15/02/2011
8 recensioniRaccontami una barzelletta
- Cos’è questa roba? – chiese Angelina, accennando ad un plico di fogli appoggiato sul bancone.
- Oh, quelli – rispose George. – Sono.. barzellette.
- Bar-ze-cosa?
Lui sorrise amaramente. – Tutto è cominciato quando avevo diciannove anni.
«Fred, ho pensato ad un nuovo modo di intrattenere i clienti mentre girano per il negozio».
Fred si discosta i capelli rossi dal volto e si sfiora un orecchio. Fa sempre così, da quando George ne ha perso uno.
«Che tipo di modo per intrattenere clienti?»
«Barzellette»
« Che?»
«E’ una tecnica Babbana, dicono funzioni.»
«Te l’ha rivelata il nostro caro amico del paese?»
George annuisce. «Sono delle specie di storielle che fanno ridere che si raccontano a volte»
«E te ne ha raccontata una?»
«Sì».
- Ma poi non avete più usato questo metodo?
- No. Non ne ho avuto il coraggio.
«E come fa?»
«Un tipo chiama un amico e lo invita a cena. “Perché?”, chiede quello. E lui risponde “Perché non voglio essere lo scemo della serata”»
Fred ride.
E George anche.
- E poi?
- Ne ho raccontata qualche altra. Ed ho lasciato alla fine la più divertente.
- Quale?
«Due tizi passeggiano. Uno di loro, un po’ fuori, bussa ad un lampione. “Ma no!” gli dice l’altro. “Lì non ci vive nessuno. Non vedi che...”. Oh, cavoli!»
La moneta dell’ES è diventata rovente. I gemelli sanno cosa significa.
E’ il momento dell’ultima battaglia.
- Capisco – mormorò Angelina.
Una lacrima solcò il volto di George.
Adesso corrono. Non si fermano mai.
Attraversano mille corridoi.
«George?» chiede Fred, senza fermarsi, e si sfiora ancora l’orecchio. «Com’era il finale di quella barzecosa»?
« “La luce...” – risponde ancora, senza smettere di correre. «Te la racconterò dopo».
- Ed invece...
- La luce era accesa – singhiozza George. - Ma quella di Fred ora non lo è più.
Fred cade a terra con delicatezza, e George rimane lì, immobile, con quell’ “è accesa” che gli rimbomba nella mente. Non sa più a chi raccontarlo. Non capisce più nulla.
***
Questa storia prende ispirazione dalla challenge "Perchè ridere fa bene".
Ventiseiesima al Solo Un Colpo.
26°Totale:42.75
Taminia Raccontamiunabarzelletta
Grammatica: 9.75/10 Ottima,ma i tre puntini, sono tre, sempre tre, non due.
Stile e lessico: 9/10Buono, lineare, essenziale. Ho faticato ad entrarenell’otticapassato-presente: non sarebbe stato più semplice invertire idue tempi, inparallelo con le due situazioni temporali? E se ti dico che“Ma quella di Fredora non lo è più” è unafrase banale ti sembra un commento superfluo e nonpertinente? Quello che voglio dirti, citando questa frase, èche, essendo untesto molto breve, potevi scegliere un linguaggio più forte– specie in momenticome questo che hanno una rilevanza fondamentalenell’economia del testo.
Caratterizzazione: 8/10Considerando la brevità e l'instantaneità deltesto, lacaratterizzazione dei personaggi è piuttosto buona. Hointravisto i tratti principali dei gemelli ; il dolore di George, dopola morte del fratello è piuttosto evidente. Credoperòche per rendere i tre personaggi un po' meno bi-dimesionali (prima ilsorriso, poi il dolore) qualche parola in più non avrebbeguastato.
Sviluppo trama e originalità:8/10 Perdi un punto per la scelta del tema, mal’idea della barzelletta incontrasto con la morte di Fred mi ha conquistato. Anche qui, una fraseperspiegare il momento, o una sensazione particolare di George, Fred oancheAngelina avrebbe valorizzato di più la bella idea che haiavuto.
Gradimento personale 8/10Avrei gradito qualche dettaglio in più, ma ho apprezzatol’idea, ho sorrisoalla barzelletta e, come a George, il sorriso mi si è gelatosulle labbra quandoil galeone dell’ES ha iniziato a bruciare. Dolceamara.