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Autore: Lilith Lancaster    13/02/2011    3 recensioni
Elena Atwood è una giovane sedicenne. Sua madre è morta quando lei aveva cinque anni e suo padre è perennemente assente per lavoro. Elena sembra una ragazza normale, una sedicenne normale. In realtà è l’ultima discendente di una gerarchia di custodi. Le custodi della notte. La dinastia antichissima ha un solo compito. Vegliare sulle vite delle persone….proteggerli dai “Mutati” uomini in grado di cambiare il loro aspetto umano in quello dell’animale spirito che li rappresenta. Uomini senza controllo, in grado di compiere le più terribili atrocità. Da secoli le custodi combattono contro i mutati, li eliminano o da loro vengono eliminate. Elena fin da giovane ha iniziato a combattere per ciò che crede giusto. ma un incontro cambia tutta la sua vita
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Memorie



Elena Atwood. un nome che qui in paese conoscevano tutti. Un nome ammirato e odiato. Semplicemente un nome. Il mio nome.

Eh si, Elena Atwood sono io. Sono io la minuta sedicenne con i capelli color grano, la carnagione chiara e gli occhi blu come zaffiri. Sono io quella ragazza mingherlina seduta davanti al computer.

Frequento il liceo di un piccolo paesino di nome Bremerton . La mia è una vita apparentemente perfetta. Sembra la vita normale di una normale adolescente. Ma non è così.

Mia mamma è morta quando avevo cinque anni e mio padre è un importante uomo d’affari, sempre fuori città per lavoro. Lo vedo una volta al mese.
Viene a trovarmi qui, nella grande villa che ha comprato per noi, ma dove vivo solo io.
Il fatto che lui sia assente è un bene, continuo a ripetermi, è un bene perché altrimenti non potrei portare a termine le mie missioni, non potrei svolgere il mio lavoro. Il lavoro che mia madre svolgeva prima di me e che mia nonna aveva svolto prima di lei. Una missione, che è stata tramandata di generazione in generazione….fino a me.

Noi siamo Guardiane. Protettrici notturne, vendicatrici, signore dell’oscurità. Ci chiamano con molti nomi e nel corso della storia veniamo perseguitate e uccise, oppure glorificate e onorate. Quelle come me esistono dalla notte dei tempi. Noi ci chiamiamo Custodi. Custodi della vita e dei segreti del mondo.

Avevo dieci anni quando venni a sapere la verità…quando decisi di accettare la missione di famiglia. Lo scoprii per caso. La mia storia inizia così:

Sto facendo una cosa proibita. So che non dovrei, so che se papà lo scoprisse finirei nei guai. Eppure non riesco a fermarmi. Voglio sapere. Devo sapere.

Sono nella biblioteca, la biblioteca di famiglia piena di vecchi volumi di pelle. Sono seduta ad un tavolo e davanti a me è spiegato l’albero genealogico della famiglia. Sono ore che lo osservo. Ore che cerco di carpire i suoi misteri.

Ore che fisso quel nome: Ambrosia Ifigenia Temple.

Il nome della mamma. Accanto c’è quello di papà e sotto il mio.
Sfioro con le dita la vecchia pergamena, sentendola crepitare. Quale mistero nasconde? Si, sono sicura che ci sia qualcosa sotto. Sono sicura che c’è un motivo per cui alcuni nomi siano scritti in inchiostro blu. Qualcuno potrebbe pensare ad una coincidenza, semplicemente una stupidaggine. Non io. Io sento che c’è qualcosa che chiede la mia attenzione.
Ed ecco…proprio quello che speravo. Un’idea. Mi alzo di scatto dal tavolo, rovesciando la sedia. Tanto non c’è nessuno in casa tranne Amy, la mia domestica.

Giro per la biblioteca, cercando la sezione giusta. L’adrenalina e l’eccitazione che travolgono ad ondate la mia mente. Forse finalmente scoprirò qualcosa. Ed eccola li, la targhetta che cercavo.

Genealogia.

Faccio scorrere lo sguardo lungo l’altissima parete della sezione e mi sento una stupida. Come ho fatto a non pensarci prima? La soluzione di tutto era a portata di mano, costantemente sotto i miei occhi, ignorata proprio perché così scontata.

Alla fine un altro cartellino mi indica i ripiani giusti dove cercare: Temple. la famiglia di mamma. Sono i ripiani più alti, ma non mi lascio scoraggiare. Con lo sguardo cerco la scala, quella scala che papà non vuole farmi utilizzare.

In poche ore ho violato tantissimi divieti che papà mi ha imposto…mi stringo nelle spalle con noncuranza. Uno in più uno in meno…e poi so che tanto se lo venisse a sapere la passerei liscia come al solito. Trovo la scala e, decisa e determinata, vado a prenderla e la appoggio contro la parete coperta dei volumi sulla genealogia.

Mi arrampico fino agli scaffali più alti e lascio scorrere le mie dita lungo le copertine lise dei libri di storia della famiglia Temple. sono troppi….ci vorrebbero mesi per trovare qualcosa di interessante….ma a guidarmi c’è qualcosa. Il mio istinto. Mentre le mie dita scorrono inesorabili e i miei occhi scorgono i titoli so che da qualche parte troverò la risposta a molte domande. La risposta agli incubi che tormentano le mie notti, incubi di gole squarciate, belve feroci e sangue…le risposte che cerco sulla mamma e sulla sua morte. Risposte che papà si è sempre rifiutato di darmi, trincerandosi dietro un secco: “non mi va di parlarne”
Ed eccola…una scossa elettrica lungo i polpastrelli. Il mio intuito di solito non sbaglia e questa volta decido di affidarmi completamente ad esso. Prendo il libro su cui la mia mano ha indugiato. Lo estraggo con qualche sforzo dallo scaffale e lo stringo al petto, incurante della polvere che mi invade le narici.

Adesso arriva la parte problematica…scendere senza cadere.

Ho le mani serrate intorno al prezioso volume e senza la ferrea presa delle mani ho paura di cadere. Guardo di sotto e mi viene la nausea. Non ho mai sofferto di vertigini ma adesso, con il vuoto sotto di me, ho la spiacevole sensazione di galleggiare nel nulla.

Cosa faccio adesso? Penso mentre il panico invade, strisciante, la mia mente.
“calmati” mi ripeto. Guardo il libro che stringo tra le braccia e ne sfioro la copertina delicata.
Non c’è altra soluzione…o almeno io non ne vedo alcuna. Lo devo buttare.
Ho paura che si rovini a devo pur fare qualcosa…non posso restare li, sospesa in bilico. E non posso chiamare Amy, perché altrimenti mi sequestrerebbe il libro.
In casa nessuno vuole che faccia domande sulla mamma. Ma io voglio sapere.

Di lei ho visto solo qualche foto. Un volto pallido e ovale, perfetto e bellissimo, incorniciato da una cascata di capelli ramati. E i miei stessi occhi blu. Papà mi ha sempre detto che ho preso molto da lei, anche se i capelli biondi li ho presi da lui. Dice che sono una vincente, proprio com’era la mamma. Ma questo è tutto ciò che mi è dato sapere.

Beh non sono più d’accordo. Adesso voglio sapere tutto di lei. Faccio un respiro profondo e, quasi con riluttanza, le mie mani si staccano dalla copertina di pelle. Mi sembra che il tempo vada a rallentatore…mi sembra di osservare attentamente ogni attimo dell’inesorabile caduta della mia storia. Un tonfo sordo e attutito dalla moquette testimonia che il libro ha toccato terra. Adesso sono io a doverlo raggiungere. Poggio le mani sui pioli consunti e in poche agili mosse atterro con grazie accanto al libro di pelle.

Un’altra cosa che ho preso da mamma. L’agilità e l’eleganza dei movimenti. So benissimo di essere aggraziata perché a scuola me lo dicono tutti e anche la mia insegnante di danza classica è fiera del mio portamento e sospira vedendomi librare sulle punte.

Mi chino e raccolgo il prezioso libro che forse può raccontarmi molte cose. Lo stringo a me e mi avvio fuori dalla biblioteca. Per i corridoi non c’è nessuno. Amy dovrebbe essere al piano di sotto, in cucina con la cuoca.
Senza fare rumore cammino fino alla mia camera. Apro la porta e mi infilo dentro. Giro la chiave. E mi rilasso. È fatta. E mi siedo sul letto, poggiando il libro sulle mie ginocchia. E lo apro.

E tra quelle pagine trovo finalmente la verità.

Quando scoprii tutto sulla famiglia Temple, decisi di parlare con mia nonna, Afrodite Antigone Temple. l’ultima erede femminile della famiglia Temple ancora in vita.

Fu lei ad iniziarmi all’arte del combattimento, fu lei ad insegnarmi come uccidere e come non farmi scoprire. Fu lei ad insegnarmi tutto. Fu lei ad insegnarmi come portare a termine le missioni.

Il compito delle custodi è proteggere l’umanità, eliminando i Mutati. Ogni missione è una caccia. Che termina con la marte di un Mutato. E oggi sono in missione.

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