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Autore: Serenetx    05/02/2011    0 recensioni
Cosi' scosto' una ciocca dei suoi capelli color carota e mi trafisse con quei suoi occhioni azzurri. Sentii per un istante il peso della sua attenzione gravarmi sulla coscienza ancor piu' di quanto lo facesse la sua etica invidiabile ed il suo bollente sguardo di ghiaccio passare in rassegna ogni mia singola curva.
«Sono curioso di sapere una cosa, bambolina ... »
Mi disse afferrandomi bruscamente il mento.
«Qual'e' il tuo vero nome adesso?».

Saro' molto felice di leggere ed accettare i vostri consigli, pareri, recensioni ecc. ecc.
Prende spunti da diverse storie piuttosto famose (non scritte da autori di questo sito) ed e' la prima copia (e' una storia da revisionare per bene, a partire dalla trama e tutto il resto; per questo se mi aiutaste sarei molto felice! Grazie lo stesso)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incest, Incompiuta, Tematiche delicate
Capitoli:
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«Mia zia ... UNA TERRORISTA? Io ... io ... COSA ... COSA DOVREI FARE!?!»

Urlai con gli occhi fuori dalle orbite e l'arma da fuoco puntata sul collo. Cassy, la mia insegnante di matematica, non era soltanto la fredda professoressa dai modi altezzosi. Era una terrorista, «una spia», una criminale di alta lega!

«Si'! Esattamente! Miki Sakura Hasani era la punta di diamante di tutta la nostra associazione ... un grande gioiello! Che grave perdita; quasi non ci credo ancora!»

Esclamo' allontanandomi la pistola dalla gola.

«Purtroppo, non lavoravamo nello stesso scomparto. Sai, il boss sono io e ai miei dipendenti non e' concesso conoscere la mia vera identita'. Io sapevo chi era davvero, ma lei mi identificava soltanto come la "messaggera", o meglio, la spia del capo, un incarico sostanzialmente importante quanto il suo, per non destare sospetti e per evitare che nessuno potesse far trapelare nulla. Tutto cio' per una questione di cautela .. e di regole! Regole su regole! Funziona sempre cosi'! E' un po' noioso non credi?»

Spiego' giocherellando con la canna metallica.
Era lei il capo! Che voleva? Che aveva da scherzare in un momento del genere?
Improvvisamente un'idea spaventosa mi attraverso' la mente
Non mi piaceva! Non mi era mai piaciuta, ne' lei, ne' quella sua mania di fare ironia nei momenti meno opportuni, anche in classe.
In quell'istante, quando torno' a minacciarmi con l'arma da fuoco, digrignai i denti, stringendo i pugni, cercando disperatamente una soluzione per cavarmi fuori da quella brutta situazione.

«Non guardarmi in quel modo, Takada!»
«E COSA DOVREI FARE? STARE QUI A COMPIACERMI DI ESSERE L'UNICA EREDE DI UNA COSI' GRANDE FORTUNA?»

Kassade carico' la pistola, posizionando il dito sul grilletto.
Convinta che avrebbe sparato, mi portai le mani al volto, cadendo a terra all'indietro.

«TI PREGO! NON UCCIDERMI!»

Gridai sentendo il suo respiro addosso.

«Il tuo sarcasmo tienilo per te! Noi lavoriamo per costruire un nuovo mondo, una nuova realta'! Non possiamo permetterci errori fatali! Mi sono spiegata bene?»
«C-che cosa? U-un nuovo mondo?»
«Esattamente! Secondo te che cos'e' e' un terrorista?»

Preciso' togliendomi nuovamente dal mirino.

«La mia associazione si chiama Electrical Procedure Spies ovvero le spie della procedura elettrica. Ai nostri avversari piace chiamarci cosi', perche' abbiamo sempre costruito armamentari che si basano sulla potenza di forti scariche elettriche. Con questi, grazie a moltissimi collaboratori sparsi per tutto il globo, raccogliamo informazioni riguardo alle ultimissime scoperte in campo scientifico e cerchiamo di copiarle e sperimentarle nel minor tempo possibile.
Noi abbiamo progetti, scadenze da rispettare e tanti sogni ... sogni molto pericolosi ... sogni che, se fossimo persone comuni, non potremmo realizzare! Per questo lavoriamo nell'ombra! Ma ... sfortunatamente ... qualcuno come noi, un'altro gruppo di terroristi, che, pero', la pensa molto diversamente, ci ha scoperti e da allora gli abbiamo dichiarato guerra aperta. Per combatterli abbiamo bisogno di personale, di gente fuori dal comune, determinata e capace»

Disse dandomi le spalle ed allontanandosi verso il buco dal quale aveva estratto la pistola.
Approfittando della sua distrazione (probabilmente voluta), mi alzai in piedi e mi comportai ugualmente, ma dalla parte opposta, rimanendo pero' con la fronte rivolta verso di lei.

«Per combatterli abbiamo bisogno anche di te!»

Cadde il silenzio ed io iniziai a correre.
Corsi fin lassu', in cima alle scale, notando con stupore che Kassade non aveva tentato di fermarmi.
Una volta raggiunta la porta afferrai il pomello e tirai.
Questa, purtroppo, non cedeva di un solo centimetro.

«NO ... NO ... NON E' POSSIBILE ... NON ... »

Gridai.
In preda alla disperazione tentai nuovamente di aprirla, ma il destino era dalla parte opposta dell'uscita e la chiudeva con tutta la sua crudelta'. Non potevo fuggire.
Ero li' che pateticamente urlavo nella vana speranza che qualcuno mi potesse sentire, ma tutto il mondo sembrava essere morto in quel preciso istante, cosi' come la mia innocenza.

«Cloe!»

Mi chiamo' una voce, la sua voce.
La convinzione di quel richiamo fu tale da bloccare ogni mia azione. Mi aveva letteralmente immobilizzata.
Immediatamente dopo, questo mi ricordo' che dentro quella cantina non ero da sola e che la causa dei miei problemi era davvero poco distante da me.

«Permettimi di insegnarti come aprire quella porta, anche se in realta' ... dovresti gia' saperlo fare»

Ebbi un tuffo al cuore.
La sensazione che segui' fu ... sollievo? Si' forse, qualcosa di simile.
Kassade non voleva uccidermi; voleva soltanto ... cosa? Cos'era che voleva davvero da me?
Abbassai il capo e con rassegnazione scesi le scale, senza mai alzarlo. Una volta che fui certa di trovarmela dinanzi lo chinai ancor di piu'.

«Tu sei l'unica fra i miei dipendenti che conosce la mia vera identita'. Lo sai che significa questo vero?»
«Si'! Lo so»

Risposi immediatamente e senza muovere un solo muscolo.
L'ombra sulle piastrelle di Kassade non aveva un aspetto minaccioso.

«Sono pronta ad ascoltarti!»

Esclamai convinta.
Ormai era l'unica cosa che potevo fare: ero costretta a rassegnarmi. Non avrei mai potuto combattere in un corpo a corpo con una rivale armata e le tecniche del karate che conoscevo non sarebbero ugualmente servite a molto se a bloccare la mia fuga ci fosse stata ancora quella porta rinforzata. Non avevo alternative e non le avevo mai avute.
Restai ferma dov'ero, radicata al suolo ad osservare l'ombra di quel demonio muoversi verso di me.
Improvvisamente, un paio di dita gelide afferrarono il mio volto e lo mossero portando il mento verso l'alto. Finalmente ebbi modo di osservare il colore dei suoi occhi da vicino: erano verdi.

«Non credo che capiresti a pieno tutte le motivazioni del perche' voglio te ed esclusivamente te, ma certamente qualcosa dovro' piu' spiegarti. Dovrai accontentarti di quelle piu' semplici che non richiedono una spiegazione scientifica. Magari, se lavorerai con noi, avrai modo di capirle da sola. Sei disposta ad ascoltarmi anche a queste condizioni?»

Ormai la frittata era bella che fatta. Adesso doveva essere servita.
Mi colpi', pero', quel suo «se lavorerai con noi» ed esitai a rispondere per qualche secondo. E se davvero non fossi stata costretta a diventare una terrorista? Se mi avessero lasciata andar via?
Per non spazientirla decisi di rispondere.

«Si'!»

Un soffio d'aria gelida mi taglio' la schiena.

«Noi ... io voglio te, perche', innanzitutto, sei l'unica e la prima erede di tua zia. Lei non aveva figli, non ne ha avuto il tempo, pero' ha contribuito nella tua educazione come se fosse una madre, tant'e' vero che ti ha condizionato molto nelle tue scelte ... scelte che ti sarebbero tornate utili una volta giunto questo momento ... »
«Il corso di karate ...»

Sussurrai ricordando precisamente il momento in cui mi porto' alla palestra per la mia prima lezione.

«Lei lo voleva fin dall'inizio, lei desiderava ardentemente, dal primo momento che i tuoi genitori ti hanno concepita, che tu potessi prendere il suo posto come erede di un cosi' importante incarico. Ti ha sempre preparato a questo. Era lo scopo di Miki assicurarti una buona posizione all'interno dell'EPS, perche' una volta portati a termine i nostri progetti, tu avresti avuto una posizione di rilievo tale come quella che spettava a lei.
Se avesse potuto scriverlo nel testamento di morte, questa sarebbe stata la sua ultima volonta'!»

Esclamo' piu' persuasiva che mai.

«Davvero Miki voleva questo?»
«Si'! Era lo scopo della sua vita, finche' gli affari con l'assassino N sono andati a farsi fottere e lei ne ha pagato le conseguenze con la vita. Ma questa e' un'altra storia!»

Preciso' lasciando la presa sul mio volto.
Mia zia era stata davvero uccisa da un assassino e per di piu' dal famoso «N», detto anche «Nessuno» perche' nessuno era in grado di delinearne un ritratto ben preciso, una posizione approssimativa e qualche indizio per incastrarlo. Nessuno tranne l'EPS a quanto pareva.

«Voi conoscete Nessuno? Avete rapporti con lui direttamente?»

Domandai ribollendo di rabbia.

«Non proprio direttamente. Eravamo in contatto con i suoi collaboratori e con diversi esponenti mafiosi per diffondere un nuovo tipo di droga: la "brainback". Immagino tu l'abbia sentita molto!»
«Eccome! La famosa "droga del passato"»

«Esattamente! Andava tutto liscio come l'olio, finche', su ordini di "N" stesso, i suoi collaboratori cominciarono ad uccidere i nostri e tutti coloro che erano coinvolti nel traffico. Quei suoi dannati soci, che si possono contare quasi sulla punta delle dita, hanno fatto una strage in meno di dieci giorni. Ci hanno trovato subito nonostante fossimo sparpagliati per il mondo. La gestione dei contatti fra EPS e Nessuno l'aveva Miki. Sembrava essere riuscita a tenere segreta la sua identita', collocazione compresa, ma, proprio mentre eravamo sicuri che non l'avrebbero piu' trovata, l'hanno uccisa!»

A dire la verita' non me ne sarebbe importato niente di tutto questo se non fosse stata coinvolta mia zia.
Inverosimilmente pero', quella volta, tutta quella situazione mi toccava da vicino; anzi, mi aveva appena rapita e trascinata all'interno di una schifosa spirale vorticosa di nefandezza e di viscidume dal quale non sarei uscita se non grazie ad una grave perdita.
Ero piu' inferocita che mai.
Entrare a far parte di loro non solo mi avrebbe dato l'opportunita' di realizzare il volere di mia zia, ma anche di trovare questo famigerato "N" per assassinarlo e non c'era nulla che desideravo di piu' in quell'istante.

«Se tu, mia cara Cloe, divenissi una di noi, avresti la possibilita' di poter trovare quell'essere immondo e di riuscire in cio' che lo stesso Hideki sta perdendo.
Potresti superarlo e prendere definitivamente il suo trono!»

Immediatamente mi si accese lo sguardo.
Una fiamma dal colore demoniaco irradio' i miei occhi e spezzo' il mio cuore. In quell'istante smisi di vivere per qualche secondo.


«Hi-Hideki hai detto?»
«Si'! Non e' quello che desideri da tutta una vita? Diventare l'ivestigatrice migliore del mondo?»
«Si'! Certo ...»

Dissi con poca convinzione.

«Ma come potrei fare l'investigatrice ed essere una terrorista allo stesso tempo? Come potrei spacciare droga, uccidere gente e lavorare per la giustizia mondiale? E' impossibile! Non potrei mai prendere il suo posto, anche perche' non potrei mai mettermi in contatto con lui! Fa parte dei segreti mondiali di cui nessuno conosce la verita' assoluta ... un po' come la questione degli UFO!»
«Non riuscirai mai ad entrare nelle grazie di Hideki e dei leader mondiali che lo sostengono ... ma questo non e' un problema. Non dovrai ingraziarti nessuno. Basta soltanto che tu li uccida tutti»

Rimasi di stucco.

«Hideki, in questo preciso istante, lavora con pochi collaboratori della polizia di MeHight sul furto dei documenti sulla bomba atomica. Stanno belli al calduccio, nascosti da qualche parte. I nostri infiltrati sanno ben poco a riguardo, ma dubito che la loro sede ufficiale sia molto lontana dalla citta'. Devono stare in prossimita' di quel luogo per effettuare ulteriori indagini, percio' abbiamo anche discrete possibilita' di trovarlo e di farlo fuori!
Se lo facciamo fuori avremo campo libero. Con te come Hideki e come terrorista potremo letteralmente controllare tutto il mondo, gestendone la sua giustizia piu' radicale ed evitare di venire allo scoperto! Tu sarai la nostra regina della scacchiera. Tu sarai al vertice di tutto ed una volta raggiunta la sommita', avrai tutti gli strumenti necessari per trovare "N" ed ucciderlo senza troppi rischi!»
«Senza troppi ... rischi?»

Domandai come assuefatta.

«Esatto! Con te come Hideki, il nostro operato, un giorno, potrebbe essere considerato ammirevole da tutto il mondo ed il nostro scopo diventare realta'!»
«Ma, aspetta un attimo, qual'e' il vostro scopo?»

Chiesi con fare interessato.

«Il nostro scopo e' il tuo scopo!»

Ebbi un tuffo al cuore.

«Noi vogliamo costruire un mondo, una societa', dove non esista la moneta, il commercio, la ricchezza e la disparita'. La nostra idea di mondo e' quella di un legame che renda tutto il globo una comunita' dove poter usufruire di tutti i beni senza dover soffrire la fame o senza dover sborsare soldi, perche' questi non saranno piu' concepiti. Sarebbe il raggiungimento totale della perfezione, sarebbe l'abolizione di tutti quei sentimenti negativi che portano le persone ad uccidersi a vicenda, sarebbe la definitiva risoluzione ai piu' grandi problemi che affliggono l'umanita', come la gestione delle ricchezze. Sarebbe quello che tu hai sempre desiderato ... una vera e propria realta' per il mondo!»

All'udire di quelle parole, le mie gambe non ressero piu' il mio peso e mi fecero cadere sulle ginocchia.
Il dolore che provai alle articolazioni fu immediatamente sostituito da un'immensa gioia che pervase il mio spirito e la mia mente.
La mia visione di pace poteva davvero diventare realta'! Avrei potuto lavorare su questo mio progetto contando sull'aiuto di un'intera associazione di livello mondiale che lo avrebbe trasformato nella quotidianita' piu' totale.
Cominciai a piangere come una bambina.

«Immagino che tu capisca che cosa comporti questo!»
«O-Ovviamente! Ma qualcuno dovra' pure sporcarsi le mani! Si tratta del bene assoluto! Le vite degli innocenti saranno i sacrifici necessari per la realizzazione di tutto questo!»

Kassade sorrise malignamente.

«Tu, Cloe, sei l'unica persona che puo' farlo! L'unica persona che sapra' usare al meglio la nostra elettricita', i nostri armamentari per svolgere questo lavoro! Pero', in quanto ad intoppi, non e' finita qui!»

Esclamo' catturando ancor di piu' la mia attenzione.

«C'e' un'altra associazione di terroristi che lavora contro di noi. Si chiama DSK, ovvero Dark Savers Killers, gli assassini dei salvatori oscuri. Ci vogliono sterminare per avere il controllo totale del mondo. Vogliono gestirlo a loro piacimento, tenendolo sotto controllo con la pericolosissima bomba nucleare e con l'uccisione di Hideki»
«NO! NON GLI VA PERMESSO!»
«Assolutamente! Percio', ti andrebbe di unirti a noi per distruggerli e realizzare tutto questo?»

Con convinzione mi alzai in piedi.
Mi asciugai le lacrime e, con uno sguardo demoniaco, fulminai Kassade, rivolgendole con convinzione le seguenti parole:

«Dimmi che cosa devo fare ed io lo faro'. Voglio entrare a far parte di questo progetto. Voglio diventare cio' che mia zia Miki voleva che fossi!»
  
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