
Quanto le volevo bene! La abbracciai e le chiesi di mandarmi un messaggio sul cellulare, una volta 
 
che fosse arrivata a Londra. Marzio e Bunny sarebbero andati a prenderla in aeroporto.
 
Io e Taiki tornammo in macchina, mi sentii a disagio a rimanere da sola con lui, già si sentiva la 
 
mancanza di Rea.

Taiki si voltò verso di me:
 
-Ma tu non hai fame? O sei la donna bionica?-
 
Cenammo insieme quella sera.
 
 
 
*Italian Clinic: clinica privata realmente esistente, con sede principale a Londra in Harley Street. 
L' Italian Clinic ha altre sedi secondarie sparse in tutta Italia, Roma compresa. 
 
Note e commenti:
E' stata dura scrivere questo capitolo per me. Ho dovuto riassumere in poche frasi, la gita per Roma 
 
e l' incontro con Taiki, ma ci tenevo a parlare anche della mia splendida Roma, non ho scelto a caso 
 
la destinazione; in questo modo ho anche la conoscienza giusta per poter descrivere il luogo di 
 
vacanza. Spero vi sia piaciuto!
Grazie di cuore a Demy84 e ad EllieMarsRose per il loro supporto :) E a Demy84: grazie anche per il 
 
tuo aiuto!
Grazie infinite anche a:
-LadyFire
-Key17
-Usa-Mamo86
-Pianistadellaluna
-Miroku88
-Moon91
-Lisanechan
-Cry88
Un abbraccio a tutti voi :)
SailorMercury84
   
 
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