Rileggendo questo capitolo mi rendo conto di quanto questa fic sia vecchia e scritta in maniera molto elementare...nonostante questo la posterò comunque tutta perchè l'idea della storia, per quanto banele mi piace. Spero che possa piacere anche a qualcun'altro.
Rating: per tutti
Paring: 104
Disclamer: xxxHOLiC e i suoi personaggi sono
proprietà CLAMP
Note: spoilers vari, ma leggeri
Capitolo 2
Il giorno dopo all’ora di pranzo Watanuki si diresse
lentamente verso il terrazzo della scuola. Ai piedi
dell’ultima rampa di scale, come al solito, Doumeki era
già seduto in attesa dei due amici e soprattutto del suo
pranzo. O almeno questo era ciò che pensava il giovane cuoco
del trio.
“AHHH lo sapevo, tu sei già qui, mentre
Himawari-chan deve ancora arrivare”
“…”
“Uffa… va beh, tieni” e
presentò il fagotto del bento davanti agl’occhi
dell’arciere che lo prese tra le mani senza un commento.
“potresti anche fare lo sforzo e dirmi grazie una volta tanto
eh?”
“…stupido” e con questo
cominciò lentamente ad aprire il contenitore.
“COOOOSAAA!!! Stupido a ME!!!!? Io mi alzo al mattino presto
per farti da mangiare e ….”
“Watanuki-kun, Doumeki-kun!!! Eccomi” si
avvicinò di corsa Himawari con il suo sempiterno sorriso
stampato sul volto “scusate il ritardo”
“Nessun problema Himawari-chan!!! L’importante
è che ora tu sia qui!!! Non avrei sopportato un secondo di
più di restare da solo con questo qui!”
Himawari sorrise divertita alla vista dell’espressione
arrabbiata che Watanuki rivolse al giovane arciere che in risposta si
mise una mano sull’orecchio senza dire una parola.
“Ohh hai preparato dei tamagoyaki Watanuki-kun, hanno
l’aria di essere squisiti”
“Grazie Himawari-chan, ne vuoi? Sono più che
felice di darti i miei se ti piacciono” si offrì
il ragazzo esibendo sul volto una delle sue espressione da giovane
innamorato
“Sei molto gentile, li accetterei volentieri, ma tu avrai
certamente fame quindi non preoccuparti”
Watanuki stava per offrire comunque il suo pranzo all’amata
quando fu battuto sul tempo da Doumeki che rifilando il suo bento nelle
mani delle ragazza esordì:
“Mangialo pure, io sono sazio” detto questo si
alzò e lasciò i due amici senza parole.
Dopo un iniziale espressione stupefatta Watanuki trasalì
urlando verso la figura che si allontanava:
“Ehi tu! Adesso non solo non ringrazi, ma non apprezzi
neanche il mio sforzo???EHI MI STAI ASCOLTANDO???”
“è davvero strano”
“Eh?” la voce di Himawari lo fece tornare a porre
attenzione alla ragazza vicino a sè che stava continuando a
fissare la scatola del bento.
“Non ha mangiato quasi nulla… Non è da
Doumeki-kun, lui apprezza sempre quello che cucini tu”
continuò con voce incredula.
“Non è così Himawari-chan, quel tizio
è solo un ingrato sfruttatore!!”
Himawari non fece nemmeno caso alle parole dell’amico e
riprese il suo discorso.
“Forse…forse sta male…oggi mi sembra
così strano”
“Sta male? Per quel che ne so non ha mai fatto
un’assenza in questi anni” certo quando
era piccolo era un ragazzo debole, almeno da quanto gli aveva
raccontato il nonno in sogno, ma ora era diventato forte…
“Si è vero, però…”
La campanella concluse il discorso tra i due che non poterono fare
altro che affrettarsi verso la classe.
Finite le lezioni, i tre amici si incamminarono insieme per la strada
del ritorno, Watanuki era al settimo cielo dato che era da molto che
non aveva l’occasione di fare un po’ di strada in
compagnia di Himawari che però continuava ad osservare con
sguardo preoccupato Doumeki. Nonostante la cosa non facesse affatto
piacere a Watanuki, si ritrovò anch’egli ad
osservare l’amico.
“Non ha spiccicato una sola parola per tutto il
tragitto…non mi ha nemmeno dato del casinista o dello
stupido,…effettivamente Himawari-chan ha ragione, oggi
è davvero strano!”
In poco tempo i tre arrivarono al bivio in cui solitamente Himawari
doveva svoltare.
“Beh ragazzi, io devo andare di qui...”
“Oh siamo già arrivati qui, che
peccato…”
“…”
Questa volta però la ragazza prima di incamminarsi verso
casa, si diresse verso Doumeki e tentò di appoggiare la mano
sulla fronte del ragazzo.
“Hi-Himawari-chan,cosa stai facendo?” si
disperò Watanuki alla vista dei due amici decisamente troppo
vicini per i suoi gusti.
Ciò che successe il secondo dopo però lo
stupì molto molto di più… Doumeki
scattò come se fosse stato toccato da lava bollente e
allontanò bruscamente da sé Himawari che
indietreggiò di qualche passo.
“Ma sei impazzito?? Non osare toccarla!!” si
intrappose tra i due un furioso Watanuki con lo scopo di far da scudo
alla ragazza. Il ragazzo non era mai stato così furioso,
nessuno, nessuno poteva alzare le mani sulla sua adorata Himawari,
nemmeno se quel qualcuno fosse stato Doumeki!
Per parte propria l’arciere continuò a guardare il
terreno mentre la sua mano cercava appoggio sul muro a bordo strada.
Himawari, ripresasi dal leggero shock richiamò
l’attenzione di Watanuki portandosi alla sua sinistra.
“Watanuki-kun, sono sicura che Doumeki-kun stia
male, scotta tantissimo, deve avere una febbre molto molto
alta…”
“Sciocchezze…” intervenne Doumeki
prendendo l’amico per un braccio e trascinandolo con lui.
“Ehi, che cavolo…” si ribellò
il piccolo ragazzo
“Muoviti devi andare a lavoro…Ci vediamo Kunogi,
….scusami per prima…”
“Non c’è problema, ma per favore
riguardati…”
“…”
I due si erano allontanati ormai di qualche metro e Doumeki ancora
strattonava l’altro ragazzo per la manica
dell’uniforme.
“ORA BASTA!!!” esordì Watanuki
liberandosi dalla presa con un forte strattone.
“Ne ho fin sopra i capelli del tuo strano comportamento, oggi
non sei tu! Himawari-chan aveva ragione, … perfino la tua
mano è bollente” e detto questo si
avvicinò al suo rivale e pose la mano sulla sua fronte.
“…Tsk infatti, scotti da matti, avrai
più di 40 di febbre di sicuro” Doumeki rimase
inebetito dal gesto dell’amico e ancora più
sconvolto dall’azione che ne sussegui. Watanuki infatti si
caricò il braccio di Doumeki sulle spalle dividendo con lui
il peso stesso dell’amico.
“E poi non ti accorgi nemmeno che per tutto il tragitto non
hai fatto che barcollare…avanti … casa tua
è vicina, ti accompagno…”
L’arciere si stava veramente domandando se non fosse Watanuki
quello ad avere la febbre, mai avrebbe pensato che per una volta i loro
ruoli si sarebbe invertiti…Ora era Watanuki che si
preoccupava di aiutare Doumeki…
Il resto del tragitto fino al tempio passò nel silenzio,
Doumeki era troppo stanco anche solo per pensare a causa delle febbre e
Watanuki aveva il suo da fare per trascinarsi appresso un corpo assai
più robusto e pesante del suo.
“Ma come avrà fatto a prendere
l’influenza così di colpo, non può aver
preso un colpo di freddo, è inverno è vero, ma il
cappotto della divisa scolastica è decisamente pesante,
dovrebbe essere andato a fare jogging in tenuta estiva per
…” di colpo un’epifania si
abbatté su Watanuki.
---
“hai…corso?”
“no…anf…
anf…passeggiavo…anf anf…”
---
Con il ricordo di quelle parole tutto gli fu chiaro…
“Aveva solo la divisa d’arciere e aveva corso dalla
scuola fino al mio appartamento? Ecco perché era
così sudato…”
Watanuki non potè fare a meno di rivolgere gli occhi al
ragazzo che ormai si strava praticamente trascinando
appresso… Doumeki aveva gli occhi chiusi, ma sul suo viso si
potevano vedere gocce di sudore che scendevano lungo le guance ad
indicare che la febbre non accennava a scendere, mentre il suo corpo
era scosso da brividi sempre più frequenti.
“Sei molto più stupido di quello che
pensassi” commentò nella sua testa
Watanuki aggrottando le sopracciglia“dovresti
finirla di fare cose stupide per me…”
“….Non faccio altro che far soffrire gli
altri…” queste parole sfuggirono dalla labbra del
giovane ragazzo senza che se ne accorse e di certo non si aspettava un
commento dall’ammalato che stava trasportando. Nonostante
tutto una risposta arrivò
“non…non
è…vero…”
“Abbi almeno la decenza di stare zitto, stupido”
non riuscì completare la frase ad alta voce, ma di sicuro
pensò “…non aumentare il
senso di colpa che ho, dannazione!”
Doumeki quasi come se avesse sentito anche il pensiero di Watanuki, si
lasciò sfuggire un sottile sorriso guardando il viso
leggermente imbarazzato del suo “cosiddetto
protetto”
Arrivarono alla porta di casa e all’entrata furono accolti
dalla madre di Doumeki che alla vista del figlio in quelle condizione
si face quasi venire un attacco apoplettico.
“SHIZUKA!!! CHE TI E’ SUCCESSSO????”
Watanuki si fece avanti per spiegare.
“Ha la febbre molto alta, è successo
perché lui…”
“..questa mattina ….sono andato a….
pulire il giardino….. dimenticandomi di…. di
indossare il… cappotto …”
“Cos…” tentò di inserirsi
Watanuki ma fu bloccato di nuovo dalle parole dell’amico e
anche da un forte stretta alla mano.
“ … ho solo preso un colpo di freddo …
non è nulla”
“NON E’ NULLA!!! MA SE NON TI REGGI IN PIEDI!!! Ahh
va beh, adesso vedi di metterti a letto mentre io vado subito dal
dottore farmi prescrive qualcosa”
“Tu devi essere Watanuki Kimihiro-kun, dico bene?”
“Eh? ah… si”
“Non è la giusta circostanza per delle
presentazioni, quindi posso evitarle e chiederti di accompagnare mio
figlio nella sua stanza, io non riuscirei a portarcelo e mio marito
è a lavoro…”
“Si si certo, nessun problema” si
affrettò a rispondere il ragazzo e prontamente
seguì la madre di Doumeki in casa.
Entrarono nella camera e la donna velocemente prese il futon
dall’armadio e lo distese per terra dove Watanuki fece
sdraiare l’amico a cui furono subito rimboccate le coperte
dalla madre.
“Bene, adesso vedi di dormire, e prendi questo”
disse al figlio porgendogli una pastiglia con un bicchiere
d’acqua “farà andar giù la
febbre almeno”
“Ti ringrazio moltissimo Watanuki-kun, se non fosse stato per
te non so come avrei fatto, mi dispiace molto averti scomodato, so che
lavori, sarai in ritardo, mi dispiace davvero…”
“Oh no no, non si preoccupi” si affrettò
a dire Watanuki agitando le mani di fronte a sé per
sottolineare la sua intenzione… “anzi se
c’è qualcosa che posso fare per rendermi
utile…”
“Sei davvero molto gentile, ma il tuo
lavoro…”
“Oh non si preoccupi posso telefonare, sono certo che
Yuuko-san capirà…lei è qui da sola
e…”
Il viso della donna si tinse di un caldo sorriso che a Watanuki
ricordò tantissimo quello di sua madre “Shizuka
aveva davvero ragione…sei una ragazzo estremamente gentile,
una vera perla rara…”
A quelle parole il viso del ragazzo diventò di un colore
rosso vivo, cosa che a quanto pare fece sorridere ancora di
più la donna … e se si fosse girato avrebbe visto
che anche il ragazzo sdraiato sul letto aveva un’espressione
divertita sul volto nonostante la febbre.
“Allora se non è troppo un disturbo, ti chiederei
di rimanere qui con Shizuka, mentre io passo dal dottore,
cercherò di fare il più veloce
possibile”
“Eh? È sicura che non voglia che vada io a
prendere le medicine, immagino che lei voglia rimanere con suo figlio
e…”
“Ti ringrazio per la proposta, ma se prendo l’auto
farò sicuramente più in fretta, immagino che tu
non abbia la patente…”
“Oh, già… ha perfettamente ragione, mi
scusi…”
Un altro sorriso “ Non preoccuparti” disse mentre
usciva velocemente dalla stanza “farò il
più veloce che posso” e con questo
sparì al di la della porta…