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Autore: d r e e m    11/02/2011    7 recensioni
Quanto profondo può essere il cuore di un semplice uomo? Quale abisso si cela negli occhi di Damon ritrasformato in umano, non per sua scelta? Questa è una storia che parla di scherzi del destino, di nuove alleanze divenute nel tempo sempre più forti. Qualche amico si perderà lungo la strada, quale rimedio salverà la vita di più di una persona? E adesso quanto profondo può essere il cuore umano di Damon? Elena non lo sa, ma continua a contarne i battiti.
Dal capitolo 31:
Abbozzò il mio nome con le labbra. E fu allora che la strega, con un movimento veloce del polso, lo fece esplodere.
Mi si incrinò qualcosa, all’altezza del bacino, perché dalla vita in giù non riuscii a sentire più niente.
Mi voltai verso il vampiro, affondai i denti sulla sua spalla e con quanta foga avessi in corpo urlai tanto da farmi male la gola.
Cercai di aggrapparmi finché non sentii lieve il sapore metallico del sangue di Damon arrivare alla mia lingua attraverso il tessuto poroso della maglietta.
Morire in quella posizione, rannicchiata contro il petto dell’uomo che amavo, era una morte più che accettabile.

[Conclusa]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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1- PLEASE EXCUSE ME, ARE YOU A VAMPIRE?

“E voi passereste una bellissima domenica di fine maggio al Grill?”. Mi pentii quasi subito della scelta che avevo fatto: come potevo essere stata così scema da far venire anche Damon all’appuntamento mio e di Stefan!
“Non sono affari tuoi di come passiamo il nostro tempo libero”. Mi sedetti sulla sedia vicino al tavolo da biliardo mentre Stefan stava già prendendo in mano una delle stecche: sapeva che ero nervosa.
Damon si sedette accanto al tavolo del barista ordinando un wisky. Era strano vederlo così mansueto, forse si stava annoiando veramente, poteva capitare in 162 anni no?
Mi soffermai a guardarlo per un momento: aveva uno sguardo malinconico mentre osservava il liquido denso del bicchiere che teneva tra il pollice e l’indice. Alcune ragazze sedute su un tavolo vicino ammiccavano in sua direzione ma lui dopo averle sorriso si era rifugiato nuovamente nel suo angolo con la sola consolazione del bicchiere. Da quando Katherine aveva fatto la sua comparsa Damon aveva perso la strada giusta (non che ne avesse mai avuto una) e il tentato omicidio di mio fratello non aveva fatto altro che accrescere l’odio nei suoi confronti.
Mentre rimuginavo sugli ultimi avvenimenti la mia attenzione fu catturata dalla figura di una ragazza che era appena entrata nel locale: aveva dei capelli neri che le arrivavano alle spalle e degli occhi meravigliosamente grigi che mi freddarono all’istante. Un brivido mi percorse lungo la schiena e i muscoli del corpo mi si tesero come corde di violino: se non fosse stato per l’accentuato rossore delle guance l’avrei di certo scambiata per un vampiro! Con passo aggraziato si avvicinò al bancone e si sedette accanto a Damon che stava svuotando il suo terzo bicchiere. Damon sembrò accorgersi del mondo circostanze solo quando la ragazza goffamente era caduta sullo sgabello e lui l’aveva aiutata a rialzarsi. Vidi Damon sorriderle senza ombra di sospetto e iniziare una conversazione con lei.
Ero troppo lontana per origliare cosa stessero dicendo ma dall’espressione della ragazza sembrava davvero che Damon le avesse detto una delle sue solite battute. Decisi di chiedere aiuto a Stefan ma senza neanche rendermene conto si era seduto accanto a me tenendomi la mano “Ehi- mi disse scrutandomi a fondo -tutto bene?” in effetti non andava affatto bene: il mio sesto senso mi diceva che quella ragazza era un vampiro, sembrava che ce l’avesse scritto in fronte a caratteri cubitali. “No…quella ragazza ha qualcosa che non mi convince” dissi facendo un cenno con il capo per indicare la postazione di Damon. “Pensi che sia un…” “Non so, sto solo dicendo che ho avuto paura quando ho incrociato il suo sguardo” “Potremmo sempre verificare ma dobbiamo essere cauti” lo guardai non riuscendo a capire che cosa volesse fare “Andiamo a fare amicizia con la nuova conoscenza di Damon” stentavo a crederci: io gli avevo detto che c’era probabilmente un nuovo vampiro in circolazione e lui voleva fare amicizia? Stefan mi precedette e si unì alla conversazione.
Rimasi in disparte per un po’ ma alla fine mi arresi e raggiunsi gli altri poco lontano. “Oh Elena ti presento Michelle,la mia nuova amichetta” mi disse ricalcando l’ultima parola forse ricordandosi della conversazione avvenuta alla pensione. “Piacere” dissi flebile timorosa di stringere la sua mano “e lei è la fidanzata di mio fratello, Elena” “Ciao sei davvero simpatica” mi squadrò dalla testa ai piedi per poi soffermare i suoi occhi grigi sui miei. Non risposi subito dubbiosa della frase che mi aveva appena detto: come faceva a saperlo? “Grazie ma come puoi dirlo, ci siamo appena incontrate” come risposta alla mia domanda ci fu una risata da parte di Damon. Lo guardai attendendo una risposta che non tardò ad arrivare. “Lei è una chiromante, ama tutto ciò che è magico, sovrannaturale…certe cose le sente a tatto”.  Bene allora sarebbe felicissima di sapere che due delle persone che ha davanti sono vampiri! “Si mi appassiona molto” arrossì alla spiegazione del vampiro seduto accanto a lei e mentre nascondeva lo sguardo e si mise a bere il frullato che aveva ordinato.
Posai lo sguardo su di lei stavolta per studiarla meglio: aveva parecchi ciondoli e orecchini con strani amuleti il che significava che la storia della chiromante era vera, ma ciò che mi incuriosì maggiormente furono dei segni rossi posti sul collo simili a dei…morsi? Alzò nuovamente lo sguardo e mi sorrise dolcemente. Mi faceva anche tenerezza: come avevo potuto dubitare che una così dolce ragazza potesse essere un vampiro? “Bene sarà meglio che andiamo, Michelle è stato un piacere conoscerti” non mi diede neanche il tempo di salutarla che Stefan mi catapultò fuori dal locale.
“Senti Stefan credo che…” “che non sia un vampiro?” mi morsi il labbro inferiore ammettendo il fatto che il mio sesto senso questa volta aveva fallito “Comunque ci sono alcune cose che non mi convincono di lei, perciò ho aggiunto un po’ di verbena nel frullato che aveva ordinato”. Rimasi interdetta e ripensai alle azioni della strana ragazza. “Ma l’ha bevuto!” “Infatti, non c’è niente di cui preoccuparsi, è umana!”, sospirai e venni accolta dalle braccia del mio ragazzo.
“Ciao Elena” la voce di Caroline mi ridestò dai miei pensieri “ehi che ci fai da queste parti?” “Oh niente di che, un po’ di shopping fa sempre bene ogni tan…ma quello non è Damon?” entrambi guardammo nella stessa direzione di Caroline: Damon era appena uscito dal locale in compagnia di Michelle che stava chiacchierando allegramente. Damon accortosi di noi ci diede uno sguardo fugace e si incamminò verso l’auto con il suo solito modo da spaccone.
“Povera ragazza, senza offesa Stefan ma tuo fratello è così odioso ed egocentrico” “è Damon” anche se il termine più appropriato sarebbe stato vampiro! Caroline da quando era diventata una vampira era meno superficiale anche se cercava di mostrarsi come una qualsiasi ragazza nascondendo il segreto suo e dei Salvatore. Si congedò da noi dicendo che aveva un mucchio di cose da fare e noi ci ritrovammo da soli pronti a passare una bella giornata in santa pace, senza avere Damon tra le scatole.

Mi ritirai a casa verso sera quando Jenna stava preparando la cena. Avevo passato una bella giornata con Stefan e alla fine invece di entrare alla pensione avevo deciso che era meglio separarci lì, perché entrare in casa e vedere Damon nudo e la ragazza in atteggiamenti…qualunque cosa fosse non era certo nei miei piani! Perciò con mio forte rammarico, ero tornata a casa. Dopo aver mangiato mi feci una bella doccia rilassante.
Mi affacciai alla finestra aperta con ancora i capelli bagnati: era una bella serata di maggio e il caldo dell’estate stava incominciando a farsi sentire. Presi la spazzola e con cura mi asciugai i capelli. Feci appena in tempo a staccare il phon che sentii squillare il cellulare. Era una chiamata di Stefan “E’ successo qualcosa?” dissi sperando in una risposta negativa “Elena qualsiasi cosa succeda domani non venire alla pensione!” stavo per chiedergli nuovamente cosa fosse successo ma cambiai la domanda dicendo “E’ per quella ragazza?” sentii solo un sospiro dall’altro capo del telefono e poi un urlo smorzato “Stefan cosa succede?” gridai con insistenza: volevo sapere! “Damon le sta succhiando il sangue, vero?” non volevo crederci eppure se Damon aveva portato a casa quella ragazza l’urlo doveva essere per forza il suo: eravamo stati degli ingenui a pensare che Damon fosse cambiato. Stefan continuava a non rispondermi, pensavo che volesse giustificarlo “Ma certo è un vampiro, è la sua natura non è così?” dissi con voce quasi isterica. “No non è un vampiro, ora non più” impallidii a quelle parole accompagnate da un urlo più acuto di prima.

   
 
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