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Autore: PiccolaKris    05/02/2011    3 recensioni
questa storia è dedicata a Ryan e Strawberry, ma dall'anime ho preso solo i personaggi..infatti la storia si svolge mentre ENTRAMBI hanno 17 anni e il progetto Mew Mew non c'entra niente...comunque i personaggi hanno anche lo stesso carattere di quelli dell'anime! leggete e vedete se vi piace!
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ben presto Ichigo si sentì meglio, ma la madre decise di farla stare a casa fino alla settimana dopo perché si riprendesse bene.
Era un pomeriggio di fine maggio, il sole splendeva alto nel cielo e c'era molto caldo.
Drin..drin..
Lo squillo del telefono. Generalmente a Ichigo piaceva andare a rispondere, ma quel pomeriggio non aveva per niente voglia di alzarsi dal letto: faceva troppo caldo e lei era ancora un po' stanca. Tuttavia, non aveva scelta poiché era in casa da sola, così, sebbene controvoglia, si alzò e scese lentamente le scale.
<< Pronto? >> disse alzando la cornetta. Dall'altra parte rispose una voce inconfondibile: << Finalmente hai risposto! Stavo per mettere giù >>.
<< Scusa, Ryan, ero in camera mia e..non ho sentito il telefono >>. Subito la ragazza sentì scoppiare una fragorosa risata, che la irritò non poco. << Sicura? Secondo me semplicemente non avevi voglia di venire a rispondere...sei così pigra! >> e detto questo ricominciò a ridere.
" Ma come si permette??  " pensando questo Ichigo gli sbattè il telefono in faccia. Fece per allontanarsi, quando il telefono ricominciò a suonare. Rassegnata, alzò di nuovo la cornetta e stette in silenzio. Non passò molto tempo che si sentì attaccare da queste parole: << Grazie, Ichigo, sei molto gentile a sbattermi il telefono in faccia!.. >> mentre  parlava, lei si immaginò il viso del ragazzo alterato dall'indignazione e si sorprese a pensare che ciò non avrebbe comunque compromesso la sua bellezza. Era persa in questi pensieri, quando si rese conto che probabilmente Ryan attendeva una sua risposta su qualcosa che lui doveva averle chiesto. Non potevano restare in quel silenzio imbarazzante a lungo, perciò Ichigo si decise a parlare. << Hmm..scusa hai..detto qualcosa? >> quanto avrebbe voluto evitare di dire quelle parole, che rivelavano la sua distrazione!
<< Sì, ti ho chiesto come stavi, ma a quanto pare a casa tua non si usa rispondere a domande gentili >>
<< No, scusa, ero distratta..comunque ora sto meglio grazie >>
<< Molto bene sono contento. Allora, hai bisogno di ripetizioni? >>
Ichigo non rispose subito: da una parte non aveva una grande voglia di passare un intero pomeriggio con quel ragazzo irritante, ma dall'altra era curiosa di vedere la sua casa. E, come se non bastasse, aveva veramente bisogno di quelle ripetizioni. Alla fine ,perciò, rispose:
<< Credo di sì...e...ti sarei davvero molto grata se...se tu volessi aiutarmi >>
< Molto volentieri, piccola. Domani pomeriggio? >>
<< Perfetto. Allora..a domani >>
<< A domani >>
Sbagliava o la sua voce si era fatta più dolce?
<< Hmm...Ryan? >>
<< Si? >>
<< Grazie ancora..anche per la telefonata >>
<< Di niente. Ciao >>
<< Ciao >> sussurrò Ichigo.
Tutututu...
Ci mise qualche secondo a capire che il ragazzo aveva messo giù. Posò la cornetta e si avviò verso la sua camera, dove si buttò immediatamente sul letto, abbandonandosi ai suoi pensieri. Si sentiva stranamente scombussolata: che le stesse tornando la febbre? No, capì subito che si trattava di Ryan: quel ragazzo la continuava a stupire e non era ancora riuscita a decifrare il suo carattere. Solo una cosa  le era chiara: certe volte riusciva ad essere proprio simpatico, ed era molto facile essere gentili con lui quando si comportava in questo modo. Con questi pensieri in testa si addormentò.
 
Il giorno dopo era molto agitata: non sapere come le si prospettava il pomeriggio era per lei ragione di turbamento. Due ore prima dell'appuntamento, se così si poteva chiamare, cominciò a prepararsi. Non poteva certo arrivare in ritardo come a suo solito, Ryan l'avrebbe sicuramente presa in giro! Sì ma..come vestirsi?
" Avanti, Ichigo, non c'e motivo di essere così agitata! Vai solo a studiare e poi Ryan non significa niente per te. Anzi, sarebbe proprio impossibile innamorarsi di un ragazzo del genere! Secondo me non ha ancora trovato una ragazza ".
Questo pensiero la fece sorridere, ma poi le venne in mente che probabilmente ciò era impossibile: Ryan era così bello che sicuramente molte ragazze si erano già innamorate di lui. Lei, invece, non aveva molta esperienza: il suo primo ed unico ragazzo era Mark (e questo può spiegare benissimo la sua inesperienza xD NdA).
Sì, ma cosa c'entra ora questo? Vai solo a studiare, Ichigo, mettitelo in testa! "
Nonostante ciò, cercò di essere il più carina possibile e, quando fu pronta, uscì di casa e si diresse verso l'indirizzo che Ryan le aveva dato. Arrivata alla via e al numero giusto, si stupì di trovarsi davanti ad una villa enorme, con tanto di giardino. Possibile che Ryan abitasse lì? Stava ancora indugiando davanti al cancello, quando, in fondo al vialetto, vide aprirsi i grandi battenti della porta d'ingresso e da lì uscire un bel ragazzo biondo. Ryan aprì il cancello e disse:
<< Esistono i campanelli, sai? Se non ti avessi visto dalla finestra, saresti potuta rimanere davanti a questo cancello per ore intere! >> e detto questo ridacchiò.
<< Lo so, solo pensavo di aver sbagliato indirizzo >> Ichigo era così meravigliata che non riuscì ad arrabbiarsi per la battutina pungente di Ryan. Il ragazzo parve deluso: gli piaceva quando si arrabbiava, lo considerava una specie di loro gioco.
<< E perché, se posso chiederlo? >>
<< E' una villa enorme! Sei ricco? >> chiese Ichigo strabuzzando gli occhi. Per tutta risposta Ryan fece un'alzata di spalle, si voltò e ricominciò a percorrere il vialetto nel senso inverso. Notando che Ichigo era ancora ferma, si girò e, con uno splendido sorriso dipinto sul volto, disse solamente: << Vieni >>.
Ichigo lo seguì in silenzio, osservando le siepi curate del giardino, l'enorme portone e lo spazioso ingresso della villa. Ryan la condusse su per una lunga scala e per uno stretto corridoio, fino ad arrivare davanti ad una porta di legno, davanti alla quale si fermò. Ichigo, tutta presa dall'osservare la grande casa, quasi andò a sbattere contro il ragazzo, che, comunque, non se ne curò. Aprì la porta e le fece cenno di entrare, ma, vedendo la ragazza ancora ferma, le disse:
<< Questa è la mia camera. Forza, entra >>.
Ichigo oltrepassò la soglia e, dopo poco, sentì chiudersi la porta. Si voltò e notò che Ryan non aveva la sua solita aria esuberante, ma sembrava che anche lui considerasse quella una strana situazione e che nn sapesse bene come comportarsi. Si guardarono per alcuni secondi che sembrarono interminabili, poi Ryan si decise a far accomodare la sua ospite su una sedia davanti ad una scrivania, sulla quale erano già posati alcuni libri. Lui si sedette su una sedia accanto e con queste parole ruppe il silenzio tombale che si era creato tra di loro:
<< Sei stranamente di poche parole oggi >>
Ichigo sembrò quasi stupita da queste improvvise parole che interrompevano i suoi pensieri, perciò non rispose. Ryan riprovò:
<< Mi sembri strana. Ti senti poco bene? Vuoi sdraiarti un po' sul mio letto? >>
Ichigo si immaginò coricata sul letto del ragazzo e la possibilità le sembrò talmente assurda che le scappò un sorriso. Dopodiché, per non essere scortese, rispose:
<< No grazie sto benissimo, ero solo sovrappensiero >>.
Ryan nn sembrava convinto perciò strawberry si affrettò ad aggiungere:
<< Allora cominciamo? Non abbiamo tutto il giorno e ti avverto che non è facile spiegarmi la matematica! >>
<< Questo lo immaginavo e mi sono già preparato ad un pesante pomeriggio! >>fu la pronta risposta del ragazzo, davanti alla quale, stranamente, Ichigp non si arrabbiò come al solito, ma riuscí a prenderla sul ridere. Quella atmosfera era così irreale che tutto, perfino il loro modo di essere e di fare, sembrava diverso.
Si misero subito all'opera e Ryan non le permise un momento di distrarsi: era un ottimo professore, sebbene Ichigo fosse una pessima alunna. Dopo un'ora di studio intenso, Ryan posò la matita e disse:
<< Bene, facciamo una pausa, abbiamo lavorato abbastanza. Sono convinto che il tuo cervellino non riesca a reggere troppe ore di studio di seguito! >>
<< Cosa vorresti insinuare, scusa? >>
Ryan scoppiò in una risata cristallina e disse:
<< Niente, ti stavo prendendo in giro >>
<< Come sempre >> Nonostante queste parole, Ichigo non sembrava risentita.
<< Già, ma è divertente, sai? >> Ryan continuava a sorridere.
<< Per te forse >>
<< Suvvia, non ti arrabbiare, micetta. Non è mai stata mia intenzione offenderti >> soffiò il ragazzo, con il suo volto a pochi centimetri da quello di Ichigo. L'atmosfera si stava facendo sempre più intima ed entrambi se ne rendevano perfettamente conto. Ryan non potè trattenersi dal fare questa domanda:
<< Il tuo ragazzo sa che sei qui? >>
Con quei begli occhi azzurri che la fissavano intensamente, Ichigo non riusciva a ragionare con lucidità, perciò non cercò neanche di mentire.
<< No >> rispose.
<< E come mai non gliel'hai detto? >>
<< Hmm...non se n'è presentata l'occasione! >> Poi,cercando di cambiare argomento e di sottrarsi allo sguardo inquisitore di ryan, si guardò intorno e osservò:
<< Hai proprio una bella camera! E' molto spaziosa!>>
<< Ti piace? >> Ryan sembrava soddisfatto.
<< Molto. Non c'è nessuno in casa? A parte noi due, intendo >>.
<< No, nessuno. Abbiamo tutta la casa per noi >>disse il ragazzo con un sorrisetto malizioso e avvicinando di nuovo il viso a quello di Ichigo. La ragazza, però, non ci fece caso e chiese subito:
<< I tuoi genitori sono spesso fuori casa? >>
Queste parole sembrarono colpirlo, poiché mutò espressione e si fece improvvisamente cupo. La sua unica risposta fu questa:
<< Si >>.
Calò un nuovo silenzio: Ichigo osservava Ryan, il cui viso tradiva la presenza di emozioni e sentimenti contrastanti.
Dopo una lunga pausa lui alzò gli occhi e disse:
<< Io non li ho i genitori >> . Questa frase colpì profondamente Ichigo.
<< Mi dispiace >> disse soltanto.
<< È successo molto tempo fa >>
Tra i due ci fu di nuovo un momento di silenzio. Ichigo non sapeva proprio come comportarsi: da una parte non voleva parlarne più per paura di ferirlo, ma dall'altra avrebbe voluto esprimere tutto il suo dispiacere.
Ryan precisò:
<< Vivo qui con mia zia >>
Ichigo annuì. In quel momento Ryan sembrava così vulnerabile che, con un gesto improvviso di cui probabilmente neanche lei si rese immediatamente conto, si alzò e lo abbracciò, quasi a volerlo confortare. Ryan sembrò colpito quanto lei di quel gesto, ma, quando lei, imbarazzata, fece per allontanarsi, lui la riavvicinò a sé cingendole la vita con le braccia. Poggiò delicatamente la testa sul suo petto, desideroso di prolungare quell'abbraccio e Ichigo non parve contrariata.
<< Hai un buon profumo, Ichigo >> detto questo si alzò dalla sedia su cui era rimasto fermo fino a quel momento e avvolse Ichigo tra le sue braccia.
<< Grazie >> le sussurrò all'orecchio, facendola rabbrividire. Ichigo alzò lo sguardo verso di lui e si perse nel mare dei suoi occhi, mentre Ryan sciolse l'abbraccio per prendere il viso di lei tra le sue mani. Cominciò ad accarezzarle delicatamente le guance arrossate, sorprendendosi per la morbidezza della sua pelle, mentre avvicinava sempre di più la sua bocca verso le labbra di lei. Ichigo, senza rendersene conto, chiuse gli occhi, pronta a ricevere il bacio, e Ryan non vedeva l'ora di assaggiare il suo sapore.
<< Ryan, sei in casa? >> una voce proveniente dal corridoio interruppe bruscamente quel momento magico e li fece sobbalzare entrambi. Ci vollero alcuni secondi, però, prima che Ryan togliesse le sue mani dal volto di Ichigo e prima che rispondesse:
<< Sì, zia! Ehm...sono in camera! >>
Si sentirono dei passi nel corridoio e Ichigo, senza pensarci, si sedette di nuovo e prese la penna in mano, quasi per dimostrare che lei stava facendo ancora i compiti. Quando la porta della stanza si aprì, girò la testa e vide sulla soglia una donna giovane e sorridente, dai lunghi capelli biondi.
<< Ah, vedo che hai un'ospite! Non me la presenti, Ryan? >>
<< Certo, subito: zia, questa è Ichigo, una mia compagna di classe. È venuta perché non è molto brava in matematica! >> Ryan era molto rilassato. Possibile che riuscisse ad essere così indifferente e per niente imbarazzato?
<< Molto piacere di conoscerla, signora >> disse Ichigo.
<< Piacere mio >> dopo averle rivolto un breve sorriso, il viso della zia di Ryan si accigliò e soggiunse: << Oh, povera ragazza, sei tutta rossa in faccia! Stai male? Vuoi qualcosa da bere? >>.
Ryan sogghignò, ben sapendo a cosa era dovuto il rossore della ragazza, mentre Ichigo, arrossendo ancora di più, si alzò di scatto, prese in fretta le sue cose e, con queste parole, uscì dalla stanza:
<< No, signora, la ringrazio. A dir la verità, abbiamo finito e io me ne stavo andando >>
Si trovava già in corridoio, quando Ryan urlò, correndole dietro:
<< Aspetta, Ichigo, ti accompagno! >>
<< No, fa lo stesso, grazie, vado da sola! >> rispose Ichigo continuando a camminare: l'ultima cosa che desiderava in quel momento era trovarsi da sola faccia a faccia con Ryan! Il ragazzo, però, era più veloce di lei e alla fine riuscì a raggiungerla nel giardino. La trattenne prendendole la mano, costringendola a voltarsi.
<< Non è stato carino da parte tua andartene così >> disse Ryan.
<< Lo so, ma..hmm..mi sono appena ricordata di..avere un impegno! Sì, proprio così, perciò devo proprio scappare, mi dispiace! >> mentì Ichigo, sebbene non fosse per niente brava nel dire bugie; Ryan, infatti, capì subito che si trattava di una scusa. Ichigo cercò nuovamente di andarsene, ma la presa del ragazzo era molto forte e non le permetteva di allontanarsi.
<< Ma ti imbarazza così tanto? >> chiese lui. Un nuovo rossore imporporò le bianche guance di Ichigo, che evitò di guardarlo in faccia.
<< Guarda che mia zia non si è accorta di niente! Anche se con il tuo atteggiamento, che potrei definire infantile, qualche sospetto potrebbe esserle venuto! >>.
Ichigo non rispose e Ryan continuò, quasi sconfortato da  quella ragazzina impossibile:
<< Va bene, allora vai, visto che hai questo impegno così importante >> sottolineò bene le due ultime parole, però non si decideva a lasciarle il polso, come Ichigo non si decideva ad andarsene.
<< Allora vuoi andare? >> chiese Ryan.
<< Sì >> ammise Ichigo. Delicatamente Ryan lasciò la presa e andò ad aprirle il cancello. Ichigo quasi corse via, mentre Ryan la osservava allontanarsi.
Rientrato in casa, la zia gli disse:
<< Mi dispiace che Ichigo se ne sia andata già >>
<< Anche a me >>
<< È molto carina >>
<< Sì. Davvero tanto >> concluse Ryan più per se stesso che per sua zia.

Ehm..salve a tutti! Mi vergogno quasi a presentarmi qui con un nuovo capitolo dopo quasi un anno! Scusatemi veramente tanto per questo enorme, per non dire GIGANTESCO ritardo! >_< Avevo un po' perso l'ispirazione (anche se adesso credo di averla recuperata), ma non mi piace lasciare le cose incomplete, perciò porterò avanti questa fanfiction fino alla fine!
Prometto che il capitolo successivo arriverà a breve, anche se non so quando troverò il tempo di scriverlo!
Un'altra cosa... Ho deciso di cambiare e di chiamare Strawberry Ichigo semplicemente perché mi piace di più!
Un bacio a tutti quelli che vorranno continuare a seguirmi :)
 
  
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