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Autore: Sandra Voirol    08/02/2011    2 recensioni
Eccomi di nuovo qui !!!!!!!!!!!
Questa One Shot ...è dedicata a Jake!!!!!!!!!
Un momento che non è stato preso in considerazione dalla Meyer ....
Ma penso che possa essere importante per capire meglio Jacob!!!!!!!!
Io ci ho provato ...spero che lo leggiate e mi facciate sapere cosa ne pensate !!!!!!
Questa one shot non ha un Rating particolare ...ma c'è un linguaggio un pò colorito ...diciamo così!!!!!!!!
Buona Lettura...e Commentate per favore !!!!!!!!
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
- Questa storia fa parte della serie 'L' Anima di Edward...ma non solo'
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Questa è tutta dedicata alle Lupacchiotte e alle fan di Jake !!!!!!!!!!!!!

Tutta la parte in corsivo... sono i diaolghi mentali tra i lupi!!!

Scusate per il linguaggio un pò colorito...ma era indispensabile per renderlo realistico e compatibile con Jacob!!!

Ovviamente è
Pov. Jake !!!!

Buona lettura !!!!!!!!!!!



















IL LUPO
 

 

 


Ero Felice.
Scoppiavo, di felicità.
Finalmente mi ero buttato. Mi ero fatto coraggio. Avevo detto a Bella, cosa provavo. Bè, non proprio - ma, insomma - penso che era chiaro. Le avevo detto, che ero pronto a perseguitarla per sempre. Le avevo detto, che non le avrei mai, fatto del male. Che io ci sarei sempre stato; che non l’avrei delusa; che avrebbe potuto sempre contare su di me. Caspita, non me l’aspettavo - che sarei riuscito a dirle quelle cose. Non è proprio da me. Le sdolcinatezze non sono per me. Ma dovevo scuoterla, se no saremmo andati avanti così per anni.
Ero stranito. Non so bene cosa mi stesse succedendo, probabilmente era la troppa felicità. Ma non ne ero poi tanto convinto. E quando l’avrei baciata - perché mi rifiutavo di pensare che non sarebbe successo - cosa mi sarebbe accaduto? No, non c’entrava niente.
Ma sentivo un strano fuoco nello stomaco, alla gola e al centro del cervello. Avevo lasciato Bella vicino a casa sua, rinunciando a stare ancora un po’ con lei. E questa già la dice lunga su come stavo. Ad un certo punto ero quasi fuggito via. Alla guida della mia Golf rossa dell’86 sfrecciavo lungo la strada per La Push. Sentivo l’impulso di correre a casa. La mia testa era un groviglio di calore e felicità. Sembrava quasi che andasse a fuoco. Ma fino a poco prima, ero stato benissimo. Bella mi aveva anche chiesto se avevo la febbre, perché secondo lei – scottavo - ma io mi sentivo alla grande. Per strada la sensazione di poco prima divenne sempre più forte. Arrivai davanti a casa quasi sgommando, e fermai la macchina con una frenata secca, che quasi andai a sbattere vicino al muro di casa. Scesi, ed entrai in casa. Billy, si girò con la carrozzina verso di me, mi guardò con sospetto e disse che avevo un’aria strana.
BANG !!!!!!!!!!!!!!!!!!
Un’ira mai provata prima, mi travolse. E Porca Put*tana, non so proprio che caz*zo mi successe.
Nel mio cervello saltò un termostato, come se avessi messo un termometro nella lava. Sentii una fiammata pazzesca in tutto il corpo. Un tremito violentissimo. Persi il contatto cosciente con il mio cervello, e i miei pensieri si staccarono per un attimo dal corpo. Come sospesi, senza la capacità di gestire, la parte materiale di me. Due secondi dopo sentivo un ringhio terrificante.
Il mio cervello andò in tilt. Dove caz*zo mi trovavo ?????????????
Vedevo Billy arretrare e muoversi lentamente, come per non irritarmi. E sentivo solo un ringhio. Potente. Ma dov’erano le mie braccia, le mie gambe??? Non mi riconoscevo.
Porca Tro*ia, che caz*zo sta succedendo ??????????????
Senza rendermi conto di cosa facevo e di cosa muovevo, uscii da casa e corsi verso la foresta.
Jake, Jake…calmati !!!!!!!!!!!!
Tranquillo, respira a fondo. Ci sono io con te.
Che caz*zo è??? Sento pure le voci adesso ??????????????? Sam???
Eppure mi fermai, in mezzo al bosco. Cercavo di respirare in modo regolare, ma i miei polmoni non erano all’altezza dove li sentivo di solito, e incameravano molta più aria del solito.
Jake, tranquillo, è tutto a posto, non sei impazzito!!!!
“Non sei impazzito????????” Caz*zo se lo ero !!!!!!!!!!!!
Cercai di riprendere contatto con la realtà. Cominciai ad osservarmi.
Mi uscirono una sequela d'imprecazioni irripetibili, appena mi resi conto che ero ricoperto di peli.
Cioè - le pensai - perché ogni volta che volevo emettere qualche suono, usciva fuori un ringhio terrificante, o un ululato straziante. Ero in pieno panico, il mio cuore batteva all’impazzata.
Dio santo, cosa mi era successo???
A tutto questo casino si aggiungeva, una serie di sensazioni mai provate. Una vista stratosferica. Un olfatto potentissimo, sentivo l’odore dell’oceano. Un udito finissimo. Sentivo una sequela di ululati, molto lontani, ma che si avvicinavano sempre di più.
Per di più, c’era la voce che sentivo in testa. Anzi, le voci. Da quando avevo sentito gli ululati, erano aumentate anche le voci nella mia testa.
Jake…calmati…va tutto bene, sto arrivando, aspettaci!!!!!!!!!
Embry????
Non riuscivo a pensare lucidamente. La mia parte razionale era decisamente fuori uso. La mia testa sapeva solo produrre imprecazioni a ripetizione. Un fiume in piena.
Jake, ascoltami…
Era Sam…
So che sei sconvolto. Ascoltami e capirai. Ti ricordi del lupo avvistato nella foresta?
Si… Il mio cervello cominciava a rimettersi in moto. A riflettere…
Ti ricordi della leggenda della nostra tribù?
Sentivo il respiro regolare dei lupi in avvicinamento, attraverso la mia mente. Erano più di uno.
Si…mi ricordo!
Gli uomini lupo, i Licantropi, come li chiamavano gli anziani della tribù, quando raccontavano le storie.
E allora??? Ecco, ero partito definitivamente, parlavo nella mia testa con delle voci dannatamente simili a quelle di Sam e Embry. Per Embry, poteva pure andare, ma Sam, proprio No.
Ti capisco Jake, so che non ti sto simpatico, ma ascoltami.
Lo interruppe Embry,…Sam, fa parlare me, forse è meglio.
Ok disse, o meglio…pensò Sam.
Jake, ti ricordi i protettori, ti ricordi dei ragazzi che stanno sempre insieme, che noi temevamo ?
Bè, sei uno di loro adesso. Era ora che ti decidessi, mi mancavi!
Pure spiritoso.
Jake, stiamo arrivando, ma stai tranquillo ok? Non ti allarmare. Ti verranno incontro quattro grossi lupi. Siamo noi. Non ci attaccare ok!
Quattro grossi Lupi? Non ci attaccare? AIUTO !!!!!!!!!!
In quel momento sentii il rumore di tante grosse zampate in avvicinamento.
L’istinto ebbe la meglio e mi misi in posizione di attacco, con le orecchie appiattite all’indietro, un ringhio basso e continuo usciva dalle mie fauci.
Quattro grossi – anzi - giganteschi lupi uscirono dal folto degli alberi intorno a me, e si avvicinarono cauti.
Jake, smettila subito, non azzardarti ad attaccarci !!!
Era Sam.
All’istante mi si serrò la gola, e mi cedettero le gambe, anzi, le zampe. Ero stramazzato a terra senza che nessuno mi toccasse. Il panico invase il mio cervello.
Tranquillo Jake, è solo l’ordine Alpha.
Cioè…
Jake - Sam è il capobranco, quando dà un ordine, non si discute - o meglio - non puoi, discuterlo.
Cioè, ero diventato una marionetta ???
I quattro giganteschi lupi, si misero in semi cerchio davanti a me. Quello più grosso, e nero, era di fronte a me.
Jake, siediti e ascoltaci. Ora ti spiegheremo tutto, e potrai fare tutte le domande che vuoi, ok?
A malincuore ubbidii, ma dalla mia gola continuava ad uscire un brontolio lento ma continuo.
Allora, sentiamo queste illuminanti spiegazioni !!! Ero incaz*zato nero.
Mi spiegarono.
E dalla rabbia passai alla tristezza, cos’ero diventato?
E Bella?
Cosa sarebbe successo ora?
Sam mi aveva spiegato che non potevo starle vicino, troppo pericoloso.
Con calma, mi riportarono ad uno stato di calma tale, che poterono aiutarmi a ritrasformarmi.
Era stato difficile, riprendere contatto con la mia parte umana – riconoscerla - e sposarla di nuovo. Come se adesso, nel mio cervello, convivessero due entità distinte, ma con un punto di collegamento. Dovevo riconoscere l’accesso all’una e all’altra. Non sarebbe stato affatto facile. Senza contare che se perdevo il controllo, mi arrabbiavo, mi sarei trasformato in un lupo gigante. E bastava poco, perché ogni volta che pensavo a cosa mi era appena successo, mi andava il sangue al cervello. Riuscii a riprendere il controllo, quel tanto che bastava a diventare di nuovo me. Ma cinque minuti dopo, per una battuta di Paul, mi ero ritrasformato. Nella foresta - attorniato dal branco - imparai per lo meno a riconoscere i segnali, che mi dovevano mettere in allarme. Che mi facevano capire che dovevo calmarmi, rilassarmi. La notte fu lunga, estenuante. Al mattino - se non altro - ero un po’ più padrone di me stesso, e avevo capito.
Dovevo sembrare affidabile, perché Sam ci portò tutti da Emily per una bella colazione.
La conoscevo, ma non l’avevo mai frequentata molto. Era la ragazza di Sam. Certo, le sue cicatrici, avevano tutta un’altra spiegazione, ora. E in più, mi mettevano di fronte alla pericolosità, che ora rappresentavo. Che ero per Bella.
Fu bello però. Mi resi conto che avevo una famiglia. Che non dovevo vivere questo incubo da solo. Che non ero solo un lupo. Ero sempre Jacob. Insomma, si, più o meno.
Sam, Embry, Paul e Jared furono grandi, devo ammetterlo. Non mi mollarono mai, nei giorni che seguirono. Mi accompagnarono passo passo, in questa scoperta. Il mio umore era un’altalena continua fra tristezza infinita, rabbia incontrollabile e meraviglia. Quando ero in casa con Billy, era difficile. Avevo sempre paura di fargli del male. Di perdere il controllo. Bastava un suo sguardo per farmi fuggire, perché sentivo montarmi dentro il lupo. E scappavo. Scappavo nella foresta, dove mi lasciavo andare, e mi trasformavo. Il branco arrivava dopo due minuti.
La cosa che mi pesava tanto, era che loro - quando erano lupi - sentivano tutto quello che pensavo. Per me era terribile. Tutto era spiattellato in bella vista. Mi sentivo a disagio, mi vergognavo. Soprattutto l’argomento Bella, mi metteva in difficoltà. E a poco serviva, che io potessi fare altrettanto con loro. Jared e Paul erano contenti della loro condizione. Embry altrettanto, l’unico pensiero che lo turbava, era l’idea, che presto sarebbe toccato anche a Quil. Certo, era felice di poter stare di nuovo con il suo amico. Gli mancava, come gli ero mancato io. Ma comunque, non desiderava che sopportasse quello che avevamo sopportato noi. Il più complesso era Sam, ma lui aveva trovato il modo di convivere con il suo dramma. Era parecchio che ci conviveva. Per me, era tutto nuovo, e il dolore era terribile. La consapevolezza che non potevo più avvicinare Bella, mi distruggeva. Perché? Perché, proprio nel momento in cui ero vicino ad una svolta, tutto era precipitato. Lei aveva bisogno di me, come avrei fatto ad abbandonarla? L’avrei distrutta. Io, ero distrutto. Ma sarebbe stato peggio rischiare la sua vita per starle accanto, o no?
In più dalla sera della prima trasformazione, sentivo tutto il corpo dolorante, quando ero umano. Come se lo sforzo del cambiamento, da essere umano a lupo, mi violentasse il corpo. Era così in effetti. Dal corpo di un ragazzone di quasi due metri, usciva fuori un lupo cinque volte più grande. I miei muscoli, le mie ossa, erano sofferenti. Embry mi spiegò, che dopo qualche giorno, sarebbe passato, che il corpo si sarebbe abituato. Abitudine ? Chi si sarebbe abituato a tutto questo? Chi lo avrebbe sopportato? Spesso mi odiavo. Anche se sotto certi aspetti, era proprio una figata. Ma il pensiero di Bella, mi impediva di vedere il lato positivo di quello che mi era successo. Non avevo fatto in tempo a prometterle che non l’avrei fatta soffrire, che l’avrei fatta soffrire.
Dovevo.
Per proteggerla.
Da me.
Il pensiero di non vederla più, mi serrava il cuore in una morsa.
Dopo due giorni, ero in casa con Billy, quando squillò il telefono.
Era Bella.   

 

   
 
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