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Autore: 365feelings    16/02/2011    4 recensioni
Incredibili capelli rosso fuoco. Ammalianti occhi verdi. Un metro e sessantadue, non un centimetro di più non un di meno: la misura perfetta, i vostri corpi combaciano alla perfezione.
Non ti sei mai reso conto di quanto tua moglie fosse bella e perfetta: ogni parte del suo corpo è il tassello mancante da attaccare a te, ogni parola e ogni pensiero il proseguo dei tuoi.
Siete un puzzle di cui Harry conclude il riquadro e realizza l’immagine.
Siete perfetti nella vostra confortevole prigione.
[Partecipante al Three days Contest di foxfeina - Vincitrice premio caratterizzazione]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sette anni per innamorarsi

Le passioni non fanno mai i calcoli sbagliati.

-Honorè de Balzac-

 

 

Primo Anno
Capelli rosso fuoco. Occhi verdi. Un metro e cinquanta di altezza, non di più.
È così che te la ricorderai.
Non bellissima, ma particolare.
Alla lista aggiungerai anche combattiva e ostinata, una vera Grifondoro. Con una forte antipatia nei tuoi confronti.
Ma cosa ti diceva tua madre?
« Non potrai sempre piacere a tutti, ricordatelo.»
E tuo padre?
« C‘è sempre una prima volta.»
Ecco appunto.
Lily Evans sarà per sempre la tua prima volta. In tutto.
Ancora non lo sai, ma è così.
Alzi le spalle e raggiungi Sirius, quel ragazzino vispo e vivace che hai conosciuto sul treno e che senti sarà un ottimo compagno di marachelle. Alzi le spalle e non te ne preoccupi perché tanto ci sono altre mille persone a cui piaci e altre mille a cui piacerai.
Il futuro ancora non ti interessa.

Secondo Anno
Capelli rosso fuoco. Occhi verdi. Un metro e cinquanta di altezza.
È Lily Evans e non l’estate non l’ha cambiata. Forse si è alzata di qualche centimetro, non ci giureresti però.
Ti ricordi di lei non perché è bella, ma perché è particolare e ti odia.
In un certo senso il fatto stesso che ti odi e sintomo della sua particolarità.
Lo dici a Sirius e Remus.
Il primo ride e ti dà una sonora pacca sulla schiena.
« Da quando ti metti a fare pensieri così ingarbugliati?»
Il secondo annuisce -Si ho ragione?, ti chiedi, oppure anche lui crede che hai sbattuto la testa- e non dice niente.
Peter neanche ti ha ascoltato, con il naso a un centimetro dal libro di Rune Antiche e lo sguardo perso -il suo insomma- di chi non capisce nulla. È così prevedibile che già sai che a momenti sbufferà deluso e amareggiato e timidamente, vergognandosi un po’, chiederà il vostro aiuto. Quello di Remus in particolare.
Ancora una volta alzi le spalle.

Terzo Anno
Capelli rosso fuoco. Occhi verdi. Un metro e cinquanta di altezza abbondanti.
Lily Evans è sempre lei, uguale alla Lily Evans dell’anno precedente.
Forse è un po’ più agguerrita e ostile nei tuoi confronti.
Finalmente però inizi a capire perché ce l’abbia con te.
È per via di Mocciosus.
All’inizio eri confuso. Già da quell’incontro sul treno al primo anno Lily Evans si era mostrata tutt’altro che amichevole nei tuoi confronti. E non te ne capacitavi perché non capivi che cosa le avessi fatto.
Era un mistero per te, un mistero che non confessavi ai Malandrini e non ne sapevi nemmeno il perché.
O forse sì?
Un’altra alzata di spalle, un po’ meno convinta e menefreghista.

 

Quarto Anno
Capelli rosso fuoco. Occhi verdi. Un metro e cinquanta di altezza quasi superati.
La guardi correre a lezione e ti chiedi perché quella ragazza non muti.
« Chi guardi?»
« Tutti e nessuno.»
Sirius ti guarda perplesso e nel suo sguardo leggi che ha capito, ma è solo un attimo.
Capito cosa poi?, ti chiedi.
Non c’è dubbio, Lily Evans cresce a rallentatore e non muta opinione su di te, anzi i suoi sentimenti di odio si inaspriscono nei tuoi confronti.
La cosa non ti fa né caldo né freddo. O meglio, ti è indifferente quell’11 novembre, ma non sai che inizierà ad importarti. Non lo sai ancora.
Lily Evans è solamente particolare.
È come un calcolo che non ti viene, una moltiplicazione visibilmente sbagliata, una somma senza valore tra un numero positivo e uno negativo che si azzera, una divisione con troppe cifre alla fine, una sottrazione che invalida l’equazione.
È per questo che le hai chiesto -stupendo te stesso, lei e i Malandrini- di uscire?

Quinto Anno
Capelli rosso fuoco. Occhi verdi. Un metro e quasi sessanta.
Terribilmente uguale a tutti gli altri anni tanto che l’unico motivo per cui insisti a chiederle di uscire con te è scoprire il suo segreto. Se è di un segreto che si sta parlando.
I suoi no comunque non ti affliggono più di tanto, le altre ragazze sono piuttosto piacenti tanto che tu e Sirius a volte scappate dalle vostre ammiratrici.
Remus ridacchia per nulla scontento della sua situazione: nessuna ragazza che lo rincorre, nessuna cotta. A volte lo prendete in giro, tu e Sirius, lo chiamate “Lo scapolo d’oro”, ma tutti sapete il motivo per cui il caro vecchio Remus non cerchi attenzioni. Però lo sentì, alla fine troverà quella giusta per sé, quella che lo capirà e non lo temerà. Speri di esserci quando accadrà. Peter invece un po’ vi invidia. Glielo leggi negli occhi, ma non te ne curi. Nessuno di voi se ne cura. Non vi rendete conto che questo sarà fatale. L’inosservato, timido, pauroso Peter.
«Schifosa Mezzosangue.»
Patatrac, i guaio è fatto, il vetro è rotto. Mocciosus l’ha combinata bella grossa.
Questa volta però non alzi le spalle: stringi i pugni.
Quando poi, per sbaglio, sorprendi Lily Evans in lacrime ti assale la voglia di ridurlo in pezzi, quell’idiota di un Serpeverde, di fargli rimangiare ciò che ha detto, di punirlo per la cattiveria commessa.
Più in là con gli anni ti renderai conto che questa rottura è ciò che ha posto le basi della tua equazione d’amore.

Sesto Anno
Capelli rosso fuoco. Occhi verdi. Un metro e sessantadue precisi.
Lily Evans continua ad essere noiosamente uguale alla se stessa di cinque anni prima, come se il tempo le passasse accanto senza sfiorala. In ogni senso.
Un po’ deluso ti chiedi come mai l’estate non abbia portato in lei quella fioritura che noti nelle altre ragazze.
Non è bella.
Ma è particolare.
E c’è una strana passione che inizia ad ardere nei suoi confronti, come un fuoco mite e un po’ timido che ha bisogno di ossigeno e legna per diventare fiamma che divora.
Sirius ti chiede che cosa ci trovi di speciale in lei, oltre forse la sua antipatia nei confronti tuoi e di tutti i Malandrini.
« Niente.» , rispondi.
Tutto: è la risposta che darai tra un anno, ma ancora non lo sai.
Sei solo vicino ad intuire che lei sarà la tua prima volta in tutto.

Settimo Anno
Capelli rosso fuoco. Occhi verdi. Un metro e sessantadue.
La solita immagine insomma.
Ma quest’anno c’è qualcosa di diverso. Prima ancora di vederla senti che c’è qualcosa di diverso.
Anche gli altri lo sentono: è nell’aria e non riguarda solo lei e te.
Ti chiedi se sia quella passione che ti sei reso conto di provare nei suoi confronti. Ti chiedi se i Mangiamorte c’entrino qualcosa.
Ancora una volta ti chiedi se i suoi frequenti no abbiano importanza in tutta la faccenda.
Alla fine i tuoi pensieri tornano sempre a lei e il dubbio che quel sentimento sia a senso unico inizia a logorarti.
Poi la vedi e credi di sognare: quei capelli sono più rossi, più accesi; gli occhi più verdi e intensi; la statura in simbiosi con quel corpo rimodellato dall’estate.
La passione arde e scopri che è ricambiata, che non ha sbagliato i suoi calcoli.
Lily Evans è bella e particolare e stranamente ti ama.
L’equazione è quasi completa e tu sei felice.

31 Ottobre 1981
Incredibili capelli rosso fuoco. Ammalianti occhi verdi. Un metro e sessantadue, non un centimetro di più non un di meno: la misura perfetta, i vostri corpi combaciano alla perfezione.
Non ti sei mai reso conto di quanto tua moglie fosse bella e perfetta: ogni parte del suo corpo è il tassello mancante da attaccare a te, ogni parola e ogni pensiero il proseguo dei tuoi.
Siete un puzzle di cui Harry conclude il riquadro e realizza l’immagine.
Siete perfetti nella vostra confortevole prigione.
In quella triste sera ripensi fugacemente al passato mentre tua moglie gioca con tuo figlio. Ritorni a ciò che è stato perché quello sguardo malinconico e preoccupato di Lily ti fa sentire in colpa e non ce la fai più neanche tu a stare in quella casa.
Rispolveri i giorni che più non possono tornare, gli amici che per il momento non puoi vedere, la scopa che hai dovuto mettere da parte, la vita che non hai più.
Ti senti in colpa per non essere abbastanza forte: se lo fossi ora la tua famiglia non sarebbe costretta all’isolamento.
Lily legge nei tuoi pensieri, come sempre, e ti sorride con Harry in braccio.
« James Potter, cafoncello dei miei stivali, ti amo. Porto il piccolo di sopra, non deprimerti troppo nei cinque secondi in cui non ci sarò.»
Indubbiamente, il tuo amore se ne intende di calcoli e alchimia.
Quello che ancora non sai è che Lily Evans è tua prima volta in tutto e la tua ultima in quella serata.



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