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Autore: B_Depressed    13/02/2011    0 recensioni
Mi svegliai, volevo raccontarti ciò che avevo sognato, ma tu ormai non c'eri più.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprii gli occhi: ero a casa, nel mio letto con la fronte sudata in preda alle convulsioni, mia mamma che mi teneva schiacciata contro il letto per non farmi cadere: 3 metri di altezza. Un incubo, terribile, indimenticabile.

Ero in preda al panico, mia mamma appoggiò per terra un bicchiere di acqua fresca; quel bicchiere mi riportò all’incubo, mi scesero due lacrime gonfie pronte a piombare sulle coperte. La prima scese lungo la guancia e si tuffò dal mento fino ad arrivare al lenzuolo stropicciato; la seconda non arrivò non arrivò a destinazione. Si fermò sulle mie labbra morsicate e un po’ sanguinanti a causa della mia “morte” subacquea ; aveva un sapore salato mischiato delle lacrime a quello ferroso del sangue: dopotutto non era male. Era un sapore familiare, quello delle pellicine delle unghie, quando le stacchi a volte esce un po’ di sangue o quando ricuci un calzino che si sta bucando e ti buchi il dito con l’ago, stringi forte il dito ed esce del sangue con una forma simile ad una pallina piccolissima.

Mi riaddormentai, l’incubo continuò dal punto in cui si era fermato di colpo. I miei occhi erano aperti nell’acqua, era tutto buio e gelido, ero nelle profondità di un lago immenso; pesci che nuotavano liberamente senza creature malvagie che volevano portarle alla loro fine.

Fissai il mio piede, era avvolto da una nebbia verde smeraldo, era scura e fredda come il ghiaccio. Mi resi conto di poter respirare.

La nebbia rallentò, probabilmente eravamo giunti a destinazione; l’acqua era di un blu scurissimo, la nebbia prese forma. Eravamo dinanzi ad una bolla nera enorme, protetta da creature marine mai viste, orribili, inquietanti e furiose; riuscivo a sentire il loro umore. La nebbia mutata in essere quasi umano mi trascinò nella bolla oscura, si accese una luce verdognola.

La “nebbia” mi portò al cospetto della Morte; non era come la Morte che si vedeva dalle cartomanti, o nei telefilm, era imponente e bianca. Essa non parlava, mi toccò la fronte, mi fece vedere immagini familiari: me e la mia migliore amica, ero completamente rilassata grazie alla visione di quelle scene, però poi uno schizzo di sangue rosso vivo macchiò qui ricordi. Parole orribili comparivano nella mia mente: TRADIMENTO, ABBANDONO, SOLITUDINE.

Tolsi la mano della Morte dalla mia fronte, le feci molte domande riguardanti la visione: essa mi soffiò in faccia e io sfrecciai verso l’alto ritornando alla superficie del lago.

Mi svegliai ancora dall’incubo, dovevo dire tutto a LEI, l’amica speciale che mi voleva bene da quattro felici anni; scrissi il sogno in un sms e poi mi resi conto che lei nella mia vita non c’era più. Cancellai il messaggio.

Prossimo capitolo: LA DURA REALTÀ

B_Depressed

   
 
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