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Autore: JhonSavor    13/02/2011    8 recensioni
Il covo centrale dell'Akatsuki è sotto l'effetto di una maledizione, che costringe i membri dell'organizzazione a... cantare e a ballare! Ce la faranno Pain e i suoi a cavarsela stavolta?
Tutto è nato da un'assurda idea, dopo aver visto alcuni filmati su internet! Vi auguro una buona lettura! JhonSavor
Genere: Comico, Commedia, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 LA MALEDIZIONE MUSICALE DELL’AKATSUKI
 


 
Cari lettori metto subito in chiaro che i diritti sono tutti dei rispettivi proprietari dei soggetti che troverete in questo e nei futuri capitoli, io ho il merito al massimo di averli miscelati insieme e, va beh, e dello sviluppo della fan, l’idea di base è un soggetto standard di molti telefilm americani, io l’ho ripreso da Buffy, le sigle dalla Disney, ma potrebbero esserci cambiamenti.
 
Spero che mi recensiate! Buona lettura! XD

 

 
 

 

Capitolo I: Qualcosa non quadra…
 
 
Era un pomeriggio piovoso quello che il Paese della Pioggia stava passando e tutt’intorno aleggiava un’atmosfera uggiosa e triste.
Nessuno ebbe così modo di notare un enorme massa scura volteggiare nei cieli del paese…
 
-Deidara devo proprio dirtelo…-
Il biondo ninja della Roccia si voltò guardando strafottente il suo rosso compagno
-Cosa Sasori-danna?-
Il marionettista tirò un sospiro –Questa tua ultima creazione… è proprio una merda-
Deidara si inalberò, iniziando a gesticolare come un ossesso –Ma come ti permetti?! Stai offendendo il mio splendido Dragone? La mia arte?-
-Ah perché è un dragone? Pensavo fosse una specie di coccodrillo…-
-Ma quando mai si è visto un coccodrillo con le ali e il collo lungo?!-
-Per l’appunto!- ribatte Sasori –Ma d’altro canto che posso saperne io di quello che c’è nella tua mente malata?-
I due iniziarono a darsele di santa ragione finchè Deidara non cadde con il gomito dritto sullo stomaco di Tobi che incurante di tutto, urla, invettive e pioggia, dormiva della grossa.
-Argh, che male! Sempai! Perché lo ha fatto? Non avrà mica scoperto che le ho rubato un po’ della sua argilla, quella speciale che tiene gelosamente per sé, vero?!-
-Scusami Tobi è che… Cos’è che avresti fatto, tu?!-
Deidara iniziò a strangolare il mascherato mentre un indifferente Sasori assisteva alla scena
-Cosa hai fatto?!-
-Non ho fatto niente lo giuro!-
-Che ne hai fatto della mia preziosissima argilla artistica!?-
-No, ne ho solo preso un po’ volevo vedere se riuscivo a farci dei vasi o altro…-
-E…?- lo sguardo di Deidara era implacabile
-E, uff, ho fatto saltare in aria parte della vostra stanza… ma Tobi è un bravo ragazzo!-
-Cosa. Hai. Fatto!?-
Il biondo iniziò a sbattere la testa del povero Tobi contro la dura argilla della sua statua volante.
-Ouch... Ma... Ahio... C’è… Ahi… Dell’altro… Ahia, Deidara-sempai!-
-Che hai combinato ancora?- disse il biondo bloccandosi
-Nell’esplosione sono state coinvolte anche tutte le nuove marionette di Sasori-sempai!-
Sasori, che fino a quel momento non aveva fatto altro che pensare alla sua calda e tranquilla stanzetta lontana da quei due decerebrati, si voltò inorridito
-Deidara buttalo di sotto!-
-Con piacere!-
-No! Aspettate! Non vorrete farlo davvero, siamo compagni dopo tutto… aspetti sempai!-
Deidara se lo issò sopra la testa e lo lanciò giù. Il corpo del povero Tobi scomparve nel muro di acqua che la pioggia fitta formava.
-Deidara… MA SEI IMPAZZITO?!-
-M-ma…- balbettò- Danna me lo hai detto tu!-
Il rosso si diede una manata in viso –Plana cavoli, andiamo a vedere se è tutto intero-  
Il dragone atterrò piano al terreno scomparendo subito dopo.
-Tobi dove sei? Caccia un rantolo se sei vivo!-
-Danna! E poi sarei io l’insensibile!-
Nello scrosciare della pioggia i due distinsero un rumore di passi e una figura nerastra si fece avanti verso di loro.
-Sono qui sempai… fortuna che eravamo vicini al covo e non ce n’eravamo neanche accorti…-
-Ma dove sei finito?- chiesero i due guardandolo zoppicante e coperto di sporcizia
-Sono atterrato sulla legnaia… non si smentisce mai, eh sempai? Ottima mira- disse sarcastico Tobi
-Va bè proseguiamo che già abbiamo perso un sacco di tempo…-
-Ehi datemi almeno una mano! Ho fatto un volo pazzesco è un miracolo che non mi sono fatto niente…-
-Arrangiati!- proclamarono serafici i due, incamminandosi
Dopo alcuni secondi un urlo di rabbia li bloccò all'istante –Ora BASTA!-
Deidara e Sasori guardarono il loro compagno e una strana sensazione li pervase, come una forza invisibile, calda e penetrante. Non sapevano che cosa fosse, fatto sta che era… piacevole.
Cosa ancora più strana fu che Tobi iniziò a cantare!
 
<<Eh si. Son stufo. Non voglio farne un dramma, ma ho deciso che ora me ne andrò! >>
 
Deidara non riusciva a dire una sola parola e così pure Sasori, il cui volto di solito serio, era ora più che sconvolto; non tanto per il fatto che Tobi stesse delirando, e che lo facesse cantando non era poi una cosa così sconvolgente agli occhi di chi lo ha conosciuto da un po’, ma per il fatto che all’improvviso, e non si sa da dove, iniziarono a risuonare le note ritmiche e scoppiettanti di una musica da spettacolo che si sposava alla perfezione con le parole di Tobi! Il biondo si diede del pazzo ma la sentiva perfettamente!
 
<<Perfetto, già! >>
 
L’uomo si fiondò sui due arrivandogli alle spalle
 
<< Se scappo da qui, un povero spezzatino non diventerò! >>
 
<< Andare dietro a voi sono sempre guai, perciò vi saluto! Arrivederci!Se la vie!>>
 
Tobi afferrò i cappucci dei cappotti dell’Akatsuki e li calò su sulle teste dei malcapitati che non avevano ancora capito che cosa stesse accadendo!
 
<< Io penso a meee… La vita è così! >>
 
<< Uhm, il Paese della Pioggia dovrebbe andare bene… una gallina dalle uova d’oro che aspetta solo di essere spennata…- si voltò verso i due che nel frattempo si erano liberati degli zuppi cappucci – e io sono quello che ha lo strappa piume! Ne diverrò il signore nel giro di una settimana! >>
 
Deidara se lo ritrovò davanti d’un tratto << Qual è il suo problema Deidara-sempai? Pensa che non c’è la possa fare?>> gridò puntandogli il dito nell’occhio meccanico
 
Il bombarolo aveva tutta l’intenzione di rispondergli alquanto male, ma non ne ebbe l’occasione
 
<<  Io sono un bravo ragazzo, piccino! Trattato da cretino senza un po’ di dignità! >>
 
<<  Io faccio ciò che vuoi – afferra Sasori per poi strattonarlo via mandandolo a finire nel fango -ma lo so che poi, qualche sberla mi arriverà!>>
 
<<  Non ho un amico su cui poter contar! A parte, forse, Deidara-sempai! >>
 
<<  La verità, io so qual è! È “D’ora in poi, io penso solo a me!” >>
 
A quel punto i due lo persero di vista ma la sua voce non tardò a farsi sentire
 
<<  Il mooondo, aspetta solo me! Ma che vi salta in mente? Ci tengo alla pelle!  >>
 
<<  Io. Posso. Fare. Da. Me! >>
 
A quel punto ricomparve, mettendosi tra i due e cingendo loro le spalle con le braccia.
 
<< Voi ora, sapete che io, non ci sarò! Non mi disprezzerete e nel vuoto non mi getterete!  >>
 
Tobi mollò la presa lanciandosi in avanti << Io, mi teletrasporto via, voi fate quel che volete! Perché d’ora in poi… Io penso solo a me!  >>
 
Tobi si voltò verso i suoi compagni, giusto in tempo per ricevere in faccia una corposa palla di fango. Il mascherato, caduto per terra si mise a liberare l’unico pertugio da cui poteva vedere.
 
-E ringrazia che è solo fango e non una delle mie esplosioni!-
 
Tobi iniziò a guardarsi intorno disorientato. Non aveva capito bene che diavolo era accaduto. Le parole gli era uscite dalla bocca così, fluide, naturali, ma non le pensava affatto! Non gli erano neanche passate per la testa ma gli erano comparse così, dal nulla appunto! E poi quella strana sensazione…
 
-Di tutte le cose cretine che hai fatto in vita tua Tobi questa è stata la peggiore!- proruppe Deidara
-Ma sempai…-
Sasori bloccò ogni tentativo di reclamo –Avanti entriamo nel covo… con questo tempaccio mi potrei beccare una polmonite anch’io-
Il marionettista iniziò a pensare a che razza di gruppo di pazzi si era unito! Insomma pioveva come non mai, era da tre ore che se la stavano beccando e che cosa si mettevano a fare i suoi compagni? Cantare e litigare sotto la pioggia!
 
I tre si rimisero in cammino finchè non raggiunsero una parte rocciosa. Sasori congiunse le mani e poi le appoggiò sulla nuda roccia; il luccichio azzurro proveniente dalle venature illuminò i tre e la porta si aprì.
Non appena i tre furono entrati si richiuse con un tonfo grave.
-Ah covo dolce covo!- proruppe Deidara
-Avanti ci tocca una bella scarpinata fino alla sala d’arrivo-
Sasori aveva ragione e i suoi due compagni se lo ricordavano eccome.
Il covo centrale dell’Akatsuki era immenso e si estendeva per tutto il Paese della Pioggia, con vie di accesso e fuga disperse in tutto il paese. Laboratori, serre, palestre, stanze delle riunioni e di intermezzo. Tutto ciò che poteva servire nelle lunghe attese che i membri dovevano vivere tra missioni particolarmente appariscenti o intense, nell’attesa che le acque si calmassero.
La parte centrale, quella definita “privata” in quanto si concentravano i dormitori e le stanze per la cosiddetta “vita comunitaria” che i membri erano, volenti o nolenti, costretti a vivere, era a una decina di chilometri dal Villaggio della Pioggia; ovviamente per non destare sospetti ogni membro doveva entrare da una degli ingressi secondari e l’entrata da cui erano passati era quella più vicina.
A quattro o cinque chilometri dal blocco centrale.
In parole povere, una sfacchinata.
I tre mukenin avevano percorso buona parte del tragitto ed erano sfiniti. Trascinavano i piedi pesantemente e il morale era abbastanza basso.
Quando quella sensazione ritornò. Quel senso di calore e leggerezza tornò a farsi sentire pervadendoli.
E con essi pure la musica. Stavolta più leggera, come un coro di flauti. Una musica delle loro terre.
 
Senza accorgersi intonarono in coro  <<Sono giorni che, marciamo verso il covo >>


Dal centro della fila Tobi <<Come falchi ci portiamo sulla meta… >>


<<Resistenti, ma coi piedi blu… ce l’abbiamo fatta in fin! >>


Dal fondo all’improvviso Deidara si fiondò sui due <<Pensate che… per lei mi batterò! >>


I due lo guardarono stupiti non capendo, e il biondo stesso iniziò a domandarsi dove quella musica lo stesse mandando a parare.
 
<<Io lo faròòò… per lei combatteròòò! >>
 
Sasori ammiccò sornione: si riferiva alle loro donne ideali! E decise di stare al gioco non potendo fare altrimenti


<< Lei, così ricca di virtù… lei splendida e anche più!>>


Il biondo proseguì gonfiando il petto tronfio <<E invece, io, la stregherò… coi muscoli che ho! >>


In quel momento si sentiva un vero idiota, anche se sapeva benissimo i suoi muscoli non avevano nulla da invidiare con nessuno…
 
E fu la volta di Tobi <<E anche se brutta, la vorrei, con una dote… >>


Deidara e Sasori lo squadravano curiosi: che intendeva?
 
<<Che mi cucini in mille modi: cioccolato, dolci, dessert, mmm >>
 
Il biondo, mandandolo visibilmente a quel paese, proseguì <<D’altro canto, le ragazze, ci mangiano con gli occhi >>
 
<<La divisa, sai, ci rende affascinanti >>gli fece eco Sasori


Come se si fossero dimenticati della fatica i tre iniziarono a correre verso la fine della caverna, cantando sempre in coro <<E, il motivo che, ci spingerà, è sempre e solo leeei… Ecco perché, combatteremo noooi!>>


Giunti finalmente nell’antro, carichi come mai, non se la sentivano di smettere. E facendosi sempre più sbruffoni
 
Il rosso <<Sarò il più grande dei suoi eroi! >>


Il mascherato << Io la sorprenderò… >>


E il biondo <<E i modi miei di fare, sapete… La rapiranno! >>


Sasori gli tirò una sberla sulla nuca e guardando Tobi <<Lui crede d'essere un gran fico! >>


D’un tratto una voce baritonale fece il suo ingresso nella sala<<Se vedeste voi, la donna che mi osanna! >>


Kisame con la fedele Samehada sulle spalle li guardò ghignando superiore.
 
Non domandandosi neanche se pure il ninja della nebbia era sotto l’effetto della musica, Deidara si voltò inorridito verso gli altri due <<Di che donna parla, forse di sua mamma? >>


Squadrando malissimo Deidara, anche Kisame si unì al coro
 
<<E, al ritorno, dalle, missioni
Lor ci ameran di piùùù!
Ecco perché… per lei mi batteròòò

La sogneròòò… per lei combatteròòò >>


Non sapendo, ma sentendo che quella era l’ultimo pezzo, i quattro mukenin si misero in pose da considerarsi virili, proclamando infine: <<Combatteremo! >>
 
-Per chi è che combattereste voi quattro?-
I quattro mukenin si voltarono verso la nuova venuta: Konan in tutta la sua bellezza, si fece avanti con un eleganza sopraffina, osservando curiosa i nuovi venuti, i quali morirono dalla vergogna di essere stati beccati.
L’unico che si riprese in tempo fu Kisame rivolgendosi a lei burbero –Che diavolo significa tutto ciò, Konan?-
La ragazza sorridendogli rispose –Sapete che non avete una brutta voce? Anche se forse quella di Kisame è un po’ troppo profonda, un po’ roca-
-Davvero- le si accompagnò Tobi -Kisame-sempai dovrebbe migliorare un po’… stonava in mezzo al gruppo-
A momenti lo spadaccino gli mozzava un braccio –Che diavolo sfottete, voci bianche del cavolo, mi dovete una spiegazione!-
-Per cosa?- gli domandarono
-Per i canti e compagnia!-
-Ah!- gli disse Deidara sarcastico – non stavi cantando indipendentemente?-
Kisame lo guardò malissimo –Ma scusa, ti sembro il tipo?-
-Comunque battute a parte- si intromise Sasori ridiventato serio e impassibile – davvero che cosa sta succedendo Konan?-
La ragazza gli rispose atona –Non ne ho idea. Io arrivo ad accogliere un gruppo di mukenin di classe S e mi ritrovo quattro madrigalisti! Perché dovrei essere al corrente delle vostre ambizioni canore?-
-Non siamo noi che lo vogliamo Konan è come se qualcosa ci obbligasse! Quando cantavo non sapevo neanche come avrei dovuto proseguire…- le rispose Deidara
-In ogni caso dobbiamo fare qualcosa, è imbarazzante tutto ciò!- disse serafico il rosso
-Puoi dirlo forte!- berciò Kisame  
I cinque ninja rimasero in silenzio, non sapendo che fare.
-Forse… forse dovremmo chiedere al leader, potrebbe avere qualche idea-
Konan schioccò le dita –Tobi ha ragione, Pain potrebbe essere a conoscenza di elementi che ignoriamo…-
Il gruppo non fece però in tempo a lasciare la stanza che calarono le tenebre. Le luci si spensero lasciando i mukenin nell’oscurità più totale.
-Che diavolo significa?-
Cosa poteva essere? Un attacco nemico? Kakuzu che non aveva fatto riparare a dovere il generatore di elettricità perché troppo caro? Quest’ultima cattiveria sul fin troppo attaccamento al denaro da parte di Kakuzu fece sogghignare Deidara, ma non gli impedì di metter mano ad un kunai e di mettersi in guardia al pari degli altri.
Ammise di avere un filo di paura, ma solo come giusto modo per analizzare bene la situazione, si convinse.
Chi avrebbe voluto attaccarli a casa loro? Chi era tanto temerario?
Improvvisamente, le fiaccole a muro si accesero di vive fiamme, illuminando un po’ l’ambiente.
Poi il biondo la sentì. Tutti la percepirono. Quella sensazione calda e piacevole… la musica stavolta bassa e ritmata, quasi lugubre.
“O per la miseria… di nuovo!”
 
 
Per la misteriosa rivelazione dovrete aspettare il prossimo cap! È o non è una boiata pazzesca? XDDD Ciao!

 

  
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