Ma la musica
la
sovrastava.
I
suoi capelli erano
paglia secca, erano trecce sottili, erano fili di ferro.
Tintinnavano le luci della disco
sulla sua pelle color
latte: era macchiata d’inchiostro, era ricamata di piombo.
I suoi occhi erano biglie
rotanti, erano bottoni scuciti, erano chiodi bagnati.
E disegnava pensieri,
mutava parole, ma la musica la
sovrastava.
Il suo vestito era tinto di buio,
era un cielo
stellato, era carbone rovente.
Gli sguardi non
concedevano mai fiato ai suoi poveri polmoni (e
soffocava e soffocava)
Le sue gambe erano colonne
d’appoggio, erano mattoni di burro, erano tronchi di pietra.
Le scivolava in gola la vodka, le
saliva in testa, la rigettava
nello stomaco.
Le sue labbra erano di
cartone, erano livide, erano rose appassite.
Tanti volti le si aggrovigliavano
attorno al collo (e il magone aumentava, e
gli occhi soffrivano).
E le gambe tremavano, il
cuore batteva, gli occhi cercavano.
Il corpo si muove, si
scuote, i tacchi ribattono.
Il bicchiere era vuoto di sogni,
colmo di lacrime e privo di voglia.
Colava il mascara dalle
iridi scure, fredde, stanche.
E le mani si alzavano, le labbra
volevano, le orecchie
impazzivano.
Il cuore si spacca, si
rompe, i pensieri rimbombano.
Silenzio
“Sil, hai detto qualcosa?”
ma
la musica la sovrastava.
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Prima one-shot originale
perciò siate clementi. E’ forse un
po’ nonsense però la trama e il luogo
sono semplici: la protagonista è
Sil, ragazza immaginaria e di una sua serata in discoteca. Il fatto che
alla
fine nonostante il silenzio non riesca a sentire è
perché adesso è troppo
occupata a sentire quello che ha dentro. Ripeto siate clementi e
lasciate
almeno uno straccio di recensione piccina piccina =)
dreem