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Autore: Iva27    13/02/2011    2 recensioni
Emma e Simon sono due ragazzi quasi
normali che hanno i nostri stessi problemi! problemi con professori
strani che sembrano sempre giocare con noi e farci i dispetti, problemi
di cuore perché il cuore non è mai chiaro nei
sentimenti e se lo è il destino ci mette sempre mille
ostacoli da superare, problemi comuni a tutti gli adolescenti!
ma forse Emma e Simon hanno qualche problema in più...
certamente avere dei poteri magici invece di facilitarli gli crea molti
più problemi!!!
é la mia prima storia originale, spero vi possa piacere!!! =)
dal sesto capitolo: Pov Emma:
"E fui travolta da una tale passione che per mezzo secondo mi lasciai
quasi andare.
Cavolo, era il mio primo bacio. E nonostante tutto era... bello...
sì, aveva un sapore e dava delle sensazioni
così...
Poi focalizzai chi avevo davanti e che quello era proprio il mio primo
bacio. E non lo volevo dato da un idiota cavolo.
Gli morsi la lingua con forza.
Lui si staccò con un gemito.
E io gli tirai un forte pugno sul naso."
Pov Simon:
"Gli poggiai una mano sulla nuca portandola ancora più
vicina e baciandola con più intensità. Non avevo
mai provato così tante sensazioni in un bacio.
Era meraviglioso. Labbra contro labbra, lingua contro lingua, le sua
mani tra i miei capelli, il suo respiro nel mio.
Non c'era niente che mi potesse distogliere da quel momento, niente.
Simon?
Come non detto."
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo capitolo


Simon


Odiavo i traslochi. Odiavo trasferirmi in un'altra città.

E odiavo terribilmente la mia famiglia.

Guardai arrabbiato mio padre mentre sistemava tutti i nostri bagagli sul tetto della macchina. Anche mia sorella Emma l'aiutava, stringendo le cinghie.

Odiavo lei più di chiunque altro perché non era arrabbiata come me. Perché non si lamentava. Perché non era seduta insieme a me sui gradini della nostra casa non volendo andare via.

Lei li aiutava.

Non doveva fare così dannazione. Era mia sorella.

Mia sorella gemella!

Secondo voi non doveva essere dalla mia parte?

-Avanti Simon, non fare il broncio. Devo ricordarti che hai quasi 17 anni?- mi chiese mia madre uscendo dalla porta con Chris in braccio.

Chris o meglio Christine, era la causa del nostro trasferimento. Mia sorella dall'alto -o dal basso, dipende dai punti di vista- dei suoi 2 anni e mezzo, aveva avuto la brillante idea di trasformare la sua maestra dell'asilo in un elefante. E non sto scherzando.

Sì, lo so, vi sembrerà una cosa assurda e impossibile.

Ma la verità è che noi abbiamo dei poteri magici.

Siamo stregoni, maghi o cose del genere?

Non ne abbiamo idea.

Fatto sta che facciamo magie, solo noi, e nessuno deve saperlo. Facciamo di tutto per vivere delle vite normali.

Abbiamo lottato tanto per sembrare come gli altri. Ed ecco che arrivata la più piccola di casa e ci rovina tutto.

E non sono un bambino geloso.

È che qui mi ero costruito una vita. Qui c'è il mio migliore amico Mark, la mia quasi ragazza, vi assicuro che l'avrei conquistata presto, Sarah. Qui avevo il mio gruppo di amici, Ted, Fab, Carl e il sopra citato Mark, con cui andavo a basket, a calcio, in piscina. Con cui facevo tutto.

E ora invece ce stavamo per andare in un altro continente.

Vi sembra una cosa accettabile?!?!

Sbuffai contro mia madre e mio padre che l'aiutò a mettere Chris nel seggiolino.

-Lo so che è difficile lasciare tutto Simon, ma dobbiamo farlo, lo sai. Ci è già capitato, comunque, e non hai fatto tutte queste storie- mi sgridò lui.

Sbuffai ancora. Era diverso.

Avevamo traslocato almeno venti volte quando io ed Emma eravamo piccoli.

Le magie ci sfuggivano di mano troppo facilmente, specialmente quando litigavamo tra di noi.

Ma a quei tempi non avevo chissà quali amici.

Non mi ero costruito una vita.

-Guarda che se non sali ti lasciamo qui- mi avvertì mia madre chiudendo la portiera della macchina e guardandomi dal finestrino aperto.

Anche mio padre era salito e mia sorella era già al suo posto, probabilmente anche con la cintura di sicurezza allacciata.

Vieni Simon. Non fare il difficile, la scelta ormai è fatta.

Non potrai fare altro che allungare il supplizio a tutti.

Mi ammonì lei mentalmente.

Sì, dimenticavo di dirvelo. Io e mia sorella possiamo comunicare telepaticamente. Era il suo modo preferito di parlare con me.

Primo, perché diceva che le si seccava la voce quando mi parlava, secondo, perché poteva pensare tutti gli insulti che voleva senza che i nostri genitori la sentissero.

Ve l'ho già detto che odio mia sorella??? Non lo ricordo...

Mio malgrado le diedi ascolto, alzandomi dai gradini e dando un ultimo sguardo a quella che era stata casa nostra per 10 anni.

-Sappiate che vi odio- dissi chiudendo la portiera e incrociando le braccia.

-Anche noi ti vogliamo bene caro- rispose mia madre mentre mio padre faceva partire la macchina.

E presto dicemmo addio alla nostra città.

E io addio alla mia vita!


******


Emma


Guardai anch'io malinconica la città che scompariva piano piano alla vista. Mi sarebbe mancata la nostra piccola e accogliente città. Ma purtroppo eravamo destinati a non vivere mai nello stesso posto, me ne ero convinta ormai all'età di sette anni.

Dopo che avevo perso la mia migliore amica.

Da allora non mi ero mai più affezionata troppo alle persone. Certo, dopo 10 anni mi ero fatta delle amicizie, ma così deboli infondo che non era scappata neanche una lacrima quando gli ho detto addio.

Era la cosa che mi ribatteva mio fratello quando gli dicevo che non sarebbe stato così terribile.

la fai facile tu. Tanto non hai dei veri amici!” mi aveva ripetuto tante volte mentre cercavo di fargli scomparire quello stupido broncio.

Ma non mi facevo colpire da quell'accusa. Intanto era lui a soffrire più di tutti per doverli abbandonare, mentre io ero completamente serena.

Io avevo solo un'amica. Tea e io eravamo amiche fin dal primo giorno di scuola. Eravamo inseparabili. Spesso sentivo le nostre mamme dire che più di due bimbe sembravamo proprio della grandi migliori amiche.

Ma il giorno in cui dovevo partire lei venne a salutarmi e fu investita da una macchina.

Persi la mia amica per sempre quel giorno e giurai che non ne avrei mai avuta un'altra.

E da allora avevo visto questa idea dei nostri poteri come un fatalità. E forse lo era stata.

Perché eravamo magici?

Da dove venivano questi poteri??

Tutto era iniziato da mio padre.

O almeno così sembrava.

Mio padre era stato l'unico superstite di un incidente accaduto 35 anni fa.

Lui aveva solo due anni e venne trovato da un poliziotto che lo portò subito in ospedale.

L'incidente era stato causato da una macchina guidata da un ubriaco.

Era andata contro la macchina dei genitori del bambino, spingendola a cadere insieme a lei dal ponte che stavano attraversando.

Le macchine erano cadute sulle rocce, giù per le montagne, arrivando a un benzinaio, sfracellandocisi sopra e facendo esplodere tutto.

Era rimasto ben poco di tutte e due le macchine e anche dei passeggeri. Così poco che non si era riusciti a identificare i genitori del bambino.

Il poliziotto trovò il bambino tra le fiamme, senza neanche un graffio, totalmente addormentato e incolume.

Com'era possibile una cosa del genere non se ne rese conto fino a qualche anno dopo, quando, deciso di tenerlo con se e allevarlo insieme alla sua bimba di poco più piccola, scoprì che il bambino aveva dei poteri magici.

Fu una cosa sconvolgente ma che non turbo il poliziotto e sua moglie, perché ormai amavano quel bambino come se fosse loro figlio.

I due bambini crebbero non come fratelli, ma quasi.

E col passare del tempo divennero prima fratelli, poi migliori amici e poi innamorati.

Sì, non so se ci siete arrivati, ma probabilmente si.

Quei due erano i miei genitori.

Quindi la magia derivava da mio padre.

Però non sappiamo nient'altro. Né chi erano i suoi, né da dove veniva, niente di niente.

Eravamo tutti una grande incognita.


****


Ciao a tutti!!!!!!!!!!

Benvenuti nella mia prima storia originale.

Come inizio non mi piace moltissimo, ma ho scoperto che è proprio questo il momento più difficile di tutta la storia. Non sapere come iniziarlo esattamente.

Uno vorrebbe metterci qualcosa che attira il lettore, che lo convince che questa è davvero una storia da leggere. Ma non ci riesce quasi mai.

Quindi spero davvero voi abbiate voglia di continuare a seguire questa mia storia!

Come avrete notato non ho messo descrizione dei personaggi. Per un semplice motivo.

Ho le foto di come l'immagino io.

Le metterò a fine capitolo se ci riesco!!!

Ringrazio tantissimo chi sceglierà di leggere e chi magari vorrà lasciarmi una recensione per farmi sapere se potrebbe interessargli questa storia, oppure se volete chiarimenti o altro!

Alla prossima!!!!

Questi sono i genitori: Lena e Ted


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questa è Christine, la piccolina!


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E questi sono Emma e Simon


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Alla prossima!!!!

IMPORTANTE!!!!!!!!

Capitolo corretto e riveduto grazie alla mitica Ele, la mia nuova Beta che ringrazio immensamente per aver accettato di assistermi in tutte le mie svitate storie!!!! GRAZIE!!!!


   
 
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