Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Elly    01/01/2006    28 recensioni
Chi può mai dire cosa ci riserva il destino? Prendete Hermione,per esempio. Chi avrebbe mai scommesso che proprio lei (Si,si! Proprio quella con i Denti da castoro,piegata sottoil peso di una ventina di libri)sarebbe diventata una famosa attrice,dopo la morte di Voldemort? E chi avrebbe mai detto che avrebbe rivisto Ron,dopo tanto tempo,proprio mentre sta girando un film? Litigate,chiarimenti e momenti comici,dove il protagonista é un amore che non ne ha mai voluto sapere di finire!
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Senza Titolo

Voi che ascoltate il suono di poesie sciolte
di quei sospiri di cui si nutriva il cuore
per il primo errore di gioventù
quand’ero diverso da come sono ora:
dello stile incostante con cui piango e ragiono
tra vane speranze e i vani dolori,
se c’è qualcuno che comprende l’amore
per averlo provato
spero di trovare presso di lui pietà e perdono.
ma mi rendo conto che fui per tutto il popolo oggetto doi chiacchere,
quando spesso mi vergognavo di me.
Questa vergogna è dovuta al perdermi
dietro le vanità
e il pentirmi,sapendo chiaramente che ciò che è bello in terra è effimero.

(F. Petrarca “voi ch' ascoltate in rime sparse il
suono”Prosa by Elly)

Senza Titolo

Solo un film
Ron ripose il libro sullo scaffale polveroso,facendo un po’ di fatica perchè il ripiano dello scaffale era stramaledettamente alto.
Si sporse più che potè,cercando di rimetterlo a posto con la punta delle dita,ma quando gli sembrò di avercela fatta,quest’ultimo gli rovinò addosso,cadendo a terra e sollevando parecchia polvere.
Già.....polvere.
Da quanto il pavimento non veniva pulito...non lo sapeva...non gli importava.
Quella vecchia biblioteca,polverosa,sporca,usurata,era l’unica cosa che gli restava.
Ora che era solo.
Ora che tutti l’avevano abbandonato.
Raccolse il libro e se lo posò sulle ginocchia,soffiando sopra la copertina per pulirla.
Dalla finestra entrava il chiacchericcio allegro di due bambini.
Il ragazzo si avvicinò alla finestra e la chiuse con uno scatto rabbioso..ma ci mise troppa foga e ,essendosi spinto troppo sul bordo della sedia,perse l’equilibrio e rovinò a terra,mentre la sedia si allontanava da lui,cigolando.
Finì la sua corsa contro la parete circolare della stanza,lontana alcuni metri da lui.
Metri che gli sembravano chilometri.
Strinse le labbra per il dolore e si trascinò,puntellandosi sui gomiti.

Maledette...gambe

Pensò,osservandosi gli arti abbandonati malamente sul pavimento.
Uno strano formicolio gli percorse i muscoli,ormai atrofizzati,facendo digrignare i denti al rosso.
Ormai era un uomo...ma lui non si sentiva tale.
Lui si vedeva vecchio...invalido.
Abitava da solo in quella grande casa,frutto di un’eredità inaspettata,ottenuta quando era giovane e vigoroso.
Prima che la guerra contro Voldemort lo riducesse all’ombra di se stesso.

“Frattura alla colonna vertebrale. Mi dispiace,signor Wealsey”

Così avevano detto i medimaghi,liquidandolo con un semplice “Mi dispiace”.
Fu tolto dal suo incarico di auror,gli fu data la pensione di invalidità e poi...e poi si dimenticarono di lui.
Non poteva più contare sui suoi migliori amici....Harry era morto...tanto tempo prima.
Quando ci pensava,non poteva che stare peggio....lui e Voldemort si erano uccisi a vicenda.
Si festeggiò molto,dopo la caduta di Voldemort...ma il vino...il vino bevuto da lui e gli altri aveva il gusto amaro delle lacrime...Harry era morto.
Morto.
Ron raggiunse la sedia e si fermò,ansante.
Risalirci sopra sarebbe stato un problema.
La porta si spalancò di botto e entrò una donna paffutella e di bassa statura,con un vassoio in mano.
Appena vide Ron a terra emise un gridolino e,lasciato perdere il vassoio con il thè,gli corse vicino.

Signor Wealey! Mio Dio!Quante volte le ho detto di non muoversi! Si è agitato di nuovo,vero?Ma possibile che non possa lasciarla da sola un secondo!”

Lo aiutò a sollevarsi e lo rimise seduto sulla sedia,coprendogli le gambe con una coperta scozzese.
Lui sorrise leggermente...gli facevano piacere le attenzioni della donna...per certi versi gli ricordava sua madre.

“Signora Doubtfire,sto bene...davvero...”

Tentò,con fare rassicurante.
Lei gli chiocciò intorno ancora un poco,prima di spingerlo fino alla scrivania,dove lo attendeva una tazza di thè fumante.

“Ho una bella notizia per lei...”

Disse ad un tratto la donna,mentre si sistemava lo chinon di capelli grigi.
Ron poggiò la tazza sul piattino,con delicatezza.

“E sarebbe?”

Domandò,pacato.
Solitamente era scontroso e irritabile,ma a quella donna doveva molto...si era presa cura di lui negli ultimi quindici anni,senza abbandonarlo mai per un momento.
Era lei la sua unica famiglia.
Martha incurvò le labbra in un sorriso e mostrò una rivista da poco uscita,con fare trionfante.

“Non credo di aver mai dimostrato un viascerale interesse per questi... pettegolezzi”

Constatò l’uomo,grattandosi il mento su cui faceva capolino un’inizio di barba.

“Lei non capisce...legga questo articolo!”

Ron prese di malavoglia il giornale e per poco non gli venne un colpo.
C’era la foto di una ragazza che occupava tutta la pagina.
Un’attrice famosa,che sorrideva alla macchina fotografica e faceva l’occhiolino.
Lunghi capelli castani che ricadevano sulle spalle,in riccioli ribelli ma decisamente attraenti e due occhi profondi,color nocciola.
Sotto la foto,una piccola didasacalia.

Sopra: Jane Finch in posa per la locandina del suo prossimo film. L’attrice non rilascia mai molte notizie di se,pochi sanno quale sia il suo vero nome,dato che quello che sappiamo non è null’altro che un nome d’arte.

Ron guardò ancora una volta la foto.
Lui sapeva benissimo qual’era il nome dell’attrice...lo sapeva perchè la conosceva maledettamente bene.

“Legga qui,legga qui!”

Disse Martha,indicando delle frasi segnate con l’evidenziatore.
Ron si riscosse dai suoi pensieri e lesse le frasi,restando interdetto per un attimo.

Il prossimo film si svolgerà in inghilterra e,dato che sarà una storia d’amore di altri tempi,si cerca auna scenografia adatta. Per ora il regista non vuole rilasciare dichiarazioni a riguardo,ma pare ci sia già una casa che sarebbe perfetta come ‘tana’ per i due innamorati. Apparteneva ad un’anziana signora chiamata Georgia Wilstones.

Ron sbiancò,nonostante la sua pelle fosse già diafana.
Georgia Wilstones era una parente di sua madre...stavano parlando di casa sua!

“Non possono farlo...insomma....devono chiedermi il permesso...”

Strinse convulsamente il giornale,sotto lo sguardo interrogativo di Martha.

“Non vedo cos’ha da lamentarsi! Potrà conoscere una famosa attrice...e chissà...magari la storia d’amore potrebbe nascere tra voi due...”

Disse sognante,immaginandosi Ron,che ormai era diventato il suo nipotino adottivo,all’altare.
L’uomo avvampò un poco e si rabbuiò.

“Ho detto...ho detto qualcosa che non va?”

Si informò la donna,preoccupata.

“Io..non mi sposerò mai...”

Sussurrò mestamente il rosso,tenendo gli occhi fissi sulle gambe.

“Oh,non dica sciocchezze...ci soino molte donne che...”

“Guardami!”

Esplose il rosso,con voce più alta di quanto volesse,facendo sobbalzare la governante.

“Io non sono un uomo normale...con queste dannatissime gambe che non mi permettono di fare neanche le cose più elementari!Nessuna fdonna potrebbe mai volere uno come me al suo fianco!”

Strinse i pugni,finchè le nocche non gli diventarono bianche.
Martha,commossa dalle parole del giovane,gli accarezzò il viso con gesto materno,senza dire una parola,poi uscì’ dalla stanza,portandosi via anche il bricco del thè.
Ron si avvicinò alla finestra e guardò la desolata e brulla landa inglese...
Hermione Granger...la stessa ragazza che gli aveva segnato la vita...la stessa che l’aveva abbandonato nell’unico momento in cui aveva avuto davvero bisogno di lei.
La stessa di cui si era perdutamente innamorato.

“Hermione Granger...non sono pronto per rivederti”

Aereoporto di Londra,ore 10.15

Hermione si passò una mano tra i capelli,ravvivandoli un poco,mentre la sua truccatrice le girava freneticamente intorno cercando di sistemarle il trucco,peraltro perfetto.

“Emily,Gage è già arrivato?”

Domandò con voce affabile,guardandosi intorno da dietro i costosi occhiali da sole.
La ragazza scosse le trecce color mogano,mentre socchiudeva leggermente le palpebre per mettere il fondotinta nel miglior modo possibile.
Le ragazze erano sedute nella sala d’aspetto dell’aereoporto,in attesa del regista del film,che le aveva precedute a Londra di qualche giorno.
Il viaggio che le aveava portate lì da new york era stato estenuante,e Hermione non vedeva l’ora di farsi una bella doccia calda.
Ad un tratto Emily emise un urletto sbracciandosi per farsi notare,mentre Gage avanzava nella loro direzione.
Era un ragazzo biondo e abbronzato,insomma,il classico americano.
Le salutò con un sorriso perfetto e luminoso.

“Salve dolcezze...fatto buon viaggio?”

Non attese risposta,abbracciò Hermione con foga,sempre con il sorriso stampato sul volto.

“Pronta,mia piccola attrice?”

“Certo Gage...come sempre”

“Perfetto!”

Si caricò una valigia in spalla e diede l’ordine algli altri ragazzi del cast di prendere il resto.
Poco dopo la piccola compagnia era salita su delle lussuose auto che li avrebbe portati nel luogo in cui si sarebbe svolto il film.

“Hai trovato la casa?”

Domandò Hermione osservandosi distrattamente le unghie laccate di fresco di un rosa acceso.
Era in macchina con Gage e Emily,che era eccitata come non mai.

“Certo....è un’abitazione vecchio stile che si affaccia sul mare...un luogo perfetto!”

“Quella della signora...come hai detto che si chiama? Wilstones?”

“Si piccola...proprio quella...ma non apparteneva al comune come credevamo...ora è proprietà di un vecchio,il nipote dell’anziana,se non sbaglio...vive da solo se si evita di contare la sua governante...Il comune ci ha lasciato campo libero,comunque..non capita tutti i giorni di avere un’attrice brava come te...”

Accompagnò quest’ultima frase dando un buffetto sulla guancia di Hermione,che sorrise amabilmente.

“E se questo tizio non permetesse l’usufrutto della casa?”

Indagò con disinteresse.

“Te lo già detto...abbiamo campo libero...gli pagheremo una piccola somma di denaro,ma se non gli anddrà bene neanche così,può anche sloggiare...non è affar nostro...”

La conversazione si chiuse lì e Hermione preferì concentrarsi sull’agenda con la copertina in cuoio rosso che teneva tra le mani.

“Speriamo che Gage mi lasci un po’ di tempo libero...ho un appuntamento che non posso proprio rimandare..”

Pensò,mordendosi il labbro inferiore.
Un urletto la riscosse dai suoi pensieri.
Emily aveva avvistato la casa e,come suo solito,non aveva potuto trattenere lo stupore.
Hermione guardò la struttura con disinteresse,anche se,ammise in seguito, aveva il suo fascino.
Scesero dalla macchina e si guardarono intorno...campi sconfinati coperti di girasoli e,poco più in là,una scogliera che scendeva a strapiombo sul mare.
Hermione fu pasrticolarmente colpita da un albero che si ergeva imponente davanti alla casa.
Doveva essere molto vecchio,a giudicare dal tronco e dalle dimensioni.
Era un ciliegio...ed era prossimo alla fioritura,a qiuanto si poteva vedere.

“Bello eh?”

Le mormorò Gage all’orecchio,sorridendo.

“Molto...”

“Allora,dolcezza...mentre gli altri montano il campo,cosa ne dici di andare a conoscere il padrone di casa?”

Hermione annuì,portandosi una ciocca di capelli color delle nocciole dietro l’orecchio e si avviò lungo il sentiero che portava al portone dell’abitazione.
Bussarono e,dopo alcuni minuti,una donna cicciottella aprì l’uscio.
Hermione le sorrise cordialmente e gli occhi della donna si spalancarono per l’Emozione.

“Jane Finch!”

Mormorò,con la gola secca,non degnando di uno sguardo Gage.

“Allora siete venuti davvero qui!”

Aggiunse,invitandoli ad entrare.

“Si...ora nonnina,se permette,vorremmo parlare con il padrone di questa casa...”

disse Gage impaziente,provocando una smorfia di antipatia sul volto di Martha.

“Tu vai pure Gage...io preferirei aspettarti qui...”

“Ok Zuccherino...Senta,può chiamare il suo padrone e dirgli che vorrei parlare con lui?”

Martha spalancò gli occhi color del cielo,stupita.

“Mi Spiace Giovanotto,ma dovrai raggiungerlo tu...il padrone non può scendere al pianterreno,lo fa solo quando viene a trovarlo suo fratello,che lo può aiutare a venire giù...”

Disse,impressionata dal fatto che Gage non lo sapesse.
Il biondo scosse la testa,divertito.

“Troppo vecchio per fare le scale?”

Disse in tono ironico e ricevendosi una gomitata tra le costole da Hermione.
Martha strinse le labbra,irritata.

“ Per tua informazione,piccolo maleducato,l’uomo di cui stai parlando ha solo trent’anni e non può scendere perchè ha riportato notevoli ferite dalla guerra magica!”

Gage si finse impressionato,ma scoccò ad Hermione uno sguardo annoiato,che la ragazza comprese benissimo.

“Ehm...signora...posso chiederle una tazza di thè,se non sono troppo impertinente?”

L’attenzione di Martha fu completamente catturata da ‘Jane’ e si dimenticò di Gage che fu libero di muoversi indisturbato.
Salì le scale in legno accompagnato dal chiacchericcio di Martha e arrivò al piano di sopra,che gli suggerì nuove scene per il suo film.
Guardò un finestrone dal quale si vedeva il mare e si immaginò Hermione che si baciava all’ombra di un tramonto con quello che aveva scoperto,da poco,essere l’amore della sua vita.
Imitò con le braccia i movimenti,prendendo mentalmente le misure,finchè una voce brusca non lo interruppe.

“Chi diavolo sei,tu?!”

Gage,ancora fermo nella plastica posizione di uno che sta baciando appassionatamente una ragazza,arrossì un poco e tossicchiò,sistemandosi la giacca con gesti imbarazzati.

“Ehm...Buongiorno,è lei il padrone della villa?”

domandò,scrutando l’uomo che aveva davanti. Doveva essere stato un bel giovane,a suo tempo...aveva i capelli color del fuoco e due profondi occhi azzurri,che in quel momento tradivano una profonda irritazione.

“Si...”

Affermò Ron,burbero.

“E lei è quel rompicoglione di regista che vuole fare un film qui,giusto?”

Disse,senza mezze misure.
Da quel punto di vista,il suo carattere non era cambiato.
Gage tossicchiò,una volta più a disagio.

“Ehm...il comune mi ha dato campo libero e...”

“Lo so...so già tutto..hai campo libero,non posso oppormi,eccetera eccetera...e allora,cosa diavolo sei venuto a chiedermi,se tanto puoi fare tutto quello che vuoi?”

“Bhè...mi sembrava cortese avvertirvi...dato che...comunque...se vuole potrà assistere alla riprese...”

“Molto gentile,ma preferisco ridurre al minimo i miei contatti con...voi”

E con la parola voi,intendeva Hermione Granger.

“Direi che è stato...chiaro...bene..adesso che ci siamo chiariti...la mia prima attrice vorrebbe conoscerla,per ringraziarla della...cortese ospitalità...”

Tutto questo fu detto in un tono sarcastrico che non sfuggì a Ron.

“Non mi interessa,grazie”

Si girò sulla sua sedia a rotelle e si diresse verso lo studio.

“A..aspetti...”

Provò Gage,ma la sua voce fu sovrastata da quella di Hermione,che lo aveva raggiunto.

“Gage...eccoti!Mi stavo chiedendo perchè ci mettessi così tanto..”

Quando quella voce vellutata arrivò alle orecchie di Ron,lui non potè fare a meno di arrossire.
Da quanto tempo non sentiva più quella voce! Da quanto tempo!
Abbassò il volto,cercando di pensare a qualcosa da dire,a un modo cordiale di salutarla..ma il suo cervello sembrava bloccato.
Sentì i passi della ragazza rimbombare sul pavimento in legno e fermarsi poco dietro di lui.

“Buongiorno,signore...volevo ringraziarla per la gentile ospitalità e conoscere la persona proprietaraia di questa meraviglia”

La ragazza era piuttosto stupita che l’uomo fosse invalido,e soprattutto così scontroso...non si voltava neppure per salutare!
Gage le si avvicinò e le sussurrò all’orecchio:

“Lascia perdere...ha un pessimo carattere”

Hermione sbuffò e lo allontanò con un gesto della mano,come si fa con una mosca noiosa.

“Gage,vai a controllare la troupe...qui ci penso io. Sappiamo tutti chi è il più diplomatico tra noi due...”

Il biondo si alllontanò seccato,lasciando i due da soli.

“è molto bello qui...”

Provò Hermione,guardandosi intorno.

“Già..”

la risposta fu secca e detta con voce roca...quasi..triste.

“Mi spiace di recarle così tanto disturbo...”

Mormorò lei debolmente. Lui scosse la testa,avvicinandosi,sempre di spalle,aalla finestra in fondo al corridoio e rivelando una capigliatura rossa e ribelle.
A Hermione mancò un battito.
Quei capelli assomigliavano moltissimo a quelli di Ronald...un suo compagno di quando frequentava Hogwarts,che aveva perso di vista dopo la guerra magica.
In parte per scelta...in parte per il suo inevitabile trasferimento a New York.
I suoi genitori,quando era stata ferita in una battaglia contro i mangiamorte,avevano deciso di portarla via da tutto...le avevano spiegato che in america c’erano delle ottime scuole e ottimi ospedali dove avrebbe potuto essere assistita meglio...noin si fidavano dei medimaghi e volevano affidarla ad uno specialista babbano.
E lei,troppo intontita dai farmaci,non aveva potuto fare diversamente che seguirli,chiudendo definitivamente quel capitolo della sua vita.
A ripensarci adesso,le sembrava un sogno lontano.
si riscosse dai suoi pensieri e rivolse un ultimo sguardo all’uomo di spalle davanti a lei.

“Io...andrei...”

Disse,prima di avviarsi verso le scale.

“Hermione...”

Sentendo chiamarsi per nome,la ragazza si voltò,stupita.
Nessuno sapeva il suo nome,a parte Gage ed Emily.
I suoi occhi color nocciola incontrarono quelli blu mare di Ron.
E il suo cuore ebbe un sussulto.

“Ron?”

Fine primo capitolo

   
 
Leggi le 28 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Elly