Scrivendo per il "Characters&Themes Challenge" è uscita questa cosa. E' divisa in due parti:
1. Drabble su Fleur e Bill: cento parole spaccate per descrivere un momento semplice ma a mio parere importante
2. Doppia drabble, ossia la versione originale. Inizialmente avevo scritto questa, poi l'ho ridotta per farla parteicpare alla Challenge, poi ne ho scritta un'altra e queste due le ho lasciate perdere. Però mi piace e ho deciso di pubblicare.
Sono due versioni dello stesso momento, una più lunga e una più corta. personalmente credo che la seconda sia migliore, con più parole credo di aver reso meglio il momento.
Spero che vi piaccia.
Ventidue e trentasette
1. Drabble
“Fleur”
Non udendo risposta, Bill alzò il capo dalle carte
che stava consultando per guardarla, all’altro capo della stanza.
Dormiva.
Guardò l’orologio.
Ventidue e trentasette.
Sorridendo, si alzò e la raggiunse.
La sollevò facilmente e la tenne tra le braccia per
un momento godendosi quella splendida sensazione.
Prese la bacchetta dalla tasca e fece comparire un
divano.
L’adagiò sui cuscini e la guardò.
Era proprio bella.
Fleur si mosse e aprì piano gli occhi.
Fissò confusa il viso di Bill, così stranamente
vicino al suo.
Aprì la bocca per chiedere spiegazioni, ma lui la
interruppe subito.
2. Doppia drabble
“Fleur”
La voce di Bill, nonostante la stanchezza per quella
giornata che sembrava non finire mai, era limpida e decisa.
Aveva un tono strettamente professionale.
“Fleur”
Richiamò, non udendo risposta.
Di nuovo, l’accento francese della giovane donna non
si sentì.
Alzò il capo dalle carte che stava consultando per
guardarla, alla scrivania dall’altra parte della grande stanza.
Dormiva, il viso immerso tra le braccia, senza
emettere il minimo suono.
Guardò l’orologio.
Ventidue e trentasette.
Sorridendo si alzò e la raggiunse.
La sollevò facilmente, il suo corpo era
incredibilmente leggero.
La tenne tra le braccia per un momento, godendosi la
splendida sensazione del suo corpo caldo stretto al suo.
La testa della giovane sembrava fatta apposta per
incastrarsi tra la spalla e il collo di lui.
Bill prese la bacchetta dalla tasca e in un attimo
le due sedie davanti alla sua scrivania divennero un divano.
Adagiò la ragazza sui cuscini e la guardò.
Era proprio bella.
Fleur si mosse, girandosi verso sinistra e aprendo
piano gli occhi.
Le sue iridi azzurre fissarono confuse il viso di
Bill, del suo capo, così stranamente vicino al suo.
Aprì la bocca per chiedere spiegazioni, ma lui la
interruppe subito.
“Dormi Fleur, sogni d’oro.”