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Autore: Mabs    15/02/2011    5 recensioni
Chi non ha mai avuto un amico immaginario, da piccolo? Fleur era particolarmente attaccata al suo amico immaginario, Melissa. Non era nè maschio, nè femmina. Non aveva nè forma, nè colore. Era semplicemente Melissa. Dimendicandosi della promessa fatta al suo amico immaginario a sei anni, Fleur, ormai quindicenne, si ricorda di Melissa, che, richiamata dall'immaginazione della ragazza, torna a vivere, chiedendo vendetta.
Genere: Fantasy, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate due settimane e mezzo dalla morte di Agata. Fleur non era sconvolta, era una ragazza forte. Ogni tanto, presa dalle abitudini, mandava sms alla sua migliore amica per chiederle come stava, o per domandarle perchè il giorno prima non era venuta a scuola, e ogni volta si sorprendeva ricordandosi della sua improvvisa e violenta morte. Non era scioccata, no. Ma non riusciva ancora a rendersi conto di ciò che era successo. Doveva ancora digerirla, quella situazione. Ma Fleur andava avanti, la sua vita continuava. O meglio, cercava di continuare. La casa era molto più silenziosa da quando Agata non c'era più. La madre trattava la figlia con più tatto, con più accortezza. Evitava di rimproverarla inutilmente, o di metterle ansia. Al funerale non c'era andata. Preferiva ricordare la sua migliore amica da viva, anzichè da morta. Ma quella era la pura e semplice verità, la verità che Fleur non digeriva.
Agata era morta.
Non sarebbe più tornata.
Fleur chiuse il libro di storia dopo aver tentato invano di leggere quelle dodici pagine che le erano state assegnate per il giorno dopo. Senza Agata non era la stessa cosa. Sì alzo dal letto, posò il libro sul comodino e si sedette alla scrivania. Lì, su quel tavolo rosa pastello, dentro quel computer comprato sette anni prima in un supermercato, c'era racchiusa la sua seconda vita. Lì dentro aveva altri amici. Lì dentro poteva essere chiunque lei desiderasse essere, poteva essere se stessa, e poteva essere tutt'altra persona. Lì dentro c'era Alex. Forse la seconda persona più importante della sua vita, dopo Agata, ovviamente. No, non era il suo ragazzo. Non era neanche un suo amico. Era una parte di lei. Quando a Fleur succedeva qualcosa, quando Fleur voleva sfogarsi, Alex c'era sempre. Era lì, ad ascoltarla. Fleur poteva dirgli qualsiasi cosa, lui le avrebbe creduto sempre e comunque, e le avrebbe dato ragione qualsiasi cosa fosse successa. Fleur poteva dirgli tutto, senza peli sulla lingua. La verità è che ad Alex piaceva Fleur. Le piaceva da matti. Ma la piccola ed ingenua Fleur di questo non se n'era mai accorta. Così, si ritrovò ad accendere il suo pc dopo due settimane di una lunga e strenuante astinenza.

Alex: heylà Fleur!
Fleur: Alex, ciao!
Alex: Da quanto tempo! Come mai non ti connetti più?
Fleur: la mia migliore amica è morta. Uccisa.
Alex: E' uno scherzo?
Fleur: No. E sul suo muro, con il suo sangue, c'era una scritta: "Fleur è solo mia".
Alex: Oh mio dio, Fleur! E tu hai idea di chi possa essere stato?
Fleur: Sì. Non mi crederai, ne sono sicura.
Alex: Tu lo sai, Flò, io ti crederò sempre e comunque. Dimmi.
Fleur: Il mio amico immaginario, Melissa.
Alex: non so che dirti. Prima di tutto ci tenevo a farti sapere che mi dispiace per Agata, da come me ne parlavi deve essere stata davvero una brava persona e tu dovevi esserle davvero molto attaccata, non è vero? Poi, beh, il tuo amico immaginario? Come....?
Fleur: Sì. Stavamo leggendo un mio vecchio diario di quando andavo alle elementari, mi pare. E poi, beh, ho sentito una voce...sono sicura. Ne sono sicura. Devi credermi. Ne sono più che certa.
Alex: Ti credo.
Fleur: Ne sono contenta, sapevo che mi avresti capita (:

Alex le credeva. Il legame che c'era tra i due, era qualcosa di speciale. Si appartenevano l'uno all'altra. Erano tutt'uno. Inseparabili. Nonostante i chilometri che li dividevano, erano come una persona sola.

Alex: Ma ora, come faremo a sconfiggere questa...questa "cosa"?
Fleur: Non lo so. Ci ho pensato anche io. E' praticamente impossibile distruggere qualcosa che non esiste. Cioè, qualcosa che esiste, ma che esiste solo per me. Melissa è qualcosa che ha generato la mia immaginazione, e solo io posso annientarla. Ma come? Come posso uccidere qualcosa che non esiste?
Alex: Potresti provare, non so, a farti cancellare la memoria? O provare a dimenticare.
Fleur: E come faccio a dimenticarla? Più ci provo, e più mi torna in mente. E' come quel gioco che mi facevano sempre alle elementari: Prova a non pensare ad un panda per cinque minuti xD
Alex: E' praticamente impossibile. Più provi ad evitare quel pensiero, e più ti torna nella mente, ti capisco. Eppure, l'hai evitata per tutti questi anni. Potrai riuscirci di nuovo.
Fleur: Ma dimenticare Melissa equivale a dimenticare Agata, e io lei non posso dimenticarla.

Fleur si era totalmente aperta ad Alex, come faceva sempre. Con lui poteva essere se stessa.
Ma, Fleur si spazientiva davvero tanto quando lui non le rispondeva. Era quello l'unico difetto dei rapporti via pc. E' davvero seccante quando la persona con cui stai parlando sparisce misteriosamente senza risponderti.

Fleur: Alex, ci sei?
Fleur: Alex, mi rispondi?

La prima cosa che pensò Fleur era che il suo pc stesse dando i numeri. In fondo era vecchio, prima o poi avrebbe dovuto cambiarlo.
Il monitor continuava a lampeggiare.
Smise di scrivere.
Osservò la tastiera.
Rosso.
Rosso sangue.
Sangue ovunque.
Si osservò le mani.
Rosse.
I polpastrelli erano sporchi di sangue, e dalla tastiera continuava ad uscire fluente sangue. I tasti si muovevano freneticamente. Il tavolo tremava.
Fleur provò ad urlare ma dalla sua bocca uscì solo un sibilo incerto.
Le lettere erano ormai inzuppate, il computer continuava a vibrare forsennatamente. Il sangue schizzava ovunque, ne aveva la faccia sporca, i vestiti macchiati, e la stanza inondata. I tasti continuavano ad agitarsi. Cominciarono a scrivere, a scrivere lentamente e con una cadenza inquietante.
Fleur era immobilizzata.

Non sei più mia, dovrò farmene una ragione prima o poi.
Intanto però, mi divertirò con i tuoi amichetti.

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Ora sicuramente avrete capito perchè il titolo era chiamato in questo modo bizzarro, asd.
Capitolo corto, lo so, lo so. Più lunghi non mi escono. E' che la storia la invento quando ho i miei "momenti d'ispirazione nell'ora di geografia". E i momenti di ispirazione vengono una volta ogni due settimane, al massimo. Quindi, beh, non mi piace far aspettare i lettori, asd. Vabbè, fatto questo assurdo giro di parole, ho cercato di aggiungere un po' più di descrizioni come mi avete consigliato tutti (: Grazie infinite per i complimenti. Davvero, siete stupendi. Ogni volta che leggo le vostre recensioni mi si illuminano gli occhi, continuate a recensire e fatemi sapere se vi è piaciuto, cosa avreste cambiato, o come penserete che andrà a finire, così ne approfitto per prendere spunto u.u
P.s.
Alcuni di voi mi hanno consigliato di far capire meglio chi fosse la persona che parlava, naturalmente in questo capitolo non ne ho avuto l'occasione, visto che l'unico dialogo presente era in una Chat, dove naturalmente sono esplicitamente espressi i nomi. Nel prossimo capitolo proverò a "far capire chi parla" mettendo magari qualche frasetta ogni tanto in mezzo ai dialoghi. Vabbè, questa frase è incomprensibile, però ci siamo capiti, dai xD
Recensite che mi regalate 10 secondi di felicità U.U
P.p.s.
Guardati le mani.
Che battuta pessima x_x

  
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