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Autore: littlemoonstar    07/02/2011    8 recensioni
-lo sai che scherzo. - dissi svelta,afferrando la valigia – e poi starò bene da papà. -
-d'accordo,Bella...ma fai attenzione. -
-non preoccuparti. Las Vegas non può essere tanto male,no? -
E se Bella non si trasferisse a Forks?
Se invece suo padre abitasse nella peccaminosa Las Vegas e fosse il proprietario di un noto casinò?
E cosa accadrebbe se in quel luogo non ci fossero solo umani?
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Las Vegas
poker face.jpg
19.
.There is a light that never goes out.
Las Vegas
xxx









Arrivare fino a lui fu come raggiungere quell'obiettivo che non ero mai riuscita ad afferrare.
Scontrarmi con la sua pelle di granito fu come sbattere contro un muro in cemento armato,ma non mi importava del dolore.
Non sapevo se mi sarei svegliata nel mio letto,o se improvvisamente mi fossi resa conto di non avercela fatta,dato che i miei neuroni non connettevano ancora granché.
Ma quando sentii le mani fredde di Edward sfiorarmi le spalle,recuperai lucidità.
Alzai lo sguardo,gli occhi ormai lucidi e le mani arrossate: sentivo le gambe pesanti,ma l'oro liquido negli occhi di Edward mi ridiede tutta l'energia di cui avevo bisogno.
Lo spinsi con tutta la forza che mi era rimasta all'interno del portico,nel punto più adombrato possibile,anche se quella che credevo una forza sovrumana era riuscita a smuoverlo solo di qualche passo.
Edward continuava a guardarmi,senza dire una parola.
Poi,improvvisamente,i suoi occhi si illuminarono.
-non pensavo che dopo la morte si potesse ancora sognare...- sussurrò lui,senza alcun contatto con la realtà.
-ma quale sogno! Edward,sono qui! Cosa credevi di fare,eh?! - gridai,ma la musica e le grida della folla poco distante da noi attutirono qualsiasi tentativo di impormi.
Sentivo le lacrime a fiotti sulle guance,le mani tremanti di rabbia.
-Bella...-sussurrò lui,guardandomi ancora.
-sei vivo,sono qui! Volevi...cosa credevi di fare!? - ripetei,senza sapere più cosa dire.
L'angoscia aveva lasciato posto alla tristezza,la tristezza alla rabbia.
Edward spalancò gli occhi,iniziando al contempo a sfiorarmi le spalle e il viso,come a verificare che fossi lì in carne ed ossa.
Poi,improvvisamente e senza alcun preavviso,mi prese il volto fra le mani e avvicinò le labbra alle mie.
Quando sentii il suo bacio riuscii a capire il diavolo di motivo per cui avevo affrontato ore e ore di viaggi in aereo e una folle corsa contro il tempo: perché l'amore che provavo per lui – e ora me ne rendevo conto – riusciva a spazzare via tutta la rabbia,la tristezza.
La solitudine.
Non mi sentivo più sola,ne indifesa.
Risposi al bacio dopo qualche istante,intrecciando le mani nei suoi bellissimi capelli e lasciando che il mio corpo accaldato si adattasse perfettamente al suo.
-non puoi essere vera...- mi sussurrò ad un orecchio,continuando a baciare ogni parte del mio viso,i capelli,il collo.
-si che lo sono,idiota – dissi,commossa – che cosa volevi fare? Lasciarmi qui da sola? -
-non pensavo di meritare un dono così bello,piccola. - rispose lui,riacquistando lucidità.
Piccola. Eccolo,il mio Edward.
Gli gettai le braccia al collo,come per non perderlo in tutta quella confusione.
-non farlo più – mugugnai,premendo contro il suo orecchio – mai più. -
-Bella,tu...eri a Los Angeles? - mi chiese,un velo di tensione negli occhi.
Annuii.
-ma non è successo. -risposi,svelta,alla sua domanda implicita.
Sorrise,stringendomi in un altro abbraccio.
-perché stavi per fare questa pazzia...- sussurrai,stringendomi a lui.
-perché non avevo ancora capito quanto potessi soffrire la tua mancanza. Stavo male già quando eri lontana,poi Alice ha visto la tua...fine a Los Angeles – pronunciò le ultime parole quasi con disgusto – ho capito che era finita anche per me. -
Sentivo gli occhi pungere terribilmente.
-ah,dannazione..- mugugnai,con una risata quasi isterica.
Forse,dopo tutta quella tensione,cercavo di scaricarla a modo mio.
Eravamo lì,soli e al sicuro,nell'ombra: e in quel momento capii di avercela fatta.
-Bella...-Edward mi attirò di nuovo a se – può sembrare una cattiveria,ma non mi importa: dirti di andare via è stata la cosa più terrificante che ho potuto dire nei miei cento anni. Non voglio che la tua vita sia condizionata da me,ma...-
-non andartene. - conclusi,forse richiedendolo io stessa.
In fondo desideravamo la stessa cosa: meglio di così?
-Bella. - mi richiamò lui,ma in fondo non ce n'era bisogno: ero completamente persa nel suo sguardo,e non lo lasciavo nemmeno per un attimo.
-so che forse dovrei dire qualcosa che riesca a stupirti...- proseguì,e subito lo immaginai esordire con un hey baby,sei proprio uno schianto oggi!,tipica dell'Edward strafottente e irritante.
-...ma l'unica cosa che posso dirti è la più semplice che mi viene in mente. -
Rimasi in silenzio,e in attesa.
-ti amo. -
Okay,forse non era l'Edward strafottente e irritante...ma al diavolo,dopo quella confessione avrei accettato di tutto.
Lo baciai con foga inaspettata,sorridendo sulle sue labbra fredde riscaldate dal mio calore.
-anch'io ti amo...e questa è la cosa più originale che potessi dirmi. - risposi,rimanendo incollata a lui.
-puoi scommetterci,piccola. - rispose lui,sorridendo.






[...]






-pronto? -

-Bella! Oh,tesoro,che bello sentirti! -
Reneè era particolarmente allegra. Buon segno.
-ciao,mamma! - risposi,senza trattenermi – come va a Phoenix? Phil? -
-ti saluta,purtroppo dovremo restare in ospedale ancora per un po',ma nulla di cui preoccuparsi. E tu? - mi chiese,senza approfondire la domanda.
Sorrisi. La festa di Las Vegas era durata tutto il giorno,e con il sole che c'era non avevamo potuto fare altro che rintanarci nel Casinò Rouge per aspettare la sera.
Non che fosse impossibile uscire da lì – in fondo potevamo benissimo sfruttare i momenti meno soleggiati o l'appoggio dei Cullen e delle loro macchine dai vetri scuri – ma in tutta sincerità non avevamo alcuna intenzione di muoverci.
Volevamo rimanere l'uno accanto all'altra,almeno quel giorno,per recuperare i pochi giorni di assenza,che erano sembrati durare un'eternità.
Avevamo raggiunto Villa Cullen solo al tramonto,quando la festa era ormai finita e il sole sparito dietro la linea dell'orizzonte.
Non appena avevamo varcato la soglia mi ero sentita a casa: sensazione strana,considerando il mio stato.
Eppure ci avevano accolto nel migliore dei modi possibili: Alice mi era praticamente saltata in braccio,continuando a ripetere quanto fosse fiera di me con la sua voce trillante.
Anche Edward fu accolto bene,anche dopo la sua reazione irresponsabile.
-non farlo mai più,hai capito? - aveva detto Esme,senza arrabbiarsi realmente con lui,una volta arrivata di fronte al figlio.
Edward aveva sorriso,e per tutta risposta lei lo aveva abbracciato: quella scena mi aveva fatto sciogliere il cuore.
Ed ora eravamo lì,insieme,dopo una lunga giornata passata nella grande villa dei Cullen,a prepararci per l'apertura del Twilight: in effetti non ero molto convinta di questa folle idea di tornare subito lì dentro,ma Edward mi aveva detto che di certo sarebbe stato meglio tornare alla vita di tutti i giorni,piuttosto che ripensare agli ultimi eventi.
-sei pronta? - mi chiese Alice,squittendo allegramente dalla camera: mi guardai allo specchio,meravigliandomi sempre di più delle qualità di Alice in fatto di trucco e capelli.
Quella sera indossavo un bellissimo abito che Alice mi aveva prestato assicurandomi che “sarei stata unica e avrei avuto tutti gli occhi su di me”.
Inizialmente non ero molto convinta sul suo utilizzo,ma Alice mi aveva quasi ringhiato contro quando avevo pensato ad un altro abito più semplice.
Era completamente coperto di minuscoli lustrini sfavillanti,ovviamente in tono con scarpe e borsa. Alice era dannatamente perfezionista.
-andiamo,esci da lì! - squittì lei da fuori.
-tanto mi avrai già visto in quella tua folle mente veggente,no? - risposi,sbuffando.
-e so già che sarai favolosa! - disse lei,ridacchiando.
Uscii dal bagno della stanza di Alice facendomi forza,e non appena incrociai il suo sguardo vidi i suoi occhi illuminarsi.
-Tu. - disse,alzandosi dal letto ed iniziando a saltellare – Tu.Sei.Perfetta! -





Il Twilight era più affollato del solito,e l'atmosfera che si respirava era sempre la stessa.

Sesso,droga e perversione.
Ma ormai ci ero abituata,e soprattutto sapevo bene che non avevo nulla di cui preoccuparmi.
Alice mi prese per mano,conducendomi nel privé sopraelevato,dove Emmett e Jasper stavano brindando con due eleganti bicchieri da Martini.
-ciao,bellezze! - ci salutò Emmett,con le solite movenze da orso – siete due bombe,stasera! -
-grazie,tesoro,ma questo lo sapevamo già – ribatté Alice,sorridendo. - bene,io vado. -
-Rosalie si sta preparando – Jasper guardò verso la porta in cima alle scale.
-perfetto! Allora ci vediamo dopo. - squittì lei,dirigendosi verso il palco dove avrebbe duettato con Rose per lo spettacolo esclusivo che avevo già avuto l'onore di vedere la prima volta che avevo messo piede nel locale.
Mi accomodai sul divanetto bianco,e Jasper mi offrì una bevanda dal colore azzurrino che non avevo mai assaggiato.
Con loro non ci si annoiava mai,ed ora mi sentivo davvero bene.
-Ehi,fratellino! - gridò Emmett all'improvviso,salutando Edward.
Bellissimo come sempre,mi sorrise e si accomodò accanto a me.
-com'è andata la caccia? - chiesi,appoggiandomi a lui.
-bene,una bionda e due morettine davvero molto sexy...-
-smettila! - gridai,ridendo – sei proprio terribile! -
-dubiti di me? Credi davvero che potrei avvicinare qualche altra donna all'infuori di te...? -iniziò lui,avvicinandosi al mio collo nella solita mossa “pro-struscio”.
Sorrisi,abituata alle sue battutine di spirito.
-divertente,Cullen. Fammi arrabbiare e vedrai cosa ti combino...-risposi,stando al gioco.
-oh-oh! Attento,fratello,o ci rimetterai le penne! - proseguì Emmett,che nel frattempo si era alzato per prendere un altro Mojito.
A quanto pare i superalcolici non facevano così schifo,ai vampiri.
Improvvisamente la musica cessò,e il palco si illuminò mostrando le due splendide vampire nella loro seguitissima esibizione burlesque,molto sensuale e divertente.
Indossavano entrambe un abito nero molto corto ricco di frange lunghe e sottili,che si muovevano insieme al loro corpo perfetto,e uno scialle di piume bianche davvero molto costoso.
Lo spettacolo fu un successo,loro due splendide e il pubblico andò in delirio.
Quando lo spettacolo terminò il DJ ricominciò con la musica,accompagnato da Emmett.
Le ragazze salirono dopo qualche minuto,ricevendo qualche altro applauso.
-allora? - chiese Alice,avvicinandosi.
-favolose – dissi solamente,sorridendole.
-hai sentito,Rose? Favolose! -
-avevi dubbi? - rispose lei,atteggiandosi a diva – dopotutto,siamo o non siamo le ragazze più sexy che si siano mai viste? -
Scoppiammo a ridere,divertite dal suo atteggiamento frizzante.
Rosalie affiancò Emmett alla postazione del DJ,sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
Lui mi guardò,sorridendo.
-allora,ti va di ballare o hai ancora paura? - mi chiese Edward,porgendomi la mano.
Sorrisi.
-paura? Io? Lo vedrai,Cullen -
Mi strinse a se,mozzandomi il fiato.
Scendemmo in pista mano nella mano,e non appena fummo in mezzo alla folla mi cinse il bacino,avvicinandosi.
Improvvisamente,la musica rallentò fino a diventare un suono basso e di sottofondo.
-scusate l'interruzione,gente – Emmett sorrideva,parlando nel microfono del DJ – so che è un evento unico e raro,ma questa sera è una serata speciale...-
Non capii subito cosa intendesse dire,ma la musica che fece partire mi chiarì le idee.
Era una melodia lenta e molto dolce,di certo non si era mai sentita al Twilight.
Ripensai alle occhiate di Emmett,e improvvisamente capii il loro subdolo piano.
Edward mi sorrise,avvicinandomi a se. Cavolo,era bravo pure nel lento!
C'era qualcosa che non sapesse fare?
-visto? Anche io so essere dolce qualche volta...- mi sussurrò all'orecchio,muovendosi con grazia.
-già lo sapevo – dissi,alzando lo sguardo – ma ti amo per quello che sei: un ragazzo di cento anni strafottente,irritante...ed estremamente dolce. Insomma,sei...perfetto. -
-no,tu lo sei. - rispose,avvicinando le labbra fredde alle mie,già accaldate dalla situazione.
La musica ci cullava come in una ninna nanna,come se fossimo improvvisamente sospesi in aria.
Mi strinse a se,e vidi che anche la folla aveva iniziato a volteggiare intorno a noi in quel lento unico nella storia del Twilight: intravidi Rosalie ed Emmett abbracciati,nel privé,insieme a Jasper,Alice e...
Jacob?!
-Jake...-sussurrai,sorpresa,vedendolo brindare con i Cullen insieme alla bellissima ragazza di cui ancora doveva parlarmi.
-a quanto pare non è poi così male...-mi disse Edward,sfiorandomi il viso.
Sorrisi,posando la testa sul suo petto.
-credo...credo che andrà meglio. D'ora in poi,intendo. -
Si allontanò leggermente,squadrandomi con i bellissimi occhi dorati.
Sorrisi.
Probabilmente avrebbe dovuto ritenere ovvio il fato che avevo deciso di vivere a Las Vegas con Charlie,ma la sua espressione sorpresa mi affascinò ancora di più.
-sembra che ti starò fra i piedi ancora per tanto,tanto tempo...-sussurrai,ridacchiando.
-oh...-rispose,al settimo cielo – vedrai che averti tra i piedi sarà la cosa più bella che mi capiterà d'ora in poi.-
Mi avvicinai di nuovo alle sue labbra,assaporando un nuovo bacio.
Il primo di una lunga,eterna serie.
































Spazio note: Ed eccolo qui,il tanto atteso capitolo! :3 Non ve l'aspettavate che avrei aggiornato così presto,eh? La verità è che Mercoledì ho un esame,e anche se l'ho già preparato domani sarò impegnata nel ripasso generale,quindi non avrei avuto tempo per pubblicare. Quindi eccolo qui,con un giorno di anticipo! *w*
Cosa ne pensate? Per una volta ho voluto mostrare un Edward un pò più romanticone e sdolcinato,anche se solo per poco xD Però ci voleva,dopo diciotto capitoli di stronzaggine ( scusate il termine U.U) alla povera bella un pò di zucchero serviva!
Vi informo che siamo quasi giunti al termine: questo è il penultimo capitolo,e presto posterò l'epilogo a questa storia!
Poi,poi,poi...ah! Un ringraziamento speciale alle ragazze/i che continuano assiduamente a commentare i miei capitoli,mi fa davvero piacere :3 (lo so,siete liberi di insultarmi a vostro piacimento perchè non rispondo alle recensioni).
E per finire,il titolo di questo capitolo: "There is a light that never goes out" è una canzone dei The Smiths,un gruppo alternative rock inglese che adoro. Ho ritirato fuori questa canzone perchè qualche giorno fa ho visto il film "(500) giorni insieme",e questa canzone era nella colonna sonora. Qualcuna di voi l'ha visto? Io me ne sono innamorata *w*
Ma basta parlare,altrimenti questo commento diventa più lungo del capitolo -.-

See you next week!
LMS*


  
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