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Autore: Metthew96    14/02/2011    0 recensioni
Storia di avventura di mia ideazione; non mancheranno colpi di scena quindi seguitemi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                Dream

 

La mattina dopo la luce del sole era molto fievole e sbiadita. Le nuvole,anche se non minacciose, coprivano quasi interamente il cielo.

Forse questo,forse la stanchezza,fecero sì che Mett quel giorno si svegliasse più tardi.

Si alzò dal letto, indossò la sua consueta vestaglia,e si diresse in cucina.

 

La madre non c'era.

Guardò l'orologio e si accorse che erano le 10 passate.

Sulla tavola c'erano solo il cornetto per la colazione e un bigliettino.

Mett prese in mano quest'ultimo,che recitava con la solita calligrafia elegante:

Sono uscita per delle compere,ti concedo un giorno di riposo!

Te lo sei meritato!

Ci vediamo più tardi”

Sorpreso ma felice,gettò il bigliettino,si sedette e mangiò il suo cornetto,anche se freddo. Evidentemente la madre li aveva fatti la mattina presto.

 

Aveva già in mente cosa fare: sarebbe andato al villaggio per scoprire chi fosse quella misteriosa ragazza dagli occhi color smeraldo.

Voleva ringraziarla, voleva conoscerla.

 

Così, finito di prepararsi, prese la stradina che portava al villaggio.

Non era sua abitudine scendere in paese,di solito lo faceva la madre,ma stavolta era diverso.

Il tempo era molto umido ma abbastanza fresco, vista la presenza delle nuvole il sole riscaldava di meno.

 

 

Arrivò al villaggio, le case tutte uguali, una vicino l'altra con il tetto rosso e le mura bianche. La strada era in pietra nera, molto particolare.

C'era molta gente in giro: chi vendeva pesce, chi faceva la spesa, chi chiacchierava...poi c'era la gente che semplicemente era lì per fare quattro passi.

Mett,vedendo il grande numero di persone pensò che sarebbe stato molto difficile trovare quella ragazza; ma non si scoraggiò:era disposto a tutto pur di trovarla.

Per prima cosa chiese un po' in giro,ma fu difficile descriverla visto che di lei conosceva soltanto gli occhi.

Così decise di cercarla da solo. Rimase per ore a cercarla, ma non trovava nessuno che l'avesse mai vista.

Era sul punto di cedere,quando una signora gli disse di averla vista pochi minuti minuti prima in spiaggia.

Egli iniziò a correre, non sapeva perché, sapeva solo che doveva vederla.

Arrivato in spiaggia, con il cuore che gli batteva a mille e il fiato corto,la vide.

 

Ormai era il tramonto e la luce del sole si rifletteva sul mare.

Era proprio lei,di spalle, forse stava ammirando il tramonto...quel giorno era proprio bellissimo: come se tutta la luce che il sole non aveva potuto sprigionare durante il giorno a causa delle nuvole, stesse ora riflettendosi tutta insieme nell'acqua.

Mett le si avvicinò piano,

-Ehm...scusa?- ma lei non si girò,quindi le sfiorò la spalla con la mano destra.

-Volevo...volevo ringraziarti per...insomma lo sai!

Ti ho cercata per tutto il giorno!-

-Oh, sei tu!

Di niente, ti ho visto lì e..che potevo fare,se non aiutarti?- rispose,girandosi,sfoggiando un bel sorriso.

-Comunque il mio nome è Metthew, Mett per gli amici!

Felice di conoscerti!- proseguì

-Piacere, io mi chiamo Jessica!-

I due rimasero per un po' ad osservarsi, perdendosi l'uno negli occhi dell'altra.

Poi Jessica ruppe il silenzio:

-Sai...è da un po' di tempo che ti osservo...-

Mett rimase perplesso, poi Jessica gli si avvicinò, appoggiò le sue labbra rosa a quelle di Mett e lo baciò.

Egli rimase ancora più confuso. Non sapeva per quale motivo lei lo aveva baciato, si conoscevano appena.

Poi ad un tratto l'immagine cominciò a sfocarsi, come se avvolto nella nebbia.

Mett aprì gli occhi, si trovava nel suo letto non sapeva cosa, non sapeva come.

Scorse la finestra e notò che era buio pesto; probabilmente era stato tutto un sogno.

Ma che sogno! veramente molto strano. Forse significava qualcosa o forse, forse era un messaggio o forse; Mett era confuso.

Quella ragazza, i suoi occhi era incredibili non sembra facessero parte del mondo terreno.

Che fosse un angelo?

Si poneva svariate domande ma sapeva che l'unico modo per dare una risposta a queste era trovarla.

Ormai era deciso all'indomani l'avrebbe cercata.

 

Così dubbioso e ancora un po' scosso si riaddormentò pensando a lei di cui non sapeva neanche il nome a me no che Jessica non fosse il suo nome reale.

   
 
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