Le loro
bocche si incontrarono unendosi in una danza, quelle labbra che per tanto tempo
si erano bramate ora, finalmente,
potevano congiungersi. Le mani morbide di William si insinuarono tra i capelli della ragazza,
mentre il bacio diventava sempre più ardente. Yvonne dapprima confusa, gettò le
braccia intorno al collo del ragazzo e
ricambiò il bacio. Non seppero mai quanto durò quel bacio, se un minuto o un’ora,ma
capirono quando si staccarono che quella era la cosa che tutti e due
desideravano di fare fin dal primo momento che si videro. Si guardarono
intensamente negli occhi senza parlare, le guance del ragazzo ardevano mentre
la ragazza, ancora inebriata dal sapore delle sue labbra lo guardava estasiata
senza sapere cosa dire. Il
silenzio fu rotto dal suono della maniglia della porta, segno che Joanna stava
rientrando. I due ragazzi si staccarono subito dall’abbraccio con cui erano
incatenati e salutando con un filo di voce, Gray uscì velocemente dalla stanza
lasciando Yvonne con lo sguardo fisso a terra confusa.
“Ehi che ci
faceva il professor Gray qui?” chiese Joanna a Yvi
“Willia… ehm
il professore era venuto a darmi degli esercizi per recuperare il voto del
compito” rispose, dicendo la prima cosa che le venne in mente.
“ Tu
vorresti farmi credere che il professore è venuto qui, a mezzanotte per darti
degli esercizi?” Joanna era sospettosa
“ Si, è
venuto qui intorno alle nove poi si è messo a spiegarmi delle cose che non
avevo capito e senza accorgercene si è fatto tardi, cosa c’è di strano?” la
ragazza si stava impantanando nelle sue bugie.
“Bè qualcosa
di strano c’è… Sai ho visto come guardi il professore, credo che ti piaccia”
“Ma.. ma..
ma stai scherzando?!!! Il prof. Ma dai!, ma l’hai visto? A chi potrebbe mai
piacere uno così” il suo viso era in fiamme, era così evidente quanto le
piacesse Will?.
“ Ok ok, non
ti scaldare. Stavo solo scherzando. Comunque dove sei andata questa mattina
dopo l’ora di matematica? Non ti ho vista a storia e a biologia”, ecco, Yvonne
era entrata di nuovo nel panico era rimasta di ghiaccio dopo quella domanda,
ora cosa avrebbe inventato? La sua mente non era abbastanza lucida per
inventare altre bugie.
“Ehmm sono
tornata in camera perché non mi sentivo bene, ora se non ti dispiace vado a letto,
sono molto stanca” e si mise a letto
“ Va bene
volevo solo chiacchierare dato che oggi non ti ho vista per niente” disse
ironicamente Joanna
“Buonanotte!”
“D’accordo non hai voglia di parlare, buonanotte Yvi”
La mattina
successiva Yvonne si alzò dal letto ancora più confusa. Aveva davvero baciato
il suo professore di matematica? Sperava che fosse tutto un sogno, ma invece
no, il ricordo era marchiato a fuoco nella sua mente e rivederlo le provocò una
sensazione indescrivibile. Ricordarsi le sue mani tra i suoi capelli, il suo
respiro sul suo viso e il sapore della sua bocca suscitò in lei violente scosse
che le percorrevano il corpo. Si vestì senza rendersi conto di quello che stava
facendo, pensando soltanto a quel bacio, senza neanche curarsi di quello che l’amica
le stava dicendo, venne richiamata all’attenzione soltanto quando l’amica la
strattonò
“Ehi ma mi
stai ascoltando?”
“No scusami”
“Aaah Yvi ma
cosa ti sta succedendo in questi giorni?
Sei sempre con la testa fra le nuvole, che ti fossi davvero innamorata?!”
disse la ragazza a mò di battuta
“Ah forse”
rispose Yvonne rendendosi conto solo a frase già pronunciata di quello che
aveva detto, fortunatamente Joanna aveva una capacità di attenzione molto bassa
e non ascoltò quello che Yvi le stava dicendo e le risposa cambiando discorso.
“Ehi oggi è
venerdì! Questo vuol dire che domani ci divertiremo! Iuuuhuuu!!!” disse l’eccentrica
ragazza saltellando lungo la stanza
“Mi dispiace
rovinare tutto il tuo entusiasmo ma questo sabato dovrai divertirti senza di me”
“Cosa? E perché
mai?”
“ Guarda qui”
le disse porgendole un busta contenente un invito per una festa stampato su
carta pregiata,
“ Devo
andare alla festa di compleanno della mia sorellastra Marika, mi verrà a
prendere un autista questo pomeriggio e mi riporteranno domenica sera. Non si
disturbano nemmeno di venirmi a prendere”
“Bè ce l’hanno
con te da quando hai deciso di andartene da casa e di trasferirti qui” le
rispose l’amica con tutta la sua sincerità
“Si hai
ragione. Ma non mi pento di essermene andata
da quella casa, non mi sono mai sentita a mia agio con loro. Poi dopo la
violenta lite tra me e Marika per Richard” fece una pausa, per il senso di
nausea che le dava pronunciare quel nome ma poi riprese “non era possibile continuare
a vivere sotto lo stesso tetto.”
“Va bè tieni
duro per questi giorni” disse Joanna aprendo la porta e avviandosi lungo il corridoio
con la sua amica. Quando ormai erano arrivate nel bar della mensa della scuola
per fare colazione a Yvonne tornò in mente Gray e disse all’amica:
“Ehi ma oggi
non abbiamo matematica,vero? Chiese quasi sconvolta
“Come no? Alla
prima ora!” le rispose addentando la sua brioche.
Yvonne rimase pietrificata, non sapeva
come comportarsi in presenza del professore dopo quel bacio, e farla trasalire
ancora di più arrivò al suo orecchio una voce calda, morbida,rassicurante e
solo una persona poteva avere quella voce:
“ Mi dia un
caffè, perfavore!” era la voce di William, avrebbe potuto riconoscerla fra
mille, ed era proprio alle sue spalle, si girò di scatto per guardarlo e lo
vide. Più bello che mai mentre afferrava il suo caffè e la guardava, le regalò
il suo sorriso e la salutò:
“Buongiorno
Campbell!”
“Buongiorno professore”
balbettò la ragazza piena d’imbarazzo, e si accorse dalle guance del ragazzo
che anche lui era in imbarazzo anche se non voleva darlo a vedere. William con
il suo cappotto lungo e la sua tracolla si avviò verso l’aula lasciando la
ragazza senza parole. Il suono della campanella richiamò tutti gli studenti
nelle loro aule, anche Yvonne e Joanna. Il professore era già in classe e tutti
gli altri ragazzi erano seduti:
“Su ragazze,
vi stavamo aspettando” le esortò il professore ridacchiando.
“Bene,
adesso che ci siamo tutti possiamo iniziare la lezione. Da oggi inizieremo il
ripasso di tutto il programma dato che alla fine di quest’anno vi diplomerete”
continuò il giovane sorridendo e gesticolando.
“Se qualcuno
potrebbe prestarmi un libro di testo, così vediamo quali esercizi svolgere.
Campbell vuoi darmi il tuo? “ la ragazza si alzò e lentamente avanzò verso la
cattedra attenta a non incrociare lo sguardo con quello di William, gli porse
il libro e tornò immediatamente a sedersi.
Durante tutta la lezione la ragazza rimase con la testa bassa a fare gli
esercizi che assegnava il professore senza alzarla mai per non incontrare gli occhi magnetici del
ragazzo. Finita l’ora tutti i ragazzi si erano alzati per recarsi in palestra e
Yvi era rimasta sola per andare a riprendere il libro che aveva dato al suo
professore.
“Grazie
Campbell, ricordati di fare gli esercizi a pagina 284” le disse il ragazzo
senza guardarla. Mentre la ragazza si avviava in palestra aprì il libro a
pagina 284 per vedere quali esercizi le avesse assegnato, ma una volta aperta
la pagina vi trovò un foglietto ripiegato. Aprendolo vi riconobbe subito l’ordinata
calligrafia di Will
Possiamo vederci alle 15.00
nell’aula 18, ho bisogno di parlarti.
William
Il panico
avvolse Yvonne. Cosa mai avrebbe voluto dirgli quel pomeriggio? Che non voleva
vederla più? Che era stato tutto un errore?, si convinse che doveva per forza
esserci uno di quei motivi, e rimase per tutta la mattina in silenzio a
decidere se andare o no.
Ore 14.30
aveva deciso di non andare all’appuntamento
Ore 14.45
aveva deciso di andare. Doveva affrontare la verità.
Ore 14.55 si
era convinta a non andare sicura che quello che le avrebbe detto il professore
le avrebbe fatto solo male.
Ore 15.01
stava aprendo la porta dell’aula 18. Appena aprì la porta vide davanti a lei
Will seduto sulla cattedra che la guardava con
i suoi immensi occhi e non appena lei chiuse la porta le andrò incontro
e la baciò. La prese tra le braccia e la baciò come non aveva mai baciato
nessuno, questa volta la ragazza ricambiò subito il baciò. Alla fine si
guardarono negli occhi e a Yvonne le sembrò di scorgere delle lacrime negli
occhi del ragazzo.
“Yvi,
perdonami ma io non ce la faccio a stare senza di te”
“Will,
neanche io” il ragazzo la interruppe.
“No, Yvonne
aspetta, fammi finire. Non so cosa mi sia successo ma non ho mai provato niente
del genere per un’altra persona. Anche se ci conosciamo da poco io non posso
fare almeno di pensare a te. Io.. io.. mi sono innamorato di te. Ma so perfettamente
che non possiamo stare insieme.”
“Will anche
io penso di amarti. Anche solo pensarti provoca in me delle reazioni che mai
nessuno mi aveva fatto sentire. Perché due persone che si amano non potrebbero
stare insieme?”
“Perché io
sono un tuo professore, e inoltre sono molto più grande di te.”
“No lo verrà
a sapere nessuno che stiamo insieme, e poi io fra tre mesi compirò 20 anni, ho
perso un anno a causa dell’adozione”
“Sarebbero
comunque 6 anni”
“Ma nell’amore
l’età non conta!”
“Scusami ma
non può funzionare tra noi, ti fatta venire qui per dirti che ti amo, ma che
non ho il coraggio di amarti, spero che potrai perdonarmi” lasciò Yvonne senza
parole, le diede un leggero bacio sulla fronte e se ne uscì dall’aula. Nel
momento in cui porta si chiuse, la ragazza cadde in pianto disperato, non
avrebbe mai pensato che potesse innamorarsi del suo professore aveva sempre
pensato che fosse semplice attrazione o una banale infatuazione, e invece
adesso aveva capito che si era veramente innamorato di lui, come anche lui di
lei. Ma il loro era un amore impossibile.
Asciugatasi le
lacrime risalì in camera sua, prese la sua valigia salutò Joanna e scese le
scale. Rimase ad aspettare per un paio di minuti, poi finalmente la macchina
dai vetri oscurati arrivò per portarla a casa. L’unico pensiero che aveva era
quello di dimenticarsi di Will.
Rieccomi!!! So che vi ho fatto aspettare molto ma ho
avuto una sorta di blocco dello scrittore. Spero di essermi fatta perdonare scrivendo una
capitolo abbastanza lungo. Nel prossimo capitolo conosceremo la famiglia di
Yvonne, e capiremo che fine hanno fatto
Marika e Richard, come alcune si voi mi hanno chiesto. Colgo l’occasione per
scusarmi per gli errori grammaticali che di tanto in tanto faccio nei capitoli,
sono dovuti al fatto che non rileggo quasi mai quello che scrivo, e che scrivo
talmente in fretta che faccio degli errori, per questo mi scuso ancora. Ringrazio
tutti quelli che leggono, quelli che metto la storia tra preferiti- ricordare-
seguiti e soprattutto tutte quelle che recensiscono, soprattutto a Katia24 e a Miss_Riddle mie
assidue commentatrici. Baci a tutte!! Al prossimo capitolo!!