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Autore: DazedAndThief    10/02/2011    3 recensioni
Liverpool di mattina è un qualcosa d’incantevole.
Incredibile come una cittadina che in genere brulica di vita possa essere così placidamente calma.

Liverpool, 1966. Sara e Mitchie, due teenager con i piedi per terra e il rock perennemente nelle orecchie, incontreranno alcuni dei più importanti miti musicali dell’epoca, facendo così intrecciare le loro vite a quelle dei loro idoli.
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7
Got to get you into my life

 

Mi rifugio nel cappotto, un po’ per ripararmi dal freddo e un po’ per cercare di sfuggire ad eventuali orde di fan isteriche.

Finalmente arrivo e, dalla vetrina, la vedo: indossa un blazer grigio e la sua solita aria imbronciata. È bellissima.

Tiro un lungo sospiro, penso per darmi coraggio, e spingo la porta, venendo così accolto dalle campanelle che trillano festose, così in contrasto con l’espressione del suo viso.

Mmm, forse non è giornata.

La saluto con la mano, abbozzando un sorriso, mentre lei mi risponde rapida con un cenno, tornando ai documenti che stava sfogliando prima che la interrompessi.

Rimango sull’uscio, a fissarla imbambolato, quand’ecco che mi passa davanti una vecchina.

 

***

 

Oddio, è venuto anche oggi.

Roba da non crederci! Ma quest’uomo non ha niente da fare, da mattina a sera?

Cheppalle, oh.

Rialzo lo sguardo e noto che la signora ottantenne di prima, carica di borse da capo a piedi, cerca di uscire, ma Paul la anticipa, aprendole galantemente la porta.

L’anziana lo ringrazia ma lui, non ancora contento, le tende il braccio e l’accompagna fuori, per poi chiamarle un taxi.

Poi fa nuovamente capolino dalla porta, comportandosi come se non fosse successo nulla, ed è lì che non riesco a trattenermi dal sorridergli: sorrido, e il mio non è un sorriso di circostanza, anzi!, oserei dire che è il primo sorriso vero che gli rivolgo.

E credo l’abbia notato anche lui, dato che contraccambia, le guance un po’ rosse.

Dai, è così… carino. Lo ammetto. È troppo carino.

E poi è anche un bravo ragazzo. Un po’ petulante, quello sicuramente, ma quanti ragazzi si sarebbero fermati a fare quello che ha fatto lui poco fa?

Mi tornano in mente le parole di Mitchie:

 

-Sara, sei tu la paranoica che non lo vuole ancora capire! Da che mondo e mondo, tutte e sottolineo tutte le ragazze presenti sulla faccia della Terra impazziscono per McCartney! È impossibile resistergli: ha degli occhi meravigliosi, un faccino tenerissimo e un savoir-faire che stenderebbe chiunque! Per non parlare della voce…-

Dopo aver sentito l’ultima frase, storsi il naso e roteai gli occhi all’indietro.

-Ma questo discorso è impossibile da intraprendere con te, perché ti ostini a fare l’ottusa.- puntualizzò Mitch, andando a farsi un tè.

 

-Sì, ok, uomo ideale quanto vuoi, ma la fama da inguaribile donnaiolo comunque non gliela leva nessuno, cara mia.- mi verrebbe da dirle, peccato che quella cretina non sia qua.

-Ciao!-

Sussulto: non mi ero accorta che lui fosse davanti al bancone!

-Ehm… Ciao, Paul.-

-C-come va?-

-Oh, beh, un po’ stanca ma tutto sommato è ok. Tu? Tutto bene?-

-Sìsì, tutto molto… molto bene.-

-Oh, bene, ne sono felice.-

-Già, anch’io.-

-Perfetto.-

Silenzio glaciale, seguito dall’immancabile balla di sterpaglia secca, la ciliegina sulla torta in situazioni imbarazzanti come questa.

-… è molto che non ci si vede, vero?- si schiarisce la voce.

Fingo di guardare l’orologio sulla parete, poi ritorno con lo sguardo a lui: -Oh, sì, se per te il concetto di “molto” equivale a 24 ore, 17 minuti e 33 secondi.-

Ci guardiamo per una manciata di millisecondi, per poi scoppiare a ridere come due deficienti.

-Oddio… Per… Per fortuna hai interrotto lo strazio, ahahaha!- mormora, tra una risata e l’altra.

-Già, ahahaha! Tra gli argomenti che abbiamo tirato in ballo mancava solo il meteo e poi potevamo benissimo ricevere la patente per poter viaggiare in stato di senilità anticipata!- ribatto, facendo aumentare le sue risate.

Dopo cinque minuti buoni finalmente decidiamo di darci una calmata, e torniamo (semi)seri.

-Ti dona quel blazer.- fa lui.

Eccolo che ricominciaaa!

-Grazie. Io invece lo odio.-

Inclina la testa di lato, come un gatto che ha appena visto una farfalla o chissà cos’altro:

-Ah sì? E allora come mai lo metti?-

-Mi c’hanno obbligato a farlo.-

-Uh. Capito.-

Segue ancora il solito silenzio ma, ricordandomi dell’atmosfera terribile di prima, decido d’intervenire:

-Beh, lo stemma credo che la dica lunga: fa parte dell’adorabilissima mise scolastica del mio liceo. Oggi sono stata convocata d’urgenza dal Preside, il quale mi ha gentilmente invitata ad indossarlo, pena la sospensione dalle lezioni.-

Paul rialza lo sguardo, seguendo ogni mia singola parola.

-Trovo che il sistema scolastico inglese sia davvero flessibile.-

Lui ridacchia, per poi sostenere la mia tesi: -Già; ricordo che, quando andavamo al liceo, anche io e George non andavamo molto d’accordo con le divise. E credo anche che John non l’abbia addirittura mai messa, ma che sia ancora sperduta nei meandri di qualche cassetto…-

-Beati voi che avete potuto fare i ribelli: io corro rischi grossi, quel vecchio mi sta sempre addosso!- roteo gli occhi, facendolo ridere nuovamente.

-… e comunque sono venuto qui per chiederti una cosa diciamo, ehm, importante. Almeno, lo è per me.-

-Uh, dimmi pure! Sono tutta orecchie.- gli rispondo, appoggiando la testa su una mano.

-Ehm, ecco, io… Mi chiedevo se… Se stasera avessi qualcosa da fare, ecco.-

-Mmm, mi pare di no...-

-Ecco, allora… Ti andrebbe di uscire con me?-

Ossantissimoiddioquantocazzosonodeficiente?

Dovevi capirlo subito che ti stava per chiedere un appuntamento, razza di cogliona al cubo che non sei altro!

E adesso che faccio?

Suvvia, a Natale siamo tutti più buoni… Ma Natale è già passato, quindi il dilemma persiste: che cazzo faccio?

-Uh, devo lavorare anche se è festa, però finisco prima… Per che ora sarebbe?-

-Errr, le otto! Le otto, credo.-

-Mmmm… Ma sì, dai! Perché no?!-

Paul ritorna al suo colorito naturale, che gli dona decisamente di più dell’essere bianco come un cencio.

-Oh. Allora ci vediamo davanti al Matchbox alle otto, ok? Sai dov’è, vero?-

Mi affretto ad annuire: -Certo che sì. Ora scusa, ma stai intralciando la fila: ci sono tre clienti dietro di te che hanno tutta l’aria di volerti sbranare.- Quest’ultima frase gliela dico sottovoce, ottenendo così l’effetto di farlo diventare di tutti i colori.

Si scansa e, dopo aver chiesto loro scusa per almeno una trentina di volte, si congeda ed esce in fretta, per poi tornare a guardarmi dalla vetrina: è così buffo e tenero che lo saluto ridendo, la mano sventolante.

Lui ricambia comportandosi nel mio stesso modo, per poi sparire definitivamente dalla mia vista.

Solo ora comprendo cos’ho fatto.

Cazzo. Ho accettato di uscire con Paul McCartney dei Beatles.

Vado contro i miei principi morali! Mi sto rammollendo perché accetto di uscire con un ragazzo! Che per di più è uno di quegli odiosi Beetles dei miei stivali! Quelli che fanno quelle cazzo di canzonette con le rime “sole-cuore-amore” e una quantità indefinita di “yeah yeah yeah” diffusi in due minuti scarsi! E la profezia di Mitchie si è avverata, cazzoculooo!

Ho bisogno di una camomilla.

 

 

 

Who are you?
Mi sto rammollendo sul serio DDD:

Nella realtà non ci penserei su due volte ad accettare l’invito di Paul ma, si sa, per esigenze contrattuali et artistiche si deve pur scendere a compromessi u.u

E comunque buondì, gente!

Come vaaa? (:

Mi scuso per il capitolo striminzito ma deve fungere da intro per un capitolo che arriverà tra poco, che sarà divertentissimo : D

Per quanto riguarda il capitolo, posso dire che mi pare di averci inserito solo due messaggi subliminali, se non vado errando :3

Anyway, ora vi saluto e vi lascio scervellare, e vi attendo per il prossimo capitolo, targato Thief (;

See ya (Y)

Bacioni,

 

Dazed;

 

 

YEEEEEEAAAHHHHH!
OHAI! Qui vi parla Thief/Mitchie, fufu. Intanto che preparo una camomilla per Sara, vorrei elencare un paio di sottili riferimenti a vari brani che mi sono assai divertita a inserire nel precedente delirante capitolone, visto che, anche se non tanti, c'erano.

Il Magic Bus l'hanno notato tutti, no? Poi c'era l'urlo di battaglia del biondo voiavetecapitochi, ossia Ounheahhonhouh. Detto cosi' non dice niente a nessuno, ma per capire dovete andare a cercarvi il testo di Trampled Under Foot dei Led Zeppelin su sing365. LOL. Poi c'era l'evidenterrimo It's been a hard day's night, e penso che tutti avranno capito a che si riferisce. ^^
That's all. :3 Byehhh. <333

 

Thief.

  
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