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Autore: thatredpanda    06/02/2011    4 recensioni
Morpheo era sicuro di tre cose nella sua vita. Primo: lui amava il suo lavoro. Secondo: lui odiava Jude e avrebbe smesso di odiarlo solo quando Jude sarebbe morto, ovviamente per mano sua. Terzo: lui e la fotocopiatrice dell’ufficio non andavano d’accordo. Per niente.
Scritto a quattro mani da _pollon_ e krakkry. Questa one-shot partecipa alla challenge indetta da Smanukil Once more, With feeling, Se la vita fosse un musical! [Challenge slash senza scadenza, solo original.]
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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fotocopiatrice

La realtà onirica: la fotocopiatrice



Il nostro caro Morpheo era un disoccupato come tanti, fino a quando non trovò il lavoro dei suo sogni. Si potrebbe pensare che fosse un lavoro dall’ottima paga o dall’orario estremamente flessibile. Ma, decisamente, non era questo il motivo per cui lo scelse. 
Si potrebbe, allora, pensare che Morpheo stesse scalando, a suon di promozioni, le vette della società per cui lavorava. 
Si potrebbe pensare. Ma non era così. 
E visto che non si era mai preso un solo giorno di malattia, da un mese a questa parte, ciò potrebbe far dedurre che Morpheo godesse di un’invidiabile salute e che tenesse talmente tanto al proprio lavoro da trascurare qualunque altro interesse. 
E con quest’ultima affermazione, ci si sta pian piano avvicinando alla cruda verità. 
E di una cosa si era certi: Morpheo teneva spasmodicamente al suo piccolo impiego. E quest’ultimo, effettivamente, lo aveva tenuto leggermente più occupato del previsto, tanto da portarlo a troncare la sua ultima relazione, per divergenza di opinioni, far adottare il pesce rosso, per carenza di attenzioni, e farlo svegliare anche la domenica alle sei e mezza di mattina, convinto di doversi recare al suo ufficio e, una volta scoperto che questi era chiuso, tornarsene a casa abbattuto. 
E qui sta il punto focale della situazione. 
Perché Morpheo aveva un datore di lavoro. 
  
Luca Paravicini Crespi, nato a Bergamo nel lontano ventesimo secolo, del segno zodiacale del Sagittario con ascendente Vergine (il nostro caro Morpheo aveva impiegato numerose notti per calcolarlo!), intraprese gli studi all’età di sei anni e li finì alla veneranda età di ventisei anni. Laureato in diritto manageriale con ottimi voti, è, purtroppo, un uomo con ambigue tendenze eterosessuali! 
Come aveva fatto Morpheo a capirlo? 
Ma semplicissimo! La foto della ragazza sulla scrivania. 
Già, era stato un duro colpo per il nostro caro protagonista. 
Ma non così duro da farlo rinunciare al suo lavoro. In fondo, poteva sempre cambiare! 
E poi lui era pur sempre Morpheo, nato a Venezia e munito di genitori che lavorano nell’ambito artistico,  ed era sempre stato, a suo personalissimo avviso, un ragazzo che non passava inosservato. E, modesto com’era, pensava di poter far cambiare opinione al nostro caro Luca. Laureato in scienze della moda e del costume, aveva stilato, stampato e, successivamente, fotocopiato un programma per ottenere i favori del suo capo. 
Progetto che era molto gentilmente andato a farsi fottere quando il suo capo, il SUO datore di lavoro, aveva cambiato di sua spontanea volontà inclinazione naturale. 
E questa inclinazione si chiamava Jude. 
  
Jude, nato a Urbino in una fredda notte di febbraio, aveva inizialmente intrapreso la carriera giuridica, per dedicarsi poi alla sua vera passione: rubare i datori di lavoro agli altri impiegati. 
Era un tipino notoriamente odioso, fastidioso, petulante, brutto, sempre sorridente e dall’aria vagamente baldanzosa e, come se tutto ciò non bastasse, anche inutile! Per lo meno questo è quello che credeva di pensare Morpheo a riguardo. 
Ma andiamo avanti con ordine. 
  
Morpheo, quella mattina, si recò a lavoro con le stesse intenzioni delle mattine precedenti: rendere la giornata più che gradevole a Luca, tentare di ammazzare Jude e insabbiare poi le prove del misfatto e aggiustare quella cavolo di fotocopiatrice che da giorni gli stava facendo passare le pene dell’Inferno! 
Entrò, si sedette alla sua scrivania, temperò le matite e le suddivise in ordine di altezza. Poi, ruotando con la sua sedia girevole, si rivolse alla luce dei suoi occhi: la porta dell’ufficio di Luca, che non era ancora arrivato, notoriamente ritardatario, pigro e nulla facente. Ma questo Morpheo non poteva pensarlo. 
  
Jude entrò con fare estremamente baldanzoso e pimpante nell’ufficio al suono di un buongiorno ebbro di felicità. Si posizionò esattamente di fronte alla scrivania di Morpheo e, con sorriso particolarmente entusiasta ed estasiato, vi depositò un gigantesco cappuccino al ginseng con panna e cuoricino di cioccolata. 
Mi vuole far ingrassare?! 
“Grazie.” Mormorò con fare furioso Morpheo. 
“Di niente!” Rispose con un sorriso accecante a tremilaottocentosettantadue denti. 
Lecchino… solo perché sono il collega con maggiore anzianità! Ma non per questo vecchio! 
“Ora puoi anche andartene!” In tutti i sensi… sparisci! 
“Ti serve altro?” Chiese Jude con un doppio senso molto velato che scorse solo lui. 
La tua morte? Volentieri, microbo. 
“Aggiustarmi la fotocopiatrice?” Domandò sperando di toglierselo di torno. 
“Ma non lo so fare!” Affermò con fare afflitto e cuccioloso sbattendo teneramente i suoi occhioni scuri. 
Tu non sai fare un accidente! Non capisco che ci trovi Luca in te… 
“Mi potresti insegnare tu!” Continuò Jude. 
Ma non ci penso proprio. Ma chiuditi nella saletta della fotocopiatrice e muori lì dentro! 
“No, ho da fare. Il capo mi ha dato un incarico urgentissimo!” Inventò Morpheo sul momento. 
“Oh” Mormorò dispiaciuto. “E quanto… quanto pensi che ti terrà occupato?” 
“Giorni.” 
“Ma se è urgente…” Domandò leggermente confuso. 
“Infatti è urgentissimo, importantissimo, complicatissimo e difficilissimo. E tu non puoi capirlo!” 
Beccati questa! 
“Oh!” 
Monotono… ripeto: che ci troverà Luca… per lui sarebbe disposto a cambiare sponda e per me… non sa neppure che sono omosessuale! Ma si può essere più ciechi?! 
  
Quando Luca, finalmente, entrò in ufficio, erano ormai le nove passate e, per ignorare le occhiate sospette di Jude e ingannare l’attesa, Morpheo aveva fatto finta di scrivere qualcosa al computer tutto concentrato. 
Un paio di minuti dopo Luca lo chiamò nel suo ufficio. Piuttosto baldanzoso, il nostro protagonista vi si recò. 
“Allora… Morpheo... lo sai che domenica c’è il tredicesimo anniversario dell’azienda?” 
“Certamente.” Rispose Morpheo sorridendo. 
“Pensi di venire?” 
Si sta interessando a me! Si sta interessando a me! Calma, non andare in iperventilazione. 
“Certamente.” 
“Lo sai che puoi portare chi vuoi?” 
“Certamente.” Ma poi, chi dovrei portare io?! 
“Pensi di venirci con la tua ragazza?” 
Eh?? 
“Chi scusa?!” 
“La tua ragazza.” Ripeté Luca convinto. 
“Ah… non credo… ecco io non ho…” 
“Allora porta pure i tuoi amici!” 
“Ma veramente…” 
“Comunque, sai per caso che faranno gli altri tuoi colleghi?” 
“Vengono, credo.” Ma che ti frega! 
“Quello nuovo, ad esempio… Jude, giusto? Sai se porta qualcuno, che fa, che non fa…” 
MA CHE T’IMPORTA! 
“Non siamo in rapporti così stretti… da… ma credo verrà con la sua ragazza!” 
“Davvero?!” 
“Ma ipotizzo!” 
“Smettila di ipotizzare e chiamamelo.” Ordinò Luca deciso. 
Scordatelo! 
“Subito.” Mormorò Morpheo completamente depresso. 
  
Dopo pochi minuti Morpheo vide Jude uscire dall’ufficio di Luca con aria felice. 
Che cavolo hai da sorridere, collega odioso ed ebete? Perché esci sorridendo dall’ufficio del mio Luca? Perché?? 
Jude, ignaro di tutti i pensieri di Morpheo, si diresse con passo leggiadro verso la scrivania del suddetto. 
E ora perche cavolo stai venendo da questa parte? 
“Ciao!” Esclamò Jude allegramente. 
“Ma tu non hai altro da fare che stare a salutare me?” Chiese Morpheo al limite della sopportazione. 
“Veramente… ti volevo chiedere se… per caso… tu… anniversario… ehmm… cioè…” Cercò di dire Jude. 
“Cos’è, sei diventato dislessico tutto d’un tratto?” Chiese Morpheo ridendo. 
“No! È che… insomma…” Riprovò a dire. 
“Ancora? Non ti capisco! Si può sapere che cosa vuoi?!” 
Mi ci mancava solo la momentanea dislessia di quest’essere. 
“Vuoivenireallanniversariodellaziendaconmemifarebbemoltopiacere!” Disse Jude tutto d’un fiato. 
“Eeeeeeh? Ripeti un attimo?” Chiese Morpheo sempre più confuso. 
“Ti ho chiesto se vuoi venire all’ anniversario dell’azienda con me perché mi farebbe molto piacere!” Disse Jude tutto rosso. 
Hahahaha… io andare a quella specie di festa con lui?! Mai! 
“Ma non ci vai con Luca?” Chiese infine. 
“Con Luca? E perché mai?” Domandò Jude preso in contro piede. 
“Perché ti ho visto uscire dall’ufficio di Luca sorridendo e perché lui mi aveva chiesto se andavi alla festa e io gli ho risposto che ci saresti andato con la tua ragazza e ci era rimasto male e poi mi ha detto di chiamarti e io non volevo ma l’ho fatto e tu mi vieni a dire che non ci vai con lui alla festa ma è impossibile anche perché si sa che lui è innamorato di te ma tu non si sa cosa pensi ed io…” Disse Morpheo pensieroso. 
“Lo sai che stai pensando a voce alta?” Chiese Jude ridendo. 
Cosaaaaaaaaaa? 
“Che?” Chiese Morpheo sperando di aver sentito male. 
“Stavi parlando ad alta voce!” Ripeté Jude ridendo fino alle lacrime. 
Sta ridendo di me! Ma come osa? 
“Stai ridendo di me per caso?” Domandò Morpheo furioso. 
“Io?! Mai!” Rispose Jude con l’aria più innocente del mondo. 
“Lasciamo stare… cosa stavi dicendo prima?” Chiese infine. 
“Vuoi tu, Morpheo, venire con me, Jude, alla festa per l’anniversario dell’azienda?” Rispose Jude con aria seria. 
Sembra una proposta di matrimonio. Una proposta a cui TU devi rispondere no! 
“E sia…” Disse invece. 
Cosaaaaaaaaaaa? Hai detto di sì? Hai risposto di sì? 
Non è esatto: ho risposto “E sia…”! 
Ma è la stessa cosa! 
No… la mia è una concessione. 
E perché gli hai fatto questa concezione, di grazia? 
Ehmmm… magari riesco ad ucciderlo! 
Credici… è proprio quello il motivo! 
Ne sono sicuro! 
Io no. 
  
Morpheo passò il resto della sua giornata lavorativa facendo finta di lavorare e cercando di ignorare in ogni modo possibile ed immaginabile le occhiate sorridenti e baldanzose (anche quelle, come il resto del proprietario) di Jude. Cercò, inoltre, di ignorare le occhiate di puro odio che Luca gli rivolgeva ogni volta che passava davanti alla sua scrivania e di trovare una risposta alla domanda che lo stava arrovellando: di chi era geloso Luca? 
Cercò di non pensarci, ma non ci riuscì. E si sa che cercare di non pensare a qualcosa è deleterio perché si finisce col pensarci ancora di più. E fu così che, stressato dai troppi pensieri che, in teoria, non doveva fare, appena arrivò a casa si buttò sul letto e lì rimase per tutta la notte. 
  
La sua psiche, distrutta dalla gelosia inspiegabile di Luca, messa a dura prova dall’essere fin troppo entusiasta che portava il nome di Jude, confusa dall’invito di quest’ultimo e, ovviamente, anche dalla fotocopiatrice che l’aveva gentilmente mandata a farsi un giro nel paesino che veniva generalmente preceduto dall’attributo quel, quella notte decise di andare completamente in stand-by e lasciare la guida all’inconscio, suo amico di vecchia data, un tipo un po’ strano e fuori dagli schemi, inaffidabile durante le ore di attività, ma tranquillo e innocuo durante le ore di sonno e di riposo. 
E fu proprio qui che la psiche di Morpheo sbagliò clamorosamente. Ma questo ancora non poteva saperlo, come non poteva immaginare che avrebbe dovuto fare i conti con inconscio per i giorni a seguire. 
  
Morpheo sognò di camminare e camminare e camminare in mezzo ad una marea di gente che urlava esaltata. Non vi era nessuna luce ad illuminare il luogo, cosicché Morpheo non riuscì a capire dove si trovasse. Continuò ad andare avanti facendosi largo a spintoni e gomitate fino a quando non arrivò ad un enorme oggetto che gli ostruiva la visuale, che aveva ottenuto essendosi abituato al buio totale. Riuscì a capire cosa fosse l’oggetto misterioso solo quando da questo partì una musica a lui nota e delle luci, più precisamente numerosi faretti e un occhio di bue, che illuminarono il centro dell’oggetto. Vi era un microfono. Morpheo capì, allora, che si trattava di un palco e che lui si trovava ad un concerto. In quel momento si accorse che sul palco vi era anche Jude e che questi si stava avvicinando con fare sensuale al microfono. La folla intorno a lui lanciò un urlo e cominciò ad applaudire. Jude sorrise e fece un inchino. Arrivato esattamente di fronte al microfono cominciò a cantare. 
  
“Never thought you'd make me perspire.
Never thought I'd do you the same.
Never thought I'd fill with desire.
Never thought I'd feel so ashamed.”
 
  
La folla cantava a squarciagola seguendo le parole della canzone. Morpheo si ritrovò incantato ad ascoltare e a guardare Jude cantare. 
Arrivati al ritornello Jude cominciò ad avanzare. 
  
“So before I end my day remember…” 
  
Giunto al bordo del palco vi si sedette lasciando ciondolare le gambe e continuò a cantare. 
  
“My sweet prince you are the one.” 
  
Disse questa frase indicando qualcuno in mezzo alla folla e Morpheo, curioso, si girò per capire chi fosse. Quando si rese conto che la folla urlante non era più lì, si girò e si ritrovò faccia a faccia con Jude il quale, sussurrando, gli disse:“ You are the one.” 
Poi ridusse ulteriormente la distanza fra loro due. Arrivato, ormai, ad un millimetro dalle sue labbra, Jude si protese verso Morpheo… Morpheo socchiuse gli occhi aspettando timoroso il momento del contatto e… 
  
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN! 
“Sveglia bastarda!” Biascicò Morpheo prima di rendersi conto di quello che aveva appena sognato e, successivamente, detto. 
Non ci posso credere! Ho sognato Jude! Ho sognato Jude! Questo non va affatto bene! E poi mi stava per baciare! Nonononono… non va! Non va proprio!! 
E se proprio lo vuoi sapere hai anche dato della bastarda alla tua sveglia perché ha avuto la cattiva idea di svegliarti mentre lui ti stava quasi per baciare! Non sapevo lo desiderassi così tanto da sognartelo anche la notte… 
Ma io non lo desidero affatto! 
Non si direbbe! “Sveglia bastarda!” testuali parole, eh! E solo perché la sveglia vi ha interrotti sul più bello! 
Non era bello… era un incubo! 
Non è vero! 
Sì che è vero! 
Stai diventando sempre più bugiardo. Lo sai che non si può mentire a se stessi? 
Ma io… 
Taci, menzognero! 
  
Quando Morpheo arrivò in ufficio, con dieci minuti di ritardo, Jude c’era già. E al nostro caro protagonista ciò complicò ancora di più le cose. Perché se già gli era difficile accettare quello che aveva sognato, se già gli risultava quasi impossibile parlare di quel quasi bacio con la sua coscienza, ritrovarsi davanti le labbra sorridenti di Jude lo mandò quasi a schiantarsi contro un muro. 
Morpheo riuscì finalmente a sedersi, dopo aver fatto un’alquanto improbabile percorso pur di non passare davanti alla scrivania di Jude, e solo allora si concesse di tirare un sospiro di sollievo. 
“Ciao!” 
“AHHHH!” Urlò Morpheo girandosi e ritrovandosi  faccia a faccia con l’uomo dei suoi sogni, in tutti i sensi. 
“Scusa, ti ho spaventato? Non volevo.” Si scusò Jude facendo due occhioni dolci. 
Morpheo si limitò a stare zitto, tentando di recuperare i suoi neuroni, che intanto erano dispersi. 
“Allora… ho trovato il manuale della fotocopiatrice, vuoi che l’aggiustiamo insieme seguendo le indicazioni?”Chiese Jude sorridente. 
Lui soppesò un momento l’opzione e poi, cercando di essere cortese, declinò. 
Jude ci rimase male un momento, poi sparì. 
Hai visto che visino dolce?! 
Zitta coscienza del cavolo! Non rendere le cose più difficili di quanto già non siano. 
Perché sono difficili? Sei… per caso confuso? 
Morpheo ci pensò su un momento. Lui confuso su Jude? Impossibile. Era solo che quel sogno gli aveva un po’ scombussolato gli ormoni. Gli aveva ricordato che la sua ultima relazione era finita mesi prima e da allora non aveva più avuto rapporti. Era una normalissima e controllabile crisi d’astinenza da sesso. 
Sesso con Jude? 
Ecco… quella se la poteva proprio risparmiare. Già c’era la questione del bacio che quasi avvertiva sulla punta delle labbra, se poi la sua coscienza iniziava anche a fare pensieri sconci su un possibile o meno incontro ravvicinato con Jude… 
Doveva trovarsi un ragazzo. Mesi e mesi persi dietro a Luca e che aveva ottenuto? Nulla. E l’astinenza stava cominciando a farsi sentire, soprattutto quando nella sua mente partirono le note della canzone sognata. Era così dolce… 
  
“Morpheo?” 
Il nostro protagonista si riprese dalla momentanea incoscienza in cui era piombato. 
“Dimmi, Jude.” Riuscì a dire con fare professionale. 
“Stai bene?” 
“Sì, perché?” Domandò preoccupato lui. 
“Stavi parlando da solo!” 
“E che dicevo?” 
“Qualcosa tipo… my sweet prince you are the one.” 
E lì, Morpheo rischiò seriamente il collasso emotivo. Perché un conto era sognarlo, ma sentirsi dire quelle parole da Jude nella realtà era tutto un altro paio di maniche. 
“Cantavo… tutto qui. Comunque che volevi dirmi?” 
“Devi portare questi fascicoli a Luca. Ti vuole parlare.” 
E per la prima volta in vita sua Morpheo odiò Luca. Leggermente scocciato e infastidito si diresse nel suo ufficio. 
Chissà se anche lui sogna Jude. 
Ma direi proprio no! 
Secondo me sì, è cotto di lui e lo sai benissimo quindi non infastidirti più di tanto. Capita a tutti sai di sognare Jude ogni tanto… 
Ma che cosa cappero stai dicendo?! E a chi capita, poi?! Voglio i nomi! 
Tu, Luca, Jude stesso… 
Ma non ci credo per niente. Ora sei tu il menzognero! 
Ma sei diventato scemo?! 
Ma io… 
Ecco bravo, stai zitto. 
Morpheo capì che era arrivato alla frutta. Farsi mettere ko dalla propria coscienza era proprio umiliante. 
  
Dopo una decina di minuti Morpheo entrò nella saletta della fotocopiatrice e vi trovò un Jude piuttosto baldanzoso e canterino. Non l’aveva ancora notato, gli dava le spalle e stava canticchiando fra sé e sé. 
Si avvicinò con il cuore in gola e il presentimento che qualcosa sarebbe andato storto. 
Jude, notandolo, gli sorrise facendo perdere qualche battito e qualche anno di vita al nostro protagonista. Posò i fascicoli che aveva in mano e guardò timoroso la fotocopiatrice. Avrebbe funzionato? 
“Vuoi che ti aiuti?” 
Sì, avrei un sogno sospeso a metà… 
Zitta tu! 
“Ehmm… sì, grazie.” 
Iniziarono a lavorare insieme, chiacchierando del più e del meno, fino a quando Morpheo non si scoprì totalmente a suo agio. 
Quella sera tornò a casa piuttosto felice e con un sorriso da ebete stampato in faccia. 
Anche quella notte sognò Jude, ma questa volta non se ne stupì affatto, anzi si era coricato proprio con quell’idea in mente. 
  
Morpheo sognò di trovarsi nella saletta della fotocopiatrice, timoroso e spaventato, dalla padrona indiscussa della stanza:RICOH/NASCHUATEC AFICIO MP5001SP. Alias la stampante rotta. 
Il nostro protagonista si avvicinò lentamente ad essa, con i fogli da fotocopiare stretti in mano, quando una voce, spuntata da non si sa dove, proruppe dietro le sue spalle. Si girò, per vedere quale fosse la fonte di quella voce stupenda, e rimase parecchio meravigliato quando si ritrovò davanti Jude che, seduto a penzoloni su una scrivania, si rimise a cantare. 
  
“Never thought I'd have to retire.
Never thought I'd have to abstain…”
 
  
Questa volta quello ad avvicinarsi fu Morpheo. 
  
“Never thought I'd get any higher.
Never thought you'd fuck with my brain.”
 
  
Jude lo abbracciò e gli sussurrò: “So before I end my day, remember… My sweet prince you are the one…” 
  
Il giorno seguente Morpheo aveva fatto pace con se stesso e aveva deciso due cose. Primo: avrebbe aggiustato quella cacchio di fotocopiatrice. Il giorno prima, infatti, si era messa a stampare pagine all’infinito ed erano riusciti a fermarla solo staccando l’alimentatore. Secondo: lo avrebbe fatto con Jude. 
Arrivato in ufficio salutò il ragazzo. “Buongiorno Jude, come va?” 
“Benissimo!” Rispose lui con un sorriso enorme. 
“Oggi mettiamo a posto la fotocopiatrice.” Disse seriamente Morpheo. 
“Sono a tua disposizione.” 
Anche io caro… 
Zitta coscienza! Jude non è roba tua! 
Allora è tua? 
Non ho detto questo… cioè… 
Ho capito. Sei il solito timido che non vuole fare la prima mossa! 
Ma io… 
Taci codardo!! 
  
Quando Morpheo si ritrovò da solo con Jude nella saletta, con tutto l’ufficio completamente vuoto perché era ancora presto, si dimenticò ben presto di quello che aveva intenzione di fare. 
Perché Jude, ragazzo pimpante e baldanzoso, dalle chiare inclinazioni sessuali, decise che un tipino come Morpheo, benché strano e parecchio suscettibile, non voleva lasciarselo scappare e, prima ancora che il nostro caro protagonista potesse indovinare cosa avesse intenzione di fare, Jude lo baciò mandandolo a scontrarsi contro la fotocopiatrice. E si sa che lo sportello da cui escono le fotocopie è un'arma di distruzione di massa ma Morpheo, ormai distratto dall'intrepido Jude che gli si era avventato contro lasciandolo sorpreso e incredibilmente compiaciuto, decise che poteva anche sopportare un po' di dolore. 
Perché, in fondo, ne valeva davvero la pena. 
  
THE END


Nota delle autrici:

Questa storia è stata scritta per la challenge indetta da Smanukil: Once more, With feeling, Se la vita fosse un musical! [Challenge slash senza scadenza, solo original.]
La canzone della one-shot è My sweet Prince dei Placebo e qui sotto è riportata la traduzione delle frasi scritte:

Never thought you'd make me perspire.
Never thought I'd do you the same.
Never thought I'd fill with desire.
Never thought I'd feel so ashamed.

Non avrei mai pensato che mi avresti fatto sudare 
Non avrei mai pensato che io ti avrei fatto lo stesso lo stesso effetto 
Non avrei mai pensato che mi sarei riempito di desiderio 
Non avrei mai pensato che mi sarei vergognato tanto.

So before I end my day remember…

Quindi prima che finisca la mia giornata, ricorda.. 

My sweet prince you are the one.

Mio dolce principe, tu sei l'unico 

You are the one.
 
Tu sei l'unico 

Never thought I'd have to retire.
Never thought I'd have to abstain…

Non avrei mai pensato che mi sarei dovuto ritirare 
Non avrei mai pensato che mi sarei dovuto astenere.

Never thought I'd get any higher.
Never thought you'd fuck with my brain.

Non avrei mai pensato che sarei andato più in là di così 
Non avrei mai pensato che mi avresti fottuto il cervello 

So before I end my day, remember… My sweet prince you are the one…

Quindi prima che finisca la mia giornata, ricorda..
Mio dolce principe
Tu sei l'unico

Grazie a tutti coloro che hanno letto la nostra e a coloro che molto gentilmente ci vorranno lasciare una recensione.
Alla prossima song-fic...

_pollon_ e krakkry


   
 
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