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Autore: sushiprecotto_chan    12/02/2011    2 recensioni
[Shino/Kiba] Kiba, Lee e Sakura stanno lasciando il villaggio con la missione di affrontare ed uccidere Sasuke, e Shino è tra i compagni che li accompagnano per salutarli prima della partenza.
[Ambientata poco prima del capitolo 469.] [Accenni Lee/Tenten.]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kiba Inuzuka, Shino Aburame | Coppie: Shino/Kiba
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Titolo: Impressioni sulla neve.
Fandom: Naruto.
Personaggi/Pairing: Shino Aburame, Kiba Inuzuka, Shino/Kiba, accenni Lee/Tenten.
Disclaimer: I personaggi e la storia (ahimé) non mi appartengono, ma sono solo e soltanto di proprietà di Masashi Kishimoto. La fiction non è stata scritta a scopo di lucro, bensì per puro piacere personale.
Avvertenze: Shounen-ai, One-shot, Spoiler!.
Genere: Introspettivo, Malinconico.
Rating: Verde.
Introduzione: Kiba, Lee e Sakura stanno lasciando il villaggio con la missione di affrontare ed uccidere Sasuke, e Shino è tra i compagni che li accompagnano per salutarli prima della partenza.
Note: 1. Scritta per il One Hundred Prompt Project, con il prompt “Bianco”.
2. Ambientata in alcuni dei capitoli spoiler precedenti, poco prima del 469 (“Sakura’s Confession”).
Note Autore: Ovviamente si sa che alla fine non se ne farà assolutamente nulla della missione che in questa storia preoccupa tanto Shino e gli altri, ma, anche a distanza di mesi dal capitolo, mi sono ritrovata ad essere interessata a cosa potessero pensare gli amici e i compagni di Sakura, Kiba e Lee al momento di dover lasciare andare questi.
Sì, insomma, come in “If Everyone Cared”, un’altra mia fanfiction ambientata in questi capitoli, mi sono fatta prendere dall’idea del “pre-469”, ed ho cominciato a scrivere. XD Le emozioni pre-capitolo 469 continuano a colpirmi parecchio (la decisione di tutti di prendere seri provvedimenti contro l’idea di perdere qualcuno a causa della guerra e quindi di cominciare un cerchio di vendetta, le parole di Shikamaru, etc), anche se di fatto non hanno portato ad un granché alla fine. Ho cominciato a scrivere questa storia più o meno un mese fa ma ho voluto continuarla, anche perché la Shino/Kiba è sempre stato un pairing che amo e che non smette di colpirmi (‘colpa’ di Rota-san XD). Spero sia di vostro gradimento, e vi prego di dirmi se qualcuno o qualcosa è OOC e i miei eventuali errori di grammatica. Lo apprezzerei molto, sul serio (ci tengo!). Ed ora vi lascio alla fiction. <3
 
 
 

A Rota.

 

Impressioni sulla neve.

 
 
Shino osservò la scena attentamente.
Guardandolo da occhio esterno, tutto ciò che stava accadendo davanti a sé pareva cosa di ordinaria amministrazione. E così era, in un certo modo, tuttavia l’atmosfera che si respirava e si avvertiva stando nelle vicinanze diceva tutto il contrario.
Kiba, Lee e Sakura stavano lasciando il villaggio per una missione, e qualche loro compagno era andato a dar loro un ultimo saluto: fin qui tutto regolare. Il problema però stava nel contesto del tutto.
Vi era, nei loro gesti e atteggiamenti, una sorta d’atmosfera formale e trattenuta. Ognuno tentava di comportarsi come era solito fare normalmente, tuttavia nulla dell’area circostante presagiva una situazione ordinaria.
Il futuro, negli occhi di coloro che sarebbero partiti e di coloro che sarebbero restati, quella volta si mostrava determinato nel suo scopo e tuttavia incredibilmente poco ottimista. Si parlava di trovare e uccidere Sasuke, e con Sakura a capo del team incaricato tutti sapevano che la cosa sarebbe stata tutto tranne che facile. Per quanto eccellesse nello svolgere il suo ruolo di capogruppo, lo sconvolgimento emotivo che avrebbe dovuto affrontare e che già stava cominciando a risentire – da quanto? Solo da un paio d’ore, o, insieme a Naruto, da anni ed anni? – sarebbe stato forte da combattere appieno. E con un nemico come un Uchiha, la squadra non poteva permettersi passi falsi.
L’atmosfera presagiva tutto questo. E rendeva il tentativo loro e della Foglia ufficiale.
Insieme Shino, erano venuti a salutare i tre anche un altro paio di compagni.
Si erano organizzati silenziosamente anche per quello, dicendo frasi apparentemente casuali e decidendo chi sarebbero state le persone che avrebbero dato un ultimo saluto alla squadra che stava per partire in missione. Come per evitare di essere in troppi, di dare al tutto un’atmosfera ancor più cupa e ufficiosa.
La prima ad essersi offerta era stata Tenten, preoccupata per il suo compagno di squadra. Si era alzata in piedi, lo sguardo deciso, e subito dopo di lei si erano fatte avanti Hinata e Ino, quest’ultima con i pugni chiusi e lo sguardo di cieca speranza per la sua migliore amica.
Pareva strano parlarne in questo modo, ma a quanto sembrava tutto quello che avevano passato e che stavano passando – il pericolo che si faceva sempre più vicino e reale, l’attacco a Konoha, la distruzione del villaggio e l’incontestabile decisione di uccidere Sasuke Uchiha – aveva fatto in modo che non solo loro, ma tutti gli abitanti della Foglia, si sentissero ancora più vicini l’uno all’altro. Anche perdere la guida della quinta Hokage aveva fatto la sua parte: ora come ora, non trovando un’istituzione che li guidasse e li appoggiasse, avevano finalmente deciso cosa era necessario fare da soli, e insieme.
Shino sospirò silenziosamente, spostando lo sguardo al cielo.
Con la coda dell’occhio poteva scorgere i compagni davanti a sé, mentre parlavano e facevano casino insieme agli altri, dando loro gli ultimi saluti e le ultime raccomandazioni, scambiandosi le ultime sfrecciatine. La neve raccoglieva le loro orme ed ombre, mentre già alcuni di loro si coprivano con il cappuccio.
Intanto Kiba lo stava aspettando, ridendo sguaiatamente con Hinata e tenendo le braccia intrecciate. Mentre sorrideva, la sua nuca si protendeva un poco all’indietro, i muscoli si rilassavano e si riuscivano a vedere chiaramente i suoi canini. Shino si soffermò per un momento su questi, finché non sparirono assieme alle risa del ninja. Era così strano pensare d’aver passato così tanto tempo della propria vita accanto a quei denti e quei tratti tanto animaleschi.
Dopo poco l’Aburame vide Kiba girarsi nella sua direzione, incrociare il suo sguardo e ghignare verso di lui.
«Oi, Shino! Tu non mi saluti?»
Lui si avvicinò piano, guardandolo negli occhi dietro agli occhiali scuri.
«Dovrei, Kiba?»
Questo sorrise, mentre anche Hinata si voltava verso di lui, il suo sguardo sempre pieno di fiducia e affetto.
«Shino-kun, stavamo parlando della maestra Kurenai. C’è una buona probabilità che sarà sul punto di partorire quando Kiba-kun tornerà.»
«Se tornerò.» rispose Kiba, continuando a ridere senza ritegno. «Se
«Oh, Kiba-kun, non dire queste cose orribili! Tornerai di sicuro.» disse poi Hinata, gli occhi bianchi che d’un colpo avevano preso una sfumatura di preoccupazione.
«Figurati se non riesce a far ritorno a Konoha.» pronunciò finalmente Shino, imperturbabile. «È troppo casinista per non riuscire nell’intento di continuare a romperci l’anima per tutti e quanti gli anni gli rimangono.»
«T– Teme…
«Kiba-kun, Shino-kun, non fate così!» li rimproverò Hinata, cercando di farli tornare alla tranquillità. «D-Dopotutto è una faccenda seria.»
L’Inuzuka si concentrò sulla compagna, lasciando da parte il precedente tentativo di saltare al collo del compagno.
«Sei preoccupata per Naruto?»
La ragazza scosse la testa.
«Per voi. Ti prego, Kiba-kun, fai attenzione.»
«Certo.»
Gli occhi della Hyuuga sprizzarono per un attimo di felicità, mentre nel suo volto si faceva largo un sorriso.
«Hhm. Vado a salutare Sakura-chan e gli altri prima che sia troppo tardi, così vi parlate con più calma. Torno subito!»
I due ninja rimasero fermi per una manciata di secondi, mentre un rossore innaturale e appena accennato si faceva largo sulle guance di Kiba. Il freddo stava cominciando a farsi sentire.
Shino si prese un attimo per sospirare, mentre ancora l’Inuzuka se ne stava zitto.
«Quindi… Cosa farete tu e Hinata quando il mio team partirà?»
L’altro scosse le spalle.
«Aiutare a ricostruire Konoha, occuparsi dei cittadini… qualcosa del genere.»
«Mmh.»
Rimasero in silenzio per qualche altro minuto, osservando i compagni che, lontani, continuavano a parlare in mezzo alla neve.
«Sta attento.»
«Che stai dicendo, Shino?! Certo che starò attento! Non mi diventerai mica apprensivo come Hinata, ora…» ululò Kiba nella sua direzione, con un sorriso fin troppo ampio a smascherare le parole che aveva appena pronunciato. «Non ti preoccupare!»
«Mmh.»
«Kiba, Shino! Noi stiamo andando!» gridò poi Sakura poco distante, facendo loro cenno di sbrigarsi.
L’Inuzuka si sistemò meglio la casacca e si coprì col cappuccio, per poi fermarsi e rivolgergli un’occhiata.
«È meglio che tu vada, ora.» pronunciò Shino, lo sguardo fisso sull’amico.
Kiba sorrise.
«Sì.»
Era strano, vedere le spalle dell’Inuzuka allontanarsi, mentre ricominciava – per l’ennesima volta – a nevicare.
I compagni che sarebbero rimasti a Konoha stavano osservando come lui le sagome Sakura, Lee e Kiba mentre queste pian piano sparivano nella foresta, nel il bianco della neve. Lo facevano più o meno in silenzio, più o meno con un’espressione preoccupata in viso – eppure sapevano che la missione poteva anche risolversi in niente, o che poteva dimostrarsi meno pericolosa di quanto pensassero ora; e allora perché vedeva in Tenten uno stato d’animo così angustiato, mentre questa continuava ad osservare la figura di Lee in lontananza?
Shino rivolse la sua attenzione ancora una volta sulle spalle di Kiba, ora ormai lontane.
Il fatto di non riuscire a togliere il suo sguardo da queste lo turbava, e lo impensieriva.
“Calmati. È l’ansia del momento.” Si disse tra sé, convinto. Poi si girò ancora una volta nella direzione in cui era partita la squadra di Sakura.
“Tu però torna, Kiba.” E pensato questo si affrettò a raggiungere Hinata e a riportarla al villaggio. Sentiva un impellente bisogno di occupare le sue capacità in qualcosa – occupare i suoi insetti nella ricostruzione di Konoha, per esempio.
E così fece.





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