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Autore: Piccola stella    16/02/2011    1 recensioni
Cosa accade quando i cattivi si innamorano? Quando chi si credeva immune a qualsiasi genere di sentimenti si ritrova di fronte a una sensazione mai provata prima e che non è in grado di dominare?
Eh sì, è successo anche a lui. Draco Malfoy si è innamorato e non di una ragazza come le altre. Bensì di una figlia di Babbani. Che cosa accadrà?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve a tutti, questa storia l'ho iniziata a scrivere ben 4 anni fa, ma non l'ho mai conclusa. Oggi sono ricapitata per caso a rileggerla e mi sono sentita in colpa per non averla conclusa XD
Con il procedere dei capitoli migliora un poco lo stile di scrittura ^^ Domani posto anche il secondo capitolo per incitarvi un poco a proseguire nella lettura :) spero vi possa piacere! ps commenti e critiche sono ben accetti ^_-
1 CAPITOLO
FIAMMA
Fiamma sapeva di non essere una ragazza come le altre. Prima di tutto aveva i capelli rosso fiamma che nessuno della sua famiglia possedeva, una sorella gemella completamente diversa da lei anche se durante la gravidanza della madre erano all'interno della stessa "sacca", e in più circa 5 anni prima aveva scoperto di avere poteri magici, cioè di essere una strega coi fiocchi.
Prima di allora lei e la sua gemella Alice avevano sempre fatto accadere strani fenomeni per puro caso, poi, al loro 11esimo compleanno, il 20 agosto, avevano ricevuto la loro lettera dalla scuola di magia e stregoneria italiana di Belzebù.
Entrambe le due sorelle erano disposte di una particolare bellezza. Alice aveva vellutati capelli castano chiaro, occhi di un brillante verde-nocciola, pelle olivastra e sempre abbronzata. Fiamma era l'esatto contrario:pelle candida come una perla, lineamenti sottili e delicati, occhi di unchiaro azzurro cielo e, come già detto, capelli mossi di un potente rosso, ben diverso da quello che si è soliti vedere i giro e che le aveva causato il suo ridicolo nome.
La primogenita, anche se di poche ore, Alice aveva avuto parecchi ragazzi. I suoi gusti non erano difficili e coincidevano a quelli che di solito possiede una ragazza adorante di tipi muscolosi, dalla carnagione dorata.I classici tipi a cui sta dietro tutta la componente femminile della scuola, le cosiddette "celebrità", ma, al contrario delle altre ragazze, aveva potuto apprezzare più di una volta la loro attenzione e ammirazione. Fiamma, nonostante gli ammiratori non le mancassero, non aveva mai avuto un ragazzo e, soprattutto, non aveva mai ricevuto il suo primo bacio. Li aveva scartati tutti, da quelle che si erano dichiarati a quelli che le aveva presentato la sorella, considerandoli patetici e tutti della stessa 'stirpe'. Per questo motivo molti avevano iniziato a considerarla una ragazza fredda e per nulla passionale, i suoi occhi da azzurro cielo erano diventati azzurro ghiaccio, in netta opposizione con il suo nome.
Lei adorava chi era fuori dal comune, chi era odiato forse da tutti, il duro dal cuore tenero, ma finora ne aveva trovati o solo teneri o solo duri.
Dopo il quarto anno nella scuola Belzebù, la loro famiglia, i cui genitori erano entrambi Babbani, cioè del tutto carenti di ogni sorta di potere magico, si dovette trasferire. Destinazione Gran Bretagna o, più precisamente, Londra.
La vecchia scuola era troppo lontana e furono costrette ad iscriversi a quella a loro più comoda e vicina, quella che prendeva il nome di Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Nonostante fosse Babbana, la loro madre conosceva tutto del mondo della magia, avendolo appreso dalla nonna delle due ragazze e che era a sua volta la sua genitrice, una delle più grandi streghe dei suoi tempi. Quest'ultima le aveva informate che in quella scuola studiava il mitico Harry Potter, il maghetto che a soli pochi mesi era riuscito a sopravvivere per primo alla crudele maledizione di Voldemort, il più grande stregone dell'epoca moderna.
*
Il primo di settembre arrivò prima del previsto e le due streghe in erba si ritrovarono al binario nove e tre quarti quasi senza rendersene conto. Avevano passato le vacanze estive riflettendo sulla loro nuova destinazione. Alice era come al solito entusiasta dal fatto di conoscere nuovi ragazzi e di poter mostrare le proprie doti in Trasfigurazione. Fiamma dal canto suo non era brava nelle materie di 'primo studio' ma aveva un'inclinazione profonda e soprattutto molto rara in Divinazione. Qualche sera si ritrovava poi a pensare se mai, in quella scuola, ci fosse il ragazzo giusto per lei.
Un immenso treno scarlatto lanciava grossi sbuffi di vapore: il loro mezzo per arrivare alla nuova scuola.
- Oh Dio!!Guarda che carino quello!- esclamò Alice. Fiamma ci era abituata e non rimase per nulla sorpresa quando vidi il solito fusto alto, capelli castani, muscoli ben evidenti.
- Ma dai Aly!Guarda che faccia da ebete che ha!-
- Ma chi se ne importa della faccia!!- esclamò quella ferita nell'orgoglio con un'espressione della serie 'Cosa vuoi capire tu'. Salirono sul treno e si misero alla ricerca di un vagone vuoto. Purtroppo erano tutti pieni ed era impossibile sedersi.
- Ehi Aly! in questo ci sono solo tre ragazzi!-disse ad un tratto Fiamma.
Aprirono la porta dello scompartimento esitanti - Scusate? è libero?- chiese Aly. I tre annuirono e le due presero posto. Un ragazzo dai capelli neri arruffati, due grandi occhi verde smeraldo,indossante un paio di occhiali le scrutò, un altro dai capelli rossi e occhi tendenti all'azzurro osservava soprattutto Fiamma, infine una ragazza dai capelli castani un po' crespi si limitò a dar loro un'occhiata per poi rigettare la sua attenzione su un libro che teneva aperto sulle gambe 'Manuale di incantesimi vol 5'.
- Scusate!Non ci siamo neppure presentate!!- Fu Alice la prima a rompere il silenzio - Io mi chiamo Alice e lei è mia sorella Fiamma!-. Strette di mano.
- Io mi chiamo Ron- borbottò il rosso, lanciando un'ulteriore occhiata a Fiamma.
-Io sono Harry- disse l'altro. La ragazza che sedeva dalla parte del finestrino si presentò come Hermione.
Alice squadrò il ragazzo dai capelli scuri: da sotto la frangia si scorgeva chiaramente una marcata cicatrice a forma di saetta. Capì al volo di chi si trattava
- Ma tu sei Harry Potter, vero?- Harry annuì arrossendo ma ormai c'era abituato.
- Siete nuove?Non vi ho mai visto- disse poi questo ritornando lentamente del suo colore naturale.
- Sì, proveniamo dalla scuola italiana di Belzebù- rispose Fiamma.
Continuarono a chiacchierare mentre la meta s'avvicinava - Dovrete essere Smistate nelle Case, allora!- esclamò ad un tratto Hermione.
Fiamma e Alice la fissarono come se fosse un'aliena - Case? - Sì - proseguì l'ambiziosa streghetta - Sono quattro: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde -
Alice non ancora del tutto sicura chiese - In quale Casa è quel..ragazzo..alto, scuro..carino..-
- Cedric Diggory?- tirò prontamente a indovinare Hermione.
Alice alzò le spalle.
- comunque se intendi quello, è a Tassorosso..-
La gemella sorrise e pensò che non le sarebbe dispiaciuto finire a Tassorosso.
Dopo ore di viaggio, il sole iniziò a tramontare facendo largo alle prime stelle della sera.I cinque ragazzi indossarono le uniformi e si prepararono a scendere. Il treno frenò con uno stridio, un grosso cartello indicava il nome della stazione: Hogsmeade.
- Siamo arrivati!- esclamò Harry e il gruppetto s'avviò verso le porte di uscita.
- Oh Dio, eccolo!- sussurrò Alice. Era il tipo di prima, quello che secondo Fiamma aveva la faccia da ebete.
- Sì, sì..è proprio Cedric- le sorrise Hermione.
- E tu, Fia? Addocchiato qualcuno?- le chiese la sorella. Fiamma scosse la testa.
Fu a quel punto che iniziò a guardarsi intorno. C'era solo l'imbarazzo della scelta. Di ragazzi ce n'erano a go-go. Niente di interessante però.
Poi lo vide. Un ragazzo la stava guardando e lei, incontrando quello sguardo come il ghiaccio, avvertì un brivido. Era abbastanza alto, capelli biondo chiarissimo, pelle di una carnagione troppo chiara, innaturale. Non la guardava con quel solito sguardo da ebete solito degli altri ragazzi. Era strano. e ad un tratto s'accorse di non essersi mai sentita così. Si sentì avvampare.
- Ehi, Fia! Mi ascolti?Vieni!Perchè ti sei bloccata di colpo?- sua sorella la prese per un braccio e la trascinò via. Raggiunsero Harry, Ron ed Hermione un po' più avanti.
- Voi in quale Casa siete? - chiese Alice.
- Grifondoro!- rispose Ron entusiasta -Spero per voi di non finire a Serpeverde- proseguì poi più cupo come se quel pensiero gli facesse male.
- Perchè?- domandò la gemella castana.
- Beh..perchè lì non ci sono..brave persone!Ce l'hanno coi Babbani di nascita..-
"Come noi"pensò Alice. - Vedi Malfoy, per esempio!
- Malfoy?Chi è?-
- Quello laggiù- disse il rosso facendo un cenno verso un gruppo di ragazzi - Quello coi capelli biondo platino-.
Anche Fiamma guardò e si rese conto che Ron intendeva proprio il ragazzo che prima la stava guardando. Sentì una feroce stretta allo stomaco. Avrebbe dovuto lasciarlo perdere. Non avrebbe mai voluto una come lei.
Si diressero verso delle carrozze trainate da esseri probabilmente invisibili e le due gemelle, imitando i loro nuovi amici, vi salirono. Immediatamente la carrozza partì, alla volta di Hogwarts.
In un'altra carrozza, nel frattempo, Draco Malfoy era pensieroso. Osservava il paessaggio che scorreva fuori dal finestrino ancora illuminato dal rosso tramonto della sera senza però vederlo veramente. Si chiedeva ancora chi fosse quella ragazza. Non l'aveva mai vista lì a Hogwarts.
Era molto carina, su questo non aveva dubbi, ma di ragazze carine ne aveva viste e conosciute tante, eppure nessuna gli aveva mai fatto quell'effetto, come se il suo cuore avesse smesso per un attimo di battere. C'era qualcosa in lei di diverso, qualcosa che nessun'altra possedeva.
Si era ritrovato per la prima volta in vita sua a pensare in continuazione a una ragazza senza potersela togliere dalla testa. Quello sguardo azzurro, quella pelle candida, quel suo muoversi con eleganza la rendevano di una bellezza innaturale.
Ormai il paesaggio non esisteva più, vedeva solo lei. E questo non andava per niente bene. Era innaccettabile per lui.
Non è possibile perdere la testa per una ragazza che neppure conosco si ripeteva incessantemente.
Ma poi una vocina dentro di lui diceva "Per quest'ultima cosa si può porre rimedio facilmente".
Conoscerla? Dovrei conoscerla?
"Eh già, dovresti proprio"
- Draco, a cosa pensi? - la voce da oca di Pansy Parkinson gli giunse stridula alle orecchie. Era seduta accanto a lui, un po' troppo vicina rispetto al dovuto e gli teneva la mano senza alcuna intenzione di lasciarla andare. - A niente- borbottò lui di rimando senza neppure guardarla.
Avrebbe potuto scrivere un libro con i vari metodi per evitare o far star zitta la Parkinson e regola numero uno era: Non ricambiare il suo sguardo mentre ti parla, si stancherà prima.
- E allora che hai?Sei pensieroso..-
Draco sospirò "Non considerarla, non considerarla"pensava cercando di mantenere l'autocontrollo. Quindi iniziò a riflettere se mai avrebbe potuto resistere fino al castello senza urlare.
  
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