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Autore: Kokato    13/02/2011    2 recensioni
Non capisce esattamente cosa intende parlando di ‘dio’. Un grassone pelato e delirante, seduto su una nuvola che naviga sulle loro teste? O un vecchio barbuto, magari, impegnato ad osservare gli stermini che compiono e ad approvarli con sadica soddisfazione? Effettivamente non gliene importa, ma è abbastanza certo che non esista nessun Dio Denaro -ma se esistesse, valuterebbe il culo di Hidan in numerosi zeri-.
Kakuzu x Hidan, 500 parole esatte.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hidan, Kakuzu | Coppie: Kakuzu/Hidan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Assottiglia gli occhi, fulminandolo con il peggiore dei suoi sguardi --preludio di attacchi isterici degni di una donna gravida-. È che non riesce a credere di essersi immischiato con un tipo così… arido.

“Sei un indescrivibile cazzone, lo sai?”.

“Sì, me lo hai già detto”.

Gli si raggrinzisce la fronte e sente un gran bisogno di stiracchiarsi, di rilassare i muscoli, così fa, dispiegando le gambe nude sul letto. La carne gli pesa addosso e, per un attimo prima di parlare, pensa che non sarebbe male se Kakuzu lo mutilasse un po’ prima di procedere in quella dannata, inconcludente faccenda. Cosa può rendere i muscoli più sciolti di così? “Pensavo solo che non te ne importasse… ed era già abbastanza grave!”.

“È così, infatti”. Kakuzu rimane seduto in fondo al letto, già preparato ad ogni conseguenza -Scordati il mio culo, dannato idiota! Vuoto bastardo senza palle! Vai a buttare i tuoi soldi in qualche bordello e dopo mangiati le mani! Fanculo a te ed al tuo merdoso Dio Denaro!-. Non capisce esattamente cosa intende parlando di ‘dio’. Un grassone pelato e delirante, seduto su una nuvola che naviga sulle loro teste? O un vecchio barbuto, magari, impegnato ad osservare gli stermini che compiono e ad approvarli con sadica soddisfazione? Effettivamente non gliene importa, ma è abbastanza certo che non esista nessun Dio Denaro -ma se esistesse, valuterebbe il culo di Hidan in numerosi zeri-.

Come puoi dire che Jashin non esiste?!”.

“Posso non dirtelo, se vuoi”.

“Mi dai la nausea, sei così superficiale”. Aveva già detto anche questo. Lo guarda accavallare le gambe e appoggiare la testa su una mano, evitando di rivolgergli lo sguardo, assumendo così una posizione che chiunque altro avrebbe detto sensuale. Dannato lui, e quando si dimenticava di avere un compagno dannatamente isterico e lunatico. Valutò quanto avrebbe potuto resistere a far finta che non gliene importasse -spiritualmente un bel po’, fisicamente molto poco-. Sia che esista, sia che non esista, Jashin gli causa molti problemi -Bordello? Non sia mai, costano un occhio della testa di questi tempi!-, e comincia a sentirsi anormalmente seccato, tanto che l’angolo della bocca gli trema ed il piede destro comincia a muoversi, contro la sua volontà, come se non vedesse l’ora di scappare da un’altra parte.

Tipo a mutilare mortalmente qualunque dio si ritrovasse a passare da quelle parti. “Ti vedo teso… Kakuzu”.

Maledetto bastardo. Non risponde, evita di voltarsi a vedere come il suo broncio si muta in un sorrisetto sardonico, che non avrebbe altro effetto che quello di forzare ulteriormente la sua proverbiale indifferenza. Poi si sente toccare una spalla, un petto nudo si appoggia contro la sua schiena coperta ed un soffio gli stuzzica l’orecchio.

“Non parli mai… e quando lo fai dici stronzate. Tutto sommato, non faresti meglio a startene zitto?”.

E a fare quello che stavano per fare? “Tu invece parli troppo. Ma doveva capitare che dicessi qualcosa di sensato, una volta o l’altra”. esalò, prima di portarlo sotto di lui.

Dei… portano soltanto problemi.

*Gotta take back whats mine (gotta take back)

Keep chocking and holding, provoking

My life style you be smoking

Note dell’autrice!

È la prima volta che scrivo su di loro, spero non siano ooc. E spero che Hidan sembri abbastanza “donna isterica- non- te-la-do-se-non-fai-come-dico-io-brutto-stronzo”, perché è proprio così che me lo immagino *O*

Leggermente ispirata alla canzone “Carmen Queasy” di Skin e Maxim Reality, se ne consiglia l’ascolto magari durante la lettura. Se commentate mi fate IMMENSAMENTE felice.

Owari *O*

 

*Devo riprendere ciò che è mio (devo riaverlo indietro)

Continuando a soffocare e a tenere duro, provocando

Stai mandando in fumo il mio stile di vita.

(Carmen Queasy, Skin & Maxim Reality)

   
 
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