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Autore: Clodie Swan    09/02/2011    8 recensioni
Una parodia dedicata ad Edward che trae spunto da Midnight Sun.
Il nostro protagonista è un vampiro simpatico e sadico, un tantino diverso dall'Edward che conosciamo che si troverà costretto ad affrontare una bizzarra storia d'amore per una ragazza tanto imbranata quanto succulenta.
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le parodie del sadico Edward'
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Parodia: Il sole di mezzanotte

"Come era possibile che il sole stesse sorgendo nel bel mezzo della mia mezzanotte?
Alla fine non mi cambiava molto: tanto io a mezzanotte non dormo uguale!"
Edward Cullen
 

Ero a scuola e avrei tanto voluto dormire. Ero nella mensa ma non mangiavo perchè il cibo mi disgustava. Mi annoiavo a morte e pensavo che la scuola fosse il Purgatorio.Lo so, fin qui sembra la giornata tipo di un ragazzo normalissimo, eccetto che io non sono un qualunque adolescente. Sono un vampiro.
Tranquilli non vi faccio niente! Sono vegetariano e mi nutro solo di animali!
Si lo so, in una dieta vegetariana dovrebbero esserci cose come le verdure ma non posso proprio mangiarle quelle perché per noi vampiri il cibo umano fa schifo. A dire il vero i broccoli, la cicoria ecc mi facevano schifo anche prima...ma sorvoliamo.

Dunque dicevamo... ero nella mensa e la giornata mi prendeva malissimo. Per passare il tempo fino alla prossima lezione mi misi a guardare le crepe nel soffitto. Pensate voi com'ero messo. Ohhh lassù ce ne era una nuova! Beh con l'umidità di Forks non c'era da stupirsi. Forks è un paesino sperduto nel nulla dove 360 giorni l'anno piove e gli altri 5 grandina. Manco ci fosse la nuvoletta di Fantozzi sopra.
Con il giochetto delle crepe cercavo di tenere a bada i pensieri degli altri. Tra le altre cose sono pure un telepate e posso farmi i cavoli di chiunque mi capiti a tiro. Sono più informato di Gossip girl con la differenza che le storie di questa massa di sfigati mi fanno venire la depressione. Quel giorno erano tutti ringalluzziti per un grande evento: una nuova alunna! Evvai! Sai che spasso. Sarete cinque gatti invece di quattro. Contenti voi!
Accanto a me c'erano i miei fratelli e le mie sorelle adottivi ed ero costretto a sorbirmi pure i cavoli loro. Rosalie, alias Miss Universo, se la tirava una cifra, si specchiava su tutte le superfici dotate di riflesso, fosse pure la stagnola che incartava i panini, e pensava solo a quanto fosse bionda e figa.
Il suo compagno Emmett, forte e muscoloso come un campione di body building, stava ancora rosicando di brutto perchè l'altro fratello Jasper, un tipo secco come un chiodo e che aveva due di pressione, lo aveva messo al tappeto la sera prima durante un loro amichevole incontro di wrestling. Jasperino aveva l'esperienza dalla sua. Era un reduce di guerre civili, faide vampiresche e aveva la faccia di uno appena uscito da un centro per tossici. Era in grado di trasmettere le sue emozioni a chi gli stava intorno e ad assorbire quelle degli altri. In particolare donava pace e serenità. Inutile dire che lo sfruttavamo tutti senza ritegno, come fosse una canna, per tirarci su il morale e illuderci che la vita a Forks fosse piacevole.
Con scarsi risultati...
Quel giorno però Jazz era in preda alla sete più atroce e fissava una ragazzina roscia  dall'aria succosa, leccandosi i baffi con l'occhio malandrino.
"Fammi sapere se peggiora." pensò Alice, l'altra mia sorella nonchè compagna di Jasper.
(Si lo so ho una famiglia piena di inciuci.)
"Tranquilla, sta solo per commettere un omicidio." avrei voluto dirle "Peggio di così..."

Con il mio potere telepatico ero una specie di vedetta. Oltre a fare la baby sitter a Jasper controllavo che nessuno scoprisse la nostra vera identità. In quel caso sgombravamo a tempo di record e ricominciavamo tutto daccapo in un'altra città, tipo programma di protezione testimoni. Che stress!
Alice aveva la capacità di vedere il futuro. Ci era molto utile per gli investimenti in borsa, le previsioni del tempo e per giocare al lotto. La sua dote ci faceva sopportare il suo carattere spiritato e vivace che rompeva le balle a tutte le ore.
"Non le farai del male, Jasper. L'ho visto." gli disse accennando alla mocciosa pel di carota.
Sarà, ma non lo aveva tranquillizzato per niente. Jasper era assetato quanto prima con la differenza che ora si vergognava come un cane.
"Vedere gli umani come persone, aiuta." disse Alice tutta premurosa e prese a raccontargli tutti gli affari privati della roscia, che si chiamava Whitney, che gli era nata la sorellina, che le nostre mamme erano amiche.
"Ma chi se ne frega!" rispose Jasper cupo. Ai suoi occhi la ragazzina era ancora un cosciotto d'agnello con contorno di patate. Ma lo vogliamo portare a caccia sto povero figliolo prima che faccia merenda con qualche compagno di scuola? Pure io avrei sete tra l'altro...
Poco dopo sentii qualcuno che pensava il mio nome. Edward Superfigo Cullen. Non era una novità. Ero molto popolare tra le pischelle. A nominarmi era stata quella cornacchia pettegola di Jessica Stanley, quel giorno in veste di guida turistica. Jessica per un periodo aveva avuto una fissa assurda per me. Fantasticava noi due insieme, a sbaciucchiarci,  a correre mano nella mano sulla spiaggia e altre smancerie stile Harmony talmente  disgustose che ogni volta che incrociavo i suoi pensieri dovevo farmi dare un secchio in cui vomitare. Quel giorno faceva tanto la splendida perchè aveva un'amichetta nuova su cui si erano subito fiondati, con la bava alla bocca, tutti i maschi della scuola. A quei poveracci non gli pareva vero di vedere una nuova creatura di sesso femminile, in quel paesello dove la densità media era di 0,1 abitanti per km quadrato.

La ragazza era la figlia dello sceriffo e si chiamava Isabella, ma si faceva chiamare Bella. (Modesta, eh.) Era di una timidezza mostruosa, non voleva nemmeno che le dedicassero due righe sul quella sottospecie di giornalino della scuola dove le notizie pricipali erano: "Comprata una nuova lavagna per la 5°B" oppure "Trovato un capello nella minestra". Immaginatevi che scoop in prima pagina sarebbe stato: Una nuova iscritta!
Bella mi aveva appena dato uno sguardo interessato, (e come darle torto, modestamente sono un figo, scusate un attimo che mi aggiusto i capelli) che subito Jessica l'aveva avvisata di metterci una pietra con me perchè ero una specie di eremita che non si filava di pezza nessuna. In effetti preferivo la mia vita da single centenario all'idea di uscire con una di quelle racchie. Mentre aspettavo la reazione di quella povera derelitta mi accorsi che non sentivo nessuno dei suoi pensieri.
Avevo la frequenza disturbata? Mi sintonizzai meglio e per un attimo sentii i cavoli di tutta la scuola contemporaneamente dentro la capoccia. No, basta, mi viene l'emicrania!  Ok, funzionavo alla grande come sempre. La nuova ragazza evidentemente aveva l'encefalogramma piatto. Doveva essere lo shock del suo arrivo a Forks.

Rimurginai su quello strano fenomeno mentale mentre andavo a lezione di biologia. Un'altra palla mortale. Il professor Banner poi era una vera pippa a spiegare e mi conciliava il sonno. Avrei potuto farla tranquillamente io la lezione. Avevo due lauree in medicina, conoscevo le materie a memoria, potevo riciclare i compiti degli anni passati o copiare leggendo nella mente dei compagni più secchioni. Tanto non mi avrebbero mai beccato. Ihihihi!
Quel giorno, tò guarda chi si rivede, la nuova ragazza si aggiunse alla classe di biologia. Evvai. Il prof la mandò a sedersi nel posto accanto al mio. Che pizza. Mi piaceva avere il banco tutto per me ed ora dovevo condividerlo con quella scopa vestita?Grrr!  Magari standole vicino avrei appurato se i neuroni le funzionavano.
Non appena Bella Swan si avvicinò, sentii l'odore del suo sangue e per poco non feci un balzo per aria. Ahhhh! In quello sgorbietto scorreva il sangue più buono che avessi mai odorato al mondo! Tutti i suoi globuli rossi sbattevano le ciglione e mi invitavano col ditino: “Edward! Edward! Mangiaci! Mangiaci!” In meno di un secondo riaffiorarono tutti i miei istinti omicidi. Cominciai a farmi degli schemi mentali su come uccidere lei ed il resto dell'aula per non lasciare testimoni. Prima la ragazza o gli altri alunni? La cosa più logica sarebbe stato uccidere prima il prof garantendomi l'appoggio di tutta la classe. Dopo tutto stava per interrogare...in cambio non solo i ragazzi mi avrebbero sicuramente permesso di dissanguare Bella ma mi avrebbero perfino regalato una cannuccia. Stavo per attuare il mio piano quando la vocina della mia coscienza, un grillo con la faccia del buon Carlisle, apparve sulla mia spalla.
 “Edward non farlo! Non uccidere questa povera disgraziata! Altrimenti non diventerai mai un bambino vero!”
 “Guarda stupido grillo che hai sbagliato storia! Io non sono Pinocchio.”
“Ah giusto...comunque non puoi farlo!!! Tu non sei un mostro, sei un bravo ragazzo...pensa al dolore che daresti ai tuoi poveri genitori!!”
“Ma chi se ne frega. Non sono neanche i miei veri genitori! Sparisci grillo altrimenti ti spiaccico”
Il grilletto si spazientì. “Accidenti Edward! Aspetta almeno dopo la scuola quando sarà sola...così non ti farai beccare e farai meno vittime.”
Giusto. Buona idea. Passai l'intera ora in apnea lanciandole sguardi malvagi.
Bella tutta impaurita si fece piccina piccina e si nascose sotto la massa dei suoi capelli, tipo il cugino It. Alla fine dell'ora mi rintanai in macchina e lontano dall'effetto allucinogeno del suo sangue tornai lucido. Buuuuu! Non volevo essere cattivooooo! Non volevo fare del male a nessunoooooooo. Volevo diventare un bambino verooooooo..ehm ma che stavo dicendo??

Mi ripresi a fatica da quell'incontro traumatico. Ma dov'era Alice quando avevo bisogno di lei? Possibile che non avesse visto nulla nella sua sfera di cristallo?
La cosa migliore che potessi fare con quella ragazzina dal sangue appetitoso era evitarla come la peste nera. Per prima cosa cercai di sedurre la vecchia in segreteria affinché mi aiutasse a lasciare il corso di biologia. Mi sistemai i capelli, feci lo sguardo suadente e partii all'attacco.
"Salve, Signora Cope. Com'è carina oggi. Quel golfino infeltrito le sta un amore...Posso cambiare corso?"
La Cope si asciugò la bava e cercò di balbettare una risposta. Ci mise qualche minuto a connettere tutta presa dai pensieri sconci su di me ma poi mi disse che non era possibile. Le feci gli occhioni dolci, sporsi il labruccio ma la magera nonostante mi avrebbe steso volentieri sulla sua scrivania, non potè aiutarmi. I corsi erano al completo e se me ne andavo rischiavo di perdere crediti per il diploma. Capirai...Avevo  già accumulato due lauree, quattro master, quindicimila diplomi al prossimo vincevo l'orsacchiotto! Ma se volevo restare credibile come liceale  dovevo starmene zitto e buono. In pratica dovevo restare accanto a quell'involtino primavera caldo e invitante senza  dargli nemmeno un assaggino. Che tortura!
Mentre uscivo dalla segreteria mi imbattei di nuovo in Bella. Ahhhhh! Era una persecuzione! Ma con tutti i posti al mondo proprio qui doveva venire questa?
Mi misi a discutere con la mia coscienza."Senti grillo, e se mi pappassi Bella e uccidessi solo la signora Cope come testimone scomoda? Tanto non sta simpatica a nessuno..."
Il grilletto scosse la testa. "Un secolo di abengazione gettato al vento così? Suvvia Edward, torna in macchina e ascolta un cd."
Scappai letteralmente a velocità supersonica ed entrai nella mia Volvo dove mi raggiunse il resto della ciurma. Alice diede un'occhiata al mio futuro. "Allora opzione numero uno: Edward, fai buon viaggio."
"Dove dovrei andare scusa?"
"Opzione numero due. Guarda il filmato." Nella mente di Alice vidi un thriller dove io ero l'assassino e andavo ad uccidere Bella nella sua cucina. Perchè proprio in cucina? Così dopo la faccio arrosto e me la mangio? Mamma mia che orrore! Quei mobiletti gialli fanno proprio schifo!
"Che cosa scegli Edward?"mi chiese Alice. "Comunque mi mancherai. Anche se tornerai presto."
Alice a sto punto dicci direttamente come finisce il libro!
"Mi sa che vado a parlare con papà e chiedo un consiglio a lui" annunciai.
Chissà, se dovevo partire magari mi facevo prestare il macchinone...

  
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