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Autore: Martyx1988    05/02/2011    2 recensioni
Ho sempre voluto scrivere una fic su questo fandom e, grazie all'ispirazione dai film e da altre storie, eccola qui. L'hanno sempre chiamata Betty, o Miss Betty, ma una lettera che non doveva pervenire a lei mette in dubbio tutte le poche certezze di una ragazza a cui l'alta società londinese va stretta... Una nave la porterà per mari lontani a ricostruire il suo passato e a mettere le fondamenta ad un futuro inaspettato...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pirati dei Caraibi – Gli eredi del mare
Il Commodoro Charles

Mai avrebbe pensato che una parola, un semplice nome sussurrato appena avesse il potere di sconvolgere così tanto il suo animo.
Invece Morgan si scoprì a tremare e col fiato corto e il battito accelerato quando lesse sulle labbra del Capitano il nome di Charles.
La spada le cadde di mano e il suo corpo si rifiutava di rispondere agli ordini. Con lo sguardo perso oltre la poppa della nave, Morgan ripensò nuovamente al viaggio che aveva intrapreso e a quanto fosse stata stupida anche solo a pensare di poter riuscire in un'impresa del genere. Una ragazza cresciuta a pane e tè delle cinque non aveva la minima speranza di sopravvivere tra i pirati, soprattutto se era ricercata dal Commodoro della Marina inglese in persona. Oltre a tutto questo aveva anche preteso di salvare suo fratello e suo padre e, di conseguenza, l'intera Fratellanza dei pirati.
Come si era sopravvalutata!
"Morgan, che hai?" le chiese Jed, preoccupato dalla sua immobilità.
Avrebbe voluto rispondergli che aveva paura, che quello che aveva sempre considerato un nome astratto stava per acquistare un'identità, una faccia che l'avrebbe perseguitata fino alla morte di uno dei due.
Le parole, però, non ne volevano sapere di uscire e Morgan aprì e chiuse la bocca restando muta come un pesce.
Intorno ai due ragazzi, intanto, l'attività ferveva e la nave era praticamente pronta all'abbordaggio. Il nostromo comunicò la cosa a Jack e questi, senza proferir parola, scese sul ponte lasciando il timone a Gibbs. Sempre scrutando l'orizzonte, dove la nave della Marina iniziava a prendere forma, si rivolse a Jed.
"Porta Morgan sotto coperta e non uscite per nessun motivo al mondo"
A quelle parole, Morgan parve risvegliarsi e si concentrò sul Capitano.
"Ma io posso combattere" protestò Jed, subito zittito da un rapido gesto del padre.
"Ti sei preso l'impegno di aiutarla" Jack accennò a Morgan. "L'aiuto che puoi darle adesso è proteggerla"
Considerando la discussione chiusa, Jack oltrepassò i due ragazzi e iniziò ad impartire ordini a gran voce alla ciurma.
Lucida, ma ancora in preda la panico,per la situazione, Morgan vide Jed stringere l'impugnatura della spada con forza eccessiva, tanto che le nocche erano sbiancate.
"Non sei obbligato a venire giù con me, se non vuoi" sussurrò appena, per paura che un tono di voce più ampio sfociasse in un pianto isterico.
"No, ha ragione lui" disse invece Jed, sospirando subito dopo, "Ho fatto una promessa, e intendo mantenerla. Vengo con te"
Morgan non potè non sorridere a quella decisione e lo ringraziò con un cenno del capo.
"Forza, andiamo" la incitò, spingendola gentilmente verso la porta del castello di poppa.
Morgan raccolse la sua spada ed entrò, quindi scese fino alle celle.  Da un oblò provò a vedere il vascello di Charles che avanzava. La polena iniziava ad essere visibile in ogni suo dettaglio. Morgan deglutì e si allontanò dall'apertura, andando ad urtare con la schiena contro Jed.
"Stai tranquilla" le disse lui, stringendole una spalla con fare incoraggiante. "Non permetteremo che ti accada nulla"
"Perchè lo stai facendo?" gli domandò Morgan, apparentemente senza motivo.
Era tutta la mattina, però, che cercava di capire per quale ragione Jed avesse rinunciato alla sua unica occasione per scappare decidendo invece di restare con lei.
Il ragazzo abbassò lo sguardoe prese a giocherellare con l'elsa della spada nervosamente.
"Credo sia il mio modo per ringraziare tua madre" rispose poi, tornando a guardare Morgan. "FInchè c'è stata lei alla Baia, la mia infanzia ha visto anche momenti sereni, di quelli che ogni bambino dovrebbe vivere. Non è molto da pirata, lo so"
"E' un gesto nobile" affermò Morgan, con gli occhi lucidi "E sono sicura che la mamma lo avrebbe apprezzato. Non l'ho mai conosciuta, ma penso proprio che sarebbe stato così"
"Le somigli più di quanto credi, Miss Turner"
Jed le scostò una ciocca di capelli dal viso e la sua mano indugiò sulla guancia bagnata di lacrime di Morgan. Gliel'asciugò col pollice.
"E non solo nell'aspetto"
La sua voce si era ridotta ad un basso sussurro che però Morgan riuscì a percepire distintamente, tanto minima era diventata la distanza fra loro.
"Perchè stai fischiando?" gli chiese lei quando ormai le punte dei loro nasi erano a contatto.
"Non sto fisch... GIU'!"
Jed buttò Morgan a terra pochi istanti prima che la cannonata colpisse il fianco della Persefone. Schegge di legno volarono ovunque e ricoprirono i due ragazzi. La seconda bordata colpì un'altra zona del mercantile, dando loro il tempo di rialzarsi.
"Stai bene?" si accertò subito Jed, aiutando Morgan ad alzarsi.
La ragazza scosse vistosamente il capo in segno di assenso, ma non riuscì a proferir parola. Le cannonate che si susseguivano e il clamore fuori sul ponte le avevano ricordato dell'imminente arrivo di Charles, ora più vicino che mai.
"Non preoccuparti" Jed la afferrò per le spalle e la costrinse a guardarlo. "Resta dietro di me e non ti succederà niente"
Morgan non se lo fece ripetere due volte e, una volta dietro a Jed, si rannicchiò contro la sua schiena.
Piazzato davanti alla scala, la spada in una mano e la pistola nell'altra, Jed sospirò e rimase in attesa, con le orecchie tese a captare il minimo rumore che potesse rivelargli qualcosa di quanto stava succedendo sul ponte.
In breve le cannonate cessarono e alle voci concitate dei marinai si aggiunsero quelle della flotta della Marina. Lo scontro tra le due ciurme non tardò ad iniziare.
Ai primi clangori di spada la presa di Morgan sulla camicia di Jed si rafforzò. Sentì sotto le sue mani i muscoli del ragazzo tesi dall'attesa e pronti a scattare al minimo segnale di pericolo. Guardò la mano che impugnava la spada. Stava tremando leggermente.
Jed aveva paura. Di cosa in particolare, Morgan non avrebbe saputo dirlo, ma era spaventato quanto lei.
"Jed..."
"Andrà tutto bene" rispose nervoso il ragazzo.
Morgan sapeva che era l'esatto contrario. Se gli uomini di Charles fossero riusciti a raggiungerli, non avrebberoa avuto via di scampo. Le prigioni erano un vicolo cieco, l'unica via d'uscita era anche l'unica d'entrata, se non si contava il foro aperto dalla prima bordata.
Morgan sospirò.
"Scappa, Jed" disse risoluta, lasciando la presa sulla camicia del ragazzo e portando la mano all'elsa della sua spada.
Jed si voltò sorpreso verso Morgan e rimase spiazzato dal suo cambiamento repentino, tanto che non riuscì a ribattere niente di sensato.
"Devi scappare, finchè sei in tempo" scandì Morgan, indicando la falla nello scafo, abbastanza grande da farci passare una persona.
"Non se ne parla. Ho detto che ti avrei aiutato e non intendo tirarmi indietro" rispose Jed, altrettanto sicuro.
"Tu non morirai per causa mia, nessuno sarebbe dovuto morire per me"
"Non è solo per te, Morgan. E' per la libertà che lassù la gente sta morendo"
"D'accordo, ma tutto questo non ha mai riguardato te. Io non so per quale motivo non hai approfittato della tua scarcerazione, ma adesso voglio che tu vada via da qui e continui ad inseguire i tuoi sogni, finchè puoi"
Jed non rispose subito. Avrebbe avuto troppe cose da dire. Se da un lato non vedeva l'ora di rivelare a Morgan che era lei il motivo per cui non se n'era andato e non solo per riconoscenza verso sua madre, ma soprattutto per il brivido che gli saliva lungo la schiena ogni volta che incrociava il suo sguardo
e per la voglia difficilmente sopprimibile che aveva di baciarla ogni qual volta muoveva le labbra per dire qualcosa, dall'altro sapeva che non era il momento adatto per rivelazioni del genere, ma che era il momento di dimostrare a se stesso di essere un uomo.
"Troppo tardi, Morgan" rispose infine "Sono un uomo di parola e ho promesso che ti avrei portato al sicuro. Ed è quello che farò"
"Jed, non..."
Al ragazzo bastò un dito sulle labbra per zittirla. Riprese poi la sua posizione tra la scala e Morgan.
La ragazza vide che non tremava più.
Nemmeno lei aveva più paura.
"Comunque vada" disse infine "Non lascerò che tu muoia, Jed Sparrow"
"Grazie per il pensiero, ma non vedo come tu possa riuscirci"
Non ebbero modo di ribattere ulteriormente.
I rumori che prima giungevano attutiti alle loro orecchie esplosero in coperta quando le botole furono aperte e la ciurma della Marina iniziò a scendere per i vari ponti.
Comparve uno stivale, poi un altro. Due gambe coperte da brache bianche. Una giubba rossa. Un foro all'altezza del cuore.
Il soldato cadde ai loro piedi.
"La tua pistola" ordinò Jed, agitanto la mano sinistra.
Morgan vi poggiò subito il calcio della sua arma.
Comparve un altro soldato e Jed lo freddò come il primo.
Non c'era tempo di ricaricare le pistole, Jed avrebbe dovuto contare solo sulla sua abilità con la spada.
Strappò quella di Morgan dalla sua mano e la spinse via in malo modo, quindi andò ad affrontare a viso aperto tutti i soldati che, ad uno ad uno, si presentarono alla scala. Non lasciava loro il tempo di imbracciare il moschetto che si trovavano già trafitti da una delle due lame.
Jed resistette agli assalti per parecchi minuti, finchè un colpo d'arma da fuoco non gli colpì la mano sinistra.
La spada gli cadde dalla mano ferita e il ragazzo arretrò. Altri passi scesero le scale e un altro paio di stivali spuntò dal ponte soprastante. Jed andò incontro al nuovo soldato, ma si trovò una pistola puntata in fronte e due occhi cerulei a scrutarlo arcigni.
"Mettila giù, da bravo, se non vuoi anticipare la tua sentenza di morte"
Jed lasciò la presa sull'elsa e alzò entrambe le mani.
"Molto bene"
L'ufficiale schioccò le dita della mano libera e due soldati accorsero immediatamente per immobilizzare Jed con le braccia dietro la schiena.
Solo quando il ragazzo fu fatto inginocchiare a forza, l'uomo parve accorgersi di Morgan.
Dopo la spinta di Jed, colta alla sprovvista, era rimasta a terra ad assistere alla lotta, finchè non si era sentita gelare all'arrivo dell'ufficiale.
Un rapido sguardo al suo abbigliamento le aveva permesso di intuire chi fosse.
"Commodoro Charles?" domandò titubante.
Il Commodoro sorrise, bieco.
"E voi sareste, Miss?"
Morgan non rispose subito. Doveva inventare una bugia più che plausibile per far uscire lei e Jed incolumi da quella situazione.
"Miss Parker, signore" rispose timidamente.
Charles parve riflettere sul suo nome, per poi tornare a sorridere come prima.
"Spiacente, non credo di conoscervi. Potreste essere più precisa, cosicchè io abbia eventualmente un motivo per trarvi in salvo?"
Il tono canzonatorio con cui il Commodoro le pose la domanda fece passare in secondo piano il timore reverenziale che Morgan provava nei suoi confronti, per lasciare spazio all'odio puro e semplice. Si rialzò e si riassestò vistosamente, pronta a mettere in atto gli insegnamenti della vera Miss Parker.
"Il mio nome è Elizabeth Gloria Parker"
Ed era il terzo nome fasullo che assumeva.
"Mi sono imbarcata un mese e mezzo fa sul mercantile Persefone per raggiungere il mio futuro sposo, qui, ai Caraibi. Mi sono travestita da uomo per non essere notata quando la Persefone pirata ci ha arrembati e, fortunatamente, ha funzionato fino ad ora. Questi gentiluomini non si sono accorti di nulla" accennò col capo a Jed, poi proseguì. "A dire il vero aspettavo un vostro intervento già da qualche giorno. Il mio arrivo era stato previsto per una settimana fa e, dato che il mio futuro marito è un vostro sottoposto, pensavo sareste intervenuti un po' più tempestivamente, ecco"
Charles studiò ad occhi socchiusi l'atteggiamento civettuolo di Morgan, ma la ragazza sostenne egregiamente il suo sguardo.
"E chi sarebbe questo mio sottoposto, vostro futuro marito, miss Parker?" domandò allora Charles, apparentemente interessato.
"Jack Weatherby Turner. L'ultima volta che mi ha scritto aveva assunto il grado di tenente da poco, confermate?"
"Confermo, miss, e aggiungo che la sua morte è stata una grave perdita per la Marina" rispose il Commodoro, contrito.
"Perdita?" si allarmò Morgan, contribuendo ad aumentare la sua credibilità.
"E' caduto prigioniero della Perla Nera qualche mese prima della vostra partenza e dubito che Capitan Barbossa sia stato clemente con lui. Le mie condiglianze"
Dopo un breve attimo in cui non seppe cosa ribattere, Morgan trovò un valido espediente per avere informazioni su Jack e contemporaneamente sollecitare Charles ad andare dietro alla Perla.
"Dai racconti che ho sentito sulla Persefone, la famiglia Turner è importante per non ho capito bene cosa. C'entravano Calypso e il dominio dei mari o qualcosa del genere"
A quelle parole, come volevasi dimostrare, l'interesse di Charles si ridesto. Morgan continuò.
"Da quello che ho potuto vedere, i pirati sono gente superstiziosa e, come dire, rurale. Il povero Jack potrebbe essere ancora vivo se è, effettivamente, considerato così importante"
Sul voltò di Charles si piegò un ghigno divertito.
"Stase suggerendo di lanciarci all'inseguimento della Perla Nera, miss Parker?"
"Con la nobile intenzione di ridarmi un marito, s'intende. Trovate voi altre più valide motivazioni"
Saaaaaaaaalve :)
Lo so, sono imperdonabile per l'attesa a cui vi ho sottoposti, ma a livello di studio è stato un anno infernale e solo ora riesco ad avere un po' di tempo per aggiornare tutti i miei lavori.
Premetto che non sono per niente soddisfatta di questo cap, soprattutto nella parte che precede l'arrivo di Charles. Come al solito me l'ero immaginata in un modo ed è uscit fuori tutt'altra cosa :-/ spero che risulti comunque leggibile e soprattutto comprensibile...
Risponderò alle precedenti recensioni via mail e spero di ricevere qualche parere su questo cap :)
Alla prossima!
   
 
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