12.
Ora che Matias era riuscito a convincere Patty a cantare davanti a tutti, il gioco sembrava fatto.
-Forse vi stare chiedendo perchè vi ho riuniti tutti qui oggi- annunciò con tono solenne la preside -bhè il perchè è molto semplice. Voglio mostrarvi uno dei più grandi talenti sconosciuti che io abbia mi sentito. Ecco a voi Patricia Richnold!-
Nel teatro si scatenò un bisbiglio di disapprovazione e ci fu qualcuno che si alzò in piedi e fece per andarsene.
-Fermi tutti! Nessuno ha detto che potete andarvene...-
Ma i ragazzi cominciarono ad uscire lo stesso -E chi vuole stare ad ascoltare quella sporca ladruncola?- dicevano.
Patty, intanto, stava per entrare, ma nel sentire quello che era stato detto e vedendo che tutti se ne stavano andando, fece per andarsene pure lei. Poi però si ricordò della promessa fatta all'”amico” e facendosi coraggio raggiunse Antonella e Ines sul palco.
-Devo ancora cantare?- chiese
-Beh sono veramente sorpresa dal comportamento di questi...-
-Ma certo che canti!- si intromise Antonella -e se proprio non ti riesce canterò anche io con te-.
Patty sorrise e insieme alla divina cominciò a cantare sulle note della canzone scritta da lei, cantata poco tempo prima.
Nel sentirle cantare, qualcuno cominciò a fermarsi e ad ascoltare, fino a che tre quarti di istituto non fu di nuovo nel teatro.
-Sono tornati tutti dentro?- chiese Bruno, che era stato uno dei primi ad uscire insieme a Gonzalo e ad alcuni amici.
-Si che sono tornati dentro- gli rispose Matias spuntando da dietro il gruppetto.
-Fratellino ora stai anche te dalla loro parte? Stai dalla parte di quei clandestini?-
-Io sto dalla parte della mia ragazza- si limitò a dire entrando anche lui in teatro.
-La sua... COSA?!- Giusy seguì Matias in teatro e così anche tutti gli altri, spinti dalla voglia di sapere cosa stava succedendo.
Rimase solo Bruno che, a dire il vero, non aveva il coraggio di entrare.
-Tu sei Bruno, no?- il ragazzo si girò.
-Si sono io perch... Pedro!- il moretto del Portogallo stava in piedi davanti a lui, con una busta blu in mano.
-Ecco io...- sembrava non sapere da dove cominciare -quando avevo quindici anni, tre anni fa, ho aiutato i miei tutori a rubare a tuo padre e anche se sono stato costretto mi è sempre dispiaciuto comunque moltissimo. E così... ho cominciato a raccogliere dei soldi per poi riuscire a restituirveli ma... le cose non sono andate per il verso giusto e fino a qualche mese fa mancavano ancora un bel po' di soldi. Poi però è arrivata Patty e ha ridato il sorriso a tutti noi, convincendomi a lottare per fare del bene. Non sono riuscito a raccogliere tutti i soldi della truffa, però sono una buna parte. Spero che possa accettarli-. E gli porse la busta blu senza che l'altro avesse aperto bocca -Ah, un altra cosa. Non lasciarti scappare Antonella. È una ragazza fantastica, quando vuole- ridacchiando un po' uscì dalla scuola.
Fu allora che anche Bruno entrò in teatro, dove insieme a tutto l'istituto stavano anche i clandestini ad ascoltare le voci delle ragazze che cantavano, e a nessuno importava.
Non c'era più nessuno che obbiettava per questo.
Bruno guardava Antonella e si sentì un enorme stupido, perchè non l'aveva accusata di non ascoltarlo, ma anche lui aveva fatto lo stesso.
-Perchè sono andato a lasciarla?-
Intanto le ragazze avevano finito i cantare e tutti applaudivano contenti.
-Questo fantastico talento- disse Ines indicando Patty -sarà dei nostri dalla prossima settimana, trattatela bene, mi raccomando!- e se andò.
In quel momento Bruno salì sul palco, sotto lo sguardo stupito di tutti e prendendo il microfono si affiancò alla ragazze.
-Io... volevo rendere scusa pubblicamente a tutti i ragazzi dell'orfanotrofio, perchè li ho trattati male, ma ho capito che sono delle persone gentili e che non farebbero male ad una mosca. Scusatemi, ragazzi- gli orfanelli sorrisero e fecero cenno di si con la testa -E poi... vorrei chiedere scusa anche ad ultra persona qui dentro... Antonella?- e si girò verso di lei -Mi dispiace di non averti creduto e di non averti ascoltato abbastanza. Vuoi tornare ad essere la mia ragazza?-.
Antonella scoppiò a ridere, lasciando di stucco Bruno, ma poi lo abbracciò e lo strinse forte.
-Certo che voglio tornare ad essere la tua ragazza- e lo baciò appassionatamente davanti a tutti, che scoppiarono in uno scroscio di urla, applausi e fischi.
-GRANDI NOTIZIE!- Linus, l'unico dei ragazzi dell'orfanotrofio mancante, entrò a passo di maratona nella stanza mettendosi vicino a Patty, intanto raggiunta da Matias -I Diaz Rivarola sono riusciti a comprare l'orfanotrofio! Siamo ufficialmente sotto il loro tetto!- gli orfanelli scoppiarono in urla di gioia e Patty ed Antonella si abbracciarono per la felicità.
-Ora andrà tutto di bene in meglio- disse la bionda in preda all'euforia.
-E tutto perchè non abbiamo mai mollato-.
-Grazie, tante grazie. Credo non ce l'avremo mai fatta senza di te-.
-Modestia a parte... credo di si!- risero e si staccarono dall'abbraccio.
-Siamo tutti felici, ora. Mi hai veramente migliorato la vita-.
Ad un tratto Antonella barcollò e cadde a terra attirando l'attenzione di tutti.
***
Penultimo capitolo (stranamente poco più lungo degli altri...)... pieno di emozioni, chiarimenti e felicità.
Ma cosa è successo esattamente ad Antonella?
Ringrazio, chi legge e chi recensisce (:
Grii_