Cadevano.

Cadevano giù quelle goccioline di acqua cristallizzata.

Scivolavano piano in quel manto di aria fredda.

Parevano galleggiare.

Era come se si lasciassero precipitare giù ,stanche.

Stanche di qualsiasi cosa fosse venuto prima .

Stese il palmo della mano in attesa.

Uno di quei fiocchi si poggiò lieve sullo strato caldo di pelle.

Si sciolse.

Poi ne cadde un altro ed un altro ancora..

Non sentì freddo.

Sirius non sentì nulla.

Niente di niente.

Strinse le dita della mano a pugno.

Strinse forte. Vide le nocche impallidire.

Ma non sentì nulla.

Di nuovo.

Chiuse con forza quegli occhi magnifici.

Non chiedeva troppo. Non chiedeva chissà cosa.

Non pretendeva nulla in fondo.

Voleva solo sentire qualcosa.

Qualsiasi cosa .

Voleva solo che quel vuoto scomparisse.

Per sempre.

Voleva solo essere come gli altri.

Voleva sentire l'acqua scorrere giù dai suoi occhi.

Non se ne faceva niente di quella stupida neve.

Niente.

Doveva essere la sua di acqua a scorrere giù.

Buffo

Aveva sempre amato non piangere.

Aveva sempre adorato nascondersi, nascondere tutto.

Aveva sempre odiato riuscire a farlo.

Perché era come ubbidire.

Era abbassarsi ai loro ordini.

Era continuare ad essere un Black.

Continuare ad essere quello sbagliato, quello diverso,quello che non sarebbe dovuto esserci. O esistere.

Era continuare a sentire il fuoco di quella bruciatura su un insignificante arazzo di Purosangue.

Tutto quello significava essere figlio unico.

Figlio unico.

Ascoltò l'intensità di quella stupida parola rimbombargli in testa.

Sentì male.

Scoppiò a ridere.

E quel suono improvviso,vuoto, senza senso riempì il silenzio assordante che aleggiava tra quelle lapidi.

Stupido Black.

Ora sei figlio unico.

Ora lo sei davvero .

Tuo fratello non è che un cumulo di ossa bruciate sotto un altro maledetto cumulo di terra umida.

Tuo fratello è scomparso e solo con James ,caro Black saresti stato semplicemente Sirius.

Solo Sirius.

Il fratello di Potter.