Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: _Amaranto_    12/02/2011    2 recensioni
La storia d'amore tra una giovane ragazza,Yvonne,ed il suo giovane ed affascinante profesore di matematica.
Siate clementi è la prima storia che pubblico XD XD Buona lettura!!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Yvonne era seduta sul sedile posteriore della vettura, gli occhi lucidi, lo sguardo piantato fuori dal finestrino e nessuna voglia di parlare. Il suo caro amico Max, l’autista tentò varie volte di instaurare  un discorso con la giovane ma dopo svariati tentativi getto la spugna. Dopo quasi 40 minuti, arrivarono finalmente all’immenso cancello di ferro battuto che subito si spalancò per far entrare l’auto, e si mostrò ai loro occhi l’immensa residenza dei Campbell. Una villa di due piani circondata da una fitta boscaglia, sul retro sorgeva un’immensa piscina fornita persino di scivolo acquatico e una dependance. Nel parcheggio davanti casa c’era la Ferrari rossa del signor Jonathan Campbell proprietario di un’industria farmaceutica che si tramandava da generazioni; poi c’era la Porche bianca della signora Meredith Campbell e poi la Jaguar nera di Marika. Appena Yvonne scese dall’auto le si fiondarono incontro i camerieri che le presero la valigia e la condussero in casa come se fosse un’ospite, appena aperto l’imponente portone la ragazza si trovò davanti la sua sorridente “famiglia”.

“Yvonne, quanto ci sei mancata!” le andò incontro sua madre abbracciandola cercando di essere  più convincente possibile.

“Ciao mamma” rispose la ragazza ricambiando l’abbraccio

“Ehi, ci sono anche io!” disse il signor Campbell aprendo le braccia per accogliere la sua figlia adottiva.  L’unica che rimase in disparte fu Marika e spettò a  Yvonne  andare a salutarla

“Ciao” disse la ragazza imbarazzata,

“se Pensi che ce l’abbia ancora con te per quella assurda scenata che hai fatto ti sbagli di grosso.” Rispose la sorellastra con la sua solita freddezza

“Bene, mi fa piacere!” le rispose Yvi a sua volta fredda e acida dandole le spalle.

“ Bene Yvi sai dove è camera tua, mangiamo alle otto noi ora dobbiamo uscire!” le disse la madre prendendo la giacca e dirigendosi verso l’uscita con sua marito e sua figlia Marika. Yvonne, da un parte delusa di non essere stata invitata e da una parte felice di non aver dovuto fingere di divertirsi in loro compagnia andò in camera sua e appena si distese sul letto cadde in un sonno profondo.

 

“Ehi svegliati” Yvonne si alzò spaventata dal modo di svegliarla di sua sorella e le disse:

“Ehi piano, mi hai spaventata”

“oh mi dispiace” rispose sarcastica sua sorella e poi riprese: “Vieni giù, stiamo per cenare.” E uscì dalla camera

Yvonne scese in sala da pranzo dove tutti era già seduti ai loro posti, appena si sedette i camerieri iniziarono a portare le pietanza raffinate sul tavolo e Yvonne non potè non notare che erano stati usati piatti in ceramica pregiati, bicchieri di cristallo e posate d’argento appena lucidate. Per buona parte della cena nessuno proferì parola, poi il signor Campbell si schiarì la voce e esordì dicendo:

“Bene Yvi, dopo essere tornata a casa tua sono sicuro che tu non voglia tornare a vive a scuola” , la ragazza lo guardò con aria confusa

“Abbiamo accontentato il tuo capriccio di andartene per un po’ da noi perché abbiamo pensato che si trattasse di uno dei capricci dell’adolescenza e perché fosse giusto allontanarvi per un po’ dopo quel assurdo litigio per quel Richard” , a Yvonne si chiuse immediatamente la gola iniziò a tossire nervosamente.

“Ma adesso basta!  Siamo stanchi di sentire gli altri che ci chiedono come mai tu te ne sia voluta andare.”  Continuò ancora Jonathan, e Yvi decise di rispondere

“Ma io mi trovo benissimo nel dormitorio della scuola. Divido la camera con Joanna e…” fu interrotta da Marika che disse:

“Ah chi? Quel fenomeno da baraccone!” ridendo

“Non ti permetto di parlare così di una mia amica!” disse Yvi alzandosi dalla sedia

“Ehi Ehi basta voi due! Non vorrete mettervi a litigare a tavola!”  disse Meredith, ci fu un attimo di silenzio poi Jonathan riprese:

“Comunque sia, tu lunedì torni a star con noi!”

“Ma io non voglio. Io adesso finalmente sono felice, ho degli amici , credo più in me stessa e mi sono perfino innamorata!” disse Yvonne con gli occhi lucidi.

“Perché cosa ti è mai mancato qui? Non ti sei trovata bene con noi!? “ disse suo padre

“Papà lasciala perdere non vedi che è solo un’ingrata?” disse Marika alzandosi e andandosene.

“No io vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me, ma sto bene a scuola e voglio restare lì che vi piaccia o no. Non mi importa nulla di quello che pensano gli altri” concluse Yvonne andandosene in camera sua.

 

Rimase per tutto il sabato chiusa in camera, senza neanche scendere per mangiare per non vedere i membri della sua famiglia. Soprattutto sua sorella, fino a qualche mese prima era inseparabili e poi, dopo che le aveva soffiato il ragazzo, era diventata acida anche con lei e non le aveva più rivolto la parola se non per farle del male. Mentre stava ascoltando l’ipod entrò in camera sua madre.

“Ti disturbo?” disse sua madre sedendosi di fianco a lei sul letto, in mano aveva una scatola abbastanza grande

“No, mamma” le disse Yvonne togliendosi le cuffie e facendole un sorriso.

“Non far caso a quello che dice tuo padre, non è mai stato bravo con le parole. È solo che lui ti vorrebbe ancora con noi perché ti vuole bene”

“Lo so mamma, ma io non voglio tornare qui. Vi voglio bene lo stesso però”

“Ma certo. Se tu stai meglio lì, nessuno ti costringerà a tornare” le disse sua madre rivolgendole un sorriso rassicurante, per poi continuare:

“Ho solo una cosa da chiederti. Potresti risanare il rapporto tra te e Marika? Eravate inseparabili da piccole e adesso non ce la faccio a vedervi così”

“Mamma questa situazione fa male anche a me, ma io ho provato a parlarle ma lei non vuole saperne niente”

“So benissimo cosa ha fatto. Ti ha rubato il ragazzo, e tu avevi tutte le ragioni del mondo, ma forse la lite qua a casa è stata un po’ esagerata”

“Hai ragione mamma. Ma ero fuori di me”
“Ti posso capire. Va bè comunque, ieri pomeriggio quando siamo usciti siamo andati a comprarti questo per la festa di questa sera” e le porse il pacchetto

“Oh grazie” la ragazza lo aprì e ne uscì fuori un vestito bellissimo.  Di un blu cobalto, lungo fino alle ginocchia con un  collo fatto di pietre pregiate dorate e di diverse tonalità di blu.

“Mettilo che la festa comincia tra poco” le disse sua madre uscendo dalla stanza.

Yvonne mise in vestito che le stava d’incanto abbinandoci dei sandali con il tacco dorati, degli orecchini di topazi azzurri e una pochette dello stesso colore del vestito. Scese nella sala della festa, dove al pianoforte vi era un compositore che suonava un sottofondo musicale gradevole, vi era poi un lungo tavolo da buffet e dei camerieri che camminavano per la stanza offrendo Champagne e tartine. Con lo sguardo la ragazza cercava sua sorella per poterle fare gli auguri, e la vide in fondo alla stanza con un meraviglioso vestito Dior nero con una scolatura a cuore e una fascia verde smeraldo sotto al seno, con i capelli castani raccolti e sottobraccio ad un giovane ragazzo che da lontano Yvonne non riuscì a riconoscere.

“Auguri Marika!” le disse Yvonne mentre sua sorella era girata, nel momento in cui sua sorella si voltò, la ragazza riconobbe il ragazzo che si trovava con lei… era Richard.

“Oh grazie Yvi. Ti ricordi di lui? è il mio ragazzo Richard!” le disse Marika sorridendo. Il volto di Yvonne perse subito colore e ebbe solo la forza di sorridere e allontanarsi velocemente.

 

Mentre stava per prendere da bere, le si avvicinò un imponente figura da dietro che le disse:

“Come sta il tuo amichetto?”, quella voce la fece rabbrividire ma raccolse il coraggio per rispondere.

“Allontanati velocemente altrimenti inizio ad urlare”

“Ehi calmati volevo solo fare due chiacchiere” disse ridendo il ragazzo

“Bè io non ne ho nessuna voglia!”

“Oh come ti scaldi subito, tua sorella è molto più disponibile di te in tutti i sensi” le disse mentre Yvonne stava risalendo le scale per andare in camera sua, quando lui le si ripresentò di nuovo davanti:

“Una sola parola sua quello che è successo a scuola tra me e tua sorella e tu e il professorino siete morti”

“Richard non mi fai paura. È comunque puoi stare tranquillo, non le dire che sei un porco, e non le dirò di stare attenta. Per me potete andare tutte due all’infermo!”

La ragazza salì in camera sua e si gettò sul suo letto a piangere, i ricordi riaffiorarono. Richard che tentava di stuprarla, Will che la baciava e che poi le dice che non aveva il coraggio di amarla, questi ricordi tornarono a torturarla. Per due giorni era riuscita a dimenticarsi di quanto amava Gray, ma adesso non ne aveva più la forza, il suo muro era crollato e avrebbe dato la sua anima per trovarsi nelle esili braccia del giovane, dove si sentiva protetta e al sicuro.

Passò l’intera domenica in silenzio, fin quando non venne il momento di tornare a casa, la scuola, la sua vera casa. Salutò tutti, e entrò in macchina con una sola cosa nella mente,  il suo amore per il professore.

 

Ecco un nuovo capitolo!! Come avete letto, qui si parla poco della storia d’amore tra Yvonne e William, ma ho voluto parlare della sua famiglia per dare un idea di come era la sua vita prima di incontrare Will. Vorrei tanto sapere cosa ne pensate, anche perché non so se vi piace e se dovrei andare avanti, vi prego fatemi sapere. Comunque qui sotto ci sono le foto del vestito di Yvonne e di Marika. Al prosssimo capitolo!!

 

 FOTO%208%20blue%20dress.jpg                            DIOR_Abito%20da%20sera%20Haute%20Couture%20in%20seta_1952.jpg 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: _Amaranto_