I
personaggi sono maggiorenni e non mi appartengono, sono di Masashi Kishimoto.
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Aprii gli occhi, mi resi conto di
trovarmi in una piccola stanza, un brivido mi percorse la schiena; a quanto
pare era anche molto umida. Notai che c’era una sola finestra chiusa da sbarre
. Cercai di ricordarmi cosa era successo, passandomi la mano sui capelli biondi
ricapitolai la giornata precedente:
stavo camminando nel bosco per
raggiungere la base dell’Akatsuki per consegnare, come sempre, le armi e le
munizioni comprate, ad un certo punto mi fermai perché sentii un rumore
sospetto; in un momento mi ritrovai circondato da degli sbirri …. Poi il buio,
non ricordavo più niente, probabilmente mi avevano stordito. Facendo pressione sulle gambe mi alzai dal
letto che, notai in quel momento, era a castello; raggiunsi lentamente la
finestra, vidi delle alte mura di cinta , sopra di esse camminavano dandosi il
cambio le guardie e, come se non bastasse, ogni angolo del ‘cortile’ era
illuminato a giorno e ovunque mi girassi notavo telecamere. In poche parole mi
trovavo nel carcere di Suna. Il carcere più sicuro della terra, al suo interno
c’erano i ricercati più pericolosi ed era praticamente impossibile riuscire ad
evadere. Venni distolto dai miei pensieri dal rumore del chiavistello nella
serratura, girandomi mi trovai davanti un poliziotto:
“E’ l’ora dell’interrogatorio.”
Sembrò quasi giustificarsi la guardia mentre mi bloccava i polsi con le
guardie. Probabilmente era una matricola, camminammo in silenzio fino ad una
porta. Il ragazzo la aprì e dentro vidi seduto ad osservarmi un ragazzo sui
venticinque anni, la mia età, deglutii ed entrai.*
POV. Sasuke
Lo osservai per diverso tempo.
Capelli color del sole e occhi blu come il mare. Più che un carcerato assomigliava
ad un angelo. Lo feci sedere dinnanzi a me e quando mi fu più vicino mi sembrò
quasi di averlo già visto, e un odore di pesca e sole mi inebriò:
“Allora” iniziai “Naruto Uzumaki,
giusto?” il ragazzo di fronte a me annuì, quindi continuai:
“Qui risulta che prima d’ora avevi la
fedina penale pulita, credo che ora dovremmo aggiungerci una pena per traffico
d’armi …”
“Sono innocente” mi interruppe il
biondo, quindi da sotto il tavolo presi uno scatolone e gli mostrai il suo
contenuto,
“Questi sono gli oggetti che i
poliziotti hanno trovato quando ti hanno arrestato.” Quindi mi schiarii la
gola:
“Fucili, pistole, munizioni, bombe a
mano, fumogeni, veleni …… insomma, un armeria!” incrociai le braccia al petto
e, in silenzio, aspettai una sua reazione; che non tardò ad arrivare:
“Avevate un mandato di cattura?”
domanda sicura e secca, me lo chiese con una sicurezza che mi mandò nel panico.
Mi chiesi, allibito, come uno pseudo mafioso conoscesse le pratiche
burocratiche,
“Certo che avevamo un mandato, quindi
.. “
“Allora gradirei vederlo” imprecai
tra i denti, d'altronde il mandato non ce l’avevamo, i nostri agenti lo avevano
visto ed avevano agito d’impulso. Mi resi conto di trovarmi leggermente nei
casini e da come sorrideva Naruto capii che sperava di cavarsela grazie a
questa dimenticanza. Ad interrompere i miei pensieri fu il cigolio della porta
e la voce di un mio sottoposto:
“Signore è arrivato un documento dal
sindaco di Suna.” Presi il foglio in mano e lo lessi velocemente quindi lo
passai al carcerato davanti a me,
“A quanto pare dovrai rimanere nostro ospite ancora per un po’: accusa traffico d’armi e familiarità con la mafia.”