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Autore: ArashiStorm    07/02/2011    7 recensioni
storia scritta per un contest con prompt a sorpresa (lo trovate scritto nelle note ad inizio storia)
Vegeta viene costretto da Bulma ad accompagnarla al supermercato...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Ma i baci sanno di Limone

Fandom:  DBZ

Paring:  Vegeta/Bulma

Rating:  per tutti

Spoiler:  post Cell saga, pre Buu saga

Parole: 2508 (Word)  

Disclamer: DBZ e i suoi personaggi sono proprietà del maestro Toriyama Akira

Note:  scritta per il contest  “La sorpresa nell’Uovo”  su seguente prompt di an_rua_mia :

A e B hanno una relazione complicata (che a casa mia significa che si piacciono e l'ha capito tutto il mondo tranne loro, ma a casa tua può significare anche altro!) e sono al supermarket a fare la spesa. Nella storia puoi parlare di quello che vuoi, tipo anche fare una panoramica su tutta la gente che in quel momento è fare la spesa e parlare delle loro vite, ma deve esserci una parte in cui A bacia B (o B bacia A, in fin dei conti è uguale) e i nostri hanno il seguente scambio verbale: "Mi hai baciato!?!? Mi hai baciato davanti ai detersivi?!?!" "Se preferisci, posso farlo davanti al banco dei surgelati." Poi sul serio, al supermercato può succedere di tutto. Ah, nel mio cervello A e B sono un uomo e una donna, ma se tu preferisci che siano due uomini/due donne/due animali... puoi farlo!

MA I BACI SANNO DI LIMONE?

“è assurdo…pazzesco, inconcepibile!”

Le urla anticiparono l’entrata della ragazza nella cucina. Irritata lanciò le riviste sul tavolo di fianco a lei per rivolgersi verso la madre che senza scomporsi continuava a armeggiare con i fornelli.

“possibile che debba essere sempre presa di mira da giornalisti in cerca di storielle insulse”

“ Tesoro- rispose calma la madre mescolando il contenuto della pentola davanti a lei- sei la figlia del grande impero Brief , è normale che i giornalisti scrivano su di te”

“lo so, lo so – sbuffò Bulma sedendosi su una sedia vicino alla tavola – ma perché devono sempre scrivere assurdità su me e Vegeta. Possibile che non gli passi per la mente che il fatto che abbiamo un figlio non significhi che siamo legati da un amore da favola.”

La madre non rispose nulla, si limitò a sorridere allo sfogo della figlia. Si era abituata a quella sfuriata quotidiana e aveva imparato che era inutile tentare di farle notare come il fatto stesso che lei fosse l’unica persona con cui Vegeta si intratteneva per più di pochi secondi, fosse sinonimo di una chiara non indifferenza da parte del Saiyan.

“cioè ma senti qui – continuò la giovane scienziata prendendo in mano una delle riviste lanciate poco prima sulla tavola – leggo testuali parole: la giovane promessa dell’impero Brief sembra aver finalmente trovato il compagno della vita, di lui non si sa molto, ma la sua presenza è ormai costate nella vita della giovane donna. A quando dunque le nozze. Le nozze…capisci! – tuonò ancora una volta Bulma lanciando lontano, con rabbia, la rivista -  Nozze! Figuriamoci se io voglio sposarmi con quello scimmione maniaco della guerra!”

E dopo essersi versata una tazza di caffè, così com’era arrivata Bulma se ne andò furente come ogni mattina.

La madre ne seguì l’uscita con gli occhi, ridendo di quella scenetta quotidiana e domandandosi anche lei… a quando le nozze…

--

La mattina era passata, le riviste dimenticate sul tavolo della cucina e Bulma era ora alle prese con le riparazioni della gravity room. In cima ad una scala davanti al panello di controllo della navicella ora adibita a stanza di allenamento per Vegeta, la donna controllava i circuiti di funzionamento.

Sotto di lei il Saiyan vegliava  il lavoro continuando nel frattempo le sue flessioni su un dito.

Un’esplosione improvvisa fece perdere l’equilibrio a Bulma che si ritrovò a precipitare verso il suolo con un urlo. Il Saiyan si mosse rapido, e senza che la sua mente avesse il tempo di dare un comando, il suo corpo aveva già afferrato la donna fermandone la caduta.

Bulma non si sorprese di essere stata afferrata al volo ne tanto meno ringraziò il suo salvatore, anzi non appena sentì la familiare figura di Vegeta contro la sua schiena aprì nuovamente gli occhi guardandolo infuriata

“stavo per uccidermi, tutto per colpa della tua stupidissima gravity room!”

Vegeta non rispose si limitò a scendere verso il terreno lasciando la presa e facendo cadere la donna da un’altezza tanto ridicola che nel momento in cui il sedere toccò terra Bulma non sentì nessun dolore. Ciò non le evitò comunque di inveire contro il Saiyan sulla sua poca delicatezza. Dal canto suo Vegeta la guardò con un sorriso di scherno e tornò a suoi allenamenti come se niente fosse.

Lei sempre più irritata si alzò e si diresse verso casa venendo fermata ben presto da una voce roca

“Ehi donna dove credi di andare? Devi aggiustarmi la gravity room”

Bulma sbatté il piede a terra rivolgendosi verso l’origine della voce

“Forse non ti sei accorto che il circuito principale è esploso! – urlò – devo andare a comprare i pezzi nuovi per ricostruirlo, ignorante!”

e con questo tornò a dirigersi verso l’entrata della casa pestando i piedi contro il selciato con forza ad ogni passo.

Usci dall’edificio principale dopo poco più di  mezz’ora. Era entrata con la tuta da lavoro, i capelli spettinati e macchie d’olio sul viso, ora era uscita con i capelli lisci e ordinati, viso impeccabile e vestiti giovanili che ben si adattavano al corpo snello mostrando più giovinezza di quella che in realtà possedeva.

“Vegeta, muoviti. Devo anche passare al supermercato. Vieni con me così mi dai una mano a portare le borse”

Lo chiamò senza guardare nella sua direzione ben sapendo che lui fosse ancora li. Vegeta invece la guardò e anche con uno sguardo decisamente poco amichevole mentre lei controllava il contenuto della borsetta alla ricerca delle chiavi del piccolo jet

“Non ci penso nemmeno, arrangianti donna. Non sono il tuo servo, che si ben chiaro” le ringhiò lui di rimando dirigendosi scocciato verso la cucina alla ricerca di qualcosa da mangiare.

“Se stai andando in cucina sappi che non ci troverai nulla, per quello sto andato al supermercato. Guarda il lato positivo – lo ricattò lei - se vieni con me potrai comprare tutto quello che vuoi”

Ricatti e tentazioni su questo si basava il loro rapporto. Alle volte cedeva uno, alle volte cedeva l’altra, e questa volta toccò a lui.

Grugnendo insulti malcelati cambiò direzione avvicinandosi controvoglia al jet su cui Bulma si era già accomodata, trionfante, al posto di guida.

Il volo fu breve, il supermercato non era molto lontano, il jet sarebbe servito più che altro per il viaggio di ritorno. Nemmeno Vegeta sarebbe riuscito a trasportare da solo tutto quello che, era sicura, avrebbero comperato.

Come volevasi dimostrare in appena 5 minuti il carrello era già trasbordante di cose, tanto che per muoverlo Bulma aveva dovuto lasciare il compito al Saiyan. Quest’ultimo per prestarsi a tale lavoro era comunque riuscito a farsi promettere in cambio la possibilità di evitare la partecipazione al matrimonio di Crilin e #18 che si sarebbe tenuto tra qualche mese. Nonostante fosse stato invitato e Bulma stessa quando era arrivata la partecipazione lo avesse costretto ad accettare. Spingere un carrello non era poi molto in confronto al guadagno di una giornata lontano dal moscerino pelato e futura consorte.

Con la scusa di non dover essere lei a  dover spingere quel pesantissimo ammasso di merce accatastata una sopra l’altra, la donna, intanto, non si pose freni nel riempire il carrello. Tra una confezione di biscotti, qualche bibita e molta carne, con il passare dei minuti, esso andava assumendo sempre di più  la conformazione di una montagna di cibo ambulante spinto senza fatica dalla piccola ma forte figura di Vegeta. Bulma era veloce nella sua opera di conquista, tant’è che il Saiyan dalla sua posizione, faticava a vedere il caschetto azzurro della donna davanti a lui che, imperterrita, guizzava da un banco all’altro aggiungendo di tanto in tanto qualcosa alla montagna che la seguiva.

Nonostante la velocità con cui Bulma stava saccheggiando il supermercato Vegeta, comunque, non aveva mai smesso di farle notare quanto tempo stesse perdendo inutilmente seguendola in quel insulso supermercato minacciandola di distruggere tutto se non si fosse sbrigata a comprare ciò che doveva. Bulma ovviamente non badò alle parole del saiyan ben sapendo che si trattava di vuote minacce, e anzi arrivata al banco frigo si arrestò davanti ad una nuova marca di yogurt che faceva bella mostra di se nel ripiano ad altezza occhi.

Vegeta notò che la donna aveva fermato la sua furia saccheggiatrice ed era intenta a leggere qualcosa sulla confezione che aveva in mano. Il saiyan lasciò il suo posto di guida del carrello per avvicinarsi a Bulma incuriosito.

“Che c’è?” domandò notando la confezione di yogurt che lei teneva in mano

“Guarda! Leggi un po’” le disse mettendogli davanti agl’occhi il prodotto.

LemonKiss – recitava la confezione – abbandonatevi al sapore di un bacio quotidiano con il nuovo  yogurt al limone lemon kiss

“Eh? E allora?” chiese l’uomo alzando un sopracciglio con fare interrogativo

“come allora…ah già, tu forse non lo sai. Beh sulla Terra c’è questa diciamo diceria, credenza, chiamala come vuoi, che dice che i baci sappiano di limone”

“Ahh? E tu ti fermi per una sciocchezza del genere?! Muoviti piuttosto che non ne posso più” proclamò lui tornando dietro al carrello

“oh che seccatura che sei – brontolò lei mentre aggiungeva il lemonkiss alla montagna riposta nel carrello – devo ancora prendere il detersivo”

Vegeta la seguì dopo aver preso qualche salame e qualche confezione di wurstel dal frigo li vicino. Arrivò da lei mentre era intenta a scegliere il detersivo migliore. Non aveva bisogno di controllarne il prezzo, questo è certo, ma ne stava cercando uno che avesse un profumo delicato e fosse al contempo tra i più forti e smacchianti possibili. Vegeta si appoggiò al carrello cercando di essere paziente perché era vero che odiava dover trovarsi in un supermercato circondato da deboli esseri umani, ma era anche vero che, con quella donna che ce lo aveva trascinato, aveva un debito di gratitudine che non sarebbe forse mai riuscito a ripagare per intero. E anche se non lo avrebbe ammesso mai a voce alta era grato, davvero, per tutto quella che Bulma aveva fatto per lui. Quella donna insopportabile che ora se ne stava davanti a lui in punta dei piedi per raggiungere un detersivo posto un po’ troppo in alto, era forse l’unico essere umano che Vegeta, sapeva, non sarebbe mai e poi mai più riuscito a uccidere, nemmeno se fosse stato costretto. E la cosa lo spaventava non poco. Quella donna era l’unica che avesse potere su di lui, troppo potere oltretutto. Ma la cosa più frustrante per il Saiyan era che non riusciva a capacitarsi del perché non riuscisse a ribellarsi a lei, c’era qualcos’altro oltre alla gratitudine…qualcos’altro…

Stava riflettendo su cose come queste quando i suoi occhi neri si posarono distrattamente su quella confezione di yogurt di poco prima.

sulla Terra c’è questa diciamo diceria, credenza, chiamala come vuoi, che dice che i baci sappiano di limone

Che fosse vero?

Vegeta si alzò in volo raggiungendo la confezione di detersivo a cui Bulma stava mirando da un po’. La prese e poi levitò fino a terra porgendogliela. Bulma sorrise ringraziandolo e in quel momento il Saiyan scattò. Le artigliò il braccio traendola e se e mentre la confezione di detersivo cadeva a terra le sue labbra si appoggiarono delicate su quelle di lei.

Fu un bacio casto, veloce ma intenso allo stesso tempo. Un assaporarsi delicato da parte di entrambi, così diverso dai baci che si rubavano uno con l’altro quando nascosti dalla tenebre della notte lasciavano spazio al desiderio e alla passione che come vampiri si sgretolavano alla luce del giorno.

Quando si staccarono lei arrossi e abbassò lo sguardo verso il pavimento notando solo in quel momento la scatola del detersivo cadutale dalle mani. Lui invece volse gli occhi al soffitto senza guardarlo davvero, tutti i suoi sensi erano infatti rivolti alle proprie labbra dove la lingua ancora passava lisciandole e assaporandone un gusto nuovo. Era questo il gusto di una bacio, si chiese… non ebbe tempo di rispondersi che Bulma si riprese alzando gli occhi all’improvviso e voltandosi verso di lui che ancora la teneva saldamente per un braccio.

"Mi hai baciato!?!? Mi hai baciato davanti ai detersivi?!?!"

Lui la guardò. Aveva ancora un timido rossore ad imporporale le guance, ma anche sulle sue labbra la lingua danzava, probabilmente inconsapevole, assaporando quel dolce residuo di bacio.

"Se preferisci, posso farlo davanti al banco dei surgelati." Rispose lui lasciando la presa al braccio e tornando verso il carrello.

“Ah – aggiunse poi prendendo in mano il lemonkiss – vedi di non mangiarlo tutto, voglio proprio sentire se il gusto è lo stesso”

“e perché dovrei? Potresti comprartene una confezione per te oppure per lo meno potresti chiedermelo con gentilezza, non come fosse un ordine.”

“il principe dei Saiyan non chiede mai, ottiene soltanto” decreto lui senza nemmeno voltarsi.

Bulma si inginocchiò a raccogliere la scatola di detersivo, fermandosi però in quella posizione, con gli occhi inchiodati alla schiena di Vegeta che lentamente si allontanava spingendo il carrello…

Trunks?

Il ragazzo si voltò distogliendo gli occhi dal cielo stellato.

“Ah Bulma-san”

“Come sarebbe a dire ‘Bulma-san’, anche se sono più giovane sono pur sempre tua madre, eh”

“Ahaha hai ragione, scusa”

La donna sorrise al suo futuro figlio e, avvicinandosi a lui, anche lei volse gli occhi al cielo.

“beh che guardavi di interessante tra le stelle?” chiese

“stavo pensando a te, cioè, alla te stessa del futuro…insomma a mia madre…- spiegò il giovane - se mi vedesse ora sarebbe invidiosissima di me. Io ho potuto conoscere mio padre, ma lei non potrà più rivederlo. Pensavo a quante volte l‘ho vista piangere di nascosto mentre guardava il cielo…”

“pensi che piangessi per Vegeta?”

“non solo per lui, certo, ma soprattutto per lui. Ne sono sicuro, lo sguardo triste era lo stesso che aveva mentre mi parlava di papà”

“Io che piango per Vegeta…se me l’avessero detto qualche anno fa probabilmente mi sarei messa a ridere al pensiero, ma ora… mi spiace per tua madre… - una pausa, poi un sospiro - che cosa assurda, praticamente mi sto auto dispiacendo per me stessa..”

“Sai - riprese lui guardando quella giovane donna che era sua madre ma al tempo stesso non lo era - una volta mi dicesti che ti eri pentita di non averlo sposato”

“Cheee? Figurati se Vegeta sarebbe disposto a sposarmi…”

“gliel’hai mai chiesto?”

Quel ricordo le tornò in mente attraversando il suo cervello con una velocità ma una nitidezza incredibili.

Si era auto convinta di non volerlo sposare perché era sicura che Vegeta non avrebbe mai acconsentito ad una cosa così prettamente “umana”, però, in effetti… Gliel’aveva mai chiesto?

Bulma sorrise raccogliendo la scatola di detersivo e correndo dietro all’intrigante Saiyan. Arrivata vicino a lui lanciò il detersivo nel carrello prendendo l’uomo sotto braccio causandogli un’alzata interrogativa del sopracciglio..

“Senti Vegeta – iniziò – vuoi sposarmi?” chiese sorridente alzando il volto con un pizzico di timore nei grandi occhi azzurri.

Il Saiyan alzò anche l’altro sopracciglio deformando il volto in un espressione di sorpresa così rara in quei lineamenti sempre seri e arrabbiati. Così come rara era quella punta di rossore che Bulma giurò di aver visto sulle sue guance quando le arrivò un basso e poco articolato grugnito in risposta. Quello fu il “si” più forte e chiaro che mai le sue orecchie di donna udirono.

Bulma strinse ancora di più quel braccio che teneva come un tesoro prezioso e poco importava se era stata lei a fare la proposta. Poco importava che il suo sogno di ragazzina, di un principe sul cavallo bianco che arrivava inginocchiandosi di fronte a lei per chiederla in sposa coprendola di doni, non si era realizzato. Poco importava perché lei il suo principe lo aveva trovato comunque e non lo avrebbe mai scambiato con nessun altro al mondo.

L’aspettava un futuro diverso. Non sarebbe stata sola a guardare le stelle piangendo lacrime di ricordi. Voleva un futuro felice con suo figlio, suo marito…accanto a lei, per sempre. E l’avrebbe ottenuto, perché Bulma Brief ottiene sempre quel che vuole ed era anche questa sicurezza che, nonostante fosse un’umana, la rendeva al tempo stesso perfetta per essere la regina dei Saiyan.

 

In fondo quelle riviste non avevano poi torto marcio come voleva far credere…

 

  
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