Questa FF nasce da una folle idea scaturita dopo la lettura di un'altra fanfiction. Lo scenario di questa geniale (?) trovata è alla fine della storia (spostato su consiglio di Aleena) e contiene, si spera, le risposte a tutte le domande che vi sorgeranno, esclusa "Ma che ti sei fumata?" (niente, che ci crediate o no).
L’orrenda
verità
La neve cadeva soffice sui suoi capelli, ma Ron non la sentiva.
Niente aveva importanza, ormai. Aveva fallito.
Era come se tutta la vita lo avesse preparato per quella sera.
Ricordava la
voce che gli parlava di notte, i sogni angosciosi, la costante
sensazione di
essere impazzito...
Devi farlo, ragazzo. Io non posso, ma tu devi...tu sai...
E una sera, a casa di Hermione, tutto aveva magicamente trovato un
senso.
Rosemary's baby, Alien, L'esorcista...film che
sembravano scelti a caso
per una serata tra amici, ma non lo erano affatto. Era stato allora che
aveva
capito: Harry Potter, il suo migliore amico, con il quale aveva diviso
il
dormitorio, giocato a Quidditch, riso, scherzato, litigato e rischiato
la vita,
non era umano. Era una creatura scaltra e astuta, che li aveva usati
tutti per
i suoi loschi fini e li aveva indotti ad eliminare l’unica
persona in grado di
fermarlo.
Si meravigliava che nessuno se ne
fosse accorto. Tutti
avevano accettato senza fare una piega il fatto che Harry fosse
sopravvissuto
all’Anatema che uccide e l’improvviso voltafaccia
di Draco Malfoy, che dopo
anni di odio aveva sposato Harry senza fiatare, esattamente come Lily
Evans
aveva fatto con James. E nessuno si era stupito quando Draco aveva
annunciato
commosso che lui e Harry avrebbero avuto un figlio, cosa decisamente
più
strana; checché ne pensassero i Babbani,
l’anatomia dei maghi era esattamente
identica alla loro, e questa significava che un mago maschio non poteva aspettare un bambino.
Ma qualcuno si era chiesto come fosse
capitato? No. Invece
di scappare urlando o chiamare un Guaritore del San Mungo, tutti
avevano
sorriso e si erano congratulati con i due sposini. Come se fosse
normale.
Normale.
Solo lui, Ron Testadirapa Weasley,
sapeva davvero come
stavano le cose, e aveva dovuto convivere per giorni con
quell’orrenda verità. Era
stato costretto a sorridere come al solito mentre progettava il delitto
più
atroce che una mente umana potesse concepire: l’assassinio di
un bambino appena
nato, del figlio del suo migliore amico.
Aveva deciso di agire in anticipo,
quella volta: non avrebbe
lasciato al mostro un anno intero per rafforzarsi, come aveva fatto Tom
Riddle
vent’anni prima. Si era offerto come Custode Segreto, nel
caso qualche vecchio
seguace di Voldemort, o Voldemort stesso, avesse minacciato la
felicità della
nuova famiglia, e appena la notizia del lieto evento era giunta alla
Tana si
era mosso. Al suo fianco c’era Peter Minus, suo istruttore e
maestro, che nella
lotta contro la creatura si era giocato l’onore e la vita.
E alle sue spalle c’era
Lucius Malfoy, che aveva insistito
per assisterlo in quella dolorosa circostanza.
Ricordava lo scricchiolio della
porta, la sorpresa sul viso
di Harry quando era entrato e il lampo verde che aveva cancellato la
sua
esistenza; ricordava l’orrore di Draco quando la bacchetta
assassina aveva
puntato la neonata tra le sue braccia e lui aveva visto il volto di chi
la
impugnava; ricordava soprattutto lo straziante dolore di Lucius quando
la sua
stessa mano aveva spezzato la vita del figlio e poi si era rivolta
verso
l’essere-Lily, quell’immonda bambina demoniaca che
li fissava con occhi color
veleno senza versare una lacrima.
Tre Avada
Kedavra
l’avevano colpita nello stesso momento, e
quell’orrore vivente non si era fatto
un solo graffio.
Ron strinse i pugni, ricordando
quella sera fatale e le ore
che l’avevano preceduta, le uniche ore della sua vita in cui
si era sentito
vivo e potente. Quella notte aveva solo finto di dormire, mentre la
voce gli
parlava, gli diceva cosa fare, gli infondeva coraggio. Coraggio a lui,
la speranza del mondo magico.
E aveva fallito.
Aveva sacrificato tutto ciò che aveva per quella missione,
tutto il poco che
gli era rimasto: l'amore di Hermione, il calore della famiglia,
l'amicizia di
Harry. Era un traditore e un rinnegato...e non aveva portato a termine
il suo
compito. Ron Weasley, il casinista che rovina tutto.
"Weasley!" ringhiò qualcuno alla sua destra.
Lucius Malfoy apparve sulla soglia della tenda. "Raccogli le tue cose,
partiamo tra cinque minuti...e mostra un minimo di dignità,
per amor del cielo.
Sei un Purosangue...anche se di pessima qualità!"
"Lascia perdere, Lucius" intervenne Peter Minus, uscendo a sua volta
dalla tenda. "È logico che sia traumatizzato, chi di noi
non..."
"Era mio figlio" lo interruppe Lucius. "Mio figlio. Come pensi
che mi senta? Ma non è il momento di piangersi addosso.
Muoviti, dobbiamo
caricare i prigionieri"
Già, i prigionieri. Tre giovani Babbani, due uomini e una
donna, che ora
giacevano nella tenda immersi in un sonno profondo. Erano giunti al
villaggio
abbandonato a bordo di una grossa auto nera, con un vero arsenale nel
bagagliaio e qualche libro interessante - molto
interessante - sul
sedile posteriore. Schiantarli era stato un gioco da ragazzi.
"La donna è tua, Weasley" disse Lucius. "Mettila nel
bagagliaio
con gli altri due e prendile una ciocca di capelli. La Pozione
Polisucco è in
quella bottiglia".
Lui stava già bevendo la sua, essenza di Dean Wesson...no,
Winchester, color
birra di radici. Peter sarebbe stato Sam, l'altro ragazzo.
E a lui toccava la tizia di nome Ruby. Tipico.
Una copertura perfetta per tre fuggiaschi, senza contare che i loro
inseguitori
si trovavano dall'altra parte dell'oceano. Prima che gli Auror li
scovassero,
Lucius contava di scoprire tutto ciò che poteva sulle arti
magiche usate da
quegli strani Babbani...tutto ciò che poteva aiutarli a
distruggere il mostro.
Quel mostro che anche i Babbani stavano cercando.
Quel mostro in forma di bambina che ora si godeva le coccole degli
ignari
genitori adottivi.
"Muoviti, Weasley! Devi guidare tu!"
Ingoiò la pozione in un sorso e si affrettò verso
l'auto nera mentre il suo
corpo lentamente si trasformava. Peter aveva smontato la tenda; tutto
era
pronto.
"Calma, Malfoy. Sto arrivando"
Si sedette al posto di guida e sistemò lo specchietto.
Sì, era pronto. La caccia
stava per ricominciare.
Palco e retropalco
A questo punto molti di voi si staranno chiedendo cosa diamine sia successo nel Potterverse, e naturalmente hanno diritto ad una spiegazione: tempo fa ho segnalato su Fastidious
una ficcy in cui il tradimento di Ron causava la morte di Harry e
Draco, mentre la loro bambina sopravviveva. Ciò ha dato
origine ad una piccola discussione sul fatto che nelle fanfiction la
gravidanza maschile non è mai accompagnata da una
spiegazione credibile, e la mia mente, in crisi di astinenza da
Supernatural, ha
partorito questo demenziale scenario:
La
prole-Potter è in
realtà un orribile blob mutaforma e manipolatore di origine
demoniaca. Tom
Riddle, l'unico ad aver capito tutto, ha tentato più volte
di eliminarla dalla
faccia della terra, ma i suoi sforzi sono stati regolarmente vanificati
da Silente,
tratto in inganno come gli altri dall'aspetto angelico dei piccoli
mostri
(peraltro in grado di manipolare la mente umana). Una volta il nostro
TR è
quasi riuscito ad eliminare il piccolo abominio, ma... beh, sappiamo
tutti
com'è andata.
Dopo svariati altri tentativi, stanco dei fallimenti e
dell'ingratitudine del
mondo magico, il Lord ha dapprima tentato il suicidio con un coltello
per torte,
poi si è trasferito ad Honolulu in compagnia di un illustre
collega e da allora
non se ne hanno più notizie.
Peter, suo assistente nell'impresa, si è giocato la
copertura in quel famoso
tentativo ed è stato costretto ad infiltrarsi nella famiglia
Weasley per
addestrare il suo successore. La non particolare intelligenza di Ron lo
ha
costretto ad usare l'Imperius su Hermione per convincerla a mostrare
all'amato
una serie di film Babbani per istruirlo; sfortunatamente, Harry ha nel
frattempo accalappiato il povero Draco dando vita ad una nuova piccola
Potter
(chiamata Lily come la nonna).
Decisi ad eliminare il mostriciattolo finché era piccolo,
Ron e Peter hanno
raggiunto casa Potter insieme a Lucius, deciso a sua volta a porre fine
alle
sofferenze dell'amato pargolo con le proprie mani (Narcissa, poveretta,
ha
avuto un collasso ed è finita a giocare a briscola con i
Paciock), ma qualcosa
è andato storto di nuovo e il demonietto è
sopravvissuto. Braccati dalla
polizia di mezzo mondo, i tre sono scappati negli Stati Uniti e la loro
strada
ha casualmente incrociato quella dei Winchester, anche loro sulle
tracce
dell'essere.
Ora i fuggitivi, Polisuccati e armati fino ai denti, si fanno passare
per i
Winchester+Ruby e, con i veri cacciatori tenuti sotto Imperius nel
bagagliaio,
girano gli States in cerca di un modo per sopprimere Lily Sue prima che
si
riproduca.
Possiamo solo sperare che portino a termine l'impresa prima che Ruby si
riprenda e spedisca i loro attributi in orbita, ma nel GoS (AKA Lucius)
we
trust.
Ah, Lily è diminutivo di Lilith. Fate voi.
Questa oneshot ne
è la diretta conseguenza.
Là dove tutto
è iniziato: http://fastidious.forumfree.it/?t=53115789