Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: _Amaranto_    06/02/2011    1 recensioni
La storia d'amore tra una giovane ragazza,Yvonne,ed il suo giovane ed affascinante profesore di matematica.
Siate clementi è la prima storia che pubblico XD XD Buona lettura!!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Le loro bocche si incontrarono unendosi in una danza, quelle labbra che per tanto tempo si erano bramate  ora, finalmente, potevano congiungersi. Le mani morbide di William  si insinuarono tra i capelli della ragazza, mentre il bacio diventava sempre più ardente. Yvonne dapprima confusa, gettò le braccia  intorno al collo del ragazzo e ricambiò il bacio. Non seppero mai quanto durò quel bacio, se un minuto o un’ora,ma capirono quando si staccarono che quella era la cosa che tutti e due desideravano di fare fin dal primo momento che si videro. Si guardarono intensamente negli occhi senza parlare, le guance del ragazzo ardevano mentre la ragazza, ancora inebriata dal sapore delle sue labbra lo guardava estasiata senza sapere cosa dire.                                                                                                                                                                   Il silenzio fu rotto dal suono della maniglia della porta, segno che Joanna stava rientrando. I due ragazzi si staccarono subito dall’abbraccio con cui erano incatenati e salutando con un filo di voce, Gray uscì velocemente dalla stanza lasciando Yvonne con lo sguardo fisso a terra confusa.

“Ehi che ci faceva il professor Gray qui?” chiese Joanna a Yvi

“Willia… ehm il professore era venuto a darmi degli esercizi per recuperare il voto del compito” rispose, dicendo la prima cosa che le venne in mente.

“ Tu vorresti farmi credere che il professore è venuto qui, a mezzanotte per darti degli esercizi?” Joanna era sospettosa

“ Si, è venuto qui intorno alle nove poi si è messo a spiegarmi delle cose che non avevo capito e senza accorgercene si è fatto tardi, cosa c’è di strano?” la ragazza si stava impantanando nelle sue bugie.

“Bè qualcosa di strano c’è… Sai ho visto come guardi il professore, credo che ti piaccia”

“Ma.. ma.. ma stai scherzando?!!! Il prof. Ma dai!, ma l’hai visto? A chi potrebbe mai piacere uno così” il suo viso era in fiamme, era così evidente quanto le piacesse Will?.

“ Ok ok, non ti scaldare. Stavo solo scherzando. Comunque dove sei andata questa mattina dopo l’ora di matematica? Non ti ho vista a storia e a biologia”, ecco, Yvonne era entrata di nuovo nel panico era rimasta di ghiaccio dopo quella domanda, ora cosa avrebbe inventato? La sua mente non era abbastanza lucida per inventare altre bugie.

“Ehmm sono tornata in camera perché non mi sentivo bene, ora se non ti dispiace vado a letto, sono molto stanca” e si mise a letto

“ Va bene volevo solo chiacchierare dato che oggi non ti ho vista per niente” disse ironicamente Joanna

“Buonanotte!”

“D’accordo  non hai voglia di parlare, buonanotte Yvi”

 

La mattina successiva Yvonne si alzò dal letto ancora più confusa. Aveva davvero baciato il suo professore di matematica? Sperava che fosse tutto un sogno, ma invece no, il ricordo era marchiato a fuoco nella sua mente e rivederlo le provocò una sensazione indescrivibile. Ricordarsi le sue mani tra i suoi capelli, il suo respiro sul suo viso e il sapore della sua bocca suscitò in lei violente scosse che le percorrevano il corpo. Si vestì senza rendersi conto di quello che stava facendo, pensando soltanto a quel bacio, senza neanche curarsi di quello che l’amica le stava dicendo, venne richiamata all’attenzione soltanto quando l’amica la strattonò

“Ehi ma mi stai ascoltando?”

“No scusami”

“Aaah Yvi ma cosa ti sta succedendo in questi giorni?  Sei sempre con la testa fra le nuvole, che ti fossi davvero innamorata?!” disse la ragazza a mò di battuta

“Ah forse” rispose Yvonne rendendosi conto solo a frase già pronunciata di quello che aveva detto, fortunatamente Joanna aveva una capacità di attenzione molto bassa e non ascoltò quello che Yvi le stava dicendo e le risposa cambiando discorso.

“Ehi oggi è venerdì! Questo vuol dire che domani ci divertiremo! Iuuuhuuu!!!” disse l’eccentrica ragazza saltellando lungo la stanza

“Mi dispiace rovinare tutto il tuo entusiasmo ma questo sabato dovrai divertirti senza di me”

“Cosa? E perché mai?”

“ Guarda qui” le disse porgendole un busta contenente un invito per una festa stampato su carta pregiata,

“ Devo andare alla festa di compleanno della mia sorellastra Marika, mi verrà a prendere un autista questo pomeriggio e mi riporteranno domenica sera. Non si disturbano nemmeno di venirmi a prendere”

“Bè ce l’hanno con te da quando hai deciso di andartene da casa e di trasferirti qui” le rispose l’amica con tutta la sua sincerità

“Si hai ragione. Ma non mi pento di essermene andata  da quella casa, non mi sono mai sentita a mia agio con loro. Poi dopo la violenta lite tra me e Marika per Richard” fece una pausa, per il senso di nausea che le dava pronunciare quel nome ma poi riprese “non era possibile continuare a vivere sotto lo stesso tetto.”

“Va bè tieni duro per questi giorni” disse Joanna aprendo la porta e avviandosi lungo il corridoio con la sua amica. Quando ormai erano arrivate nel bar della mensa della scuola per fare colazione a Yvonne tornò in mente Gray e disse all’amica:

“Ehi ma oggi non abbiamo matematica,vero? Chiese quasi sconvolta

“Come no? Alla prima ora!” le rispose addentando la sua brioche.                                                                                                                                                                                                               Yvonne rimase pietrificata, non sapeva come comportarsi in presenza del professore dopo quel bacio, e farla trasalire ancora di più arrivò al suo orecchio una voce calda, morbida,rassicurante e solo una persona poteva avere quella voce:

“ Mi dia un caffè, perfavore!” era la voce di William, avrebbe potuto riconoscerla fra mille, ed era proprio alle sue spalle, si girò di scatto per guardarlo e lo vide. Più bello che mai mentre afferrava il suo caffè e la guardava, le regalò il suo sorriso e la salutò:

“Buongiorno Campbell!”

“Buongiorno professore” balbettò la ragazza piena d’imbarazzo, e si accorse dalle guance del ragazzo che anche lui era in imbarazzo anche se non voleva darlo a vedere. William con il suo cappotto lungo e la sua tracolla si avviò verso l’aula lasciando la ragazza senza parole. Il suono della campanella richiamò tutti gli studenti nelle loro aule, anche Yvonne e Joanna. Il professore era già in classe e tutti gli altri ragazzi erano seduti:

“Su ragazze, vi stavamo aspettando” le esortò il professore ridacchiando.

“Bene, adesso che ci siamo tutti possiamo iniziare la lezione. Da oggi inizieremo il ripasso di tutto il programma dato che alla fine di quest’anno vi diplomerete” continuò il giovane sorridendo e gesticolando.

“Se qualcuno potrebbe prestarmi un libro di testo, così vediamo quali esercizi svolgere. Campbell vuoi darmi il tuo? “ la ragazza si alzò e lentamente avanzò verso la cattedra attenta a non incrociare lo sguardo con quello di William, gli porse il libro e tornò immediatamente a sedersi.  Durante tutta la lezione la ragazza rimase con la testa bassa a fare gli esercizi che assegnava il professore senza alzarla mai  per non incontrare gli occhi magnetici del ragazzo. Finita l’ora tutti i ragazzi si erano alzati per recarsi in palestra e Yvi era rimasta sola per andare a riprendere il libro che aveva dato al suo professore.

“Grazie Campbell, ricordati di fare gli esercizi a pagina 284” le disse il ragazzo senza guardarla. Mentre la ragazza si avviava in palestra aprì il libro a pagina 284 per vedere quali esercizi le avesse assegnato, ma una volta aperta la pagina vi trovò un foglietto ripiegato. Aprendolo vi riconobbe subito l’ordinata calligrafia di Will

                                                                                    

                                                                         Possiamo vederci alle 15.00 nell’aula 18, ho bisogno di parlarti.

                                                                                                                                           William

 

Il panico avvolse Yvonne. Cosa mai avrebbe voluto dirgli quel pomeriggio? Che non voleva vederla più? Che era stato tutto un errore?, si convinse che doveva per forza esserci uno di quei motivi, e rimase per tutta la mattina in silenzio a decidere se andare o no.

Ore 14.30 aveva deciso di non andare all’appuntamento

Ore 14.45 aveva deciso di andare. Doveva affrontare la verità.

Ore 14.55 si era convinta a non andare sicura che quello che le avrebbe detto il professore le avrebbe fatto solo male.

Ore 15.01 stava aprendo la porta dell’aula 18. Appena aprì la porta vide davanti a lei Will seduto sulla cattedra che la guardava con  i suoi immensi occhi e non appena lei chiuse la porta le andrò incontro e la baciò. La prese tra le braccia e la baciò come non aveva mai baciato nessuno, questa volta la ragazza ricambiò subito il baciò. Alla fine si guardarono negli occhi e a Yvonne le sembrò di scorgere delle lacrime negli occhi del ragazzo.

“Yvi, perdonami ma io non ce la faccio a stare senza di te”

“Will, neanche io” il ragazzo la interruppe.

“No, Yvonne aspetta, fammi finire. Non so cosa mi sia successo ma non ho mai provato niente del genere per un’altra persona. Anche se ci conosciamo da poco io non posso fare almeno di pensare a te. Io.. io.. mi sono innamorato di te. Ma so perfettamente che non possiamo stare insieme.”

“Will anche io penso di amarti. Anche solo pensarti provoca in me delle reazioni che mai nessuno mi aveva fatto sentire. Perché due persone che si amano non potrebbero stare insieme?”

“Perché io sono un tuo professore, e inoltre sono molto più grande di te.”

“No lo verrà a sapere nessuno che stiamo insieme, e poi io fra tre mesi compirò 20 anni, ho perso un anno a causa dell’adozione”

“Sarebbero comunque 6 anni”

“Ma nell’amore l’età non conta!”

“Scusami ma non può funzionare tra noi, ti fatta venire qui per dirti che ti amo, ma che non ho il coraggio di amarti, spero che potrai perdonarmi” lasciò Yvonne senza parole, le diede un leggero bacio sulla fronte e se ne uscì dall’aula. Nel momento in cui porta si chiuse, la ragazza cadde in pianto disperato, non avrebbe mai pensato che potesse innamorarsi del suo professore aveva sempre pensato che fosse semplice attrazione o una banale infatuazione, e invece adesso aveva capito che si era veramente innamorato di lui, come anche lui di lei. Ma il loro era un amore impossibile.

Asciugatasi le lacrime risalì in camera sua, prese la sua valigia salutò Joanna e scese le scale. Rimase ad aspettare per un paio di minuti, poi finalmente la macchina dai vetri oscurati arrivò per portarla a casa. L’unico pensiero che aveva era quello di dimenticarsi di Will.

 

 

Rieccomi!!!  So che vi ho fatto aspettare molto ma ho avuto una sorta di blocco dello scrittore.  Spero di essermi fatta perdonare scrivendo una capitolo abbastanza lungo. Nel prossimo capitolo conosceremo la famiglia di Yvonne, e capiremo che  fine hanno fatto Marika e Richard, come alcune si voi mi hanno chiesto. Colgo l’occasione per scusarmi per gli errori grammaticali che di tanto in tanto faccio nei capitoli, sono dovuti al fatto che non rileggo quasi mai quello che scrivo, e che scrivo talmente in fretta che faccio degli errori, per questo mi scuso ancora. Ringrazio tutti quelli che leggono, quelli che metto la storia tra preferiti- ricordare- seguiti e soprattutto tutte quelle che recensiscono, soprattutto a  Katia24 e a Miss_Riddle mie assidue commentatrici. Baci a tutte!! Al prossimo capitolo!!

 

 

  

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: _Amaranto_