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Autore: missteacakes    08/02/2011    1 recensioni
Quando Patroclo uccide accidentalmente un amico in un litigio, lui e suo padre sono costretti a fuggire a Ftia, la cui regina si dice essere una dea. Al ragazzo viene chiesto di prendersi cura del suo figlioletto, non immaginando le conseguenze di quella serie di eventi destinata a cambiare il mondo per sempre. {Patroclo/Achille}
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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«In All but Blood»

Verità
- Capitolo 33° -

Achille non era il più abile o il più aggraziato amante che Patroclo avesse mai avuto. D'altronde, Patroclo aveva evitato volutamente gli amanti da prime volte, che spesso cercavano qualcosa di più di quello che lui era disposto a dare. Dopo che Medeo se n'era andato, Patroclo sapeva che non sarebbe stato facile essere l'amato di qualche uomo. Ed ora, aveva un eromenos che pensava di non poter lasciare mai e poi mai. Non stava mentendo quando disse ad Achille che avrebbe potuto uccidere qualsiasi altro uomo che lo toccasse.

Mentre stavano nuotando, le nuvole avevano continuato ad aumentare finchè non avevano coperto il cielo con una massa grigia scura. Appena ebbero finito di vestirsi e raggiunsero il palazzo si mise a diluviare. Si tolsero i loro vestiti fradici e iniziarono ad asciugarsi, quando Patroclo si avvicinò ad Achille da dietro e lo abbracciò. Achille si irrigidì e cercò di spingerlo via. Fu a quel punto che Patroclo andò fuori di testa.

Non si erano parlati molto da quando si erano riuniti, e c'erano cose che Patroclo avrebbe dovuto dire ad Achille ma non lo fece. In tutta la sua rabbia uscirono fuori, e si sentì come se si fosse liberato da tutte le sue frustrazioni.

All'inizio, Achille era rimasto passivo, comportandosi come un bambino offeso. "Per favore, non ti arrabbiare con me," diceva. "Lo sai che non sopporto vederti arrabbiato con me." Poi all'improvviso, si voltò per guardare Patroclo negli occhi e iniziò a urlargli contro. "Ho paura, va bene? Adesso sei contento? Hai la minima idea di quanto sia difficile per me l'idea di sottomettermi a qualcuno? Anche a te? Tu hai avuto la possibilità di superare questo con Medeo—e sì, so tutto riguardo questo. Ho passato anni a desiderarti, ed ora sto pensando a quanto mi costi questo passo, quindi non pensare che io non sia frustrato con me stesso quanto te."

 Dopo di che si sedettero sul letto, mentre Patroclo accarezzava i capelli di Achille. Si rese conto che Achille era riuscito a sfinirsi con la sua rabbia e si era addormentato. Certe cose non cambiano mai, pensò, mentre tirò a sè Achille sdraiandosi.

Dopo che Achille si svegliò, ed ebbero mangiato, permise a Patroclo di fare l'amore con lui.

Non fece poi molto, ora che era a piena conoscenza di come si sentiva Achille. Si chiese se un altro uomo avrebbe potuto essere più delicato riguardo la questione, ma poi decise che non gliene importava. Non avrebbe fatto nulla che potesse causare dolore innecessario ad Achille, anche questo poteva significare aspettare finchè il suo amato non fosse stato pronto.

Ora giacevano insieme, Patroclo sdraiato su un fianco arricciava intorno ad un dito uno dei riccioli che Achille tendeva ad avere alle punte dei capelli. Achille gli sorrise con un'espressione trasognata. Patroclo si abbassò e diede ad Achille un bacio profondo.

Potevano sentirsi gli ultimi tuoni in lontananza, anche se la pioggia continuava a scendere copiosa.

"Ti amo," mormorò Patroclo.

Achille gli sorrise dolcemente e disse, "Lo so."

 
~*~

Patroclo si svegliò con un sobbalzo quando qualcosa colpì il suo stomaco. Alzò lo sguardo verso Achille, che si era messo sopra di lui a cavalcioni e lo guardava seriamente. Sorrise e portò una mano sulla coscia di Achille, ma non gli provocò un sorriso.

"Hai fatto una promessa," disse Achille.

"Promessa?"

"Avevi detto che oggi me ne avresti parlato." Patroclo diede un lamento. Non voleva parlarne. Tuttavia, Achille persisteva. "Hai promesso. Basta segreti."

"Non è proprio un segreto," disse Patroclo. "Vuoi davvero che te ne parli?"

"Magari non voglio, ma vorrei," disse Achille. "Per favore."

"D'accordo," disse Patroclo con un sospiro. "Cosa vuoi sapere?"

"Quanti?"

"Immagino che dipenda da cosa intendi. A parte Medeo, nessuno di importante."

"Uomini? Ragazzi? Ragazze?"

"Uomini, no. Immagino che entrambi abbiamo un certo orgoglio. Ragazzi, sì. Poche ragazze, nessuna che valga la pena menzionare. Sono un po' una scocciatura."

Achille fece scorrere un dito lungo la clavicola di Patroclo. "Quanto a lungo?"

"Al massimo qualche settimana," disse Patroclo. "Non c'è davvero qualcosa di cui dovresti preoccuparti."

"Ehm... quanti anni avevi quanto..." Achille fece una pausa. "...quando tu e Medeo per la prima volta..."

"Quattordici. È successo quasi per caso."

Achille disse, "Me lo ricordo. Non sapevo a quel tempo, ma c'erano delle piccole cose che mi facevano pensare. Come quella notte quando stavate litigando. Non capivo a quei tempi, ma sono quasi sicuro che riguardava dirmi qualcosa sul sesso. E quando ti ha toccato i capelli..."

"Achille..."

"Non ti preoccupare. Ci ho pensato un po'. Ma io voglio bene a Medeo e non dovrei portargli rancore, c'era ben poco che potessi fare a quell'epoca. E poi, mi sarei dovuto preoccupare se tu fossi stato interessato a me in questo modo."

Patroclo portò la sua mano sulla coscia di Achille. "Achille...fintantoché siamo onesti l'un l'altro, devo chiederti di Deidamia."

Achille sospirò frustrato. "Ha mentito! Certo, abbiamo dormito insieme, ma è stato solo per una volta, e lei era d'accordo. Non l'ho stuprata, credimi. Sai che non ti mentirei mai, non importa quanto possa vergognarmi di me stesso."

"Lo so," disse Patroclo. "Se c'è qualcuno di cui posso fidarmi a questo mondo, sei tu. Ora, se non ti dispiace, sei pesante, e non mi fai respirare."

Achille gli diede lo colpì sulla spalla. Patroclo lo prese per la vita e lo portò giù con sè. Potevano fare dopo colazione. Per adesso, c'era qualcos'altro che voleva.

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Nota della traduttrice:

@Bibby: "Il fatto è che la gente evita la storia come fosse peste" Vero? ç___ç È tristissima questa cosa, e anche per me è inconcepibile.. Cioè, la storia è la cosa più umana che esista, è la storia delle virtù e degli orrori più elevati che l'uomo può raggiungere, siamo noi la storia! Capisco che dovendola studiare a scuola possa essere pesante -io la adoro ma insieme a filosofia è l'unico 7 che ho in pagella e tutti gli altri voti sono superiori XD- però è bella, soprattutto quella più antica <3 (Infatti con i Romani e il Medioevo avevo 9, mannaggia alla scoperta dell'America XD Il prossimo anno con il '900 penso che raggiungerò il 6 XD) Ma tralasciamo i miei fattacci scolastici o_ò

Di sicuro Patroclo e Achille non sono amati a dovere perchè fanno parte della sfera scolastica, ed è un peccato perchè mi hanno fatto piangere mentre leggevo l'Iliade, mica in qualche trasposizione moderna o in qualche film; nonostante il tono solenne e lontano non si riesce a rimanere distaccati dalla loro tragedia, anche se la si studia per la scuola XD (Cosa che sfortunatamente non mi è capitata, visto che non faccio il classico =_=')

   
 
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