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Autore: Tinkerbell91    04/01/2006    3 recensioni
Draco è confuso e solo, Ginny stupita. Così inizia una storia d'amore. Siamo nel 5 anno per Draco e le vicende, che pur non seguono fedelmente, ma solo in parte, quelle del libro, termineranno con una sbirciatina nel futuro... COMMENTATE, PER FAVORE!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Draco Malfoy stava camminando tronfio nel corridoio del 4° piano insieme alla sua banda di Serpeverde; passando davanti alla statua del Troll Eric Barbapelosa sentì un mormorio sommesso provenire da una delle aule vuote. Una luce maligna gli balenò nello sguardo: “Ohi, ohi,ohi… Conosco questa voce…” disse, avvicinandosi alla stanza. All’interno qualcuno stava piangendo. Malfoy aprì la porta: Ginny Weasley era accasciata sul pavimento, le braccia attorno alle ginocchia e la bacchetta stretta in pugno. Quando vide Malfoy si alzò in piedi, negli occhi un misto di rabbia e sconforto. “Cosa vuoi?” disse lei.La sua voce era tremula, ma determinata. “Ohhh, la Babbanofila ha capito che Potterino non la vuole…” sussurrò Draco,gli occhi ridotti a fessure,non sapendo che era proprio quello il motivo della disperazione della ragazza. “Non osare… Tu… Io… Sta’ zitto!!!” gli gridò Ginny e dopo un attimo strillò “Diffindo!” la disperazione trasformatasi in rabbia bruciante, profonda, selvaggia. Un sottile taglio apparve sulla guancia sinistra di Malfoy, che,asciugatosi il sangue con la manica, la guardò correre via furente dalla stanza, i lunghi capelli ondeggianti che mandavano riflessi rossi tutt’intorno.

Draco era seduto in biblioteca e stava sfogliando distrattamente un libro intitolato “Veleni Letali, Come Sopravvivere”, ma la sua mente vagava.Ogni tanto sfiorava con le dita il punto in cui Ginny l’aveva colpito con quell’incantesimo e ripensò alla sua forza, all’ aura da lei emanata quando, al culmine della rabbia, l’aveva attaccato. “E’ proprio potente” sussurrò senza nemmeno accorgersene. “Chi? L’antiveleno peruviano?” chiese Pansy Parkinson, una Serpeverde bruttina e dotata di scarso cervello, il cui unico vanto era il suo fidanzamento con Draco, ostentando un’aria d’intelligenza che non le si addiceva affatto. “Eh? Sì, sì” tagliò corto Draco, senza nemmeno aver capito la domanda. In quel momento una ragazza dai capelli rosso fuoco lunghi fino alla vita entrò in biblioteca e, preso un libro dalla sua borsa di seconda mano, cominciò a leggere. Ma presto fu costretta ad interrompersi: sentiva che qualcuno la stava osservando. Così si guardò intorno e finalmente incontrò gli occhi color ghiaccio di Draco. Entrambi abbassarono di scatto lo sguardo sui rispettivi libri, Ginny un po’ stupita, Draco con un rossore leggero sulle sue guance pallide. Il ragazzo si sentiva stranamente accaldato e le sue gote scottavano. “Che figura ho fatto!!” pensò “Adesso crederà che la stessi osservando! Puhà!” arricciò il naso, come se solo il pensiero fosse assurdo. “Ma…” sussurrò una vocina nella sua testa “…in effetti tu la stavi osservando!” Con un gesto secco della mano Draco si levò dalla testa quei pensieri e cercò di concentrarsi nuovamente su quella non proprio entusiasmante lettura. Poco dopo Harry entrò, scrutando la biblioteca in lungo e in largo e quando notò Ginny seduta ad un tavolo le si avvicinò: “Ciao Ginny” –la ragazza cercò di non arrossire- “Hai visto Cho?” Ginny, sentendosi uno straccio, cercò di apparire indifferente: “Ehm…No,mi dispiace, non l’ho vista” Harry sembrò contrariato “Non importa… Ciao, ci vediamo!” le disse, allontanandosi. “Sì,ci vediamo…”sussurrò lei. Intanto un biondino, seduto pochi tavoli più in là, le mani strette a pugno,osservava la scena da sopra il suo libro.

**

Quella stessa sera nella Sala Comune di Grifondoro, ormai spopolata vista la tarda ora, una figura solitaria era seduta in una comoda poltrona di chintz, la faccia tra le mani,e sembrava assorta nei suoi pensieri. “Mi stava davvero guardando…Perché? Lui mi odia… ci odia! Anche suo padre sparla sempre di noi, ci ritiene dei falliti, babbanofili e traditori delle nostre origini, indegni di essere chiamati purosangue. Ma allora perché si comporta così? Non capisco…” E con questi pensieri per la testa Ginny si addormentò, col fuoco di fronte a lei che moriva piano piano.

Nello stesso momento nel dormitorio dei Serpeverde c’era qualcuno che non riusciva a godersi un buon sonno ristoratore, assillato da pensieri che difficilmente avrebbe potuto ignorare. Non riusciva a capire perché, tra tutte le ragazze che Hogwarts ospitava, proprio la figlia di un babbanofilo povero e fallito, con una miriade di fratelli più grandi dai quali ereditava libri e strumenti doveva tormentare così tanto il suo sonno. “Bhe… è carina, indubbiamente, molto carina.” Draco ripensò al movimento dei suoi capelli mentre correva “E poi ha carattere. E’ determinata. E forte. Il suo incantesimo era davvero potente, non me lo aspettavo. Sarebbe perfetta se solo…” Draco continuò a meditare, a cercare una soluzione per non ammettere i suoi sentimenti. “Forse ho solo un po’ di influenza… Sì,è per questo, lei non è niente per me…”. Con questa soluzione poco convincente anche Draco si addormentò.

Il mattino seguente Draco s’alzò di buon ora, deciso a consumare una fugace colazione per poi parlare a Pansy. Aveva infatti capito che era impossibile andare avanti così: la ragazza aveva una cotta per lui da tempo immemorabile,ed egli, per un po’, l’aveva anche ricambiata,ma ormai era diventata un peso da sopportare: sempre a ficcare il naso negli affari non suoi, a passare le dita tra i capelli biondi di Draco,cosa che lui trovava veramente fastidiosa e che, nonostante le ripetute richieste di darci un taglio, continuava ad essere il suo passatempo preferito, a spifferare in giro i dettagli più privati dei loro (rari) incontri o delle loro passeggiate per Hogsmeade… Insomma, un incubo! Ma ora Draco si era deciso: “Glielo dirò in faccia, vedremo se oserà continuare…”. E si avviò risoluto verso la Sala Grande. Arrivato, diede un’occhiata in giro e il suo sguardo scivolò sul tavolo dei Grifondoro, nella segreta speranza di vedere la sagoma di Ginny. In realtà la visione che gli apparve gli procurò uno spasmo involontario nel petto: Ginny stava chiacchierando e ridendo con Harry Potter, colui che,anche in questa occasione stava dimostrando di essere il migliore. In un impeto di delusione e rabbia cominciò ad attaccare con cucchiaiate i suoi corn flakes,come se la colpa di tutto ciò fossero loro. Intanto continuava a lanciare occhiatine ai due. Finalmente, sazio, uscì dalla Sala grande quando sentì una risatina alle sue spalle: Pansy stava sogghignando avvinghiata ad un Serpeverde del settimo anno, che le stava sussurrando qualcosa all’orecchio. Draco si avvicinò.”Ciao, Pansy.” Le disse con tono che non lasciava trasparire emozione alcuna “Vedo che mi hai preceduto… Ti stavo infatti per dire che tra noi tutto è ufficialmente finito, ma vedo l’avevi capito da sola… Meglio, tanto non c'ho perso nulla.“ e con un ultimo sguardo verso di loro,che lo fissavano lievemente imbarazzati, Draco si voltò. Uscito dalla Sala, senza nemmeno accorgersene incominciò a piangere. Non sapeva bene il perché, ma le lacrime sgorgavano, irrefrenabili. Era stato vedere la persona che fino al giorno prima gli ripeteva che lo amava abbracciata ad un altro a turbarlo così? O forse il motivo era un altro? Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, confuso, e cercò di darsi un contegno.

Mentre camminava, Draco pensava a quanto si sentisse diverso in quei giorni e ne cercava la causa. Fu così che, all’improvviso, andò a sbattere contro Ginny, la quale, intenta a leggere La Gazzetta del Profeta, nemmeno l’aveva notato. “Oh, scusa!” disse lei, senza rendersi conto di stare parlando con Draco Malfoy,che invece le rispose con voce inferma “Non ti preoccupare, scusami tu, è colpa mia…” La risposta non si addiceva al bulletto arrogante e prepotente che da sempre Ginny associava al carattere di Malfoy. “Ma…tu stai piangendo!?” notò lei, all'improvviso. “Io…no…ti sbagli, non sto affatto piangendo. Io…mi è entrato qualcosa nell’occhio…” “Ehmm, Malfoy, sarò sincera, questa scusa è… patetica. Perché stavi piangendo?” Tirando su col naso Draco cercò una risposta che lo potesse mettere in buona luce di fronte alla ragazza che, ormai l’aveva capito, gli piaceva da morire, ma tutto ciò che riuscì a dire fu “Ho bisogno di parlare con una persona amica…” ed era vero! Infatti il ragazzo,pur essendo sempre circondato da gente che lo temeva, rispettava, o lo riconosceva come capo era manchevole in una cosa: i veri amici. E così Draco e Ginny entrarono in un’ aula vuota e lì parlarono di tutto ciò che in quei giorni li aveva turbati, fatti soffrire, stupiti; ed entrambi, finalmente, capirono i veri sentimenti che da un po' provvano,ma che ancora non avevano riconsciuto.

  
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