Beh, non so bene come spiegarlo.

Mah...

Non ci riesco davvero. Più ci penso e meno lo capisco. Come è successo?

Boh. Un vuoto totale nel cervello. Bianco, spazio vuoto.

Fatto sta che adesso io e lui stiamo insieme.

Sì, insieme nel vero senso della parola. E come dicevo prima, non so nemmeno io come possa essere capitato.

Oddìo, sempre che lo stato in cui siamo si possa definire 'insieme'. Ci ignoriamo a vicenda, litighiamo tutto il giorno, ce le diamo di santa ragione, siamo sempre pronti con le nostre frecciatine, ma...

Ma quando siamo da soli diventa tutto strano.

Strano, molto strano. Come posso dire? Praticamente ci sciogliamo. Non mi era mai capitato di sciogliermi, mai. Ero sempre stata dura e fiera di esserlo, e anche lui. Però...

Però quando sento che lui è nell'arco di dieci metri di distanza il mio cuore sobbalza. E non sobbalza normalmente come ogni volta che quelli qui a bordo mi fanno uno scherzo e prendo paura. No, sobbalza proprio d'emozione. E gliene sono grata. Mi fa capire che non sono fatta di granito, ma di carne e anima. E sapere che lui è lì, e che anche se mi ignorerà riuscirà lo stesso a trasmettermi qualcosa, beh... questo è davvero grandioso.

Grandioso perchè so che anche lui la pensa proprio come me. E sono sicura che anche lui ha un cuore sobbalzante... Perchè noi siamo uguali.

Maschio, femmina, che differenza fa? La pensiamo allo stesso modo. E questa è un'altra cosa meravigliosa. Io lo capisco, e lui capisce me. Vede quando è ora di smetterla di offendermi, così come io capisco quando gli rompo davvero le balle. Siamo... simili. Sì, simili, quasi uguali. E so che anche lui è incerto come me, in questo momento. E chi non lo sarebbe, nella nostra situazione?

E' sempre tutto così inverosimile... non può essere vero. Ci siamo trovati perfettamente, come due doppioni che sovrapposti combaciano perfettamente. Coppie così perfette non si trovano nella realtà.

Durerà? Non durerà? Lasciamolo decidere al destino.

Siamo entrambi perfetti. Se io sono perfetta, lui lo è. Se lo è lui, lo sono anche io.
Uguali, doppi.
Monotoni?

Però, come si dice... finchè la barca va, lasciala andare.

Perciò... finchè questo affetto esasperato va avanti, lasciamolo funzionare.

E lasciamolo funzionare insieme, perchè è così che deve andare. Se uno di noi due smette, è finita.

E non preoccuparti... lo saprò subito, quando sarà finita. Perchè lo sentirò anch'io. La pensiamo allo stesso modo, no?

Intanto cominciamo, e speriamo che duri nonostante tutto.

So che non potrò mai deluderti più di te stesso, perchè io sono te.

Avanti, combaciamo per un altro po', e alla fine andiamo ognuno per la propria strada. E' così che funziona. Ma non serve che io te lo spieghi. Se l'ho pensato io, anche tu ci sarai arrivato.

Bene, allora non serve dire altro.

Però sappi che ti amo come tutta me stessa. Provo per te un affetto che va oltre l'amore. Amo te come amo me. E so che tu lo sai già. Altrimenti non avresti mai fatto o detto nulla, e avremmo continuato a odiarci pacificamente.

Perciò volevo dirti grazie. Grazie perchè ci sei, grazie per aver fatto il primo passo, grazie perchè ora mi sento amata da te e da me stessa.

E forse non ci sarei mai arrivata senza di te.

Perciò, grazie. Grazie. Hai davvero tutto il mio affetto, ora.

E sento che se mai ci separeremo odierò con tutta la forza che ho in corpo sia te che me stessa. Perchè ormai combaciamo. Una volta trovato un pezzo di puzzle che combacia bene è difficile staccarlo, no? Si ha riposto così tanto impegno in quella lunga ricerca... se bisogna staccarlo, si prova inevitabilmente risentimento. Quindi... cerca di non fare mai niente che mi possa costringere ad allontanarti.

Perfavore... e di nuovo grazie. Perchè finchè non lo vorrò io non lo vorrai nemmeno tu.

E questa è l'unica cosa di cui sono certa.

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13 - 01 - 2004
Bene, ragazzi e ragazze. Questa è una fic ZoNami. In teoria l'avevo fatta solo come esperimento stilistico, così tanto per vedere cosa ne saltava fuori. E' molto complessa, sembra una spiegazione di biologia di quelle che fa il mio professore. In questa fic Nami parla in linguaggio semplicissimo, anche se a livello un po' più alto di Rufy. Sembra stia cercando di convincere se stessa più che gli altri... forse perchè doveva convincere me in primis. Ancora adesso sono molto incerta riguardo a quello che ho buttato giù, però... Abbiate pietà! Parto ottimista, divento pessimista, poi ritorno ottimista... è davvero un gran casino.
Sono le 23.31 e domani ho scuola... tra l'altro, materie pesantucce. Per musukishi... non ho mai tempo! Il nuovo capitolo è già scritto in testa mia, ma manca sempre il tempo per buttarlo giù. Abbiate pietà di me. Forse ce la faccio per la prossima settimana.
Bene, si capisce in conclusione che il modo di pensare delle ZoNami non è del tutto corretto, ma nemmeno del tutto errato? E' questo che volevo dimostrare. Non esiste un giusto schieramento. Ognuno la pensi come vuole!
Scriverò altre ZoNami (non che io ci abbia preso gusto, ma solo per sfida...) e vi prometto che mi impegnerò al massimo.
Ah, dimenticavo... la dedica! Una ZoNami va dedicata a delle ZoNami! Quindi, Merc! e DjiBril, questa è tutta vostra! *cuoricino*
Alohaaaaaa!
kurumi