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Autore: Joey Potter    08/02/2011    4 recensioni
[Prima Classificata e vincitrice del Premio ambientazione alla II edizione del contest "Maghi e Animali, Animagus e Licantropi" indetto da Fabi_Fabi sul forum di EFP ]

Stai per morire, Albus.
E l’aver deciso tu, quando e per mano di chi accadrà, non ti consola come credevi.
Un suono famigliare interrompe i tuoi pensieri; sapevi che ti avrebbe trovato anche qua.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Autore: Joey Potter
Personaggi principali: Albus Silente
Genere: introspettivo, malinconico
Rating: verde
Avvertimenti: slash (solo accennato vagamente);  one shot
Introduzione: (Dal testo: ) Stai per morire, Albus.
E l’aver deciso tu, quando e per mano di chi accadrà, non ti consola come credevi.
Un suono famigliare interrompe i tuoi pensieri; sapevi che ti avrebbe trovato anche qua.
Coppia/personaggio scelto: Silente/Fanny
Traccia scelta:  5. Volare può essere meraviglioso
Note dell'autore: Nessun appunto particolare, solo qualche precisazione: i pensieri di Silente si collocano qualche giorno prima della battaglia sulla torre d’astronomia; credo sapesse di aver davvero poco tempo.
L’ambientazione è una semplice scogliera norvegese, scelta a caso, nessun motivo specifico, tranne il mio amore per la Scandinavia. Ah, il ‘lui’  è Gellert.
 

 
The hours

 

“Guardare la vita in faccia, sempre.
Guardare la vita in faccia.
E conoscerla, per quello che è.
Al fine, amarla, per quello che è.
E poi metterla da parte.
Per sempre gli anni che abbiamo trascorso.
Per sempre gli anni.
Per sempre l’amore.
Per sempre le ore.”
(The hours)
 

 
 
Ti sembra di avere mille anni.

Mille anni, sulle tue spalle ormai curve.
Mille anni, sul tuo viso consumato dalle rughe.
Mille anni, sulle tue ginocchia tremanti.

Le giornate sono diventate così estranee: prima ti bastava la compagnia del tempo, dello scorrere del giusto destino, del brillare della magia.

Le ore che i tuoi occhi stanchi hanno visto sono infinite, come le stelle che a poco a poco stanno scomparendo nel cielo, sopra la tua così acclamata testa.
Infinite come le onde che si infrangono spietatamente sugli scogli del mare in tempesta, sotto i tuoi piedi, come fa la memoria nella tua testa.

I ricordi, così potenti e dolorosamente vividi, si fanno così numerosi da riempire più di un pensatoio: se solo le cose, le facce, le parole potessero svanire, ora.
Vorresti semplicemente un vuoto pallido nulla, bianco come queste scogliere norvegesi, nella tua testa.

Perché ora i rimpianti, gli errori, i rimorsi spuntano dalla tua pelle e prendono la forma fluttuante e trasparente dei fantasmi del tuo passato.

Chi ha mai detto che l’uomo è un animale ragionevole?
È stata la definizione più prematura che sia stata data.
L'uomo è molte cose, ma non è ragionevole.
O almeno, spesso tu non lo sei stato.

Le tue mani non sono così bianche come appaiono, né così pure come uno dei fiori candidi della brughiera.
Sono macchiate del sangue degli innocenti, morti a causa dei tuoi fallimenti.

Stai per morire, Albus.
E l’aver deciso tu, quando e per mano di chi accadrà, non ti consola come credevi.

Un suono famigliare interrompe i tuoi pensieri; sapevi che ti avrebbe trovato anche qua.
Fanny è l’unica, lo è sempre stata; l’unica a comprenderti pienamente, oltre a lui.
E sempre oltre a lui, per qualche strano incomprensibile motivo, è stata l’unica anche ad amarti. Con tutti i tuoi difetti, con la tua sorprendente crudeltà.

La vedi volare con quel suo piumaggio rosso fuoco, come lo erano un tempo i tuoi lunghi capelli –te l’aveva donata anche per questo, ricordi?- ed irrompere nella pallida, vuota alba norvegese.

Per un momento vorresti essere lei.

Spiccare il volo, librarti in aria, tendere le braccia come ali e sentirti parte del mondo.
Non più solo, non più troppo.
Troppo geniale, troppo sensibile, troppo abile, troppo umano, troppo intelligente, troppo stupido.

Troppo Albus.

Ma ami troppo questa terra per serbarle rancore.
Ami troppo la razza umana.

Fanny si avvicina lentamente a te, e sorridendole lasci che si accomodi sul tuo braccio malato, teso in un famigliare gesto.
Aveva  provato più volte a guarirtelo.
Non si era arresa all’evidente realtà, aveva ostinatamente continuato a piangere lacrime su quel tuo braccio carbonizzato, per impedire che la maledizione ti consumasse del tutto.

Avevi dovuto spiegarle dolcemente che non c’era più nulla da fare, che quello era il tuo giusto destino, che non doveva sentirsi responsabile e che avrebbe dovuto lasciarti andare.

C’era voluto del tempo –altre ore, ancora ore- ma alla fine aveva capito.
Aveva continuato a piangere grosse lacrime –non più sulla tua mano malata, ma accanto al tuo volto- ed aveva capito.

E tu con lei.

Perché anche se la vita trascorsa, gli anni, le ore pesano nel tuo petto come macigni di piombo è doloroso pensare di non poter vedere più nessun’altra alba.

Nessun nuovo giorno, nessun inizio. Nessun futuro.

La musica del suo canto ti riscuote, come sempre.
Unica compagnia nell’immensa solitudine del tuo tempo.









L'angolino dell'autrice:
Non so bene cosa dire.
Questa schifezzuola è arrivata prima. Prima contro autrici bravissime, tra l'altro.
Non mi capacito bene di come sia successo tutto ciò.
Parto col dire che è stata una lunga ed estenuante lotta, scrivere questa shot.
Albus è uno dei miei personaggi preferiti e nell'ultimo periodo posso dire di star scrivendo quasi esclusivamente di lui e Gellert, quindi non mi preoccupava l'IC.
No, il problema con questa storia era che lei non voleva lasciarsi scrivere e che io volevo scriverla.
Le ripetizioni, le rime...sono tutte volute. Collegavo Fanny al canto e volevo che l'intera storia, che trattava un momento così doloroso e difficile, ne fosse impregnata. Ma farlo non è stato facile.
Spesso eccedo con le figure retoriche e non sempre ciò è gradito.
Inoltre il rischio è quello di far diventare il tutto una poltiglia noiosa.

Qua il giudizio della giudiciA, che ringrazio con tutto il cuore:

Prima Classificata: Joey Potter -  The hours - Vincitrice del premio ambientazione -


Grammatica e sintassi:   9.9/10
Un solo errore ti ha fatto perdere questo decimo di punto. Una distrazione.


Stile:    9.5/10
Ottimo stile, quasi poetico. Hai scelto i termini con molta attenzione, a tratti la tua storia sembra una poesia.
A volte però le ripetizioni, anche se chiaramente sono volute, sono davvero eccessive. Non so se siano volute anche alcune rime all'interno delle frasi, rendono la lettura cantilenante. 


Originalità:  14/15
Pensando all'idea di base della storia, ossia l'ultima giornata di Albus Silente e i suoi pensieri sulla fine della sua vita, la storia non sembra essere così originale, ma tu sei riuscita a sfruttare un'ottima ambientazione per dare alla tua storia qualcosa in più. Ci sei riuscita. L'ambiente è poetico. Fanny che arriva volando è un'immagine molto forte. Hai saputo creare un impatto emotivo non indifferente e l'hai mantenuto per tutta la storia, sfruttando frasi ad effetto ed evocando immagini. 


Caratterizzazione dei personaggi: 15/15
Mi è piaciuta la tua caratterizzazione di Albus, trovo che in particolare questa frasei: 'Stai per morire, Albus. E l’aver deciso tu, quando e per mano di chi accadrà, non ti consola come credevi' presenti alla perfezione la situzaione nella quale Albus si trova. Spiega il suo stato d'animo in modo molto efficace.


Sviluppo della trama: 14.5/15
Ottimo sviluppo dell'introspezione. Manca giusto un po' di trama, nel senso che anche questo è uno dei limiti delle introspezioni pure, come questa. In realtà l'introspezione è ottima fino alla fine. 


Gradimento personale: 5 /5 
Immagino che dalle altre parti del giudizio avrai capito che ho amato la tua storia dalla prima all'ultima parola. Mi hai coinvolta e commossa. 


Attinenza alla traccia: 10/10  +2
Hai inserito in modo ineccepibile ogni elemento, compresa le citazione, che hai usato come punto di partenza assieme all'altra citazione. 

totale: 79.9

Ed ecco i magnifici banner:






Ringrazio ancora fabi_fabi! :) 

   
 
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