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Autore: michiyo1age    14/02/2011    8 recensioni
Temari Sabaku e Shikamaru Nara erano nati per stare insieme. Peccato che così non la pensasse il resto del mondo. Se una buona stella gli aveva scelti, fatti incontrare ed innamorare non poteva di certo essere stato un caso.
Fic partecipante all'evento di San Valentino di The Black Parade
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Magari in un'altra vita

Temari Sabaku e Shikamaru Nara erano nati per stare insieme. Peccato che così non la pensasse il resto del mondo. Se una buona stella gli aveva scelti, fatti incontrare ed innamorare non poteva di certo essere stato un caso.

Ma la modernità se ne infischia di antiche superstizioni e flussi sotterranei che governano il nostro mondo: aveva deciso diversamente. La sua decisione, però per quanto ferma ed irrevocabile, si era fatta attendere così da far iniziare il disegno che gli astri, gli dei o la sorte avevano progettato per questi due giapponesi destinati a stare insieme.

Si erano incontrati all'università, proprio l'ultimo anno e dopo poco tempo avevano cominciato a uscire insieme. L'attrazione che provavano l'uno per l'altra passava in secondo piano visto il considerevole numero di battibecchi che sfociavano da ogni tema di discussione.

Un'anima fondamentalmente passiva ed accomodante veniva a scontrarsi con la natura più fulva e travolgente. La più comune famiglia giapponese si incontrava una delle più antiche casate dai tempi dei Tokugawa. La madre aggressiva messa confronto con il padre padrone.

Gli opposti si attraggono.

Entrambi rifiutarono la loro natura di fronte e all'altro pur di arrivare a quel momento dove i sensi si confondono e intensificano e dove si è nudi letteralmente come spiritualmente.

In quello stesso momento era andati fuori dal tempo, dall'epoca. Shikamaru per la prima volta aveva trovato il modo per stare veramente vicino ad una persona, come voleva lui. Facendole sentire cosa provasse, non cercando goffamente in maniera imprecisa di descrivere le proprie sensazioni.

Temari aveva trovato la naturalezza, a libertà di essere se stessa di poter fare la capricciosa, la dolce o la disfattista senza che si pensasse male di lei.

Entrambi avevano trovato una persona che li conoscesse veramente, con la quale non c'era bisogno di spiegazioni o scuse. Un paradiso, un nirvana, un raquen in terra dove tutto era come sarebbe dovuto essere.

L'appagamento totale di sensi e sentimenti. Alcuni lo chiamo amore, ma per loro era solamente una fatto normale della vita. Aver trovato qualcuno con cui stai bene, ti diverti.

Non si vede ancora la fine. Perché finire? Se ve ne dovrà essere una vuol dire che è giunto il tempo.

Tutti riescono a essere razionali quando si è felici, non è vero?

Di lì a pochi mesi tutto venne modificato.

Il signor Sabaku ormai deciso da tempo che la figlia dovesse smetterla con quelle arie da donna moderna, la intrappolò in un matrimonio combinato. Un'intera vita di educazione ferrea non riusciva a strappare Temari da quell'accordo terribile.

Shikamaru si presentò una sera davanti al signor Sabaku si inginocchiò e inchinandosi chiese la mani di sua figlia cercando di rispettare la tradizione e l'etichetta.

Lui avrebbe voluto portarla ad Osaka dove si era recentemente trasferito proprio grazie al lavoro che gli era stato offerto una volta presa la laurea. Partiva dal basso, dal cubicolo, ma da lì a capo vent'anni sarebbe riuscito ad arrivare a un notevole livello che gli avrebbe assicurato una vita ben più che agiata. Servivano solo sacrifici e forza di volontà. Purtroppo, per se stesso, lui ne era sprovvisto e solo Temari avrebbe saputo spronarlo o come diceva lui “seccarlo”, verso un avvenire più roseo.

Shikamaru assicurava al signor Sabaku che comunque non avrebbero vissuto male, anche Temari avrebbe portato il suo stipendio. Prometteva molto bene la ragazza, aveva intraprendenza e voglia di fare cose che a nessuno erano passate inosservate.

Avrebbero avuto una bella vita: lei sarebbe stata libera e lui starebbe stato soddisfatto di quel che faceva perché sapeva che o stava facendo per una buona causa.

La risposta del signor Sabaku fu concisa e negativa. Mai sua figlia avrebbe avuto un futuro del genere. Il suo compito era quella di fare figli e badare a suo padre, una volta diventato vecchio. Inoltre si sarebbe dovuto occupare dei fratelli minori e onorare sempre la famiglia.

Shikamaru era uno scioperato senza storia alla spalle, sbucato dal nulla. Temari non era nata per questo.

-Temari tu sei nata per questo-

Shikamaru era sgattaiolato nella sua stanza. Non accettava di rassegnarsi al matrimonio di lei. Il giorno dopo. Le stava mostrando una foto in cui lui dormiva sopra i libri di scuola mentre lei inviperita costruiva un ventaglio di carta pronta per tirarglielo in testa. Era stata scatta da Choji compagno di stanza nonché migliore amico di Shikamaru.

Lei rise ancora di quella scena. Alla fine se l'era cavata grazie alla “sua forza da uomo recidivo”. Dopo l'attacco Shikamaru l'aveva prese in spalle e se l'era portata in camera con molte difficoltà visto la quantità di calci e pungi che tirava all'aria.

-Hai ragione, ma...non posso lasciare la mamma. Papà la uccide con i suoi modi. Kankuro e Gaara sono ancora a scuola e nessuno può badare a lei all'infuori di me, lo sai-

-Ma alza la cresta, fai la voce grossa! Non puoi accettare una vita così. Cazzo Temari, non tirarmi ancora fuori quella storia del dovere famigliare perché me ne vado-

-E' giusto che tu vada. Non capisci proprio niente. Sei un egoista! Figlio unico che non sei altro! Perché sono io quelle che deve fare sacrifici? Perché non tu?-

Si era sottratta al suo sguardo e ora irritata andava avanti e indietro sul tatami.

-Io sono un egoista? Almeno io so cosa voglio dalla mia vita e mi adoperò per ottenerlo! Una vita normale e pacifica! Con te avrei solo seccature, hai ragione. Sposa quel mollaccione, vivi sotto l'ombra dei tuoi fratelli e sotto i piedi di tuo padre. Alla finirai come tua madre e costringerai tua figlia a sacrificarsi a sua volta!-

Temari scoppiò in lacrime. Non era mai successo. La voce mesta e gli occhi tristi erano una consuetudine in quella situazione, ma le copiose gocce che scivolavano lungo la pelle era un'assoluta novità.

-Scusa, Tem- mormorò Shikamaru contro il suo ventre. In ginocchio l'aveva abbracciata, e ora affondava la testa all'altezza della pancia stringendola forte: - Non volevo dirlo. Ma tu mi rendi pazzo!-

Gli accarezzò la testa:- Ora devi proprio andare-

Gli occhi vitrei della ragazza lo videro alzarsi e dirigersi verso la finestra. Sarebbe stata quella l'ultima immagine? Si gettò al suo collo e cercò le sue labbra per imprimersi a fuoco nella memoria che cosa significava essere amata.

-Magari in un'altra vita avremmo potuto essere felici-

Un sorriso pieno di lacrime e un tono in cui non vi alberga la speranza.

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A Konoha tutto andava, come al solito, per il meglio. Tutti gli amici e debitori di un tempo si erano messi a ricostruirla sasso dopo sasso, asse dopo asse per ridarle almeno il ricordo del suo aspetto originale. A dare un po' di continuità con il passato vi era la solita coppia di passeggiatori incalliti che Naruto aveva trovato il giorno del suo ritorno al villaggio.

Shikamaru Nara e Temari della Sabbia avevano ripreso i loro incarichi di sempre e sotto gli occhi vigili dei fratelli di lei si raccontavano le novità dei rispettivi villaggi.

Più che altro era Temari a raccontare di Suna e ad accorgersi delle novità di Konoha. Il ragazzo si limitava ad annuire seccato e abbassare il braccio dell'ambasciatrice a cui nessuno aveva insegnato che non sta bene indicare.

-Smettila di starnazzare, Tem sono le dieci del mattino. Io a quest'ora generalmente dormo-

-Smettila di scassare, guida da strapazzo. Vedrai appena lo dirò a Tsunad....volevo dire a Naruto, che cosa ti capita- urlò quella.

Dal terrazzo del palazzo del villaggio, Hokage e Kazekage guardavano divertiti la scena.

-.....i legami tra i nostri due villaggi non sono mai stati così forti..- stava dicendo Gaara con la sua solita voce profonda.

-Non direi. Secondo me dovremmo unirli ancora di più- suggerì Naruto divertito. La testa di Shikamaru si stava abbassando sempre più sotto i numerosi improperi della ragazza.

-In che modo?-

-Per fare un esempio: potremmo far sposare quei due- e indicò Shikamaru e Temari che si erano fermati ad una bancarella.

A quanto pare la ragazza aveva trovato qualcosa di interessante e stava obbligando lo shinobi a comprarlo di tasca sua.

-Grazie scemo- gli disse Temari tutta allegra dandogli una leggero bacio sulle labbra.

-Cretina ti vedono- la rimproverò lui guardandosi in giro preoccupato.

-Fifone come al solito, Nara. I miei fratelli saranno a discutere questioni importanti con l'Hokage. Di certo non vengono a spiare ciò che facciamo...oh guarda! Una delle aquile di Kumo!- e così facendo puntò il braccio verso il cielo.

-Ma la vuoi smettere, maledetta seccatura?!-

Le agguantò il polso e lo riportò verso il basso. Per essere sicuro intrecciò persino le dita con quelle dell'arpia che gli stava accanto.

E così continuarono a camminare mano nella mano nella via assolata.

Gaara sorrise: -Beh, non sarebbe una cattiva idea-

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Buon San Valentino a tutti

Partecipo all'iniziativa per questa giornata del forum delle pazz...mosche nere ecco qui il banner per dimostrarvelo. 

So già di aver fatto una scelta molto strana non proponendo la mia solita dose di fluff. Spero vi piacerà lo stesso questa fic atipica (ma non del tutto), parto della mia mente votata al nero. Ho voluto fare quell'enorme spazio per dare la sensazione che la fic si fosse conclusa lì, ma...non ce la faccio: mi è impossibile scrivere delle tragedie.

La dedico alla mia senpai DirtyCharity (che è kawaii) sapendo quanto sia stato difficile per lei leggere la prima parte (spero che non vi siate arrabbiate per il mio piccolo scherzetto) e alla mia compagna d'armi Tikkia (che solo alcune volte è kawaii, per il resto è seccante XD)  ringraziandola del fatto riaccende in me sempre la voglia di scrivere.

Un bacione al forum naturalmente!

   
 
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