Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: angelikakiki    12/02/2011    2 recensioni
Una ragazza francese va a lavorare alla Gringott. Un inglese dovrà seguirla per migliorare il suo inglese. Una storia con un finale noto, ma con uno sviluppo misterioso. La storia di Bill e Fleur. Recensite!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bill/Fleur
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi svegliai la mattina, come al solito, distrutto. Mia madre me lo diceva sempre che non dovevo fare tardi la notte. Ma la sera precedente era stato il compleanno di Alicia Wooder, e considerando che ero uno dei suoi migliori amici… O almeno così mi diceva lei. A fatti la situazione era un po’ diversa. Mi guardai allo specchio. Io, Bill Weasley, mi guardai allo specchio. In realtà il mio nome era William Arthur Weasley. A mio padre e mia madre non mancava la fantasia. Ad ogni modo, mi chiamò mia madre dalle scale.
“ Bill, la colazione è pronta tesoro! Sbrigati!” urlò. Scesi a colazione. Mi vestii e andai a lavoro, Smaterializzandomi. Di solito mi piaceva arrivare non proprio alla Gringott, ma al negozio di scope, così da vedere e ammirare le bellissime scope da corsa. Ero stato anche io, tanto tempo fa, un abile Cercatore. Ma ormai di quel lontano passato ricordavo poco e niente. Ammirai la Nimbus 2004. Bel modello. Anche se niente batteva la Firebolt. Mentre guardavo la vetrina, intravidi un movimento argenteo che si rifletteva sul vetro. Mi girai. Una ragazza, con dei capelli lunghi e biondi, quasi argentei, mi era appena passata accanto. La potevo vedere di spalle. Indossava una gonna stretta e lunga fino al ginocchio, blu, con dei ricami sul bordo. Aveva una camicetta bianca, con la quale abbinava una borsa a tracolla blu. La ragazza camminava con un passo veloce, quasi stesse in ritardo. La guardai scomparire in un edificio marmoreo e imponente. Ma era la Gringott! Io ci lavoravo lì! Corsi dentro l’edificio. Avevo perso le tracce della ragazza. Mi accolse Unci-Unci, visibilmente contrariato.
“ Sei ritardo” disse amichevolmente. O meglio, per quello che lui, come folletto, doveva considerare amichevole. Anche perché non mi ricordo di aver mai visto un folletto amichevole o allegro. E io ne ho di esperienza con i folletti. Guardai l’orologio.
“ Cinque minuti, Unci-Unci. Non facciamone un dramma” l’edificio quella mattina era pieno, tra folletti che giravano e numerosi clienti che volevano effettuare un prelievo. Riconobbi Andromeda Black, con suo marito, Ted Tonks. Erano i genitori dell’ultimo acquisto dell’Ordine: Ninfadora Tonks, o, come voleva farsi chiamare lei, Tonks e basta.
“ Buongiorno signori Tonks” dissi salutandoli. Andromeda mi si avvicinò.
“ Bill! Che sorpresa! Lavori ancora qui
“ Sì, signora Tonks, la mia vita da Spezzaincantesimi era troppo frenetica… e sa, per i motivi che sappiamo è meglio restare accanto alla famiglia…
“ Ma certo” concluse lei. Il signor Tonks stava dando la chiave della sua camera blindata a Wikiki.
“ Em… scusami caro, ma devo andare… a presto!” disse andandosene. Andai nel mio ufficio. Sulla scrivania, come sempre, una pila di pratiche da leggere, firmare e approvare. La mia vita da Spezzaincantesmi, per quanto fosse frenetica, mi mancava. Nel senso che in quel momento spezzavo incantesimi minori e occasionalmente. Non ce ne erano molti da spezzare nella Gringott. Arrivò il signor Rommi. Un folletto con gli occhiali, vecchio, con una perenne espressione arcigna sul volto deformato. Mi scrutava con i suoi occhietti neri e lucidi, come se volesse leggermi dentro. Ma ormai avevo imparato a parlare con i folletti.
“ Le serve qualcosa?
“ Si. Nel mio ufficio, William” disse burbero. Lo seguii, cercando di non superarlo. I folletti camminano di solito con passi veloci e piccoli, tanto che per un essere umano è difficile non superarli, avendo gambe lunghe e alte. Ma appunto, se avessi superato Rommi avrei mostrato la mia superiorità, e la mia posizione privilegiata. E questa era una mancanza di rispetto. Così entrai nel suo ufficio. Incredibilmente, vidi quella ragazza seduta vicino alla scrivania. Quella che aveva i capelli argentei. Rimasi lì di sasso, immobile sulla soglia. La ragazza non si voltò. Il signor Rommi si sedette e mi invitò a fare lo stesso. Mi sedetti, cercando di non resistere alla mia curiosità, e di non girarmi per vedere come fosse fatta quella ragazza. Rommi ci guardò, uno dopo l’altro, in silenzio. Ero abituato a quelle grandi manifestazioni di ostentata superiorità dei folletti nei confronti degli umani. Ma quanto ci era abituata quella ragazza. In ogni modo non osai presentarmi a lei. Aspettavo che lo facesse Rommi. E solo lieto di dire che la mia conoscenza sul comportamento dei folletti si rivelò esatta.
“ Signor Weasley, questa è la signorina Delacour. Signorina Delacour, questo è William Arthur Weasley, il nostro Spezzaincantesimi e responsabile per le pratiche relative alle camere blindate e alla loro protezione” disse. Finalmente, potei sfamare la mia curiosità. Mi voltai. E la vidi. Bionda, ovviamente, con due occhi grandissimi, azzurri, quasi grigio perla. Pelle bianchissima, quasi brillante. Labbra grandi e rosa pallide. Mi rivolse un sorriso un po’ imbarazzato.
“ Bill per gli amici. Piacere.” dissi stringendole la mano.
“ Il piashere è mio… et je suis Fleur!” disse con un accento strano. Rivolsi uno sguardo interrogatorio a Rommi.
“ Oh, sì…” biascicò il folletto. “ La nostra aspirante è francese, Bill…”
“ Ah, ho capito…” dissi. In effetti quei tratti così morbidi erano inconfondibilmente europei.
“ Vuole lavorare alla Gringott come anche lei Spezzaincantesimi e responsabile della Protezione. Il problema è che non sa parlare bene l’inglese, e lo sai quanto è importante. Quindi volevo chiederti di aiutarla a migliorare il suo inglese. Non ti creerà disturbo, dovrai solo correggerla di tanto in tanto” disse. Fleur annuì.
“ Oh, scerto… je suis una che impora presto… Scercherò di non creore distrube…
Le sorrisi. La sua voce era molto melodiosa. Poi guardai Rommi.
“ Quando comincia?
“ Ora, se non ti scoccia, William.
Mi alzai.
“ Em… allora andiamo?” chiesi alla ragazza. Lei si alzò, stringendo la mano a Rommi, il quale la guardò malissimo.
“ Grozie tonte, signore pour questa possibilita…!” disse. E mi seguì, allegramente. Entrammo nel mio ufficio.
“ Allora…” dissi io sedendomi impacciato. Lei si sedette accanto a me. La guardai.
“ Vuole un caffè?
“ Oh… oui… però non troppo forte… voi englesi avete un caffè troppo forte…” ripeté. Sorrisi.
“ Milly” gridai. Apparve l’Elfa Domestica della Gringott.
“ Il signore mi ha chiamato?” disse servizievole. Mi stava molto simpatica Milly. Chiamavo sempre lei.
“ Sì, Milly, ci faresti due caffè, per favore? Uno non troppo forte, per la signorina” dissi riferendomi a Fleur. Lei si voltò.
“ E… onche con molto succhero, se non ti dispioce…
Milly si inchinò e sparì. Mi chinai verso di Fleur. L’avevo già vista da qualche parte. Anche se non mi ricordavo dove.
“ Io… penso di averla già vista da qualche parte…” sussurrai un po’ imbarazzato. Pensavo che mi avrebbe risposto dicendomi che mi sbagliavo. Invece annuì soddisfatta.
“ Oui! Je ho partecipato al Torneo Tre Maghi! Forshe tu mi hai vista ne le jornale…” disse. Ora ricordavo. Lei era Fleur Delacour. Seguivo anche in Egitto il Torneo. Era stato solo un anno fa…
“ E come mai è venuta in Inghilterra?” chiesi. Lei si rilassò.
“ In Francia è diventoto un po’ difficil trovar lavoro…” disse. Abbassai lo sguardo. Arrivò Milly con i due caffè.
“ Grazie Milly” dissi. Lei, dopo essersi inchinata, se ne andò. Sorseggiai il mio caffè. Anche Fleur fece lo stesso.
“ Questo est douce…” disse contenta.
“ Cosa?” domandai.
“ Em… douce… dolse… o non so…” disse. Sorrisi.
“ Ho capito. Dolce. Sì, si dice così” sussurrai.  

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: angelikakiki