Hermione sospirò,
scrutandosi nella lucida superficie dello specchio contornato di luci
brillanti
che l’illuminavano a giorno.
La sua immagine riflessa si
strinse le braccia intorno al petto, coprendo il seno fasciato nel
corpetto
bianco di un abito da sposa che la stringeva in una morsa di acciaio,
risaltando i fianchi magri. Il vestito lasciava, poi, spazio al morbido
e
spumoso tessuto impalpabile della gonna candida, seguita dal lungo
strascico.
Era preoccupata, nervosa,
irascibile, ma risplendeva di gioia che le usciva da tutti i pori, a
partire
dal sorriso luminoso. I lunghi capelli lisci di una bellissima
tonalità di
cioccolato le contornavano il viso e le sfioravano il fondoschiena. Gli
occhi
dorati leggermente truccati con la matita nera scrutavano la figura
alta della
ragazza, in cerca di difetti inesistenti.
Ginny e Pansy avevano fatto
proprio un buon lavoro con lei, sembrava una principessa delle favole.
“Sei bellissima, tesoro.”
mormorò una voce maschile dalla soglia del camerino.
La morettina si voltò di
scatto, scorgendo il padre vestito con un elegante gessato blu.
“Ehi, papà.”
sorrise.
“Sei pronta?”
“No.” rispose lei.
“Allora andiamo.” le porse
il braccio, invitandola a appoggiarvisi.
Lei annuì, sorridente, e si
lisciò il velo trattenuto da una coroncina dietro la testa.
La musica nuziale risuonò
lungo la navata mentre la giovane donna la percorreva, sorridendo a
destra e a
manca.
Quando vide lo sposo il
cuore saltò un battito e il respiro le si bloccò
in gola. Era vestito
completamente di nero, tranne per la camicia di un biancore accecante e
la
cravatta rosso sangue. I capelli chiarissimi risaltavano contro il
vestito
scuro, insieme al sorriso abbacinante.
Esercitò tutta la forza di
volontà che aveva per non corrergli incontro. Mantenne un
passo cadenzato e
sincronizzato alla musica, fino a che finalmente lo raggiunse.
La mano abbronzata di lei
corse verso quella pallida di Draco, intrecciando le loro dita. Lui le
rivolse
un occhiolino, per poi voltarsi verso il sacerdote che aveva iniziato
la
cerimonia.
Finalmente arrivarono le
attese parole “Può baciare la sposa” e
Draco la afferrò per i fianchi
baciandola appassionatamente.
L’applauso si estese a
macchia d’olio, facendo arrossire le guance morbide di
Hermione. Malfoy si
separò da lei e un sorriso gli schiuse le labbra.
“Ti amo, signora Malfoy.”
Lei ridacchiò, stringendosi
al marito. “Anche io, signor Malfoy. Ma non ti abituare a
questo trattamento.”
gli mormorò sulla bocca.
“Vale lo stesso per te.”
bisbigliò lui, chiudendo il discorso con un bacio.
Malfoy inarcò un
sopracciglio. “Che intendi?”
“Hermione di qui, Hermione
di là, Hermione di su, Hermione di
giù...” gorgheggiò con una fedele
imitazione
della voce dell’uscente Principe delle Serpi.
“Oramai non parli di altro. Se
continui così mi farai diventare diabetico.”
Draco gli fece il verso,
arricciando il naso aristocratico.
Blaise ridacchiò. “Non so
se ti ricordi, ma prima la odiavi. Ora invece è il tuo
pensiero fisso. Forse
eri meglio prima.”
Gli rivolse un’occhiata
fredda e vendicativa.“Non rompere, Blaise. E poi tu non puoi
proprio parlare,
visto che hai una cotta colossale per Daphne dal primo anno e non fai
altro che
decantarmi le sue qualità dalla mattina alla
sera.” replicò furbescamente il
biondo.
Il moro fece una smorfia,
la pelle dorata che arrossiva, e strinse possessivamente la bionda
fidanzata,
che lo guardò con gli occhi verde acqua colmi di sorpresa,
amore e
divertimento.
Draco rise per la faccia
del migliore amico. “Ecco, e anche questa è
sistemata.” concluse soddisfatto
del risultato che avevano prodotto le sue parole.
Passando accanto alla neo
signora Malfoy le sfiorò la mano, lasciandole in mano un
biglietto spiegazzato
che non sembrava molto recente.
Era il bigliettino che le
aveva mandato l’anno precedente per incontrarsi nella Stanza
delle Necessità,
quando le aveva chiesto di rivelare alla luce del sole la loro
relazione.
Sorrise, commossa che ce
l’avesse ancora, e lo osservò chiacchierare quasi
amabilmente con Harry. Quasi.
Quando si voltò gli mandò
un bacio volante sulla punta delle dita e un sorriso smagliante le
illuminò
completamente il volto, travolgendo gli occhi con un luccichio
brillante.
Riprese tranquilla mente il
discorso interrotto.
Un pensiero le sfiorò la
mente, senza che lo percepisse del tutto con chiarezza, distratta dalle
chiacchiere con le amiche e i neo parenti.
Quanto
siamo diventati stucchevoli dall’anno
scorso...