Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: ArashiStorm    13/02/2011    0 recensioni
[old fic]
L'esistenza di ogni persona risiede nel ricordo di questa nel cuore e nella mente delle altre persone...Vuoi davvero che si dimentichino di te Watanuki?
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Himawari Kunogi , Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki , Yūko Ichihara
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Rileggendo questo capitolo mi rendo conto di quanto questa fic sia vecchia e scritta in maniera molto elementare...nonostante questo la posterò comunque tutta perchè l'idea della storia, per quanto banele mi piace. Spero che possa piacere anche a qualcun'altro.

Rating: per tutti
Paring: 104
Disclamer: xxxHOLiC e i suoi personaggi sono proprietà CLAMP 
Note: spoilers vari, ma leggeri



Capitolo 2

Il giorno dopo all’ora di pranzo Watanuki si diresse lentamente verso il terrazzo della scuola. Ai piedi dell’ultima rampa di scale, come al solito, Doumeki era già seduto in attesa dei due amici e soprattutto del suo pranzo. O almeno questo era ciò che pensava il giovane cuoco del trio.

“AHHH lo sapevo, tu sei già qui, mentre Himawari-chan deve ancora arrivare”

“…”

“Uffa… va beh, tieni” e presentò il fagotto del bento davanti agl’occhi dell’arciere che lo prese tra le mani senza un commento.

“potresti anche fare lo sforzo e dirmi grazie una volta tanto eh?”

“…stupido” e con questo cominciò lentamente ad aprire il contenitore.

“COOOOSAAA!!! Stupido a ME!!!!? Io mi alzo al mattino presto per farti da mangiare e ….”

“Watanuki-kun, Doumeki-kun!!! Eccomi” si avvicinò di corsa Himawari con il suo sempiterno sorriso stampato sul volto “scusate il ritardo”

“Nessun problema Himawari-chan!!! L’importante è che ora tu sia qui!!! Non avrei sopportato un secondo di più di restare da solo con questo qui!”

Himawari sorrise divertita alla vista dell’espressione arrabbiata che Watanuki rivolse al giovane arciere che in risposta si mise una mano sull’orecchio senza dire una parola.

“Ohh hai preparato dei tamagoyaki Watanuki-kun, hanno l’aria di essere squisiti”

“Grazie Himawari-chan, ne vuoi? Sono più che felice di darti i miei se ti piacciono” si offrì il ragazzo esibendo sul volto una delle sue espressione da giovane innamorato

“Sei molto gentile, li accetterei volentieri, ma tu avrai certamente fame quindi non preoccuparti”

Watanuki stava per offrire comunque il suo pranzo all’amata quando fu battuto sul tempo da Doumeki che rifilando il suo bento nelle mani delle ragazza esordì:

“Mangialo pure, io sono sazio” detto questo si alzò e lasciò i due amici senza parole.

Dopo un iniziale espressione stupefatta Watanuki trasalì urlando verso la figura che si allontanava:

“Ehi tu! Adesso non solo non ringrazi, ma non apprezzi neanche il mio sforzo???EHI MI STAI ASCOLTANDO???”

“è davvero strano”

“Eh?” la voce di Himawari lo fece tornare a porre attenzione alla ragazza vicino a sè che stava continuando a fissare la scatola del bento.

“Non ha mangiato quasi nulla… Non è da Doumeki-kun, lui apprezza sempre quello che cucini tu” continuò con voce incredula.

“Non è così Himawari-chan, quel tizio è solo un ingrato sfruttatore!!”

Himawari non fece nemmeno caso alle parole dell’amico e riprese il suo discorso.

“Forse…forse sta male…oggi mi sembra così strano”

“Sta male? Per quel che ne so non ha mai fatto un’assenza in questi anni” certo quando era piccolo era un ragazzo debole, almeno da quanto gli aveva raccontato il nonno in sogno, ma ora era diventato forte…

“Si è vero, però…”

La campanella concluse il discorso tra i due che non poterono fare altro che affrettarsi verso la classe.

Finite le lezioni, i tre amici si incamminarono insieme per la strada del ritorno, Watanuki era al settimo cielo dato che era da molto che non aveva l’occasione di fare un po’ di strada in compagnia di Himawari che però continuava ad osservare con sguardo preoccupato Doumeki. Nonostante la cosa non facesse affatto piacere a Watanuki, si ritrovò anch’egli ad osservare l’amico.

“Non ha spiccicato una sola parola per tutto il tragitto…non mi ha nemmeno dato del casinista o dello stupido,…effettivamente Himawari-chan ha ragione, oggi è davvero strano!”

In poco tempo i tre arrivarono al bivio in cui solitamente Himawari doveva svoltare.

“Beh ragazzi, io devo andare di qui...”

“Oh siamo già arrivati qui, che peccato…”

“…”

Questa volta però la ragazza prima di incamminarsi verso casa, si diresse verso Doumeki e tentò di appoggiare la mano sulla fronte del ragazzo.

“Hi-Himawari-chan,cosa stai facendo?” si disperò Watanuki alla vista dei due amici decisamente troppo vicini per i suoi gusti.

Ciò che successe il secondo dopo però lo stupì molto molto di più… Doumeki scattò come se fosse stato toccato da lava bollente e allontanò bruscamente da sé Himawari che indietreggiò di qualche passo.

“Ma sei impazzito?? Non osare toccarla!!” si intrappose tra i due un furioso Watanuki con lo scopo di far da scudo alla ragazza. Il ragazzo non era mai stato così furioso, nessuno, nessuno poteva alzare le mani sulla sua adorata Himawari, nemmeno se quel qualcuno fosse stato Doumeki!

Per parte propria l’arciere continuò a guardare il terreno mentre la sua mano cercava appoggio sul muro a bordo strada.

Himawari, ripresasi dal leggero shock richiamò l’attenzione di Watanuki portandosi alla sua sinistra.

“Watanuki-kun, sono sicura che Doumeki-kun stia male, scotta tantissimo, deve avere una febbre molto molto alta…”

“Sciocchezze…” intervenne Doumeki prendendo l’amico per un braccio e trascinandolo con lui.

“Ehi, che cavolo…” si ribellò il piccolo ragazzo

“Muoviti devi andare a lavoro…Ci vediamo Kunogi, ….scusami per prima…”

“Non c’è problema, ma per favore riguardati…”

“…”

I due si erano allontanati ormai di qualche metro e Doumeki ancora strattonava l’altro ragazzo per la manica dell’uniforme.

“ORA BASTA!!!” esordì Watanuki liberandosi dalla presa con un forte strattone.

“Ne ho fin sopra i capelli del tuo strano comportamento, oggi non sei tu! Himawari-chan aveva ragione, … perfino la tua mano è bollente” e detto questo si avvicinò al suo rivale e pose la mano sulla sua fronte.

“…Tsk infatti, scotti da matti, avrai più di 40 di febbre di sicuro” Doumeki rimase inebetito dal gesto dell’amico e ancora più sconvolto dall’azione che ne sussegui. Watanuki infatti si caricò il braccio di Doumeki sulle spalle dividendo con lui il peso stesso dell’amico.

“E poi non ti accorgi nemmeno che per tutto il tragitto non hai fatto che barcollare…avanti … casa tua è vicina, ti accompagno…”

L’arciere si stava veramente domandando se non fosse Watanuki quello ad avere la febbre, mai avrebbe pensato che per una volta i loro ruoli si sarebbe invertiti…Ora era Watanuki che si preoccupava di aiutare Doumeki…

Il resto del tragitto fino al tempio passò nel silenzio, Doumeki era troppo stanco anche solo per pensare a causa delle febbre e Watanuki aveva il suo da fare per trascinarsi appresso un corpo assai più robusto e pesante del suo.

“Ma come avrà fatto a prendere l’influenza così di colpo, non può aver preso un colpo di freddo, è inverno è vero, ma il cappotto della divisa scolastica è decisamente pesante, dovrebbe essere andato a fare jogging in tenuta estiva per …” di colpo un’epifania si abbatté su Watanuki.

---

“hai…corso?”

“no…anf… anf…passeggiavo…anf anf…”


---

Con il ricordo di quelle parole tutto gli fu chiaro… “Aveva solo la divisa d’arciere e aveva corso dalla scuola fino al mio appartamento? Ecco perché era così sudato…”
Watanuki non potè fare a meno di rivolgere gli occhi al ragazzo che ormai si strava praticamente trascinando appresso… Doumeki aveva gli occhi chiusi, ma sul suo viso si potevano vedere gocce di sudore che scendevano lungo le guance ad indicare che la febbre non accennava a scendere, mentre il suo corpo era scosso da brividi sempre più frequenti.

“Sei molto più stupido di quello che pensassi” commentò nella sua testa Watanuki aggrottando le sopracciglia“dovresti finirla di fare cose stupide per me…”

“….Non faccio altro che far soffrire gli altri…” queste parole sfuggirono dalla labbra del giovane ragazzo senza che se ne accorse e di certo non si aspettava un commento dall’ammalato che stava trasportando. Nonostante tutto una risposta arrivò

“non…non è…vero…”

“Abbi almeno la decenza di stare zitto, stupido” non riuscì completare la frase ad alta voce, ma di sicuro pensò “…non aumentare il senso di colpa che ho, dannazione!”

Doumeki quasi come se avesse sentito anche il pensiero di Watanuki, si lasciò sfuggire un sottile sorriso guardando il viso leggermente imbarazzato del suo “cosiddetto protetto”

Arrivarono alla porta di casa e all’entrata furono accolti dalla madre di Doumeki che alla vista del figlio in quelle condizione si face quasi venire un attacco apoplettico.

“SHIZUKA!!! CHE TI E’ SUCCESSSO????”

Watanuki si fece avanti per spiegare.

“Ha la febbre molto alta, è successo perché lui…”

“..questa mattina ….sono andato a…. pulire il giardino….. dimenticandomi di…. di indossare il… cappotto …”

“Cos…” tentò di inserirsi Watanuki ma fu bloccato di nuovo dalle parole dell’amico e anche da un forte stretta alla mano.

“ … ho solo preso un colpo di freddo … non è nulla”

“NON E’ NULLA!!! MA SE NON TI REGGI IN PIEDI!!! Ahh va beh, adesso vedi di metterti a letto mentre io vado subito dal dottore farmi prescrive qualcosa”

“Tu devi essere Watanuki Kimihiro-kun, dico bene?”

“Eh? ah… si”

“Non è la giusta circostanza per delle presentazioni, quindi posso evitarle e chiederti di accompagnare mio figlio nella sua stanza, io non riuscirei a portarcelo e mio marito è a lavoro…”

“Si si certo, nessun problema” si affrettò a rispondere il ragazzo e prontamente seguì la madre di Doumeki in casa.

Entrarono nella camera e la donna velocemente prese il futon dall’armadio e lo distese per terra dove Watanuki fece sdraiare l’amico a cui furono subito rimboccate le coperte dalla madre.

“Bene, adesso vedi di dormire, e prendi questo” disse al figlio porgendogli una pastiglia con un bicchiere d’acqua “farà andar giù la febbre almeno”

“Ti ringrazio moltissimo Watanuki-kun, se non fosse stato per te non so come avrei fatto, mi dispiace molto averti scomodato, so che lavori, sarai in ritardo, mi dispiace davvero…”

“Oh no no, non si preoccupi” si affrettò a dire Watanuki agitando le mani di fronte a sé per sottolineare la sua intenzione… “anzi se c’è qualcosa che posso fare per rendermi utile…”

“Sei davvero molto gentile, ma il tuo lavoro…”

“Oh non si preoccupi posso telefonare, sono certo che Yuuko-san capirà…lei è qui da sola e…”

Il viso della donna si tinse di un caldo sorriso che a Watanuki ricordò tantissimo quello di sua madre “Shizuka aveva davvero ragione…sei una ragazzo estremamente gentile, una vera perla rara…”

A quelle parole il viso del ragazzo diventò di un colore rosso vivo, cosa che a quanto pare fece sorridere ancora di più la donna … e se si fosse girato avrebbe visto che anche il ragazzo sdraiato sul letto aveva un’espressione divertita sul volto nonostante la febbre.

“Allora se non è troppo un disturbo, ti chiederei di rimanere qui con Shizuka, mentre io passo dal dottore, cercherò di fare il più veloce possibile”

“Eh? È sicura che non voglia che vada io a prendere le medicine, immagino che lei voglia rimanere con suo figlio e…”

“Ti ringrazio per la proposta, ma se prendo l’auto farò sicuramente più in fretta, immagino che tu non abbia la patente…”

“Oh, già… ha perfettamente ragione, mi scusi…”

Un altro sorriso “ Non preoccuparti” disse mentre usciva velocemente dalla stanza “farò il più veloce che posso” e con questo sparì al di la della porta…


  
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