Brillante
Nan Flanagan era appena uscita dal
FangTasia ed Eric Northman fremeva di rabbia, anche se, a dire il vero, si
sentiva svuotato di ogni emozione. Si sentiva freddo, freddo dentro. La sua
mente pulsava frenetica, c’erano tante cose a cui pensare, tante domande da
porsi e quesiti da risolvere, eppure, non era in grado di pensare a nulla.
Pam, seduta al bancone, rimaneva in silenzio, fissandolo
in attesa di un suo gesto.
Peccato che neppure
lui sapesse cosa fare.
All’improvviso, il vampiro avvertì un flebile rumore ed un
profumo inconfondibile.
Fragola e cannella.
La porta del discusso locale per vampiri si aprì con poca
grazia e sulla soglia apparve la figura di una ragazza.
Anche Pam strabuzzò gli occhi.
Era giovane, bella, la pelle liscia e lievemente dorata. I
capelli mogano erano mossi, gli occhi truccati per rendere più affilato il suo
sguardo e le labbra rosse e sottili. Indossava un giubbotto di pelle molto
corto e aderente, sotto un top fucsia e jeans scuri e stretti corredati di
cintura.
La vampira appena arrivata mosse qualche passo in avanti,
si chiuse la porta alle spalle e fece spallucce.
–Ho una notizia buona ed una cattiva-
Eric rimase senza parole, a studiarla.
-Quella cattiva, Eric- Disse
Asia fissandolo dritto negli occhi e usando un tono di voce grave. –È che non
potrai vendicarti, perché non sarai tu ad uccidere Russell-
Pam rimase di ghiaccio.
-Quella buona- continuò Asia con voce frivola. –È che le
Autorità non solo inizieranno a temere Russell Edgington, reputandolo una minaccia,
ma faranno anche di tutto per fermarlo-
Nel silenzio calato nel locale, la giovane vampira avanzò
verso un mobiletto con tranquillità, estraendo un telecomando dal cassetto.
-Il motivo di tutto ciò lo scoprirete a momenti- spiegò,
accendendo la televisione appesa al muro.
Pam ed Eric si scambiarono uno sguardo.
-Oh- esclamò Asia, falsamente indignata e divertita. –Lo
sapevate che la rispettabile signorina Flanagan beve sangue umano direttamente
dalla fonte? Sarà in macchina con una ragazza, quando vedrà questo-
Passarono pochi secondi, la tv era sintonizzata su un
telegiornale dove un uomo era intento ad annunciare le ultime notizie.
-Manca poco!- trillò Asia, richiamando l’attenzione. –Tre…
due… uno…-
In un secondo il giornalista venne bruscamente assassinato
da una mano che gli aveva attraversato il petto. Russell Edgington, alle sue
spalle, con la mano rossa di sangue, si sedette al posto del conduttore e prese
parola.
Mentre Pam ed Eric fissavano scioccati ciò che stava
accadendo alla tv, Asia scrollò le spalle e aggirò tranquillamente il bancone,
lei, d'altronde, aveva già visto quella scena.
E non solo.
Prese una bottiglia di true blood e dopo averla aperta e preso una cannuccia, iniziò a
bere tranquillamente appoggiandosi al banco.
Nel frattempo il telegiornale era finito. Pam ed Eric si
voltarono con estrema lentezza verso di lei.
Asia diede un colpo alla bottiglia facendola finire nella
spazzatura, poi si portò le mani alle tempie nascondendo il viso.
-Ho visto la vostra morte così tante volte…- Sussurrò con
voce tetra e piegata da lacrime invisibili. La frivola ragazza era sparita
dietro la sua serietà. –L’ho vista dal vostro punto di vista, da quello
dell’assassino, dal mio che guardavo, da qualunque! Prima per il Magister poi per Russell- sollevò
il volto fissando Eric negli occhi. –Avrei preferito non dover mai vedere
niente di simile…-
Il vampiro capì che la sua creata non si riferiva solo
alle scene di morte previste per lui.
-Se hai visto tutto ciò che ci accadeva- L’accusò Pam
–perché non hai fatto niente quando il Magister mi ha
presa?-
-Non ho fatto niente?-
urlò Asia. –Sono andata a Jackson da Sookie Stackhouse
perché volevo rintracciare Bill e dire ad Eric dove si trovava. Avrei fatto di
tutto, avrei ucciso per salvare mia sorella!-
Pam spalancò gli occhi con una strana espressione.
-Ma poi…- continuò Asia con un tono quasi triste.
–Toccando Sookie, ho visto che sarebbe finito tutto per il meglio e non sono
tornata per non rischiare di cambiare il futuro-
In un battere di ciglia, Pam fu dietro il bancone accanto
ad Asia.
-Hai detto “mia sorella”?-
Asia la guardò con un misto di tristezza e rabbia ancora
intrappolato negli occhi scuri. –Sì, perché, cos’altro sei?-
Pam rimase immobile, si mosse solo di mezzo millimetro ma
tornò al posto.
Le due si guardano a lungo.
Alla fine, trattenendo le lacrime, Asia si gettò ad
abbracciare Pam, che stranamente ricambiò il suo abbraccio.
Mentre le due vampire rimanevano saldamente abbracciate,
senza dirsi una sola parola, Eric sfrecciò via verso il suo studio sbattendo la
porta.
Quando le due si divisero, Pam, seria come al solito, le
indicò con la testa la porta.
Nel momento in cui Asia entrò nella stanza, Eric si voltò
a guardarla. Al vampiro parve di tornare indietro nel tempo, quando per la
prima volta quella piccola vampira era entrata nel suo studio con
quell’espressione umile e dubbiosa, dopo essersi risvegliata dalla morte.
Asia chiuse la porta, avanzò verso la scrivania dietro cui
sedeva Eric e rimase in attesa.
Eric notò con rabbia che la vampira non riusciva nemmeno a
sostenere il suo sguardo. Furioso, si alzò e mosse qualche passo verso il fondo
della stanza, rimanendo fermo di spalle mentre si passava una mano fra i
capelli, avvilito.
-Ci sono così tante cose da dirci- disse Asia. –E noi
rimaniamo in silenzio-
-Forse possiamo fare a meno di parlare- disse Eric,
voltandosi e arrivando a un palmo dal suo viso, curvando leggermente il capo
verso di lei.
-Prevedi cosa sto per dirti- le ordinò con calma.
Asia abbassò gli occhi, parve concentrarsi, ma fu inutile.
Scosse il capo. –Non vedo nulla-
-Perché infatti non ho intenzione di dire niente- spiegò
Eric, serio.
Proprio mentre la vampira stava per intristirsi, temendo
che suo creatore fosse arrabbiato con lei, venne stretta da due forti braccia e
si ritrovò contro il petto di Eric, tenuta con una forza quasi dolorosa.
La baciò con passione per interminabili secondi, la prese
in braccio ed il secondo dopo Asia si ritrovò con la schiena contro il muro e
le gambe sollevate attorno la vita di Eric. Lui le baciò il collo, tornò sulle
sue labbra per poi toglierle il giubbotto con ferocia.
Il vampiro dai capelli biondi la prese e la gettò sul
divano, sovrastandola a sua volta.
Asia lo strinse a sé, costringendo le loro labbra ad
unirsi, con le unghia sottili gli accarezzò lo schiena spingendolo verso di
lei.
-Eric…- sussurrò, quando lui si tolse
la canottiera nera che indossava.
Eric non le badò, continuò a baciarla e ad accarezzarle il
ventre piatto e freddo sotto la maglia, salendo sempre di più. Si baciarono
ancora e lui la tenne ferma afferrandola dai capelli, con prepotenza.
-Eric…-
Il vampiro le tolse il top e, osservandola con indosso
solo il reggiseno, le baciò ancora la pelle fermandosi sul collo elegante.
-Se vuoi che mi fermo…- sussurrò Eric con voce rauca.
–Chiedimelo-
Asia lo guardò negli occhi, tutto quello era sbagliato,
non era tornata per questo. Tuttavia, fu solo capace di gettargli le braccia al
collo, prenderlo dalle spalle scolpite e riavvicinarlo a sé per baciarlo.
A quel punto la vampira, con la punta dei piedi, tentò di
toglierli i pantaloni, ma il Jeans non cedeva. Fu il vampiro stesso a
toglierli, dopo averle tolto i suoi.
Erano rimasti solo in biancheria intima quando rotolarono
sul pavimento, ancora stretti l’uno all’altra, baciandosi, desiderandosi e ben
intenzionati a non lasciarsi andare mai più.
L’ordine non era mia stato un vocabolo conosciuto per il
vampiro millenario proprietario del FangTasia, per tale motivo il suo ufficio
sembrava più che altro un magazzino con tanto di scatole piene di bottiglie
sugli scaffali. La scrivania, poi, era un campo minato di fogli e documenti, ma
per lo meno il pavimento era sempre stato risparmiato dall’onda di caos.
Quella notte, invece, quando mancavano pochi minuti al
sorgere del sole, sulla moquette grigia erano sparsi dei vestiti e, proprio
davanti al divano, erano distese due persone, abbracciate e troppo impegnate ad
accarezzarsi a vicenda per prendere in considerazione l’idea di mettersi sul
divano, decisamente più comodo del pavimento.
Asia era comodamente accoccolata sul petto di Eric, e con
le unghia tracciava la linea della sua muscolatura, mentre il vampiro giocava
distrattamente con i suoi capelli.
-Se non fossi tornata- sussurrò Eric. –Ti saresti salvata-
Asia si sollevò mettendosi a pancia in giù, appoggiando i
gomiti sul pavimento e il viso sulle mani.
Fissò il vampiro serenamente. –Ti sei cacciato in parecchi
guai in mia assenza-
-Pensi di essere tornata con la soluzione?- chiese serio.
Asia tornò ad appoggiarsi al suo petto facendosi
abbracciare. –Non è questo il momento per discuterne-
Eric sospirò provando a rasserenarsi, ghignò accarezzandole
sensualmente una spalla. –Hai di meglio da fare?-
-Oh, Sì- disse Asia, guardandolo negli occhi. –Mordimi-
Eric rimase spiazzato, ma allo stesso tempo, inebriato da
quegli occhi scuri e dal quel viso angelico. Fulmineo la sovrastò, prendendole
il viso con entrambe la mani.
-Lo vuoi davvero?-
Asia fece un cenno, senza smettere di guardarlo.
Il vampiro si chinò su di lei, le sue zanne si allungarono
al solo odore della sua pelle e, con estrema delicatezza, la morse. Si lasciò
inebriare dal dolce sapore di quel sangue che sapeva di fragole e di primavera,
e lei, sotto di lui, rimaneva immobile godendo anch’essa di quella sensazione.
Quando Eric si allontanò da lei, rimase a guardarla negli
occhi e le diede un bacio sulla guancia, caldo, tenendola ferma sotto di lui.
-Sta per sorgere il sole…- affermò Eric, la voce ancora
rauca.
-Qui non ci sono finestre- esclamò Asia.
La vampira si sollevò ed iniziò a vestirsi, imitata dal
vampiro.
-Pensavo che volessi rimanere qui- disse Eric. –Hai
campito idea?-
-Non proprio-
-Se restiamo qui, perché ti stai rivestendo?- chiese con
un sopracciglio alzato, divertito.
Asia sorrise furba, ringraziando il cielo di non poter
arrossire.
Eric era già pronto e vestito, ma vedere Asia in ginocchio
sul pavimento, con i jeans e la cintura addosso e sopra solo il reggiseno, gli
fece sentire una scarica di fuoco lungo tutto il corpo. Era perfetta, la pelle
liscia, le curve delicate e i capelli mossi e selvaggi che contrastavano con il
viso angelico. Con un gesto fulmineo la prese e la baciò stringendola contro il
suo petto.
Asia gli mise le mani sulle spalle per sottrarsi, rimasero
a guardarsi un secondo negli occhi prima che il vampiro la baciasse ancora.
-Se fossi uscito vivo da tutta questa faccenda, sarei
corso a cercarti, se tu non fossi tornata- spiegò Eric.
Asia voltò il viso dall’altra parte e si divincolò dalle
sue braccia.
Eric fece un ghignò con sguardo triste.
–Hai paura di me- le disse sollevandole il mento con le
dita.
-Stai scherzando?- esclamò Asia.
Eric si fece serio. –Non hai paura che ti faccia del male-
Asia lo guardò in silenzio.
-Hai paura che ti ferisca qui- le disse poggiandole un
dito sul petto ad indicare il cuore.
La vampira lo guardò stupita e spaventata al tempo stesso,
poi serrò le labbra cercando il suo top fucsia, che trovò ed indossò.
-Tu sei mia, Asia- affermò con
ferocia –non pensare che permetta che qualcun altro ti metta le mani addosso-
Asia rise mentre finiva di vestirsi. –Di questo non devi
preoccuparti, non ci sono dubbi al riguardo-
Eri capì.
Era seduto a terra ma si sollevò per afferrarle un braccio
cosicché lo guardasse negli occhi. –Se ci sei tu non ho bisogno di
nessun’altra-
Asia sorrise, ripiegando la giacca di pelle e lasciandola
sulla scrivania.
-E poi- esclamò Eric, riappoggiandosi al divano. –Se ti
tradissi lo vedresti…-
Asia rise ancora. –Ti sei accorto che il sole è sorto da
almeno mezz’ora?-
Eric parve stranito. –Dovrei già sanguinare…-
-Come tutte le volte che ho sanguinato io quando non
dormivo per l’insonnia?- disse Asia lanciandogli uno sguardo eloquente.
Eric si immobilizzò.
Asia non aveva mai sanguinato di giorno, mai, neppure se
stava sveglia per molto tempo dopo il sorgere del sole.
Il vampiro guardò Asia negli occhi, aveva avuto qualche
dubbio, soprattutto da quando aveva scoperto la vera natura di Sookie Stackhouse, ma tutto quello che stava pensando in quel
momento non aveva senso.
Non può essere…
Asia si alzò in piedi, si avvicinò alla porta e gli tese
la mano.
–Sei pronto?- gli chiese con un sorriso.
Eric la guardò ad occhi sbarrati. Accettò la sua mano e si
rimise in piedi.
Asia non smise né di sorridere né di tenerlo per mano. Lo
condusse verso l’uscita sul retro del FangTasia, ma si fermò davanti alla
porta.
-Ti fidi di me?- chiese ad Eric.
Il vampiro la guardò, non riusciva ancora a credere a ciò
che stava accadendo. Fece un cenno.
Asia sorrise e spalancò la porta.
Il sole entrò con prepotenza, una luce abbagliante che
ferì gli occhi del vampiro che, prontamente, cercò di ripararsi con le braccia
come meglio poteva.
Fecero qualche passo verso l’esterno, ed Eric dovette
abbassare la braccia liberando il viso.
La terra illuminata dal sole aveva un profumo che non
aveva mai sentito prima e nell’aria varie fragranze si disperdevano,
regalandogli sensazioni mai provate fino a quel momento. Alzò gli occhi al
cielo azzurro, che non vedeva da ben mille anni e quasi si sentì indebolire.
Pensava di aver dimenticato le nuvole, quel colore azzurrino tanto unico, ma
rivederlo era come se non avesse mai smesso di guardarlo.
Il sole gli accarezzava la pelle, riscaldandolo come non
succedeva da troppo tempo. Come aveva fatto a vivere senza il calore? Ma la
cosa strabiliante era che non stava neppure minimamente bruciando. La sua pelle
non fumava neanche.
Guardò Asia, qualche passo avanti a lui che sorrideva
radiosa. Le sue braccia scoperte dalla canottiera fucsia brillavano leggermente
al sole e i suoi capelli si erano colorati di incantevoli riflessi ramati,
mentre gli occhi sembravano luccicare.
-Ho sangue di fate nelle vene, Eric-
spiegò lei. –Ma il fatto che io sia una vampira ha aumentato la sua forza, è
per questo che bevendolo, poi stare al sole anche tu senza problemi-
Eric si guardò le mani, strabiliato. Avanzò di un passo
verso la luce e rimase fermo ad osservare la sua pelle di giorno.
-Il sangue di Sookie non ha questo effetto- continuò Asia.
–Ti fa solo bruciare più lentamente, ha detto di Bill-
Eric la guardò senza dire una parola.
Asia sorrise e gli si avvicinò sfiorandogli il petto.
-Dipenderai da me- lo informò. –Dovrai bere
quotidianamente il mio sangue per poterti esporre al sole senza problemi-
La vampira gli si mise al fianco stringendosi nelle spalle
e sorridendo.
Eric guardò un’altra sola volta il sole.
-Non è bello?- chiese Asia, timidamente.
Eric si voltò verso di lei, la guardò dall’alto al basso
per interminabili secondi, poi, la strinse a sé con tutta la forza che aveva e la
baciò.
Continua…
Grazie a chi ha letto, spero che qualcuno abbia
trovato interessante il capitolo e voglia commentarlo.
Un bacio a marti_scanu e a Laura
the vampire slayer per la recensione ^^