Everything
Ascoltavo assorta la melodia che Edward suonava per me al
pianoforte, seguendo ogni movimento delle sue meravigliose mani, quando Rosalie
entrò dalla porta, visibilmente turbata.
«Rose, è successo qualcosa?» mi affrettai a chiedere.
«Renesmee?» continuai.
Edward aveva smesso di suonare e se ne stava lì impalato con
un’espressione indecifrabile sul viso.
Mi spostai vicino a Rosalie, in modo da averla di fronte a me.
Dopo un istante di silenzio si decise a parlare.
«Stavamo facendo un pupazzo di neve. Improvvisamente mi ha detto
di andare perché doveva fare una cosa con lui, da soli». La voce di
velluto di Rosalie tremò un po’.
«Con chi? Chi c’era?» chiesi, in preda all’ansia.
«È questo il punto…» tergiversò.
«Bella, io non volevo lasciarla sola, davvero. Ho perlustrato
tutto il perimetro cercando una scia, un qualcosa che dimostrasse che c’era
qualcuno oltre noi due. Ma…»
«Nessuno. Non c’era nessuno» concluse Edward.
«E dov’è Renesmee ora?»
«Ancora fuori. Quando le ho detto che eravamo sole è scoppiata
quasi a piangere e ha ribadito che non potevo capire» Rosalie, preoccupata, si
ravviò i capelli.
Edward ed io ci scambiammo un breve sguardo pieno d’ansia.
«Andiamo»
E in una frazione di secondo eravamo già sulle sue tracce.
Continuavo a farmi mille domande sul suo strano comportamento.
Renesmee era sempre stata una bambina razionale e matura.
Inoltre era raro che disdegnasse la compagnia di Rosalie.
Mi concentrai sul suo profumo e la intercettai subito.
Aumentai la velocità.
Non appena la vedemmo ci bloccammo, impietriti.
Era seduta su una roccia, con i piedi penzoloni e le manine
strette a pugno. I lunghi boccoli bronzei vibravano a causa del venticello
freddo che attraversava il piccolo spiazzo.
L’ampio vestito di velluto la faceva sembrare una principessa
ottocentesca.
Al suo fianco il pupazzo di neve, naturalmente un enorme
lupo.
«Vieni qua, Jacob!» la sua voce melodiosa era incrinata, come se
stesse per piangere.
Nel sentire il nome del mio amico, un groppo mi si formò in
gola.
Il mio sole si era spento. Jake non c’era più.
Una mattina, mentre veniva a casa nostra, due nomadi l’avevano
colto di sorpresa.
Non avevamo potuto far nulla; gli avevano spezzato il collo.
Ricordo ancora il pianto acuto di Renesmee, quando aveva sentito
l’ululare straziato del suo lupo.
E nonostante fossi un vampiro, ormai, quello era uno dei pochi
ricordi nitidi che mi restavano di quel giorno.
Frammenti di ricordi.
Il cervello in fiamme. Rabbia. Dolore. Vendetta.
Due corpi bruciati.
Il battito spezzato e irregolare del cuore Renesmee.
Non aveva parlato più di lui.
Sembrava che l’avesse dimenticato, ma naturalmente sapevamo che
non era così.
Nessuno di noi l’aveva dimenticato, eppure era trascorso più di un anno.
«Non l’ha dimenticato» ammisi, sconfitta.
Edward annuì, tormentato.
Ci avvicinammo a Renesmee.
Quando si accorse di noi, la piccola assunse la tipica espressione
di chi era stata colta con le mani nel sacco.
«Con chi stavi parlando, piccola?» le chiesi, cercando di non
mostrare l’angoscia che mi divorava.
«Io..» Abbassò gli occhi luminosi.
«Non avere vergogna, Nessie. Sai che quello che credi non
succederebbe mai» la incitò Edward.
«Io stavo… parlando con… con Jacob» cercò invano di non mostrare
il tremolio della sua voce, stringendo le labbra rosse.
«Ma qui non c’è nessuno, tesoro» le feci notare con dolcezza
sfiorandole il viso con le dita.
«No. Non è vero! Jake mi ha detto che è sempre con me, anche
quando non lo percepisco» la sua abilità nel parlare ancora mi stupiva.
«E poi, se penso che è qui con me… fa meno male qui» e con
una manina delicata si sfiorò il petto, proprio sopra il cuore. Una goccia di
cristallo traboccò dagli occhioni color cioccolato.
«Non guardatemi così. Io vi voglio bene e non voglio che vi
preoccupiate per me. Ma è inutile che cancellate ogni cosa che riguarda lui.
E che la notte riempite il mio lettino di coperte.
Mi manca lo stesso il calore del mio Jacob. E il suo
profumo. E la sua voce.» Concluse singhiozzando. Gli occhi colmi di puro
dolore.
Dio. Era solo una bambina. Come poteva capire tutto quello che le
succedeva intorno? Come poteva soffrire così tanto?
La abbracciammo.
«Dov’è?» Chiesi.
«Sempre con me» rispose aprendosi in un sorriso, capendo al
volo a chi mi riferivo.
«Oh quindi.. Ciao Jake! Ehi stai trattando bene la mia Nessie??»
chiesi stando al suo gioco.
Renesmee si tirò un po’ su e disse, seria «Jacob, lo sai che papà
si arrabbia se dici parolacce davanti a me!» le mani sui fianchi.
«Che ha detto?» le chiesi, improvvisandomi preoccupata.
«Ha detto: Cazzo, Bella. Hai qualche dubbio?!» sibilò Edward,
fingendo rabbia.
«Okay, ho capito! È meglio se andiamo via e vi lasciamo un po’ da
soli» dissi ad alta voce.
«Prima che comincino a litigare» sussurrai, ammiccando, all’orecchio della mia piccola.
Mi sorrise.
Ci fece un cenno con la piccola manina.
Io e Edward c’incamminammo lentamente verso la foresta.
«Mamma, papà» chiamò.
Ci voltammo verso di lei. Tremava.
«Non basterebbe neanche tutto il tempo del mondo per farmi dimenticare
il mio Jacob. Lui era la parte più importante del mio cuore. Lui… Lui
era tutto»
Quella parola riportò alla memoria ricordi che volevo dimenticare.
La sua tomba. La piccola scritta che era incisa vicino al
suo nome: Tutto.
Opera di Renesmee.
Il mio corpo non mi permetteva di piangere.
Ma quello che sentivo nel cuore era di gran lunga peggiore di
alcune lacrime.
Io sapevo che aveva ragione.
Sapevo che quando non sarebbe più riuscita ad immaginare il suo Jacob
avrebbe trovato il modo per ritornare da lui.
E sapevo che non potevamo farci nulla.
Potevamo solo aspettare che arrivasse la fine, l’unico modo
per far guarire il suo piccolo cuore distrutto.
Ciao!!
Eccomi con un’altra one-shot su Renesmee (e Jacob)!
Inizialmente l’avevo scritta per il concorso “Un vampiro
immaginario” ma non ho avuto risposta dall’utente che ha indetto il concorso
così.. eccomi qui!=D
Scritta, come ben vedete, in un momento triste!
Uccidere Jacob è stato orribile ma necessario per lo svolgimento
della storia!!!(mi piace pensare che non abbia sofferto!ù_ù)
Ma è stato molto brutto anche descrivere la sofferenza si
Renesmee. Odio immaginare dei bambini
che soffrono!
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate!!^___^
Baci
jacoberenesmee