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Autore: Miss Demy    13/02/2011    23 recensioni
Una one-shot per festeggiare San Valentino insieme alla coppia più bella di Sailor Moon: Usako-Mamochan!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Era piegata in avanti con le mani aperte sulle ginocchia ormai da parecchi minuti, inclinando, a destra e a sinistra, la testa per cercare di capire se tutto stesse andando per il meglio e lasciandosi sfuggire ogni tanto qualche smorfia piena di curiosità e di perplessità.
Doveva essere tutto perfetto, almeno ci sperava.
In fondo, aveva seguito alla lettera i consigli di Makoto, esperta in materia, e aveva aggiunto un ingrediente in più, quello che non si trova in nessun ricettario di cucina ma che deriva dal profondo del cuore:
l’Amore. Quello con la A maiuscola che ti rende felice, entusiasta, solo guardando negli occhi la persona amata, soltanto pronunciando il suo nome.
E questo sentimento Usagi lo conosceva bene, anzi, in questo caso era proprio lei l’esperta in materia.

Soltanto pronunciando il nome Mamo-chan il cuore le batteva forte, per un suo sguardo - col quale poteva rispecchiare l’azzurro dei suoi occhi in quegli profondi e blu di lui -, un brivido pieno di emozioni le percorreva il corpo, per una sua dolce carezza l’anima le si riempiva di gioia immensa.
E… per un suo bacio, di quelli casti - che lui le dava rispettando il fatto che fosse ancora una ragazzina e che avesse bisogno di tempo prima di poterla avere per come desiderava – il cuore iniziava a batterle a più non posso, le guance le si coloravano di porpora e la felicità più assoluta si impadroniva di lei, sperando che in quei momenti - passati con le labbra unite in quel gesto d’amore a quelle del suo adorato Mamochan – il tempo si fermasse in modo da poter continuare ad essere quello che, in fondo, erano da sempre.
Un’unica essenza.

Sì, l’ingrediente Amore era stato aggiunto senza badare alle quantità. E in quel momento, concentrandosi sul suo olfatto, cercava di capire se quel dolce al cioccolato e panna, rigorosamente a forma di cuore, fosse buono per come desiderava con tutta se stessa.
Il timer del forno trillò, facendola sussultare e riportandola alla realtà da quei pensieri che la vedevano fra le braccia del suo amato Mamo.
Con molta curiosità e con un pizzico di timore, aprì il forno.
Un sorriso illuminò la cucina e rese i suoi occhi carichi di una nuova luce. Quella della soddisfazione.
Esultando come una bambina entusiasta, tirò fuori il dolce, cercando di non scottarsi.
Era fiera di se stessa. In quanto all’aspetto non c’era che dire, le era riuscito alla perfezione.
Avvicinò il naso alla torta, chiudendo gli occhi concentrandosi per capire se, dall'odore, anche il gusto fosse ottimo.
Un altro sorriso, altro entusiasmo.
Poggiò con accortezza il dolce sul tavolo – apparecchiato per due – voltandosi verso la parete sulla quale era appeso l’orologio.
Notando l’orario, corse verso la specchiera all’interno della camera da letto, sistemando il vestito a tubino rosa confetto e stirando con le mani le pieghe che la posizione incurvata davanti al forno le aveva creato sui fianchi.
Si voltò di profilo un paio di volte per osservarsi meglio. Un ultimo ritocco ai codini leggermente allentati e, un altro sorriso.
Era impeccabile.
Riguardò l’orologio sopra il comò, sentendo i battiti del proprio cuore farsi più veloci.
Era felice.
Con impazienza si affacciò alla porta finestra e, dopo qualche minuto passato a giocherellare con la tenda, corse verso l’entrata del salotto.
Attese qualche minuto, per lei infinito, e dopo, udendo le porte dell’ascensore aprirsi, iniziò nella sua mente:
“Tre, due, uno…”

“Buon S. Valentino, amore mio!” urlò energica, scaraventandosi su Mamoru che era appena entrato nel suo appartamento senza rendersi conto di cosa stesse accadendo.

Gli cinse il busto con le braccia, strofinando la guancia sul suo petto.

Mamoru rimase sorpreso, non si aspettava di trovarla lì. Non era quello il programma per la serata.
Non riusciva a muoversi, era bloccato da quella dolce meraviglia che, con un solo abbraccio riusciva a farlo sentire l’uomo più amato del Mondo.
Il suo stupore iniziale lasciò subito il posto ad un dolce sorriso carico di tenerezza e alla consapevolezza che lei, la sua Usako, era la persona più dolce e amorevole che avesse conosciuto in vita sua.
Cercò di richiudere con una mano la porta alle sue spalle.
Solo dopo, con il braccio destro, cinse la vita della ragazza baciandole la fronte:
“Buon S. Valentino anche a te, piccola mia.”

Bunny alzò lo sguardo, perdendosi negli occhi blu, profondi e pieni di infinito amore che da sempre riservava soltanto a lei.
Lo sguardo col quale Mamoru la guardava, la ammirava in tutta la sua bellezza, scrutando nei suoi occhi tutta la purezza di questo Pianeta, la fece arrossire.

Lui chiuse gli occhi e lei arrossì ancora di più.
Lo imitò e, dopo qualche istante, sentì le labbra carnose e umide del ragazzo poggiarsi con delicatezza sulle proprie.
Un bacio. Quell’apostrofo rosa tra le parole Ti amo, quel gesto pieno d’amore e di complicità che li univa in un modo perfetto.
Un dolce bacio, un altro, un altro ancora. Come se ognuno fosse l’ultimo.

Lasciandosi travolgere da un turbine di emozioni, Mamoru portò anche l’altra mano sulla schiena di Usagi, per poterla stringere meglio a sé e sentirla sua ancora di più.
Qualcosa di spigoloso le diede fastidio proprio sotto la schiena.
Si irrigidì istintivamente, allontanandosi senza volerlo dalle labbra di Mamo e girando la testa indietro in modo da vedere meglio di cosa si trattasse.
Notò una piccola bustina color argento che lui teneva in mano.
Si meravigliò.
“Questo è per te, amore mio. Avrei voluto dartelo dopo, al ristorante, ma mi hai scoperto!”

Un sorriso le uscì spontaneo, mettendo in risalto le guance paffute e leggermente coperte da un velo di make-up e donando ai suoi occhi una luce piena di felicità che fece risplendere l’intera stanza.

Lui la osservava contento e leggermente divertito.
Vederla felice, entusiasta come una bambina il giorno di Natale, gli riempiva il cuore di una gioia immensa.
Portò la mano davanti al petto, facendo oscillare la piccola busta argentata e spigolosa.
“Buon San Valentino, mia dolcissima Usako” le disse con tono pieno d’amore.

Lei prese la busta, scorgendovi all’interno.
Tirò fuori il piccolo pacchettino quadrato e lo osservò cercando di immaginarne il contenuto.

“Aprilo, su!” la esortò lui.

Iniziò quindi a sciogliere il nastro di raso blu e a scartare la carta dorata, ritrovandosi una scatolina blu di velluto.
Per un attimo, quando intuì cosa potesse trovarsi al suo interno, spalancò gli occhi incredula, guardandolo negli occhi.

Lui sorrise, indicando con il capo la scatolina.
Solo allora lei trovò il coraggio di aprirla, stupendosi del tutto.
I suoi occhi, inizialmente increduli, iniziarono a diventare lucidi, pieni di commozione e di gioia assoluta.
“Oh Mamo-chan, non dovevi, è… è un sogno!”

Lui estrasse dallo scatolino l’anello in oro bianco con tre piccoli diamanti al centro e glielo infilò all’anulare.
“Per quello che eravamo milioni di anni fa. Per quello che siamo. E per quello che saremo tra novecento anni. Ti amo, Usako.”

Una lacrima di gioia le bagnò la guancia. Gli incrociò le braccia alla nuca e lo baciò dolcemente.
“Ti amo anch’io, dolce amore mio.”
Non riusciva a parlare, era troppo felice. Voleva solo baciarlo e lasciarsi baciare.
Rimasero uniti qualche minuto.

Lui le accarezzava i capelli e il collo e a lei sembrava di essere in una favola.
Ma non era una favola, quella era la realtà. Un’incredibile realtà migliore di tutte le favole che la mamma le avesse raccontato da bambina.

Mamoru allontanò le labbra da quelle dolci e carnose di lei, giusto quanto necessario per poterle dire:
“Sei pronta per andare?”

Lei scosse la testa, perdendosi nei suoi occhi pieni d’amore e sussurrandogli:
“Dopo tutto ciò che è successo ho pensato che sarebbe stato più bello rimanere qui. Io e te. Da soli. Ho bisogno di stare sola con te.”

Mamoru sorrise, annuendo.
E così, lei si allontanò da lui prendendogli una mano e conducendolo in sala da pranzo.
Lui rimase meravigliato, stupito.
Il tavolo era apparecchiato con una tovaglia bianca di lino e rifiniture dorate, al centro un candelabro con tre candele rosse accese e delle pirofile dalle quali fuoriuscivano buonissimi odori.
“Ho preparato tutto questo per te.”
Gli sorrise, stringendosi al suo braccio mentre lui la guardava pieno d’ammirazione:
“Oh Usako, amore mio…”

Lei sorrise soddisfatta, prendendolo per la mano e tirandolo verso il tavolo:
“Su, su, siediti!”

Tutto quell’entusiasmo lo rendeva felice.
Si sedette e, a lume di candela, cenarono.

Arrivò il momento del dolce.
E se Usagi era sicura che la cena fosse stata ottima, qualche timore le venne non appena lui portò alla bocca la fetta di torta.
“Allora? Com’è? Ti prego sii sincero, Mamo-chan” chiese, preoccupata.
Il ragazzo finì di masticare con gli occhi chiusi, assaporando e cercando di capire meglio gli ingredienti.
Quando deglutì, disse sorridendo:
“Ottima, veramente ottima, Usa! Complimenti, non avresti potuto fare di meglio!”

Lei si scaraventò su di lui, stringendolo forte.
“Non credo di aver mai mangiato una torta così buona, che ingredienti hai usato?”
“Beh, il segreto sta nell’Ingrediente Speciale!”
Mamoru aggrottò la fronte:
“Sarebbe?”

La ragazza dai lunghi codini color del grano lasciò uscire un’allegra risata e, dopo averlo baciato sulle labbra, guardando l’anello che indossava al dito, rispose dolcemente:
“L’amore che da sempre provo per te. Migliaia di anni fa, oggi e tra novecento anni.”

Lui le mise la mano sotto il mento, facendola voltare verso di sé.
Si guardarono, perdendosi nello sguardo intenso l’uno dell’altra. In quel momento non c'era bisogno di parlare, i loro occhi si intendevano alla perfezione.

Mamoru capì che Usagi era cambiata.
Sì, era sempre la sua Odango Atama ma leggeva nei suoi occhi una nuova luce. Piena di saggezza e maturità.
Le accarezzò la guancia e riprese a baciarla.
Più intensamente, con più passione ma con la tenerezza di sempre.

Quella notte, rischiariti soltanto dai raggi della luna piena, per la prima volta, fecero l’amore.
Nella forma più dolce, più delicata possibile.
Non ci fu dolore o paura. Soltanto curiosità e voglia di scoprire una nuova forma d’amore per essere, ancora una volta, un’unica essenza. Voglia di crescere assieme e ritrovarsi insieme più grandi, più maturi.

Solo quando Mamoru si addormentò, tenendola stretta fra le sue braccia, Usagi - continuando ad ammirare l’anello, pegno dell’amore indissolubile che lui provava per lei - pensò e capì.
Se l’ingrediente speciale per il dolce perfetto era l’amore unico e sincero che provava per il suo adorato Mamo-chan, beh, l’ingrediente speciale per la sua felicità era sapere che quell’amore era perfettamente ricambiato.

 

Fine




Il punto dell'autrice

Spero che questa piccola one-shot vi sia piaciuta.
Era nata per un concorso di storie brevi e poesie per un forum su Sailor Moon e mi piaceva l'idea di condividerla anche con tutti voi!
E' il mio modo per augurare a tutti gli innamorati 'Buon San Valentino', soprattutto alla coppia Usako-Mamochan che, grazie al loro amore, ispira le mie fanfiction!
Se vi è piaciuta (ma anche no) lasciatemi un piccolo commento, ne sarei felice!
Un ringraziamento Speciale va all'autrice Etoiles, per aver aver realizzato il logo per questa shot con tantissima gentilezza e disponibilità. Grazie di cuore!
Un bacione e a presto!


Demy

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