Fanfic su artisti musicali > Muse
Segui la storia  |       
Autore: abbs_    13/02/2011    5 recensioni
Ma tu da quant'è che non sorridi,Howard?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
uccesuuijchetristezz
- Capitolo 7.

E mi prendi, mi baci, e poi mi sveglio. A che serve aprire gli occhi da un sogno del genere? Insomma,di solito ci svegliamo per fuggire da un incubo,ma questo era tutt'altro. Perché ti sogno se sei qui? Sarà perché non sei mio? Seghe mentali a parte,mi girai verso di  te (quello vero,questa volta),che dormivi nel tuo letto, e subito notai l'espressione turbata. Ecco,è tutto soggettivo. Magari adesso stai sognando chissà cosa di orribile,ed io rimpiango di essermi svegliato..sta di fatto che, da stronzo che sono, vorrei tu non ti svegliassi mai. Vorrei restare a guardarti dormire una vita intera.
Diedi un'occhiata all'orologio. Le sette e venti. Sabato,mi pare. Presi coraggio e mi preparai ad affrontare la giornata più difficile di tutta la mia vita. Barcollai come un ubriaco per la stanza,in cerca della valigia,dalla quale presi biancheria,maglietta e pantaloni,che poi poggiai sul letto. Arrivato in pagno, non so perché ,pensai subito a Michelle: non potevo dirle di Matt,però potevo chiederle un consiglio generale,no? L'avrei chiamata dopo. Subito, fissai la mia immagine riflessa allo specchio. Perché sono così brutto? Ho un naso enorme,la bocca troppo piccola, degli occhi che hanno di decente soltanto il colore e degli stupidi capelli biondi. Biondi..perché? Mi fanno sembrare Kate,che forse dovrei smettere di chiamare 'oca bionda', per ovvi motivi. Quella mattina, poi, come se non bastasse, sembravo un barbone. Da quant'era che non mi radevo? una settimana? due? non importava,era troppo lo stesso. Presi un rasoio,di quelli usa-e-getta, e grazie al cielo non mi tagliai nemmeno una volta,e dopo cominciai ad auto-convincermi che ce l'avrei fatta.
-Ti ama,ti ama,ti ama,e poi..guardati: sei uno schianto! sei bellissimo,sei bellissimo,sei bellissimo!- Sussurrai. Mi sentivo abbastanza patetico,però. Non l'avrei fatto mai più.
Passai due ore a fissare Matt agitarsi nel sonno. Che cazzo aveva? Dovevo preoccuparmi? O forse era normale per una specie di genio-pazzo come lui che ogni tanto capitassero robe così? In anni e anni,non era capitato mai,quindi esclusi l'opzione. Mi preoccupai solo in quel momento di guardare l'ora,che segnava le dieci meno cinque,e decisi che era il momento di telefonarle. Cercai nella rubrica il numero,salvato come 'Michelle',e schiacciai il tasto verde.
-Ehi,Dom! è successo qualcosa?-
-No,è solo che..insomma,ti ricordi quella roba che ti dovevo dire ieri?-
-Si,giusto..che mi dovevi dire ieri!?-
-Alla caffetteria vicino al molo tra mezz'ora,ne parliamo lì,okey?-
-Certo,ok!- Disse con il suo solito tono contento. Non credo Michelle sarebbe mai stata triste in vita sua,per com'era fatta. Le delusioni le scivolavano letteralmente addosso,quindi,o forse era una persona talmente forte da riuscire a passar sopra a qualsiasi cosa,o era davvero stata miracolata.
Arrivai un po in anticipo, e mi sedetti ad un tavolo per due, di quelli all'esterno. Appena arrivò Michelle,mi salutò a distanza con un gesto della mano,ed io sorrisi imitandolo.
-Allora?- chiese -Dimmi tutto! sono curiosissima!- Sorrise
-Ehi,facciamo con calma..infondo domani devo partire,è l'ultimo giorno che abbiamo per vederci!-
-Sì,hai ragione.-
-Prendi qualcosa?- Domandai cortese (almeno credo).
-No,nulla,non ho spicci!-
-Ed infatti pago io!- Sorrisi. Infondo mi sembrava anche giusto. Chi era che guadagnava dipiù,una stuentessa o un batterista?
-Non ti permettere nemm..- Fu interrotta da me,che, chiamando un cameriere, ordinai due cappuccini.
-Questa me la paghi.- Disse imbronciata,incorciando le braccia.
-E dai,non fare la permalosa!-
-Okey,okey..-
-Mentre aspettiamo comincio con il discorso,che non è proprio facile..-
-Ecco,infatti,dimmi!- Esclamò.
-Mi piace un..un..a. Tu come glielo diresti?- L'indecisione tra il maschile ed il femminile, fu davvero il massimo. Sono ridicolo,ecco.
-Uhm..oddio..mi sa che hai sbagliato persona! Non c'è nessuno meno adatto di me..-
-Bhe,dico,non avevo in mente discorsi di quelli esagerati,tanto si dice che in quei casi le parole vengano da sole,no? volevo solo un po di incoraggiamento.-
-Se hai deciso di farlo ci riuscirai,no?- Si addolcì.
-Ma non è facile..è una situazione parecchio complicata. Ho paura. E sono insicuro. Ed è la mia migliore amica,ed ho paura che un rifiuto cambierebbe radicalmente il nostro rapporto,ed io non voglio che succeda..-
-Se non vuoi perderla ed è semplice infatuazione,allora lascia stare. Di solito passa.-
-No,non è infatuazione..io la amo proprio.-
-Ah..-
Silenzio. Ma non un silenzio di quelli che sembrano parlare,uno di quelli che al contrario,stava più zitto che mai. L'unica cosa che rompeva il silenzio,era la voce di Billie Joe Armstrong alla radio.


'Oh tell me when it's time,to say I love you.'

E vaffanculo anche a te,Billie Joe,è 'sta sera il momento di dirgli che lo amo,e non so ancora come farò. Michelle,forse anche più imbarazzata di me dalla situazione,prese a canticchiare,girando con un cucchiaino la tazzina colma fino all'orlo di cappuccino che era appena arrivata.
-Certo che hai una bella voce.- Sorrisi.
-Ma chi? io?- arrossì. -No,dai,canticchio solo per hobby,non ho chissà quale voce..- Abbassò lo sguardo,come se improvvisamente dalla tazzina fosse scaturita la risposta all'enigma di una vita intera.
-Ma dai,non ti sminuire! Un po di fiducia!- Dissi io, anche se ero l'ultimo che in fatto di autostima poteva parlare. Cominciai a cantare con quel tono da 'gatto in agonia' che mi ritrovavo. Mi seguì anche lei,che almeno cantava bene. Era giusto per ridere. Forse l'ultima cosa che dovevo fare era preoccuparmi,in quel momento.
L'allegria perenne di quella ragazza era contagiosa,ed infatti passammo due ore a girare per il centro,spensierati. Ma il tempo passa,e anche troppo in fretta,così a l'una e ventisei tornai all'albergo.
Matt dormiva ancora. Era preoccupante,perciò lo svegliai.
-Matt..Matt,svegliati..- Gli sussurrai all'orecchio.
-C..c..cosa? quanto..quanto ho dormito?- Chiese tra uno sbadiglio e l'altro.
-Parecchio..- Dissi con tono vago,mentre lui si girava per dare uno sguardo all'orologio appeso sulla parete.
-Vado a lavarmi,e dopo scendiamo a pranzo. Ho un buco nello stomaco che nemmeno immagini..forse anche due!-
Ridacchiai,nel vedere che nonostante il sonno poco sereno,Matt era sempre lo stesso..sempre quello di cui, 18 anni fa, m'ero innamorato.
La giornata passò veloce. Matt continuava a chiedermi in cosa consistesse il famoso quinto punto,ed io continuavo a rimandare. Troppo in fretta, si fece sera,e non avevo più scampo. Era il momento della verità. Eravamo ognuno steso sul suo letto,a parlare del più e del meno.
-Matt,vado sul balcone a fumare una sigaretta. Vieni con me?-
-Certo. Ah,ti..ti devo dire una cosa importante.-
-Idem.- Esclamai delugtendo.
Cercai il pacchetto di Malboro rosse dalla tasca del giaccone. Ne erano rimaste giusto tre. Ne estrassi una,e mi preparai mentalmente a quello che stavo per fare.
Mi sentii letteralmente male,ma dovevo farlo. Feci parlare prima lui.
-Dimmi.-
-Kate aspetta un bambino,e vuole spacciarlo per mio..ma io so che non lo è.-
-E come lo sai ?- Ancora più paura.
-Non lo facciamo da due mesi.-
-E tu non vuoi essere padre.-
-No,infatti. Magari se fosse stato mio..ma non lo è! per quanto ne so, potrebbe anche essere del primo coglione che passa!- Disse frustrato,prendendosi la testa fra le mani. -Ed io che in un primo momento,ho anche creduto che potesse essere mio figlio.- Scosse il capo.
Passarono dai cinque ai sei minuti di totale silenzio,rotto da Matt.
-E tu? tu che mi devi dire?- Chiese voltandosi verso di me.
Era arrivato il momento. O la va,o la spacca.
-Ti amo.- Dissi. In quel momento,cominciò una specie di Terza guerra mondiale in me,a livello fisico e mentale. Non mi sentì più le gambe,mi girò la testa,ma no,niente farfalle nello stomaco..quelle erano state rimpiazzate da enormi squali. Ma in quel momento,mi tornò in mente quello che avevo detto oggi ' si dice che in quei casi le parole vengano da sole' ed era vero. Mi passò per la mente un intero discorso da fargli.
-E ti amo da non so quanto. Ho perso il conto. Anzi,non lo so se ti amo. So solo che non posso stare senza te. So che quando ti fidanzi,combatto continuamente contro l'istinto suicida che mi assale. So che quando fai commenti su una bella ragazza per strada,vorrei che mi investisse un tir. So solo che quando stai male,io sto anche peggio. So solo che quando dimostri di essere felice con Kate, Gaia,o qualsivoglia ragazza (e lo so,questa è una, bastardata) spero tanto che tra voi finisca tutto. Io ti amo Matthew Bellamy,anche se so che tu non ricambierai mai. Non c'è persona più etero di te. E ora? Ora fai quello che vuoi. Metti un punto alla nostra amicizia,o cambia direttamente pagina, e stai con me. E sti cazzi,ora ti dico anche qual'era l'ultimo punto.. Baciarti,anche se questa premessa era necessaria per dirtelo. Ecco,l'ho fatto. L'ho fatto. L'ho fatto davvero. Te l'ho detto..ma non me ne pento. Te lo direi altre mille volte.- Mi scese una lacrima,alla fine di quell'inutile sproloquio che serviva solo a rinforzare il concetto. Non reagì,non una parola. Semplicemente,mi prese la sigaretta che ancora avevo in mano,e dopo averla spenta la gettò dal balcone. Mi cinse i fianchi,e avvicinandosi a me mi baciò. Per davvero. Non era un sogno. Le sue labbra,stavano davvero timidamente baciando le mie,e sembravano non voler smettere,anche se non mi aspettavo che quello fosse un 'si',per come era fatto Matt. Mi baciò con più forza, appoggiandomi all'anta del balcone. Cercò la maniglia senza staccarsi per un attimo da me,e una volta trovata, la aprì. Con delicatezza,mi fece stendere su uno dei due letti matrimoniali (il suo), e senza esitare mi tolse la maglietta. Per il resto di quella notte non ricordo molto,solo due corpi sudaticci intenti ad amarsi come non mai.
Il mattino dopo fu tragico. Dolori ovunque,e non serve far galoppare troppo la fantasia per capire dove ce n'erano dipiù. Solo dopo,mi accorsi che avevo la testa poggiata sui suoi 'addominali' (se così vogliamo chiamarli).
-Buongiorno.- Sorrise.
-Ciao.- Arrossì.
-Sei stato coraggioso.-
-No,sono stato un cagasotto per anni,era il minimo.-
-Hai lo stesso fatto la cosa giusta.-
-Giusta!? Adesso che ho perso il mio 'migliore amico' non ne sono più così convinto!-
-Eh?-
-Non stai dicendo che..-
-Volto pagina. Come hai detto tu.-
-E' solo compassione.- Dissi,mentre mi sentivo lo stesso al centovenutnesimo cielo.
-O forse sarà che ti amo? Dimenticare cosa, secondo te? Gaia? sei ridicolo. E secondo te ieri perché ero così agitato? Kate mi ha chiamato alle cinque di notte per darmi la notizia,e pensavo mi avesse seriamente incastrato con il figlio. Per un attimo ho pensato che non ti avrei mai avuto,ecco perché non riuscivo a dormire sereno.-
-Ripetilo.- Dissi,mentre una lacrima mi rigava il volto..lacrima che però,per una volta era di gioia.
-Ti amo.-
-Ancora!-
-Ti amo!- Esclamò.
-Ti amo.- Dissi tra un singhiozzo e l'altro.



Angolo di abbs_ :
Uh,che depressione,siamo arrivati alla fine! çwç  Mi sembra dunque giusto fare alcuni ringraziamenti. :)
Francè,che ringrazio per l'aiuto che mi ha dato con questo ultimo capitolo!
La 'Bells',perché ogni volta che mi calava l'autostima e mi passava completamente la voglia di continuare questa fic,c'è stata sempre.
Giada,che se mi distraevo troppo era sempre pronta a farmi la così detta 'cazziata'
E tutti gli altri lettori-masochisti che hanno patito questa banalissima storia senza un minimo di filo logico..GRAZIE. (L)
Saluti! :D

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Muse / Vai alla pagina dell'autore: abbs_