A Jo, per il suo compleanno. Quello dell'anno prossimo, s'intende.

“Severus!”

No. Per l’amor del cielo, lui NO.

Snape si girò ad affrontare il proprietario di quella vocetta trillante, che stava arrivando a grandi passi in un turbinio di seta lilla; approntò l’espressione peggiore di cui fosse capace e si preparò a rispondere con tono incattivito a qualsiasi richiesta di parere su quella cosiddetta festa.

“Allora?! Ti stai divertendo?” cinguettò Lockhart, rafforzando in Snape la convinzione che sotto quella strabordante chioma riccioluta ci fosse soltanto segatura. Provò ad aprir bocca per una replica acida ma prima che potesse dire qualsiasi cosa il biondo e sfarfallante collega gli mise sotto il naso un vassoietto pieno di cioccolatini e annunciò trionfante: “Cioccolatini, Severus! Cioccolatini italiani”, come se la specificazione potesse far cambiare idea a Snape riguardo ad uno Stupeficium ben fatto da scagliare contro colleghi molesti.

Senza aspettare una risposta Lockhart ne prese uno e lo ficcò in mano al professore. “Scartalo, Severus! Devi sapere che questi cioccolatini hanno una particolarità: ognuno contiene una dolce frase d’amore! Scartalo, scartalo, non vedo l’ora di leggere il tuo”.

Snape lo squadrò con aria assassina, poi rimandò ogni proposito omicida a tempi e luoghi migliori e scartò quello stupido cioccolatino, nella speranza di levarsi di torno il collega.

“Allora? Allora?” squittì Lockhart, saltellando intorno a Snape “Che dice?”

Snape lisciò tra le mani il bigliettino e lesse: I mariti delle donne che ci piacciono sono sempre degli imbecilli (G. Feydeau).

Un sorrisetto, suo malgrado, gli si dipinse sul volto.

“Festa riuscitissima, Lockhart. Complimenti”

Porse il bigliettino al biondo, aggiungendo anche una pacca sulla spalla che lasciò il collega abbastanza sconcertato, poi si allontanò dalla festa, ridacchiando tra sé.

Ecco qui il giudizio *.* Grazie giudicia!! <3