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Autore: ladygiucchan    07/02/2011    6 recensioni
Piccola premessa: Se siete persone sane di mente, non leggete.
Detto questo...Eccovi una fanfiction ai limiti della demenzialità.
Tra amori tormentati e colpi di scena, apparizioni improbabili, interpretazioni magistrali e ciambelle, vedremo i nostri eroi districarsi nella rivistazione delle più amate fiabe di sempre...
Siete ancora sicuri di voler leggere?
Buona fortuna.
Attenzione: Alto tasso di stupidaggini. Altissimo, direi.
Se non è il vostro genere, state alla larga.
1# Antoronzolo e l'intreccio della torre
2# Arthur Hood e Francis Gaga, a l'ov stori
3# L'emoZZionante fiaBBa di Torisrentola
4# Hansel e Gretel, dalla Germania con furore
5# Capitolo inutile e pieno di fanservice
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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C’erano una volta uno spagnolo, un francese e un prussiano...

No, non è una barzelletta di quelle lì orrende che si raccontavano alle scuole elementari. In teoria, è l’inizio della nostra storia. Ma come inizio fa schifo, quindi vediamo di metterla su un altro piano.
Beh, cosa volete, io sono l’Alessandro Manzoni dei nostri giorni: ho ritrovato queste storie su un antico manoscritto, e le sto riportando fedelmente, complete di orrori grammaticali, strafalcioni e cancellature, per arricchire tutti voi di questi tesori della letteratura e della narrativa mondiale! *qualcuno tra la folla chiama gli assistenti sociali per la povera narratrice*

La storia di oggi, bambini cari, narra delle mirabolanti avventure di un trio di coraggiosi, baldi, bellissimi, temerari, imbattibili, eroici giovanotti e delle loro grandi gesta che regalarono all’umanità emozioni indimenticabili...

Detto tra noi, non è vero. Narra soltanto della vita inutile di tre esseri dal quoziente intellettivo di una banana schiacciata da un camion e dei loro preziosi momenti di sanissimo cazzeggio. 
E a noi che ce ne frega di tre extracomunitari fancazzisti, uno dei quali non dovrebbe neanche esistere, vi chiederete voi?
Ve lo dico io! Dovrebbe fregarvene, dato che i suddetti sono gli extracomunitari più arrapanti che vedrete in tutta la vostra vita.
...peccato che nella vita reale non esistano. HA-HA! Vi ho traumatizzato l’infanzia, vero? E ora scusatemi, mentre la storia va avanti io vado a piangere nella mia cameretta baciando l’action figure di Prussia.

Si da il caso che codesti baldi giovani fossero i protagonisti della nostra fiaba.
Uno di loro era *srotola pergamena di tre chilometri* Antonio Esteban Romualdo Juanito Gonzalo Martinez Fernandez Carriedo per gli amici Tonio Cartonio, erede al trono della Tomatolia.

Secondo indiscrezioni, a quel tempo aveva fatto il giro del mondo una foto top-secret del suo...ehm...fondoschiena, volgarmente denominato DAT ASS. Il quale soprannome rimase impresso nella storia fino a giungere persino a noialtri giovani di oggi.

Il principe Antonio era amato da tutti per il suo sorriso contagioso, la sua penuria di neuroni funzionanti, la sua passione per i pomodori e il suo innato ottimismo. In tantissimi aspiravano al suo cuore, ma lui, come tutti sapevano, aveva perso la testa per un pecoraro tamarro un giovane plebeo di nome Romano.

In secondo luogo, vi era l’illustre conte di Finocchiopoli Omosessualandia, Francis Bonnefoy, famoso per i suoi bellissimi occhi blu, la sua grazia femminea e la sua insaziabile voglia di sco...scoprire lati nascosti...
(Certo, crediamoci tutti.)di qualunque uomo, donna, animale, vegetale o soprammobile avesse un bu...un buon cuore. (Si, proprio così. Fi-da-te-vi-di-me.) Anche lui era rimasto vittima di un amore non ricambiato, infatti il suo cuore batteva senza speranza per un inglese teinomane.

Beh insomma, il principe dei finocchi. Traete le vostre conclusioni.

E in ultimo, ma non meno importante, vi era il granduca di Prussionia, il leggendario Gilbert Il Magnifico!

Novanta minuti di applausi dopo.

Il nostro Magnifico, nel profondo del suo cuore, soffriva per un amore impossibile. Egli era infatti perdutamente innamorato di una bellissima sguattera che lavorava a palazzo, che lo aveva soggiogato con... i suoi grandi occhi verdi (Certo, ne dubitate?),che erano perennemente al centro dei suoi pensieri. Tranne quando le violente padellate della suddetta lo mandavano in coma irreversibile per qualche giorno.

Tralasciamo i drammi sentimentali dell’Ore-sama e andiamo avanti.

Siccome questa storia non ha senso, supponiamo che una qualche entità malvagia abbia rinchiuso in una torre i fortunatissimi spasimati dei nostri protagonisti, che devono andare a salvarli. Giusto così, perché un po’ di fanservice non fa male a nessuno. Non c’è un vero motivo. Quindi adesso immaginate Arthur, Romano ed Elizabeta rinchiusi nella famosa stanza più remota della torre più alta. Da soli.
... raccapricciante, vero?
I nostri eroi (?), dopo aver attraversato deserti, scalato montagne, affrontato nemici terribili e superato prove insuperabili, sopportando la fame, il freddo, la sete, la stanchezza, l’astinenza… 
...si svegliarono da quel terribile incubo, si fecero un caffè e si fecero scarrozzare in limousine fino alla torre più stanza della remota più alta...no aspettate...insomma, quella roba lì.

Ottocentotrentaquattro scalini e mezzo dopo.

Con il cuore in gola per l’emozione, i tre avventurieri(?) si fermarono mezzi morti impazienti davanti ad una porta, e si guardarono a vicenda. Antonio guardò Francis, Francis guardò Gilbert, Gilbert guardò Antonio e scorreggiò. Il viaggio era stato duro: c’erano stati lanci di pomodori non identificati, frequenti tentativi di stupro, attacchi da parte di fallomarmocchie assatanate che si strappavano i capelli e altri adorabili eventi poco rassicuranti che avevano privato i nostri eroi della voglia di vivere del coraggio che solitamente li caratterizzava (ma anche no. –il nuovo attesissimo insuccesso di Bruno Liegi Bastonliegi, nei migliori cinema del Burundi-). Antonio fu il primo a farsi animo, ed esclamò:
<< Vamos, al mio tre sfondiamo la porta!>>
<< Ok, uno, due, tr->>
<< Gilbèrt! Aveva detto al suo tre, non al tuo!>>
<< Ma io sono L’AWESOME! Sfondiamo la porta al MIO tre!>>
<< Facciamolo contento, Madre de Diòs, o qui non se ne esce.>>
<< E va bene. Però stanotte stai sotto!>>
<< Ah, di solito sta sopra? Bella battuta, Francis!>>
<< ...vi detesto.>>
Le loro amorevoli discussioni da pervertiti furono interrotte da un fracasso indicibile proveniente dalla stanza.
Fracasso che probabilmente andava avanti da ore, ma per motivi sconosciuti all’umanità nessuno dei tre se n’era reso conto.
<< Basta, il mio amato ha bisogno di me!>>
<< Mon Dieu, l’educazione prima di tutto! Bussiamo, magari ci aprono!>>
<< Ma sei deficiente? Antonio ha ragione, sfondiamola!>>
<< Se non la smetti di contraddirmi sarò io a sfondare te, cherie.>>
<< Io sono Magnifico e contraddico chi mi pare e piace!>>
<< Gilbert,
¡callate!>>
<< Ah si? E perché dovrei?>>
<< Porqué te lo dico yo, Antonio Esteban Romualdo Juanito Gonza->>
<< HO CAPITO, DIAMINE. Francis, sfonda questa cazzo di porta.>>
<< Io sono una signora, fatelo voi!>>
<< Un transessuale, piuttosto.>>
<< Sai, ti preferisco quando stai zitto. O quando usi la bocca per scopi più consoni.>>
<< Va’ al diavolo.>>
<< C’est ne pas ma faute se sei un tale idiota!>>
Antonio si ruppe i coglioni e sfondò la porta. Si fece forza e guardò all’interno.
...poi svenne.
<< Giù le mani, cazzo! Te lo puoi scordare!>>
<< Suvvia Romano, fai il bravo bambino e fammi contenta!>>
<< Oh  my God, voi vi siete bevuti il cervello! Non ne posso più, voglio uscire da questo covo di pazzi!>>
La scena che si presentò ai due superstiti era veramente agghiacciante.

Ve lo spiego in poche parole. I nostri eroi scoprirono che le loro belle addormentate, erano tutt’altro che addormentate...
Arthur, i capelli sconvolti come se avesse fatto sesso con un pachiderma, i vestiti per metà strappati e lo sguardo di chi è totalmente in panico.
Romano che lottava per liberarsi da un ridicolo paio di orecchie da gatto posticce e della relativa coda, tirando giù certe bestemmie da far impallidire anche gli atei più convinti.
Elizabeta, agguerrita, brandiva una padella in una mano e una videocamera in un’altra e incitava i due a saltarsi addosso a vicenda e denudarsi.
Mai sottovalutare il potere di una fangirl. MAI.

<< Francis, razza di stupida rana petulante! Fa’ qualcosa!>>
Francis sorrise come un pervertito, saltò addosso all’inglese e gli strappò brutalmente di dosso tutti i restanti indumenti.
Quando Antonio rinvenne, vide Romano e svenne di nuovo, in un lago di copioso sangue dal naso. Al quale si aggiunse il copioso sangue delle sue numerose ferite da taglio, quando Romano sfogò su di lui la sua ira funesta imprecando.

Molte padellate, orgasmi, bestemmie e lividi dopo...


<< Si può sapere cos’avete combinato qui dentro?>>
I tre colpevoli tacquero. Specialmente una dei tre.
<< Cazzo, Anto’, sei un bastardo! Potevi venire un po’ prima, ‘sta pazza mi ha fatto fare di tutto!>>
<< Portami un po’ di rispetto, sono pur sempre il tuo principe!>>
<< No, sei soltanto un coglione col nome chilometrico.>>
<< Ah, yo también te quiero muchisimo...!>>
Per la gioia di tutte noi fanciulle, il bel principe spagnolo e il pecoraro tamarro si scambiarono un esausto, incazzato, semiconsenziente, affatto romantico primo bacio.
Francis intrecciò le mani e sospirò con aria romantica, poi rivolse al suo Arthùr uno sguardo languido.
<< Mon amour, non sono dolcissimi? Facciamolo anche noi...>>
<< No.>>
<< E perché? Così spezzi il mio fragile cuore!>>
<< Perché sei nudo, puzzi e mi hai appena violentato.>>
<< L’amour non si ferma di fronte a certi insignificanti dettagli, petit Arthùr!>>
Detto questo, il francese seguì l’esempio di Antonio.
Il povero Gilbert, stanco di farsi seghe MENTALI riguardo alla donna amata, nonostante ammaccato e pieno di lividi e contusioni, decise di prendere l’iniziativa.
...Fu rifiutato.

Molti ananas fuxia dopo (?)

<< E ora che finalmente ho scoperto che ricambi il mio amore...>>
<< Non ricambio proprio un accidenti, testa di cazzo.>>
<< Sei così tenero, Romanito! Sposiamoci!>>
Il povero italiano venne trascinato via contro la sua volontà. O almeno così vuole farci credere.
<< Arthùr, vuoi diventare mio marito e regnare insieme a moi nei secoli dei secoli? Ti amerò per sempre, ti metterò le corna solo ogni tanto e ti renderò la persona più felice del mondo!>>
<< ...no.>>
Francis lo prese per un sì.
<< ...Donna, sposami. O in alternativa preparami un toast al formaggio.>>
<< Sai dove puoi mettertelo, il tuo toast al formaggio?>>
<< No, ma so dove potrei metterti qualcos’altro...>>
Anche Gilbert venne trascinato via inerte, dopo una violenta padellata in testa.
La dolce (?) ungherese lo sposò mentre non era cosciente.
E lo costrinse a lavare i piatti per tutti i giorni che seguirono. E a stirare. E a pulire per terra. E a partorire i loro figli. E a spiegargli la storiella delle api e dei fiori.
E tutti vissero sposati, poco consenzienti e assai deficienti per tanto ma tanto ma tanto tempo.


Detto ciò, mi preparo al linciaggio.
Addio bambini, scrivetemi una cartolina! *viene trascinata in manicomio*
  
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