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Autore: SailorMercury84    10/02/2011    12 recensioni
Questa è la storia Amy, a noi nota come Sailor Mercury. In questa storia, vorrei far emergere non la storia della combattente, ma della ragazza di tutti i giorni. Amy che si racconta in prima persona.
Tratto dal primo capitolo:
"Mi chiamo Amy, ho 27 anni e sono originaria del giappone.
Finalmente mi sono laureata, e sono diventata un medico, per l'esattezza, medico d'urgenza. Sono
due anni che lavoro presso la struttura ospedaliera del Guy's Hospital, nella zona di London Bridge."
Spero vi piaccia, è la prima storia che scrivo!
Buona lettura...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ami/Amy, Taiki, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
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Il ricatto di Zaffiro. 
 
 
 
Zaffiro si fermò davanti all' uscita del Blackmoon Hospital, mentre io e Taiki ci dirigevamo fuori dalla struttura. Quando lo vidi sussultai: aveva due occhi pieni di rancore.
Ignorando volutamente il messaggio che mi stava trasmettendo, finsi un sorriso e lo salutai:
 
- Ciao Zaffiro! Ora che mi ricordo mi avevi detto di lavorare qui al Blackmoon. Come stai? -
 
- Non credo ti interessi molto dal momento in cui non mi hai cercato. Il mio numero ce l'hai no? Tu piuttosto, come stai? - 
 
Era evidente che mi stava attaccando per non averlo più cercato, e per avermi vista con Taiki, al quale lanciò delle occhiate di sfida. Finsi di non sentire la prima frase che aveva detto e risposi in tutta tranquillità:
 
- Io sto bene Zaffiro grazie. Sono venuta per far visita ad una mia amica che è ricoverata qui. -
- Beh che stai bene si vede. E tu chi sei, il suo fidanzatino? -
 
Si rivolse con tono di scherno a Taiki, che rispose seccamente:
 
- No non lo sono, perchè ti interessa? -
 
La situazione si stava riscaldando, e io mi sentivo a disagio, il loro dialogo non mi piaceva, stava prendendo una brutta piega, quindi decisi di interrompere il discorso:
 
- Beh adesso dobbiamo andare. Ciao Zaffiro! -
 
Lo superai, ma mentre stavo per oltrepassare l'uscita, mi sentii tirare per un braccio:
 
 - Amy aspetta un attimo! -
 
Io e Taiki ci girammo, fui colta di sorpresa e mi immobilizzai, poi Zaffirò proseguì:
 
- Voglio parlarti un attimo... -
 
guardò Taiki con disprezzo e poi continuò:
 
- ... a quattr'occhi! -
 
- Amy vai pure... io ti aspetto qui fuori ok? - 
 
- Ma... - 
 
- Non ti preoccupare, ti aspetto. -
 
Taiki aveva un' espressione seria in volto, mentre usciva definitivamente dall' ospedale. Quanto sarei voluta andare con lui! Invece fui costretta a rimanere lì, con Zaffiro che mi guardava con occhi torvi. Che cosa voleva da me? Mi sembrava evidente che non volessi frequentarlo, e a lui questo non andò giù. Poi iniziò a parlare:
 
- Allora, come mai non mi hai più cercato? Sai, è una curiosità che mi voglio togliere, non tutte le donne riescono a sfuggire al mio fascino. Sò bene di essere presuntuoso, ma voglio proprio sapere cosa ti ha spinto a non chiamarmi. Anche perchè da quello che ho visto, mi sembri una ragazza che non esita a frequentare gli uomini, anzi... l'altra volta il bacio con quel tipo in mezzo alla strada, oggi quest'altro gallo da cui ti fai abbracciare... Su avanti, voglio proprio sentire cos' hai da dire! -
 
Mi sentii in collera per quello che aveva detto, mi fece sentire una persona "sporca", una ragazza facile, e non era così. Con Ryo era ormai finita, e Taiki era rientrato a far parte della mia vita senza troppe pretese, tutto stava nascendo spontaneamente, e sapevo che lui non aveva secondi fini nei miei riguardi. Ma chi si credeva di essere Zaffiro per parlarmi così? Mi salirono delle lacrime di rabbia e mi difesi:
 
- Ma come ti permetti Zaffiro? Con quale presunzione parli in questo modo? Tu non sai niente di me, niente! -
 
- Uh ma come siamo aggressive, non ti ci facevo così. Ti senti colta sul vivo eh? Beh vedi cara Amy, non accetto una risposta come questa. Io voglio solo sapere per quale motivo non mi hai cercato, visto che gli uomini ti piacciono e ogni volta ti vedo con uno diverso. Che cos' ha quell' imbecille più di me? Non ho mai ricevuto un no da una donna, e quindi esigo una risposta! -
 
Sembrava completamente diverso da quando lo incontrai la prima volta, e capii che inizialmente si era comportato con garbo solo per adescare un'altra preda, ma in realtà Zaffiro non era l'uomo gentile e cortese che aveva voluto farmi credere di essere. E quello che fece scatenare ancora di più la mia ira, fu l'appellativo con il quale aveva nominato Taiki. Lo disprezzavo con tutta me stessa per l'idea che si era fatto di me, per le cose disgustose che stava sputandomi contro, solo perchè secondo il suo pensiero malato, "non gliela avevo data". Con tutta la rabbia che avevo in corpo e le lacrime agli occhi, gli gridai contro:
 
- Ma non ti vergogni?! Ma che razza di persona sei?! Mi fai schifo Zaffiro! Non ho intenzione di andare oltre, me ne vado! -
 
Un' infermiera si avvicinò a noi e chiese:
 
- Tutto bene dottore? -
 
Con il suo falso e odioso sorriso le rispose:
 
- Tutto bene, la signorina qui ha solo ricevuto  una brutta notizia, non si preoccupi, torni al suo lavoro. -
 
Ero incredula, aveva detto quelle cose per non andarci di mezzo, facendo passare me per una povera parente di qualche degente dell'ospedale, che non sapeva controllare le proprie emozioni! Feci per andarmene, ma lui mi prese per un braccio con violenza, e mi trascinò in un piccolo corridoio desolato e scarsamente illuminato dove c'era solo una porta in fondo, sembrava una sorta di ripostiglio. Mi sbattè contro il muro e ancora stringendomi il  braccio con la forza disse a bassa voce mentre io ero paralizzata dalla paura:
 
- Non ti azzardare mai più ad urlare certe cose qui in ospedale, davanti ai miei pazienti e ai miei colleghi. Sta' attenta Amy, con me scherzi con il fuoco. Sappi che io risalirò alla persona che sei venuta a trovare, e credimi, non gli renderò vita facile. Tra l'altro avrei la complicità di uno dei dottori più importanti dell'ospedale, il Dottor Diamond, mio fratello. - 
 
Quando sentii pronunciare il Dottor Diamond, un brivido mi percosse la schiena, avevo paura. E se davvero Zaffiro fosse risalito a Rea? Che cosa le avrebbe fatto? Mi misi una mano davanti agli occhi dalla disperazione, non sapevo cosa fare, mi sentivo impotente davanti al lui che mi continuava a stringere il braccio mentre tenendomi bloccata contro il muro diceva quelle crudeltà.
Arrivò poi un'ombra ad oscurare la luce che arrivava dalla sala centrale al piccolo corridoio: era Taiki.
Quando capii che era lui provai un senso di sollievo, ma appena cercai di dirgli qualcosa, lui si avventò su Zaffiro, e gli diede uno spintone facendolo cadere a terra.
 
- Amy come stai? Ti ha fatto qualcosa? Non ti vedevo tornare e mi sono preoccupato, ho fatto bene a tornare! Me lo sentivo che non avrei dovuta lasciarti sola con "questo"! -
 
- Sto bene... -
 
Riuscii a dire solo questo con la voce spezzata dal pianto, mentre mi rifugiavo fra le sue braccia.
Zaffiro si alzò in piedi, si risistemò il camice e facendo finta che niente fosse accaduto mi guardò con un ghigno rispondendo a Taiki:
 
- Certo che sta bene, stavamo decidendo di andare a pranzo a casa mia vero Amy? Noi abbiamo deciso di andare a pranzo insieme, non è così? - 
 
Il suo sguardo fu eloquente: mi stava ricattando, e se non avessi fatto quello che voleva, avrebbe fatto qualcosa di male a Rea. Avevo ancora più voglia di piangere, ma fui costretta a resistere e con un finto sorriso, mi rivolsi a Taiki:
 
- Sì, io e Zaffiro abbiamo deciso di andare a pranzo insieme... Mi dispiace Taiki. -
 
Lui mi guardò negli occhi, e per quanto io cercassi di  nascondere la verità, lui capì e andò verso Zaffiro gridando: 
 
- No non è vero! Lo so che la stai costringendo! Adesso ti faccio vedere io, razza di pervertito! -
 
- Taiki fermati! -
 
- No Amy, non mi fermo! Io l'ho visto che ti stringeva per un braccio, non scherziamo! Voglio vedere se ha le palle di prendersela con me, non con una donna! -
 
Lo fermai tirandolo da dietro per il cappotto, il problema si stava facendo grosso e io avevo una terribile paura per Rea. Taiki si girò verso di me con aria interrogativa:
 
- Ma che fai? Lasciami! -
 
Nel frattempo arrivarono delle persone che avevano sentito gridare Taiki, c' era anche una guardia che intervenne:
 
- Allora si può sapere che succede? Dottore lei sta bene? -
 
Con aria disinvolta, Zaffiro ci sorpassò e rispose alla guardia:
 
- Sì tutto bene, potete andare, era solo una discussione tra me e i miei amici. -
 
Se ne andarono tutti, anche se la guardia giurata ci guardò fino alla fine con aria circospetta. Poi Zaffiro si girò verso di noi:
 
- Vattene Amy, io sono un dottore ti ricordo, e tu sei solo una stupida se pensi che io avessi mai potuto fare una cosa simile. Vai pure con il tuo caro eroe! E tu, cerca di fare meno lo spavaldo, che quelli come te sanno solo parlare, ma a conti fatti valgono meno di zero! Siete ridicoli! Adesso andatevene! -
 
Taiki stava per dire qualcosa, ma io lo presi per mano e gli feci cenno di evitare, e ce ne andammo.
 
 
Una volta fuori, Taiki mi chiese cosa fosse accaduto con Zaffiro e io gli raccontai tutto. Anche se Zaffiro aveva detto che non avrebbe fatto niente in realtà, avevo l'ansia, non mi fidavo di quell'uomo e sapere che Rea adesso era lì dentro all'ospedale con lui, mi mise in agitazione.
Taiki con la solita dolcezza con cui si rivolgeva sempre a me, disse:
 
- Non ti preoccupare, oggi pomeriggio la dimetteranno, e noi potremo portarla all' Italian Clinic. E' solo questione di qualche ora, vedrai che quel verme non le farà niente, perchè  ci tiene al suo posto di lavoro, lo ha detto anche lui. Voleva solo spaventarti per costringerti ad andare con lui quel vigliacco schifoso! Ma stai tranquilla, non succederà niente a Rea.-
 
- Grazie Taiki. Sembri il mio angelo custode, da quando ti ho conosciuto non fai che aiutarmi. Chissà come potrò mai sdebitarmi... -
 
- Un modo c'è: devi sempre sorridere. Ah e già che ci sei... potresti venire a pranzo con me! -
 
Lo disse con un sorriso e io capii che non avrei più potuto fare a meno di lui, la sua presenza nella mia vita mi stava aiutando ad affrontare le cose in maniera positiva, e vederlo ogni giorno era di fondamentale importanza per me. Gli risposi con il sorriso sulle labbra:
 
- Ok, pranziamo insieme! Ti va di insegnarmi a cucinare la pasta? -
 
Lui accettò, e io mi sentii leggera, ero felice al pensiero che sarebbe venuto a casa mia per aiutarmi a cucinare, e che quindi avremmo passato ancora del tempo insieme. In quel momento, Zaffiro e tutte le cose negative che mi erano successe poco prima, scomparvero dalla mia mente come se non fossero mai accadute. Era sempre lui, Taiki, a farmi tornare il sorriso e a farmi sentire in pace con il mondo come non lo ero mai stata. Era lui che si faceva largo nei miei pensieri perennemente e nel mio cuore. Lui era già dentro di me, e io non riuscivo nemmeno a sforzarmi di evitarlo. Decisi che andava bene così, se non potevo fare niente per non innamorarmi di lui, avrei almeno evitato di farglielo capire. Non volevo farlo soffrire, e a me bastava semplicemente che lui rimanesse al mio fianco come aveva fatto fino adesso.  Mi bastava solo averlo nella mia vita, poterlo vedere, poterci parlare e sentire la sua voce piena di quella dolcezza che riservava solo a me. Solo questo.
 
 
Note e commenti:
 
Ed ecco il nuovo capitolo. Sono presa dall'ispirazione e quindi sto scrivendo a raffica, mi rendo conto che è difficile starmi dietro :)
Un grazie con tutto il cuore a Demy *___* (e tu sai il perchè di questa faccina!)
E un grazie con affetto a:
EllieMarsRose, LadyFire, Key17, Kayla XY, Star86, Moon91, Alemagica88, Pianistadellaluna, Miroku88, Lisanechan, Cry88, e Court!
Un saluto a tutti da
SailorMercury84
 
 
 
   
 
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