Ok, non sono sicura che sia un bel lavoro, ma mi va di proporlo. ATTENZIONE! Contiene piccoli spoiler sul sesto e il settimo libro... Altra cosa, vi consiglio di leggerlo con una canzone di sottofondo. Magari Photograph, Nickelback ^__- Un bacione, Kei:*


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Mi chiamo Hermione Jane Granger e sono una Mezzosangue.

Una pura Mezzosangue.

A scuola ero “la signorina-so-tutto-io”, ma ora non sono più a scuola.

Ho dovuto affrontare cose ben peggiori della scuola, delle materie, dei voti, degli esami.

Ho dovuto lottare, e benché al mio fianco ci fosse più di una persona che mi voleva bene, ho sofferto, tutti abbiamo sofferto.

Dopo la morte di Silente, io non sono più stata io.

Neanche Harry è più stato Harry.

Ma noi siamo uomini di Albus Silente, noi siamo l'ES, siamo il suo esercito.

Abbiamo combattuto contro Voldemort, contro il Male, contro ciò che è facile.

Abbiamo perso sangue, tanto sangue.

Abbiamo pianto, pianto dolore.

Ma, dopo tutto, abbiamo vinto.

Ricordo Harry come una figura forte, coraggiosa, piena di spirito.

Come un vero Griffindor.

Lui ha formato la nostra personalità, ha aiutato me e Ron, in tutto e per tutto.

Poi se n'è voluto andare, perché l'unico modo di salvarci, di salvare il mondo, era finirla una volta per tutte, era sacrificarsi per noi.

E nonostante ora il mondo sia felice di quel che ci aspetta fuori, io e Ron siamo soli.

Siamo soli assieme, ma senza il nostro migliore amico.

Sto seduta sul letto, impaziente, senza nessuna voglia di vivere.

Ci sono scene orribili nella mia testa, urla, grida, pianti.

Non avevo mai visto così tanto dolore.

Non avevo mai provato sentimenti del genere.

Rabbia, rancore, odio, voglia di uccidere.

Ma Voldemort è morto. Che bisogno ci sarebbe di ucciderlo?

Alzo il viso e lo sguardo mi si posa su una fotografia.

Siamo io, Harry e Ron, che sorridiamo, benché esausti.

Avremo avuto sì e no sedici anni in quella fotografia. I tempi duri si avvicinavano, la seconda guerra magica cominciava.

“Vogliamo seguirti, Harry”

Una carrellata di ricordi mi avvolge e io mi butto sul letto, sconsolata.

Non può essere che sia andata a finire così.

Ricordo il primo anno, nitido e fiero, pieno di sorrisi, divertimento, situazioni entusiasmanti.

Ricordo le nostre stupide azioni eroine da undicenni, pronti anche a rischiare la vita.

E la voglia di Harry di combattere durante il secondo anno.

Le sue paure, i timori di ognuno di noi, l'aiuto che gli abbiamo dato.

E il terzo anno, in cui abbiamo incontrato Sirius; il nostro anno più bello, probabilmente.

Poi Voldemort è tornato, ed Harry ha cominciato a non essere più quello di prima.

Ha perso Sirius, ha perso Silente.

Credo che in realtà, non avesse più voglia di vivere.

Non ne aveva il motivo.

Doveva continuare a trascinarsi avanti, senza famiglia, senza padrino, senza Silente?

Non era pronto.

Ma neanche noi siamo pronti, Harry, a vivere senza di te.

Io e Ron non siamo pronti ad affrontare questo mondo senza di te.

Questo mondo che dopo vent'anni è ormai placido, tranquillo, sensibile.

Siamo salvi.

Ma tu non ci sei più.

Come mi dovrei sentire?

Come ci dovremmo sentire?

Tu manchi, Harry.

Manchi a tutti,

manchi a chiunque fosse fiero del “bambino che è sopravvissuto”.

Manchi al mondo, Harry.