1- PLEASE EXCUSE ME, ARE YOU A VAMPIRE?
“Non sono affari tuoi di come passiamo il nostro
tempo libero”. Mi sedetti sulla sedia vicino al tavolo da
biliardo mentre
Stefan stava già prendendo in mano una delle stecche: sapeva
che ero nervosa.
Damon si sedette accanto al tavolo del barista
ordinando un wisky. Era strano vederlo così mansueto, forse
si stava annoiando
veramente, poteva capitare in 162 anni no?
Mi soffermai a guardarlo per un momento: aveva uno
sguardo malinconico mentre osservava il liquido denso del bicchiere che
teneva
tra il pollice e l’indice. Alcune ragazze sedute su un tavolo
vicino
ammiccavano in sua direzione ma lui dopo averle sorriso si era
rifugiato
nuovamente nel suo angolo con la sola consolazione del bicchiere. Da
quando
Katherine aveva fatto la sua comparsa Damon aveva perso la strada
giusta (non
che ne avesse mai avuto una) e il tentato omicidio di mio fratello non
aveva
fatto altro che accrescere l’odio nei suoi confronti.
Mentre rimuginavo sugli
ultimi avvenimenti la mia attenzione fu catturata dalla figura di una
ragazza
che era appena entrata nel locale: aveva dei capelli neri che le
arrivavano alle spalle e degli occhi meravigliosamente grigi
che mi
freddarono all’istante. Un brivido mi percorse lungo la
schiena e i muscoli del
corpo mi si tesero come corde di violino: se non fosse stato per
l’accentuato
rossore delle guance l’avrei di certo scambiata per un
vampiro! Con passo
aggraziato si avvicinò al bancone e si sedette accanto a
Damon che stava svuotando
il suo terzo bicchiere. Damon sembrò accorgersi del mondo
circostanze solo
quando la ragazza goffamente era caduta sullo sgabello e lui
l’aveva aiutata a
rialzarsi. Vidi Damon sorriderle senza ombra di sospetto e iniziare una
conversazione con lei.
Ero troppo lontana per origliare cosa stessero dicendo
ma dall’espressione della ragazza sembrava davvero che Damon
le avesse detto
una delle sue solite battute. Decisi di chiedere aiuto a Stefan ma
senza
neanche rendermene conto si era seduto accanto a me tenendomi la mano
“Ehi- mi
disse scrutandomi a fondo -tutto bene?” in effetti non andava
affatto bene: il
mio sesto senso mi diceva che quella ragazza era un vampiro, sembrava
che ce
l’avesse scritto in fronte a caratteri cubitali.
“No…quella ragazza ha qualcosa
che non mi convince” dissi facendo un cenno con il capo per
indicare la
postazione di Damon. “Pensi che sia un…”
“Non so, sto solo dicendo che ho avuto
paura quando ho incrociato il suo sguardo”
“Potremmo sempre verificare ma
dobbiamo essere cauti” lo guardai non riuscendo a capire che
cosa volesse fare
“Andiamo a fare amicizia con la nuova conoscenza di
Damon” stentavo a crederci:
io gli avevo detto che c’era probabilmente un nuovo vampiro
in circolazione e
lui voleva fare amicizia? Stefan mi precedette e si unì alla
conversazione.
Rimasi in disparte per un po’ ma alla fine mi arresi e
raggiunsi gli altri poco
lontano. “Oh Elena ti presento Michelle,la mia nuova
amichetta” mi disse
ricalcando l’ultima parola forse ricordandosi della
conversazione avvenuta alla
pensione. “Piacere” dissi flebile timorosa di
stringere la sua mano “e lei è la
fidanzata di mio fratello, Elena” “Ciao sei davvero
simpatica” mi squadrò dalla
testa ai piedi per poi soffermare i suoi occhi grigi sui miei. Non
risposi
subito dubbiosa della frase che mi aveva appena detto: come
faceva a saperlo? “Grazie ma come puoi dirlo, ci
siamo appena
incontrate” come risposta alla mia domanda ci fu una risata
da parte di Damon.
Lo guardai attendendo una risposta che non tardò ad
arrivare. “Lei è una chiromante,
ama tutto ciò che è magico,
sovrannaturale…certe cose le sente a tatto”. Bene allora sarebbe
felicissima di sapere che
due delle persone che ha davanti sono vampiri! “Si mi
appassiona molto” arrossì
alla spiegazione del vampiro seduto accanto a lei e mentre nascondeva
lo sguardo e si mise a bere il frullato che aveva ordinato.
Posai
lo sguardo su di lei stavolta per studiarla meglio: aveva parecchi
ciondoli e
orecchini con strani amuleti il che significava che la storia della
chiromante
era vera, ma ciò che mi incuriosì maggiormente
furono dei segni rossi posti sul
collo simili a dei…morsi?
Alzò nuovamente lo sguardo e mi sorrise dolcemente.
Mi faceva anche tenerezza: come avevo potuto dubitare che una
così dolce
ragazza potesse essere un vampiro? “Bene sarà
meglio che andiamo, Michelle è
stato un piacere conoscerti” non mi diede neanche il tempo di
salutarla che Stefan
mi catapultò fuori dal locale.
“Senti Stefan credo che…” “che
non sia un
vampiro?” mi morsi il labbro inferiore ammettendo il fatto
che il mio sesto
senso questa volta aveva fallito “Comunque ci sono alcune
cose che non mi
convincono di lei, perciò ho aggiunto un po’ di
verbena nel frullato che aveva
ordinato”. Rimasi interdetta e ripensai alle azioni della
strana ragazza. “Ma
l’ha bevuto!” “Infatti, non
c’è niente di cui preoccuparsi, è
umana!”, sospirai
e venni accolta dalle braccia del mio ragazzo.
“Ciao Elena” la voce di Caroline
mi ridestò dai miei pensieri “ehi che ci fai da
queste parti?” “Oh niente di
che, un po’ di shopping fa sempre bene ogni tan…ma
quello non è Damon?”
entrambi guardammo nella stessa direzione di Caroline: Damon era appena
uscito
dal locale in compagnia di Michelle che stava chiacchierando
allegramente.
Damon accortosi di noi ci diede uno sguardo fugace e si
incamminò verso l’auto
con il suo solito modo da spaccone.
“Povera ragazza, senza offesa Stefan ma tuo
fratello è così odioso ed egocentrico”
“è Damon” anche se il termine
più
appropriato sarebbe stato vampiro! Caroline da quando era diventata una
vampira
era meno superficiale anche se cercava di mostrarsi come una qualsiasi
ragazza
nascondendo il segreto suo e dei Salvatore. Si congedò da
noi dicendo che aveva
un mucchio di cose da fare e noi ci ritrovammo da soli pronti a passare
una
bella giornata in santa pace, senza avere Damon tra le scatole.
Mi ritirai a casa verso sera quando Jenna stava
preparando la cena. Avevo passato una bella giornata con Stefan e alla
fine
invece di entrare alla pensione avevo deciso che era meglio separarci
lì,
perché entrare in casa e vedere Damon nudo e la ragazza in
atteggiamenti…qualunque cosa fosse non era certo nei miei
piani! Perciò con mio
forte rammarico, ero tornata a casa. Dopo aver mangiato mi feci una
bella
doccia rilassante.
Mi affacciai alla finestra aperta con ancora i
capelli bagnati: era una bella serata di maggio e il caldo
dell’estate stava
incominciando a farsi sentire. Presi la spazzola e con cura mi asciugai
i
capelli. Feci appena in tempo a staccare il phon che sentii squillare
il cellulare.
Era una chiamata di Stefan “E’ successo
qualcosa?” dissi sperando in una
risposta negativa “Elena qualsiasi cosa succeda domani non
venire alla
pensione!” stavo per chiedergli nuovamente cosa fosse
successo ma cambiai la
domanda dicendo “E’ per quella ragazza?”
sentii solo un sospiro dall’altro capo
del telefono e poi un urlo smorzato “Stefan cosa
succede?” gridai con
insistenza: volevo sapere! “Damon le sta succhiando il
sangue, vero?” non
volevo crederci eppure se Damon aveva portato a casa quella ragazza
l’urlo
doveva essere per forza il suo: eravamo stati degli ingenui a pensare
che Damon
fosse cambiato. Stefan continuava a non rispondermi, pensavo che
volesse
giustificarlo “Ma certo è un vampiro, è
la sua natura non è così?” dissi con
voce quasi isterica. “No non è un vampiro, ora non
più” impallidii a quelle
parole accompagnate da un urlo più acuto di prima.