Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: LA dreamer    07/02/2011    3 recensioni
Ahsley e Alice due amiche da sempre, l'una lo specchio dell'altra, l'una la sicurezza dell'altra. E poi c'erano loro, i loro migliori amici, i loro fratelli, i loro amori, i compagni di una vita passata insieme.
New York era grande, era affollata, era piena di gente che andava e veniva, ma mai mi sarei aspettata, in tutto quel caos, di rivederlo.
Mi voltai verso destra come se qualcuno mi stesse chiamando, e dopo due anni rividi lo specchio della mia felicità. Rimanemmo in quella posizione per non so quanto tempo e prima di voltarmi per scappare da lui, sussurrai il suo nome, un nome che mi era mancato, un nome su cui tante volte avevo fatto affidamento << Matt >>
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dunque se hai schiacchiato il pulsante “ultimo capitolo” hai sbagliato, torna al capitolo 15 prima di leggere questo, ne ho postati tre di fila quindi deve leggerne due prima di questo .

Due giorni più tardi del concerto Jason aveva ottenuto tutto ciò che gli serviva. Certo cercare una persona a New York era come cercare un ago in un pagliaio, ma alla fine era riuscito a sapere le informazioni fondamentali che gli erano state richieste dai suoi amici. Non era una cosa che lo rendeva particolarmente felice anche perché aveva dovuto sudare e faticare per farsi dare tutte le varie informazioni, non era stata di certo una passeggiata soprattutto quando una persona non vuole farsi trovare. E Ashley Sanders e Alice Baker non volevano farsi trovare per nessun motivo al mondo. Aveva cercato di far desistere Matt da quella ricerca senza un reale punto di partenza, ma ormai si era, anzi, si erano impuntati che dovevano trovarle, anche se Jason sapeva benissimo che se fosse stato per quelle due ragazze avrebbero cambiato nome, cognome e faccia solo per non far risultare da nessuna parte chi fossero e da dove venissero e da una parte le poteva anche comprendere.
Entrò nella hall dell’albergo fischiettando solo per il gusto di non far notare ai presenti che dentro l’angoscia lo stava letteralmente distruggendo. Recuperò la chiave della camera dal ragazzo della reception e si concesse di prendere l’ascensore solo per temporeggiare ancora un po’.
Una volta dentro schiacciò il tasto 10, si appoggiò alla parete e aspettò che lentamente l’ascensore facesse la sua salita,si rigirò tra le mani la cartellina con tutto ciò che aveva raccolto da dare agli amici. Quando le grandi porte dell’ascensore si aprirono fece due respiri pronfondi incamminandosi verso camera di Matt dove probabilmente lo stava aspettando con una sigaretta in bocca e il nervoso a mille. Rimaneva sempre meno convinto di quello che aveva accettato di fare e sapeva che se solo Alice o Ashley fossero mai venute a sapere che grazie a lui, gli Avenged Sevenfold le avevano trovate, avrebbe dovuto iniziare a dire le sue ultime preghiere, perché di certo non gli avrebbero risparmiato la vita. E avevano ragione, quello era il punto tragico di tutta quella storia.
Quando ebbe sciolto un po’ di nervoso bussò alla porta due volte vicine, una sorta di segnale tra loro della crew. Matt spalancò la porta sorridendo in modo nervoso, cosa che fece un po’ spaventare Jason. Lo invitò ad entrare e solo quando ebbe tutta la visuale della camera si rese conto che tutti quanti erano li ad aspettarlo come se stesse per proferire la soluzione per salvare il mondo da un imminente crollo.
-Eih JB tutto ok?.-gli chiese il cantante dandogli una pacca amichevole sulla spalla, mentre Zacky gli porgeva una birra che accettò di buon grado, all’improvviso aveva una sete assurda e la gola gli si era seccata totalmente.
-Si tutto bene. Oh cazzo mi sembrate la Santa Inquisizione.-fece esasperato da tutta quella tensione che si era creata nel gruppo e in quella camera. Dei risolini partirono da parte di tutti i ragazzi e in quell’istante Jason li osservò attentamente prima di parlare. Vide in loro non solo gli amici di sempre, vide in loro degli esseri umani con dei sentimenti e con un cuore da salvare. Ognuno di loro voleva ritrovare quelle due ragazzine fuori di testa per i propri motivi. Chi come Brian e Matt per amore, chi come Zacky e Matt per un rapporto familiare così stretto da non essere sempre capito a pieno e chi come Jimmy e Johnny per un’amicizia profonda e sincera e per quanto ancora non era del tutto convinto della sua collaborazione nella ricerca, però riusciva a trovare un lato positivo per i suoi amici.
-Allora?.-chiese con insistenza Brian accavallando le gambe. Jason si rilassò e si avvicinò al centro della stanza.
-Per prima cosa ho dovuto penare come non so cosa, quelle due hanno fatto di tutto per non far risultare niente a nome loro. Nemmeno la macchina è intestata a una delle due.
-Sono furbe Jason lo sono sempre state.-disse Matt sospirando.-vai avanti.
-Abitano sulla seconda traversa della quinta strada, palazzo B piano terzo, l’affitto della casa è intestato a tuo padre Zacky e i soldi arrivano dal suo conto corrente, ma tuo padre Matt da la sua parte.-tutti e due annuirono seri in volto.-poi, la macchina è intestata a un certo Daniel Jay Devoi.
-Che sarebbe?.-chiese Brian corrucciando le sopracciglia.
-Lo vuoi proprio sapere Syn?.-Jason rispose con un’altra domanda guardando dritto negli occhi l’amico.
-Magari dopo.-sbuffò tornando a sedersi compostamente, o per quanto gli riuscisse.
-Poi ci spieghi dove cazzo sei andato per sapere tutte ste cose?.-rise Jimmy sorseggiando la sua birra sempre più interessato all’argomento.
-Alla sede centrale del comune di New York, mio cugino mi ha mandato un autorizzazione ai dati personali con tanto di carta stampata del FBI nessuno ha fatto domande e ho ottenuto tutto questo.-lo disse con una naturalezza che fece sbalordire il suo piccolo pubblico. Sapevano bene che Jason ovunque andasse riuscisse a ottenere ciò che voleva, ma arrivare a tanto non se lo sarebbero mai immaginato.
-Tu sei pazzo.-soffiò Johnny.-tu sei un fottuto pazzo.-si schiaffò una mano in faccia stropicciandosela per poi riprendere la birra e berla come se avesse appena visto un fantasma, tutta quella storia lo spaventava.
-Grazie JC per il complimento lo accetto. Andiamo avanti hanno un telefono fisso in casa intestato a Joshua Andrè Carter, ma questi due giovani aitanti non vivono nell’appartamento regale, hanno solo queste due cose intestate a loro nome e ogni mese la società telefonica e l’assicurazione riceve i soldi con quei nomi come beneficiari.
-Ok questo può bastare per il resto?.-chiese con insistenza Matt, sapevano dove abitavano, sapeva che c’erano quei due nomi a lui sconosciuti che facevano parte della loro vita, ora mancava solo uscire da quell’albergo e andare a cercarle.
-Ashley lavora per il New York Times vende spazzi pubblicitari mentre Alice lavora in uno studio fotografico e spalleggia il capo nella fotografia di sfilate di moda e via dicendo. Hanno chiuso qualsiasi conto o rapporto con la California, risulta solo che ci sono nate e che ci hanno vissuto per il resto è come se prima non fossero mai esistite ragazzi. La loro vita riparte da New York come se fossero appena nate.
-Hanno realmente fatto ciò che hanno sempre detto.-mormorò Zacky puntando il suo sguardo di ghiaccio in quello di Jason che annuì abbassando la testa in segno di scuse.
-Le conoscete sapete che ciò che dicono poi fanno. Comunque ci sono delle foto decidete voi se vederle o no.-Jason le appoggiò sul tavolino facendo due passi indietro e lasciando spazio ai ragazzi. Jimmy prese in mano le buste col consenso silenzioso di tutti quanti. La aprì lentamente e iniziò a guardare le foto finchè non sbarrò gli occhi immobilizzandosi di colpo come se qualcosa lo avesse colpito in piena faccia.
-Jimmy?.-fece Johnny preoccupato.
-GRANDISSIMO FIGLIO DI PUTTANA.-esclamò guardando la foto da varie angolature per poi passarla a Johnny, il più vicino a lui. Anche il bassista ebbe la stessa reazione.
-Si può sapere che diavolo vi prende a voi due?.-chiese Matt tra i denti strappando la foto dalle mani dell’amico per guardarla. Sentì il cuore perdere un colpo e lo stomaco chiudersi del tutto, Zacky e Brian lo affiancarono sentendo la rabbia salire fino alla cima dei capelli.
-Ma quello non è quello che ci ha intervistato l’altra sera?.-chiese Zacky a gran voce.
-E quello non è quello che ci ha fotografato?.-Brian era sconvolto.
-Uno è l’intestatario della macchina e l’altro del telefono.-suggerrì Jason ricevendo sguardi poco graditi dagli amici.-era solo per concludere il quadro.
-E loro sono quelle due fidanzate che non si sono volute trattenere per un after show con gli Avenged Sevenfold, quelle che tu hai travolto con lo scatolone.-concluse Matt lasciandosi cadere sulla sedia, mentre Zacky lo seguiva a ruota libera ricadendo sul letto e Brian usciva sul balcone per fumare una sigaretta.
-Che vi aspettavate ragazzi? Che vi aspettassero a braccia aperte per tutta la vita?.-chiese Jason sistemando le foto e tutte le informazioni che avrebbe voluto presto bruciare e far sparire.
-No Jas, ma fa comunque male.-rispose Matt puntando gli occhi verdi sul soffitto.-vado da loro.-si alzò di colpo sotto gli sguardi allibiti degli amici.
-Matt.-cercò di fermarlo Jason, ma l’occhiataccia che gli lanciò lo fece bloccare a terra.
-Vengo con te.-Zacky si unì a Matt dandogli un cinque, mentre Brian rientrava nella camera prendendo la giacca di jeans e infilandola senza proferire parola.- voi che fate?.-Zacky si rivolse al bassista e al batterista con un sorriso bambinesco in volto.
-Se ci presentiamo in cinque alla loro porta altro che colpo, crepano all’istante, andiamoci con i piedi di piombo per quanto sono il primo a voler rivedere quelle due gnome.-sorrise Jimmy alzando la bottiglia di birra in segno di brindisi.- andate voi, noi facciamo la nostra entrata più tardi.
-Concordo con lui.-Johnny si unì al pensiero di Jimmy facendo ridere gli altri tre impazzienti di partire.
-A dopo ragazzi.-Brian li salutò e con passo deciso uscì dalla camera sotto lo sguardo implorante di Jason.
-NON FATE DANNI E NON FATE USCIRE IL MIO NOME.-urlò sulla porta prima di chiuderla e sbuffare esasperato.-ma a chi lo dico di non fare danni che quelli sono dei danni viventi.-si diede un colpo sulla fronte prima di recuperare la sua birra e andarsene in camera sua.

NEW YORK 2.30 p.m.

Erano passati due giorni dal concerto e pian piano le cose erano tornate alla normalità. Il giorno dopo, quando Danny e Josh entrarono in casa, nessuno fece domande o parlò della sera del concerto e ne io ne Alice facemmo riferimento a quando accaduto. Quell’espisodio venne completamente ignorato dai presenti in casa.
Quella Domenica pomeriggio di Aprile stava trascorrendo nell’assoluta tranquillità di casa. Avevo appena finito di pulire la cucina, mentre Alice stava sistemando alcuni scatti dell’ultima sfilata a cui aveva presenziato con il suo capo. Danny era impegnato a controllare la sua mail su eventuali interviste, Josh invece si godeva una partita di football con una birra in mano, invenendo contro la televisione quando qualche giocatore sbagliava un passaggio. Non riuscirò mai a capire perché i ragazzi ci perdono così tanto tempo dietro ad un gioco per me totalmente inutile, soprattutto urlando contro un oggetto che non può risponderti.
Stavo finendo di asciugare le ultime stoviglie quando qualcuno suonò alla porta.
-Ash puoi andare tu?.-urlò Alice dalla camera
-Si spero solo non sia la vicina o giuro che stavolta la insulto.-alzai gli occhi al cielo divertita asciugandomi le mani e posando lo strofinaccio mi avviai verso la porta respirando profondamente.
Poggiai la mano sulla maniglia e aprendo la porta il mio cuore mancò un battito. Davanti a me tutte le cause del mio dolore più grande. Matt in mezzo con a destra Zacky e a sinistra Brian mi guardava come se volesse ricordare tutto del mio volto. Spostai freneticamente lo sguardo su tutti e tre prima di tornare a respirare e quel primo respiro provocò in me un dolore così forte che non riuscì a capire se era il mio cuore che pulsava troppo forte il sangue o i miei polmoni che richiedevano ancora e ancora aria. Iniziai a respirare affannosamente, mentre leggevo in ognuno di loro emozioni e stati d’animo diversi. C’era rabbia, c’era sorpresa, c’era paura e forse c’era amore?
-Che cosa volete?.-chiese gelida facendoli trasalire e tornare persone vive e non più statue di ghiaccio.
-Ashley ti prego non chiudere questa porta.-Matt fu il primo a parlare, ma i miei occhi erano attratti da un paio di occhi neri e profondi in cui era custodita tutta la mia anima. Brian mi stava rapendo ancora una volta nonostante non volessi farmi rapire da lui.
-Ash ma chi…-Alice comparve dietro di me immobilizzandosi scossa da dei tremori che non riusciva a controllare. Se non fossi stata così tanto accecata dalla rabbia avrei scommesso che quel rumore di tamburo continuo era il cuore di Matt che tornava a battere all’unisono con quello di Alice. Lentamente la mia amica si avvicinò alla porta affilando lo sguardo, soffermandosi su Matt, poi su Brian e infine su quello che fino a tre anni fa era il suo compagno di vita: Zacky.
Brian fece un passo avanti costringendo gli altri ad avvicinarsi e così feci anche io fronteggiandoli per non farli entrare.
-Dove pensi di andare Haner?.-mormorai a denti stretti evitando di urlare tutto il mio odio represso.
-Dobbiamo parlare Ashley.
-Noi…NOI COSA BRIAN? DOBBIAMO PARLARE?.-non riuscì a trattenermi e stringendo la maniglia della porta urlai così forte da far scattare tutti quanti sull’attenti. Alice mi si avvicinò poggiando la sua mano fredda sul mio braccio, mentre Josh abbassava la televisione e insieme a Danny raggiungevano l’ingresso di casa rimanendo allibiti e allo stesso tempo scandalizzati da quella scena.
-Ashley, Alice?.-Danny ci richiamò facendoci girare.-Perché gli Avenged Sevenfold sono sulla porta di casa vostra?
-Loro non sanno niente?.-Zacky sputò le parole con un tale sgomento che mi fece quasi paura.
-Che cosa dovrebbero sapere Zachary?.-chiese Alice con tanto di quel veleno nella voce che spaventò il fratello.
-Gia cosa dovremmo sapere ragazze?.-stavolta fu Josh a parlare incrociando le braccia al petto.-credo che una spiegazione ce la meritiamo.
-Prova a fare due calcoli se ne sei capace Joshua, prova a ricordare il loro cognome e il nostro vedi se riesci ad arrivare ad una soluzione. Non è difficile, ti do cinque minuti di tempo.-fece sarcastico Matt guardando il ragazzo trasmettendogli tutto l’odio del mondo.
-Piantala Matthew.-lo rimproverò Alice dandogli le spalle per tornare in sala, la seguì anche io ritrovandomi con le spalle alla finestra e cinque figure che ci fissavano in piedi davanti a noi.
-Cazzo!.-esclamò Danny come se avesse appena avuto un’illuminazione.-Cristo Ashley è tuo fratello e e Zacky è tuo fratello Alice.-la sua faccia era un enorme punto interrogativo.
-Un punto a Daniel.-rise amaro Brian a modi sfottò.
-Non prendermi per il culo Haner io ci sto capendo decisamente poco. Perché non ce l’avete mai detto?.-mi guardò avvicinandosi e accarezzandomi una guancia. Il mio sguardo cadde su Brian che chiuse le mani a pugno tremando mentre Zacky gli poggiava una mano sulla spalla per farlo stare calmo.
-Perché non meritavano nemmeno una parola.-gli tolsi la mano in malo modo dalla mia faccia facendolo rimanere male.-perché è troppo comodo tornare dopo tre fottuti anni e far finta che non sia successo niente, pretendendo di parlare. Te l’avevo chiesto espressamente Matt di non cercarci di non venire a sconvolgere di nuovo le nostre vite, ma no tu devi sempre fare di testa tua.- sbraitai in preda alla rabbia. Non riuscivo a piangere, volevo solo urlare e vomitare addosso a quei tre tutto il mio dolore.
-Vi siete già visti qui a New York?.-chiese Josh dall’altro lato della sala distogliendo lo sguardo dalla sua ragazza e puntandolo nella mia direzione.
-Per puro caso e smettetela con questo interrogatorio perché non vi dobbiamo spiegazioni sul nostro passato.
-No Ashley arrivati a questo punto ce ne dovete eccome.-intervenne Danny
-Danny finiscila.-lo ammonì Alice alzandosi in piedi e mettendosi di fianco a me.-avanti parlate.
-Ci dispiace ok? Siamo stati male per mesi, ci siamo dati della merda per anni per avervi piantato in asso in quella maniera, ma non avevamo scelta dovevamo partire e subito, non potevamo portarvi con noi, è stata l’unica scelta che abbiamo potuto prendere.
-Non ci basta Zacky non basta a far sparire tutto il dolore che ci avete causato, non avete la minima idea di come cazzo siamo state in questi tre anni, di quanta fatica abbiamo sprecato per dimenticarci di voi, per provare a ricominciare e quando pensavamo di avercela fatta, voi saltate fuori come se niente fosse pensando di risolverla con delle misere scuse.-fece esasperata Alice dando un pugno al tavolo. Quegli occhi, quella voce, quel volto la stavano mandando fuori controllo.
-Non sono misere scuse è la verità Allie.
-Non mi chiamare con quel nome Zachary. Ero tua sorella cristo, ero la tua ragazza.-si voltò verso Matt facendo boccheggiare Josh.- ero la donna che dicevi di amare, a cui hai dedicato una canzone. Cazzo Matt lei era tua sorella, quella con cui hai lottato per una vita intera, era la tua migliore amica Zacky, era la tua ragazza Brian, quella ragazza che ti ha fatto scoprire un mondo diverso, che ti ha fatto rinascere, come cazzo avete potuto?.-urlò sull’orlo delle lacrime continuando a prendere a pugni il tavolo. Josh cercò di fermarla, ma lei lo respinse con rabbia. In quel momento la mia vista iniziò a ondeggiare come se fossi su una barca nel bel mezzo di una tempesta. Il mio respiro si fece sempre più pesante e sentì che lentamente la mia gola si stava chiudendo impedendomi di deglutire e respirare in modo decente. Cercai di calmarmi da sola, provando a convincermi che era solo uno stupido attacco d’ansia, ma nel momento in cui sentì il sapore di sangue in bocca e le orecchie fischiare capì che non era un sempre attacco di panico, era il mio male peggiore che si stava risvegliando e stava tornando a vivere in me.
Iniziai a tossire sempre più forte fino a quando non tossì troppo forte sputando piccole gocce di sangue. Matt sbarrò gli occhi facendo un balzo verso di me, gli tirai una gomitata che aveva la potenza di uno schiaffo di un bambino, mentre Alice si fiondava sul mio corpo per proteggermi e farmi sdraiare.
-Ashley, Ashley calmati non è niente.- mi diceva tenendomi la fronte mentre il sangue fluiva velocemente dalla mia bocca. Brian e Zacky si avvicinarono prendendomi per le spalle in modo da non farmi sbattere la testa. Danny corse a prendere un panno bagnato dalla cucina.-Ashley respira cristo santo, non farmi questo.
-Cosa le sta succedendo?.-chiese allarmato Brian guardando la ex amica negli occhi. Alice non rispose.-Alice che cazzo sta succedendo?
-Haner abbassa la voce con me. DANNY DATTI UNA CAZZO DI MOSSA.-Danny arrivò di corsa dando il panno a Alice che lo ripose dolcemente sulla mia fronte.-Josh chiama l’ambulanza.
-Alice dimmi che cosa sta succedendo. Ora!.-Matt la guardò duramente e quando si guardarono sentì il suo cuore accellerare i battiti, non capiva se era perché stava per sapere la verità su sua sorella o perché la fonte del suo desiderio e del suo amore infinito era finalmente in carne ed ossa davanti a lui.
-Tua sorella è malata Matt. E’ malata di leucemia da due anni e questa è la crisi che nessuno stava aspettando.
-Alice.-sussurrai con un filo di voce. Alice si avvicinò a me sorridendo, un sorriso ricco di lacrime.
-Sono qui tesoro, non ti preoccupare adesso ti porto in ospedale e tutto passa.
Annuì con le poche forze che mi rimanevano in corpo. Sorrisi appena guardando i tre volti sopra la mia testa. In quel momento non riuscì a riconoscere la rabbia come sentimento principale, provai solo sollievo come se tutto realmente stesse finendo, come se stessi scivolando in un vuoto così piacevole da sentirmi cullata come una bambina piccola.
-Scusa lil’ Allie.-sussurrai e senza nemmeno rendermene conto strinsi con la mano destra quella di Matt, con la sinistra quella di Brian e lentamente appoggiai la guancia alla mano di Zacky ritrovando per poco, finchè non persi del tutto i sensi, il calore della mia vera famiglia.

SORPRESA!!!!!!!!!! 3 in una botta sola, sono o non sono bravissima??? Spero che vi siano piaciuti. E spero che qualcuno legga che ce ne sono due prima di questo ahahahah.
VI ADORO!!!

LA dreamer.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: LA dreamer