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Autore: gin90    12/02/2011    2 recensioni
Sequel di La Regina dei ghiacci e L'ultimo addio.
"Su via siamo cresciuti, ora siamo adulti e questa si chiama convivenza pacifica, cerchiamo tutti di passare oltre, ma non tu e non Draco, sembrate ancora quelli di un tempo, ancora intenti a mangiarvi con lo sguardo, devi andare avanti Ginevra non credi sia ora?"
Le ultime parole le aveva appena sussurrate nel suo orecchio. Ma gli piaceva tanto fare l'avvocato del diavolo?
Stizzita la rossa si girò tanto per guardarlo a brutto muso.
"Potrei dire la stessa cosa di te Blaise, ti conosco troppo bene per pensare che questa situazione non ti faccia piacere, sei tanto pieno di belle parole, ma invece di fare il predicatore del diavolo prova ad applicare le tue teorie, sono sicura che dopo potresti risultare più convincente!"
I suoi occhi scuri parvero per un attimo sbalorditi, lentamente portò la mano verso il viso di lei per scostare due ciocche rosse che erano sfuggite alla pettinatura.
"Touché!"
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 2

La verità fa male ma il passato di più.

Guardava il suo caffè distrattamente appoggiata al tavolo della cucina con la seria intenzione di studiare Antropologia, la quale era andata a farsi benedire dopo i primi cinque minuti.

La proposta di Harry, le parole di Blaise, la lettera di Draco, tutto si affollava nella sua mente senza prendere un senso.

Aveva accettato di andare a vivere con il suo eroe, ma era stata la scelta migliore?

In tutta onestà non ne aveva la minima idea, quello che di per certo sapeva era che la sua risposta era stata dettata dal desiderio di non ferire Harry e di auto convincersi che tutto quello fosse in qualche modo quello che aveva sempre voluto.

Bugiarda, ancora una volta aveva mentito, cosa che accadeva da un po' di tempo a quella parte, proprio lei che si era sempre ritenuta troppo sincera da essere brutale ora era diventata una gran bugiarda, era evidente che la presenza di Draco e Blaise, che erano rientrati prepotentemente nella sua vita, avesse un'influenza negativa su di lei.

Nel pomeriggio avrebbe cominciato a portare le sue cose nella nuova casa, un piccolo appartamento nel centro di Diagon Alley, Harry si era fatto in quattro per trovarlo in meno di una settimana e lei aveva deliberatamente lasciato tutto a lui con la scusa che era troppo impegnata tra il lavoro e lo studio, lui aveva accettato la cosa di buon grado, infondo l'importante era che stessero insieme aveva detto, non sapeva quanto si sbagliava.

Richiuse il libro con un gesto stizzito, quella situazione le avrebbe mandato in pappa il cervello uno di questi giorni.

Decise di uscire a fare due passi, magari le si sarebbero schiarite le idee.

Entrò nel suo solito bar, un localino piccolo ma tranquillo, dove era solea passare le mattinate vuote come quella, ordinò un caffè doppio, tanto per cambiare, e si mise seduta a leggere il giornale.

Sfogliando le pagine di malavoglia le si parò davanti la foto del matrimonio della nuova famiglia Malfoy, davvero un bel quadretto a parer suo, sotto un piccolo trafiletto diceva che la neo signora Malfoy era in attesa di un bel maschietto con i migliori auguri che assomigli al padre, si augurò per il mondo che non fosse così, altrimenti cera da divertirsi.

"Non è che guardarla cambierà la realtà Weasley!"

Ma possibile che il mondo ce l'avesse con lei, possibile che doveva avere tanta sfiga?

Usciva di casa un momento tanto per cambiare aria e chi doveva incontrarsi se non il suo caro ex ragazzo che non le rivolgeva uno sguardo da tre anni ma che improvvisamente sembrava avere voglia di diventare il suo confidente più intimo?

"Gira a largo Zabini!"

Non alzò neanche il volto, si limitò a voltare la pagina del giornale sorseggiando il caffè.

Lui non sembrò scomporsi minimamente per la scarsa attenzione, anzi si mise a sedere davanti alla ragazza come se non avesse detto nulla.

"A proposito congratulazioni per la convivenza, sono sicuro che sarete molto felici insieme, sempre che non vi uccidiate dopo due giorni, in tal caso faccio il tifo per te, non mi sei particolarmente simpatica ma Potter proprio..."

Immaginava che Harry non avesse perso l'occasione di far sapere la buona novella ai suoi nemici, a quanto pare aveva sottovalutato la sua gelosia.

Voltò nuovamente la pagina del giornale con la speranza che questo suo silenzio forzato convincesse il suo indesiderato interlocutore a demordere e a battere in ritirata, povera piccola ingenua Ginevra, come se non sapesse che quello che aveva davanti era il principe dei serpeverde, il quale non aveva mai speso una parola per nulla, se stava lì a parlare con lei era perché voleva raggiungere un obiettivo e lei era più che sicura di non voler sapere quello che lui era così desideroso di dirle.

"Sai Draco ed Astoria sono partiti per il viaggio di nozze, ma a quanto pare non si stanno divertendo particolarmente, soprattutto perché lui è improvvisamente diventato più irascibile del solito e scatta per un non nulla!"

Quello era davvero troppo, ma cosa voleva quel demente da lei?

Cos'era quello un patetico tentativo di ferirla?

Oppure di scoprire se tra lei e il re delle serpi c'era effettivamente qualcosa di più del salutare odio tra Grifondoro e Serpeverde?

Si accomodò sulla sedia in modo da poter guardare il suo interlocutore negli occhi, con le braccia conserte ed un sorrisetto ironico sbuffò sonoramente.

"Illuminami Zabini, perché sei improvvisamente così ansioso di parlare con me quando fino a pochi giorni fa mi evitavi come la peste?"

Lui rispose con una scrollata di spalle, davvero odioso, aveva così tanta voglia di ciarlare, allora perché non si decideva ad arrivare al nocciolo della questione e farla finita con tutta quella finta cortesia?

"Sai perché Draco sta dando così di matto?"

"Dovrei?"

"Perché ha saputo del nuovo covo d'amore di Potter e la sua dubbia dama!"

"Ed immagino che per la notizia debba ringraziare te!!"

"Può darsi!"

Sì come no, e lei era nata ieri.

Lui si alzò con la chiara intenzione di andarsene ma lei lo fermò per un braccio portandosi poi davanti a lui.

"Hai passato gli ultimi tre anni ad ignorarmi bellamente e le cose andavano benissimo, quindi fai un favore ad entrambi, torna a pensare che io sia una fastidiosa macchiolina nel tuo immacolato passato e fingi che io non esista!"

Lui si abbassò verso il suo viso per poterla guardare meglio.

"Non credere che io sia stupido perché potrebbe essere un grave errore, è stato lui il primo a violare le regole ed ora io non starò di certo in disparte a farvi fare le sfortunate vittime della situazione, conosco abbastanza bene entrambi per sapere che non lo siete affatto!"

"Questo non è un gioco e non ci sono regole!"

"Ed è proprio qui che ti sbagli, ci si vede!"

"Vai al diavolo!"

"Solo se vieni con me!"

Uscì dal locale senza voltarsi indietro.

Poteva andare peggio di così?

Non sapeva ancora quanto.

 

Quella stessa sera andò a cena con Harry Ron ed Hermione, per festeggiare la lieta notizia aveva detto il suo ragazzo, peccato che lei non si sentisse affatto in vena di festeggiare.

In ogni caso Harry aveva scelto un ristorante molto lussuoso, quindi lei si era dovuta rivestire a dovere.

Aveva optato per un vestito nero di raso con le bretelline, le arrivava sopra il ginocchio lasciando scoperte gran parte delle gambe.

I capelli erano lasciati liberi sulle spalle e con un paio di sandali neri lucidi aveva contornato il tutto.

Per tutta la sera il magico trio non aveva fatto altro che parlare del loro bellissimo lavoro di Auror e lei era rimasta assente.

"Non è vero Gin?"

Ora tutti e tre la stavano fissando in attesa di una risposta che lei non poteva avere poiché non conosceva la domanda.

"Ehm...scusate non vi stavo ascoltando."

Harry le accarezzò la testa affettuosamente.

"Stai poco bene? E' tutta la sera che sei strana!"

Povero Harry, lui si preoccupava per lei che invece pensava ad un altro.

"Mi fa solo un po' male la testa, vado a vedere se possono darmi qualcosa al bar, scusate!"

Lui annuì e lei si alzò dal tavolo senza curarsi di prendere il soprabito.

Uscì dal locale e la brezza estiva le provocò la pelle d'oca, si sfregò le braccia e si accese una sigaretta, ne aveva proprio bisogno.

Sentì qualcuno poggiare un soprabito sulle sue spalle.

"Non dovresti uscire così, potresti prendere un malanno!"

Ma cos'era una persecuzione? Anche lì doveva incontrare Blaise? In versione apprensiva poi?

"Che fai mi segui?"

Lui sorrise in modo furbo accendendo una sigaretta a sua volta.

"Mi dispiace deludere le tue aspettative narcisistiche ma sono qui con Lisa!"

Ecco come si chiamava quella ragazzina, si era torturata il cervello nel tentativo di ricordare il suo nome.

"Noto che i vecchi vizi sono duri a morire, in tutti i sensi a quanto pare!"

"Ti prego Zabini, evita almeno per questa sera di torturarmi le meningi, due volte in un solo giorno sono troppe."

Lui sorrise nuovamente.

"Hai mai pensato a come sarebbe stato?"

Ma di che diamine parlava?

"A che ti riferisci?"

Il suo sguardo era lontano ora, sembrava quasi assente.

"Parlo di noi, hai mai pensato a come sarebbe stato se gli altri non si fossero immischiati? Probabilmente staremmo ancora insieme?"

"Oppure uno di noi due sarebbe morto perché ucciso dall'altro in una lite furibonda!"

Lui si voltò nuovamente verso di lei con un'espressione seria.

"Stavamo bene insieme noi due, non confondere i ricordi, non litigavamo mai se non per colpa di terzi."

Il suo tono così serio la colpì, ma perché diavolo dovevano parlare di loro due ora?

Si tolse il soprabito e glielo restituì.

"Non tormentare entrambi con questi nefasti pensieri, non servirebbe a nulla, anche se non si fossero immischiati gli altri non sarebbe comunque durata, eravamo ragazzi, ora siamo adulti e siamo troppi diversi per poter anche solo pensare di stare insieme."

Aveva pronunciato quelle parole senza scherno o malinconia, era solo un dato di fatto, tutto lì.

Si voltò con l'intenzione di tornare dentro, ma la voce di lui la interruppe.

"Non sono d'accordo! Semmai è il contrario! Ora che siamo adulti e che nessuno dei due è condizionato dalla propria famiglia potrebbe funzionare!"

Lei non si voltò nemmeno, quello era un discorso chiuso da troppo tempo per poterlo riaprire in una sera nella quale si erano incontrati per caso e forse avevano bevuto troppo.

"E' finita Blaise! Non riapriamo pagine della nostra vita che porterebbero solo dolore per entrambi."

Tornò dentro con un sorriso smagliante pronta a riprendere la patetica recita che chiamava vita.

Ecco un altro chappy...spero che vi piaccia e ringrazio coloro che hanno letto il primo...mi sto divertendo un monte a scrive questa fic (Lo so sono pazza perchè non è normale) mi rendo conto che in fondo la situazione è abbastanza tragicomica, forse perchè comparo le facce dei personaggi o almeno come me li immagino in certe situazioni con quelle dei personaggi reali e credetemi fa morire dal ridere, ad esempio nella vita reale non credo che se il vero "Harry" avesse avuto una bacchetta in determinate situazioni si sarebbe astenuto dal regalare un bel crucio al vero "Draco" o "Blaise" XD. Oki mi scuso per gli errori ma sono ancora alla disperata ricerca di una Beta e il nuovo Word è uno strazio, nessuna di voi ha notato che corregge delle cose assurde come un termine è troppo logoro ma che significa? Tu insulsa macchina che ne vuoi capire se un termine è troppo logoro, è già tanto che conosci l'italiano!! VAbbè so matta lo so Sorry...

Kiss Gin90

  
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